ROMA, VELA TOR VERGATA: EPPUR QUALCOSA SI MUOVE!

di Maurizio Costa


Roma
– Ormai sono mesi che ci dedichiamo allo spreco di soldi causato dalla costruzione della "Vela" di Tor Vergata. Quando ancora nessuno ne parlava, siamo stati i primi a denunciare questo scempio, che dal 2009 sovrasta le campagne di Tor Vergata. Dopo i nostri primi tabella e i nostri sopralluoghi insieme all'architetto Calatrava, al Rettore dell'Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, e all'Assessore Caudo, l'Amministrazione Comunale ha deciso che quell'impianto, costruito per i Mondiali di nuoto del 2009, dovesse essere ripensato. Sono state molte le proposte: si è pensato ad una serra hi-tech oppure ad un impianto sportivo di ultima generazione, ma comunque i soldi mancano e gli investitori stranieri non si sono ancora presentati.

Proprio l'Assessore alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma, Giovanni Caudo, ha di recente dichiarato al TG1 che: "Non ci possiamo permettere una struttura che per essere terminata necessita di altri 426 milioni di euro."

Già da mesi si pensa ad un cambio di destinazione finale, anche perché una piscina olimpionica adesso non serve veramente a nessuno. All'interno dell'intervista, l'Assessore ha detto che la "Vela" potrà essere utilizzata anche come spazio didattico per l'Università, che ha partecipato, anche finanziariamente, al progetto. "Con 60 milioni" – ha dichiarato Caudo – "possiamo fare la copertura. Per la seconda "Vela" è necessario un progetto di riuso."

Con la candidatura alle Olimpiadi di Roma 2020, alcuni investitori stranieri avevano strizzato l'occhio al progetto di Calatrava, ma dopo che Monti escluse Roma dall'organizzazione dei Giochi, i soldi extra-italiani sparirono e la "Vela" ha continuato ad essere una cattedrale nel deserto. In chiusura, Caudo ha spiegato che: "Si era sparsa la voce che c'erano soggetti interessati ma poi non è più seguito nulla di concreto. Dovremmo incontrare anche il Ministero delle Infrastrutture dal momento che l'opera fu finanziata anche da questo ente statale."

Le acque si stanno smuovendo e l'attenzione ormai è molto alta. Il nostro scopo è stato raggiunto per metà e continueremo a stare dietro a questo spreco finché non verrà risolto.

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ROMA, MOVIDA: 19 ARRESTI E 14 DENUNCIA

