ROMA: RAGAZZO GAY TROVATO MORTO SULLE SPONDE DEL TEVERE

Redazione

Roma – Ancora un giallo nella capitale dove un ragazzo è stato trovato morto. Sarebbe terrificante se Daniele fosse morto a causa di discriminazione. Daniele Fulli, 27 anni, parrucchiere. Questa l'identità di un ragazzo trovato morto sulla riva sud del Tevere a Roma, una persona scomparsa qualche giorno fa. Di Daniele si erano perse le tracce il 4 gennaio, alla Magliana, un quartiere meridionale della capitale. Del suo caso se n'era occupata anche la trasmissione televisiva "Chi l'ha Visto?". Su Facebook era stato anche creato un gruppo per ricevere segnalazioni. Daniele – è scritto – "è scomparso il 4 gennaio. Ultimo avvistamento ore 22:00 in zona Magliana". Intanto un'amica del ragazzo racconta: "Forse è stato un incontro sbagliato la causa della morte di Daniele. Era un ragazzo semplice, buono – racconta -, dava molto a vedere la sua omosessualità con atteggiamenti effemminati. Ma viveva benissimo la sua sessualità. A volte veniva preso come mascotte per la sua simpatia. Purtroppo di orchi ce ne sono in giro". Ora gli inquirenti indagano anche negli ambienti omosessuali della capitale. Intanto il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo, ha scritto una nota per la morte del giovane: "Apprendiamo sgomenti della morte di Daniele Fulli, il giovane ritrovato cadavere sul Tevere. Daniele era un volontario della nostra associazione. Recentemente era stato scosso dalla morte di Simone, il giovane gay suicida a Roma a cui lui era molto legato. E' urgente fare la massima chiarezza su quanto accaduto. Se si tratta di omicidio dovrà essere valutato anche il movente omofobico".




ROMA, TOR BELLA MONACA: 17ENNE FERITO IN TESTA A COLPI DI PISTOLA. E' IN FIN DI VITA

Redazione

Roma – Adesso combatte tra la vita e la morte. Un ragazzo di 17 anni è stato ferito alla testa a colpi di pistola ed è ora ricoverato in gravi condizioni. E' accaduto ieri sera intorno alle 23 nel quartiere romano di Tor Bella Monaca.
Il giovane, trovato senza documenti, è noto alle forze dell'ordine per reati che riguardano gli stupefacenti. Al momento è ricoverato all'ospedale di Tor Vergata. Secondo i carabinieri di Frascati, che indagano sul caso, il 17enne sarebbe stato ferito in via Villabate.




ROMA, BEFANA SOSTENIBILE: PEPPA PIG, SPORT E RIUSO

Redazione

Roma – Quest’anno all'Epifania arriva un’ “altra Befana”, grazie alle iniziative organizzate alla Città dell’Altra Economia di Largo Dino Frisullo. Domani, infatti, la Festa dell’Altra Economia all’ex Mattatoio di Testaccio si chiuderà con una giornata tutta dedicata ai più piccoli: un laboratorio per il riuso dei giocattoli, un vero e proprio parco per gli sport urbani, tanti giochi per insegnare il consumo sostenibile e la raccolta differenziata, e un testimonial d’eccezione, Peppa Pig.
Ad aprire l’appuntamento sarà proprio la beniamina dei più piccoli, protagonista della serie in onda su Rai YoYo e al cinema dall’11 gennaio, che sarà presente dalle ore 11 e fino alle ore 13 per insegnare a bimbi e genitori i gesti quotidiani della sostenibilità, e per farsi fotografare con i suoi fan. Nel corso della mattina proseguirà “L’altro mercato di Natale” con le calze dell’equo e solidale e un laboratorio per costruire le “pigotte”. Sarà aperto, inoltre, lo spazio per il baratto dei giocattoli, che dopo il 6 gennaio diventerà permanente: si ripeterà ogni seconda domenica del mese, in occasione della Festa del Baratto che si svolge negli spazi dell’ex Mattatoio. Per i ragazzi più grandi, poi, saranno a disposizione per tutto il giorno la parete per l’arrampicata a cura dell’associazione Volleyuno 2004, e lo skate park, dove si esibiranno su skateboard e bmx i giovani talenti del team The Spot. Conduttore e animatore della Befana dell’Altra Economia sarà l’attore Fabrizio Giannini, mentre ad allietare famiglie e bambini con una colonna sonora tutta di sigle dei cartoni animati sarà la Banda del Corpo di Polizia di Roma Capitale. A concludere la giornata, lo spettacolo teatrale “Io e Roma – Parole e Musica” di Gianfranco D’Angelo, un divertente itinerario attraverso la cultura popolare romana.
All’iniziativa saranno presenti dalle ore 11 gli Assessori Paolo Masini, Alessandra Cattoi, Estella Marino e il presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi, promotori dell’iniziativa assieme all’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, al consorzio CAE, Factory e Zétema. Sarà presente inoltre il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani.