Redazione

Roma – In questo week end i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno svolto un importante attività di contrasto alle varie forme di illegalità, diffuse sulla Capitale, spaziando dallo spaccio nei vari quartieri della movida, ai borseggi e furti nelle zone maggiormente frequentate dai turisti, e nei vari punti critici come la Stazione Termini e tutta l'area che la circonda. L'impiego non indifferente di uomini in divisa e in borghese e di mezzi, hanno portato all'arresto di 19 persone, alla denuncia di altre 14 persone nonché al sequestro di ingenti quantitativi di droga e decine di persone segnalate come assuntori.
I quartieri principalmente interessati dai controlli sono stati l'intero centro storico, ma anche i quartieri di Trastevere, San Pietro, Piazza Dante e Casilino. Spiccano per numero gli arresti per spaccio che sono ben 11, poi a seguire 6 arresti per borseggio, uno per rapina e uno per resistenza a pubblico ufficiale. Tra i denunciati spiccano invece 11 persone sorprese nell'area della Stazione Termini per inosservanza del foglio di via obbligatorio, uno per lesioni personali, uno per guida in stato di ebbrezza e uno per spaccio.
Gli arresti per spaccio hanno riguardato, 3 cittadini romani e 8 stranieri di cui due cittadini del Mali di 19 e 25 anni, due del Marocco di 20 e 38, uno del Senegal di 35, uno della Guinea di 33, uno del Gambia di 26 ed infine un Ucraino di 40 anni. I pusher sono stati sorpresi nel pieno delle loro attività di spaccio e sono per la maggior parte vecchie conoscenze dei militari mentre, gli stranieri sono quasi tutti senza fissa dimora. A loro i militari hanno sequestrato decine e decine di dosi di droga, maggiormente marijuana, hashish e cocaina, nonché un migliaio di euro in banconote di vario taglio provento delle pregresse attività di spaccio.
Decine gli acquirenti identificati e segnalati all'Autorità competente quali assuntori. In particolare i militari nel corso di alcuni servizi di controllo in via Macerata, hanno rinvenuto in una cavita della parete di uno stabile, 300 grammi di marijuana, che è stata sequestrata. In via Pesaro un cittadino Senegalese di 19 anni, senza fissa dimora e pregiudicato, per sottrarsi al controllo dei militari si è dato alla fuga ma una volta raggiunto ha morso uno dei militari al braccio. Lo straniero è stato arrestato per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre il militare è stato medicato. In via Gioberti infine, un italiano di 34 anni, già noto alle forze dell'ordine è stato arrestato per rapina ai danni di due studenti a cui ha tentato, minacciandoli con una siringa a suo dire infetta, di farsi consegnare i soldi, prima di essere ammanettato dai militari. I sei borseggiatori tutti stranieri tra cui 4 ragazze bosniache senza fissa dimora, un cittadino egiziano e una cittadina del El Salvador, sono stati arrestati mentre tentavano di rubare i portafogli ai turisti stranieri in visita nei luoghi archeologici o all'interno di autobus e metro.
In tutti i casi la refurtiva è stata recuperata e riconsegnata alle vittime mentre, gli arrestati, sono stati trattenuti nelle varie caserme della Capitale. Tutti gli arrestati saranno condotti presso le aule del Tribunale di piazzale Clodio per essere giudicati con il rito direttissimo.




ROMA, TORREVECCHIA: ROMANO TENTA UN COLPO AD UN FORNO

Redazione

Roma
– E’ stato inseguito e bloccato su via Torrevecchia con indosso ancora sciarpa e cappello.
Raggiunto dagli agenti del Commissariato Primavalle, il rapinatore è stato arrestato per aver pochi attimi tentato il “colpo” in un esercizio commerciale della zona.
Nella circostanza, i poliziotti – durante il consueto pattugliamento – lo hanno notato proprio nel momento in cui usciva velocemente da un “forno” di via Torrevecchia con il volto quasi completamente coperto.
L’uomo – dalla racconto del titolare e di una dipendente del negozio – aveva minacciato con un taglierino e una forbice una cassiera intimandole di dargli l’incasso; ma le urla dei presenti lo hanno dissuaso e fatto fuggire.
Perquisito è stato trovato in possesso proprio dei due “arnesi” utilizzati; identificato per P.V., 28enne romano, è stato arrestato per tentata rapina.
E’ il primo dei 4 arresti effettuati nelle ultime ore dalle pattuglie del Reparto Volanti e dei Commissariati della Questura di Roma.
Bloccato anche un borseggiatore a Piazza Vittorio Emanuele II.
L’uomo dopo aver strappato la borsa ad un passante, ha tentato la fuga cercando di nascondersi sotto la stazione metro della Piazza venendo però inseguito e bloccato – proprio davanti ai tornelli d’ingresso – dagli agenti del Commissariato Castro Pretorio.
Identificato per C.C. – 36enne cittadino rumeno – l’uomo è stato arrestato per il reato di rapina impropria.
Fermato e arrestato invece al centro commerciale parco leonardo un 32enne polacco autore di un furto all’interno di un negozio.
L’uomo era stato notato mettere “qualcosa” nella sua borsa dai dipendenti; con la collaborazione della vigilanza del centro sono riusciti a fermarlo; all’arrivo degli agenti del Commissariato di Fiumicino, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità; perquisito, è stato infatti trovato in possesso di diversi tabella di elettronica, per un valore di 250 euro.
Fermato inoltre un giovane pusher romano in via Mormanno, a Capannelle.
Qui una pattuglia del Commissariato Romanina ha individuato un auto sospetta ferma a bordo strada; gli agenti, decidendo per un controllo più approfondito, sono stati testimoni di un passaggio droga/denaro.
Intervenuti hanno sequestrato alcuni dosi di cocaina e del denaro contante, probabile provento dell’ illecita attività.
Identificato per C.M., i poliziotti hanno esteso la perquisizione anche alla sua abitazione; all’interno della sua camera nascondeva della sostanza per il taglio della droga, un bilancino di precisione oltre a quasi 3.000 euro in contanti dei quali non sapeva giustificare il possesso.
Accompagnato negli uffici di Polizia, il giovane è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 