 




ROMA, CASILINO: LITIGA CON LA MOGLIE, APPICCA UN INCENDIO IN CASA E AGGREDISCE I POLIZIOTTI INTERVENUTI IN SOCCORSO.

Redazione

Roma – Intervenuti ieri sera per una segnalazione di incendio in via Corleone in zona Casilino, gli agenti del Reparto Volanti, diretto dal dr. Eugenio Ferraro, quando hanno visto la folla di persone in strada ed il fumo uscire dall’appartamento al primo piano dello stabile, hanno compreso immediatamente la gravità della situazione.

Ancora più grave la segnalazioni di alcuni condomini della presenza di un uomo nell’appartamento andato a fuoco.

Malgrado il fumo però, i poliziotti, anche a rischio della propria incolumità, sono entrati nella palazzina tentando in un primo momento di abbattere la porta di ingresso dell’abitazione per aiutare l’uomo rimasto all’interno. Non riuscendo ad entrare dalla porta principale, gli agenti hanno deciso di salire sul balcone al primo piano, adiacente a quello dell’appartamento in questione.

Uno dei poliziotti, riuscito a scavalcare il divisorio in vetro posto tra i due appartamenti, è entrato in casa. Una volta all’interno però è stato subito aggredito dal proprietario di casa che gli ha impedito così di aprire la porta per far entrare gli altri agenti.

L’uomo, W.J.P., un polacco di 35 anni, dopo averlo spintonato lo ha fatto cadere contro il montante della finestra e, dopo averlo minacciato di morte ha iniziato a spostare il mobilio per impedire l’ingresso ai soccorritori.

Nel frattempo anche gli altri agenti, sentite le urla e lo spostamento dei mobili, sempre attraverso il balcone, sono riusciti ad entrare e, in ausilio del collega, sono riusciti a bloccarlo. Questo, oltre che a dimenarsi con violenza, ha continuato ad inveire contro gli agenti minacciando di far esplodere l’intera palazzina.

Malgrado la notevole presenza di fumo i poliziotti, in attesa dei vigili del fuoco, giunti dopo pochi minuti, hanno iniziato a spegnere l’incendio all’interno della cucina anche in considerazione del pericolo dato dalla presenza dei tubi del gas.

Spente le fiamme si è potuto accertare che l’incendio era stato appiccato dall’uomo con l’utilizzo di una bottiglia di alcool.

Gli accertamenti successivi hanno consentito di appurare che a scatenare l’ira dell’uomo, in evidente stato di ebbrezza, era stata una lite avuta con la moglie durante la serata.

Ascoltata la donna, questa ha raccontato che ormai da anni subisce le violenze verbali del marito e, anche nella serata appena trascorsa, dopo la lite, spaventata, si era allontanata da casa con la figlia minore.

L’uomo, accompagnato negli uffici del Commissariato Casilino Nuovo, è stato arrestato per incendio doloso e violenza, minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
 




ROMA, TUSCOLANO: MADRE E FIGLIO MINORE IN MANETTE PER SPACCIO

Redazione

Roma – E’ stato l’atteggiamento di due giovani che, giovedì scorso ha insospettito gli agenti del reparto volanti, diretto dal dr. Eugenio Ferraro.

Transitando in via del Consoli i poliziotti, hanno notato i due accelerare il passo quando hanno visto la volante. Fermati, li hanno identificati ed uno dei due è risultato essere minorenne. E proprio su quest’ultimo che i poliziotti hanno notato un rigonfiamento sospetto all’interno dei pantaloni.

Alla richiesta degli agenti il 17enne, ha tirato fuori dallo slip una bustina in cellophane contenente 5 dosi di hashish per un peso complessivo di circa 8 grammi.

Gli agenti hanno così deciso di procedere alla perquisizione dell’abitazione del giovane.

Alla presenza della madre F.R., 33enne, visibilmente nervosa ed agitata, i poliziotti hanno iniziato a controllare l’appartamento e, quando hanno richiesto al giovane di consegnare eventuale stupefacente nascosto, questo ha prelevato da un vasetto in cucina un involucro risultato essere hashish per un peso di circa 22 grammi.

La perquisizione è proseguita ed in un altro vasetto presente in cucina i poliziotti hanno rinvenuto altre 26 dosi di cocaina per un peso di circa 8 grammi mentre all’interno di un vaso contenente dei fiori finti, hanno sequestrato due bilancini di precisione, un coltello a serramanico con una lama di 31 cm. utilizzato per tagliare lo stupefacente.

All’interno della camera da letto invece, dentro un vasetto in alluminio sono stati rinvenuti 2.100 euro ed altri 800 euro sono stati trovati nascosti dietro ad alcuni libri. Le banconote, tutte in biglietti di piccolo taglio, sono state sequestrate in quanto provenienti dall’attività illecita di spaccio di stupefacente.

Al termine delle operazioni sia la donna che il minore, sono stati accompagnati negli uffici del Commissariato Tuscolano dove sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.

Il minore, come disposto dal Magistrato, è stato associato presso un istituto di prima accoglienza.

Altra importante operazione in zona San Basilio dove l’attenta attività info-investigativa da parte degli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato, diretto dal dr. Adriano Lauro, ha consentito l’arresto di L.F., romano 47enne.

In casa dell’uomo, da giorni oggetto di appostamenti e di pedinamenti, gli agenti hanno sequestrato 12 kg. di hashish suddivisi in 22 panetti avvolti con cellophane, alcuni dei quali custoditi dentro ad un borsone.

Accompagnato negli uffici del Commissariato l’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
 




ROMA: AI PARIOLI "BABY LADRI" SORPRESI A FORZARE LA CASSAFORTE DI UNO STUDIO MEDICO.

Redazione

Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Nomentana hanno arrestato tre minorenni, di origine rom, sorpresi, verso l’una della notte scorsa, a forzare una cassaforte di uno studio medico. Alcuni vicini, dopo aver sentito dei rumori provenienti dallo studio medico, hanno chiamato il 112. I Carabinieri hanno subito raggiunto lo stabile di via Pietro Tacchini ed hanno notato che la porta d’ingresso era socchiusa e forzata. All’interno hanno scoperto i tre ladruncoli che stavano forzando la cassaforte e che alla vista dei militari hanno tentato la fuga ma sono stati bloccati. I tre, sprovvisti di documenti, sono stati accompagnati in caserma dove è stata accertata la loro età superiore ai 14 anni. Gli attrezzi utilizzati per lo scasso, trovati in loro possesso, sono stati sequestrati. Tutti, già conosciuti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati con l’accusa di tentato furto e accompagnati presso l’istituto penale per minorenni di via Virginia Agnelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 




ROMA, DIVINO AMORE: SU DISCARICA ECOFER IL PRESIDIO PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA

Redazione

Roma – Il Presidio No Discarica Divino Amore insiste nell’azione di tutela ambientale e della salute umana attraverso un esposto alla Procura della Repubblica. A seguito di accesso agli atti Arpa – dichiara in una nota il Presidio – sono emerse gravi carenze e/o omissioni nei prescritti controlli sull’attività di gestione del sito da parte dei soggetti preposti. A fronte dell’accertamento del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (fluoruri, ferro, manganese e arsenico) – prosegue la nota del Presidio – non risulta siano state attivate le procedure di bonifica prescritte né ulteriori accertamenti di caratterizzazione del sito, come espressamente previsto dalla legge.

Ciò che con l’esposto abbiamo segnalato alla Procura – continua il Presidio – riguarda, a fronte del rilascio dell’AIA 2010, la mancata attivazione delle procedure di bonifica, la mancata istruttoria sulla contaminazione, sull’accertamento della tenuta del sistema di impermeabilizzazione, sull’assenza di collaudi delle opere (escluso il primo invaso). E ancora il mancato rispetto del monitoraggio ambientale (controlli annuali delle matrici ambientali e sui prodotti agroalimentari zonali), previsto dal Piano e prescritto nell’AIA, controlli che o non sono stati effettuati o non sono stati trasmessi all’ARPA impedendo, di fatto, la verifica di eventuali contaminazioni; ulteriori carenze poi nell’assenza di analisi e/o verifiche sulla dispersione del biogas; rispetto al percolato mancano analisi di caratterizzazione ai fini dell’ammissibilità in discarica e valutazioni analitiche circa la sua pericolosità.

Ne vien fuori un quadro molto articolato e preoccupante che – conclude il Presidio – se da un lato conferma quanto fossimo nel giusto allorché chiedevamo già ad ottobre la bonifica del sito, dall’altro denota che, malgrado la rilevata contaminazione, le attività nella discarica siano proseguite da oltre 3 anni nell’assoluta assenza di qualsiasi controllo ed è per questo – dichiara infine il Presidio – che abbiamo chiesto l’intervento della Procura a tutela della salute umana, dell’ambiente e del paesaggio in linea con lo spirito che ha sempre animato l’azione del Presidio.

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ROMA, PROTESTA OSPITI CIE CHE SI SONO CUCITI LA BOCCA: PONTE GALERIA NON E' LAMPEDUSA BIS

Redazione

Roma – Prosegue la protesta dei 9 ospiti del CIE di Ponte Galeria (5 tunisini e 4 marocchini) che ieri si sono cuciti la bocca per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui lunghi tempi di permanenza e sulle condizioni della struttura. A quanto hanno appurato i collaboratori del Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni – che settimanalmente accedono alla struttura per verificare il rispetto dei diritti degli ospiti – i dimostranti sono in buone condizioni, anche se continuano a rifiutare di incontrare gli operatori che gestiscono il CIE.

«Quella di Ponte Galeria è una situazione difficile – ha detto il Garante Angiolo Marroni – ma di momenti complessi ne abbiamo vissuti molti, soprattutto quanto la struttura, che da mesi ospita una media di 100 persone, si è trovata a gestire anche 300 immigrati. Ciò che voglio sottolineare è che non siamo di fronte ad una riproposizione di quanto accaduto a Lampedusa. La correttezza ed il rispetto dei diritti di chi gestisce il CIE non sono in discussione».

Al centro delle polemiche finiscono le condizioni della struttura: solo un mese fa, il Garante aveva sollevato il problema della fatiscenza del CIE e, in particolare, della mancanza dei riscaldamenti nei moduli abitativi dovuta al fatto che le nuove gare d’appalto del Ministero dell’Interno non prevedono, al loro interno, gli interventi di manutenzione con conseguenti tempi lunghissimi per provvedere alla gestione di ogni tipo di disservizio.

«I fatti di Lampedusa e quanto sta accadendo qui a Roma – ha aggiunto Marroni – hanno rilanciato il dibattito sulla necessità di superare i CIE così come sono. Ma per affrontare questa situazione di emergenza non occorrono provvedimenti straordinari, basta solo iniziare ad applicare norme e a portare a regime progetti che esistono già».

Il Garante si riferisce, in particolare, ai progetti di rimpatrio volontario assistito (RAV) finanziati dal Ministero dell’Interno e di fatto inattuati nelle carceri italiane. Questi progetti – che il Garante nei mesi scorsi ha sottoposto all’attenzione dei direttori delle carceri di Roma – consentono, a chi sceglie di tornare nel proprio Paese d’origine al termine della pena, di intraprendere un percorso assistito basato su tempi certi e, soprattutto, senza transito nei CIE.

Altro punto sul quale il Garante insiste è il superamento dell’inerzia sulle procedure di identificazione degli immigrati in carcere, oggi lasciata alla competenza esclusiva del Ministero dell’Interno. Gli stranieri irregolari detenuti, infatti, alla fine della loro pena vengono portati nei CIE per essere identificati e rimpatriati. L’introduzione di un meccanismo di identificazione già in carcere è la premessa per permettere ai detenuti stranieri di scontare la loro pena nel Paese d’origine e di evitare il successivo passaggio al CIE.

«Dal punto di vista economico – ha concluso il Garante – un immigrato in carcere costa quotidianamente allo Stato € 130.Applicare le norme che già esistono consentirebbe di alleggerire il sovraffollamento delle carceri, risparmiare risorse da riutilizzare per migliorare le strutture, interrompere il circolo vizioso esistente tra carcere e CIE ed avviare un percorso virtuoso volto all’effettivo miglioramento delle condizioni di vita del detenuto straniero»

 




ROMA, PRESO IL RAPINATORE DEL LAURENTINO 38: LE SUE VITTIME PREFERITE ERANO DONNE E BAMBINI

Redazione

Roma – Preferiva i luoghi isolati e le sue vittime erano spesso le donne, specialmente se accompagnate da bambini, e che proprio per tale motivo erano più disposte ad assecondarlo e ad a consegnargli i loro averi.

Non disdegnava, però, di rapinare anche gli uomini, se le circostanze gli facevano ritenere il colpo realizzabile.

Ad interrompere le sue scorribande nella zona del Laurentino 38 e dell’Eur sono stati gli investigatori del Commissariato Esposizione, diretto dal dr. Giuseppe Miglionico.

Con un’attenta attività d’indagine, protrattasi per alcuni giorni, gli agenti hanno raccolto numerosi elementi di responsabilità a carico di W.E., romano 40enne, loro vecchia conoscenza, finito in manette nella giornata di ieri in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma.

Le indagini sono scattate immediate il 2 dicembre scorso, quando ben due persone hanno denunciato negli uffici del Commissariato di essere state vittima di rapina nello stesso pomeriggio.

La prima a dover consegnare i suoi averi, un orologio, un anello, il bancomat ed il portafogli, una donna che si trovava in compagnia della figlia di pochi anni. Minacciata con un coltello in una via del Laurentino 38, non aveva potuto far altro che accondiscendere alle richieste del rapinatore.

Stessa sorte per un 38enne, che nel riprendere la sua autovettura, parcheggiata sempre nella stessa zona, aveva subito una rapina da parte di un giovane armato di coltello, che si era fatto consegnare una somma di danaro ed un orologio.

Il giorno successivo altra vittima, una donna con il figlio piccolo, che nel rincasare era stata avvicinata da un giovane che aveva minacciato di “pungere” il figlio con una siringa se non avesse consegnato i suoi averi.

Il copione si era ripetuto due giorni dopo quando una baby sitter, in compagnia di una bambina, era stata minacciata da un giovane che le aveva mostrato una pistola.

Ed ancora, pochi giorni dopo, si era verificata una rapina ad un negozio e a due maestre che si accingevano a riprendere la loro autovettura.

Le indagini effettuate dagli investigatori del Commissariato hanno permesso da subito di restringere il cerchio. L’autore delle rapine doveva essere qualcuno che ben conosceva la zona del Laurentino e sapeva come muoversi.

Le descrizioni fornite dalle vittime, hanno fatto il resto. Gli agenti hanno subito individuato in W.E. il possibile autore.

Da una ricognizione fotografica effettuata, le vittime lo hanno riconosciuto senza incertezze.

L’esito dell’attività di indagine è stato comunicato alla Procura che, concordando con le risultanze investigative, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Ieri, per lui sono scattate le manette. I poliziotti lo hanno rintracciato e tratto in arresto.
 




NAPOLI E ROMA: 13 ARRESTI PER CORRUZIONE E VALORI BOLLATI FALSI. NEL MIRINO NCC E TASSISTI

Redazione

Napoli / Roma – Gli agenti della polizia ferroviaria di Roma li multavano per abusivismo e irregolarità amministrative, con relativo sequestro di mezzi e patenti, ma dopo qualche giorno tassisti e autisti di noleggio con conducente (Ncc) esibivano una sospensiva del giudice di pace che imponeva il dissequestro del veicolo e la restituzione dei documenti di guida e circolazione.

La cosa si ripeteva troppo spesso, tanto da insospettire i poliziotti che, nel marzo scorso, hanno cominciato a indagare mettendo sotto controllo diverse utenze telefoniche ed effettuando molte intercettazioni ambientali.

L'indagine si è conclusa oggi con l'arresto di 13 persone a Roma e Napoli, sei delle quali sono finite in carcere e sette ai domiciliari, mentre 14 sono quelle indagate. Eseguite anche 40 perquisizioni con 30 persone denunciate in stato di libertà. Tra i fermati anche un avvocato, due giudici di pace e un cancelliere del tribunale di Roma.

Gli arresti effettuati a Napoli sono stati eseguiti in collaborazione con gli agenti della Squadra mobile partenopea.

Tutte le persone coinvolte nell'inchiesta sono accusate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione, falso e corruzione.

Gli arrestati "intervenivano" anche in caso di cartelle esattoriali, sinistri stradali e contravvenzioni, e si facevano pagare con una percentuale sulla somma "risparmiata" dal cliente.

Durante le indagini gli investigatori della polizia ferroviaria sono venuti a conoscenza di un'altra attività illegale che gravitava intorno al Tribunale di Roma. È emerso infatti che al suo interno venivano vendute marche da bollo e contributi unificati (tasse sulle cause civili e amministrative, che si pagano all'inizio del procedimento al momento in cui si va a depositare la causa in tribunale), praticamente identici a quelli originali, ma in realtà tutti rigorosamente falsi.

Questo filone d'indagine ha portato gli agenti fino a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, dove è stata sequestrata una vera e propria stamperia illegale dalla quale, ogni settimana, partiva un corriere per Roma carico di valori bollati contraffatti.

All'interno della tipografia improvvisata i poliziotti hanno trovato rotoli di carta della Zecca, precedentemente trafugati da alcuni corrieri, etichettatrici, inchiostri e solventi utilizzati nella falsificazione dei valori, nonché denaro contante per circa 30 mila euro.

È stato calcolato che la truffa ha procurato all'erario un danno per mancati incassi di circa 300 mila euro.




ROMA, VIGILOPOLI: LO SCIOPERO CONTINUA, SARA' DURA SOTTO NATALE

di Maurizio Costa

Roma– Arriva l'accordo in Campidoglio tra il Sindaco e i sindacati CGIL, CISL e UIL dopo le intense settimane di proteste e di assemblee. Finalmente i vigili raggiungono una certa tranquillità, assicurandosi alcuni diritti che prima non venivano rispettati; in particolare il Comandante dei "pizzardoni", Raffaele Clemente, dovrà assicurare al Corpo lo sblocco del concorso di assunzione di 300 nuovi agenti, lo stanziamento di nuovi fondi per il 2014, il pagamento di tutti gli straordinari, l'accensione di polizze preventive contro le malattie dovute al lavoro in strada e mezzi di trasporto gratuiti per gli agenti. Le sigle sindacali ci tengono a sottolineare il fatto che se il Sindaco non manterrà le promesse fatte, i lavoratori torneranno a manifestare per raggiungere i propri obiettivi.
La soddisfazione del Sindaco di Roma, Ignazio Marino, è percepibile: "Sono molto contento per l'accordo raggiunto con i sindacati. I confronti sono stato costruttivi e sono sicuro che tutto questo sarà un bene per i cittadini di Roma."
L'altra faccia della medaglia, però, racconta di uno sciopero che non viene ancora revocato. Si tratta dell'astensione lavorativa indetta per il 29 gennaio dall'OSPOL, uno dei sindacati dei vigili urbani che agglomera più agenti. I 18 punti presentati non sono stati accolti dal primo cittadino, e quindi lo sciopero rimarrà finché le distanze non saranno colmate. Il sindacato continuerà con le assemblee con la speranze di raggiungere un'intesa che stenta ad arrivare.
Sembrava che tutto fosse andato per il meglio, ma questa decisione dell'OSPOL ha rimesso tutto in discussione. Si prevedono problemi soprattutto durante i giorni delle festività natalizie e i vigili della Capitale dovranno aspettare ancora molto tempo prima di una decisione che metta d'accordo tutto il Corpo.

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