ROMA, CARNEVALE: SEQUESTRATI OLTRE 2 MILIONI DI ABITI E MASCHERE

Redazione

"Mondo Cina": un articolo per tutte le stagioni. Se a fine anno ci sono le luminarie, in estate gli orologi da spiaggia e gli occhiali da sole, il primo giorno di scuola gli tabella di cancelleria, a Carnevale non potevano mancare gli abiti e le maschere.
L'obiettivo era quello di invadere il Carnevale romano, offrendo alle tante famiglie che, in tempi di crisi, cercano di fare divertire i propri figli "facendo quadrare i conti", prodotti non conformi agli standard di sicurezza.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto, stoccati in quattro depositi ubicati nella periferia orientale della Capitale, in via dell'Omo, oltre due milioni di maschere, trucchi e giocattoli, tutti privi dei necessari certificati di conformità.
Alcuni prodotti erano sprovvisti della relativa marchiatura "CE" mentre altri presentavano la grafica "CE" difforme da quella prescritta dalla normativa comunitaria, idonea ad ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza.
Alcuni campioni della merce sequestrata sono stati inviati all'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio per l'analisi gascromatografica, che ha evidenziato la presenza, nella composizione delle maschere, di quantità elevate di "Cicloesanone", composto infiammabile e nocivo per inalazione, oltre che irritante per le mucose, le vie respiratorie superiori, gli occhi e della cute.
Come accade per qualsiasi prodotto contraffatto non conforme agli standard di sicurezza anche in questo caso a rimetterci sarebbero stati i consumatori.
Quattro persone di nazionalità cinese, tutti amministratori legali delle società cui sono riconducibili i depositi, sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria di Roma.
In un altro capannone, questa volta situato a Fiano Romano, sono state scoperte 45.000 calzature con i loghi contraffatti "HOGAN", "NIKE" ed "ADIDAS", tutte di ottima fattura ed esteticamente perfette.
L'operazione è iniziata sull'autostrada Milano-Roma, dove le Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino hanno intercettato un convoglio, composto da un autoarticolato con targa bulgara e da un'autovettura di staffetta, che viaggiava verso sud. I mezzi – seguiti a debita distanza – dopo essere usciti dal casello di Fiano Romano hanno raggiunto un immenso capannone industriale ove alcuni gregari dell'organizzazione hanno immediatamente iniziato lo scarico dei colli.
Dopo essere entrati in azione, i militari hanno scoperto che, sia nell'automezzo sia nel deposito, erano contenute scarpe con i marchi delle più note griffe contraffatte – "Hogan Interactive, Nike Blazer ed Adidas Trainer 2" – tutte di ottima fattura ed in grado di ingannare anche l'occhio più esperto.
Il deposito era stato perfettamente organizzato, nel rigoroso rispetto dei dettami della logistica, sicché la merce risultava stoccata con cura e criterio.
Dai primi accertamenti è emerso che la partita, spedita dal sud-est Asiatico, aveva raggiunto la Capitale passando da Sofia e che, dopo essere stata consegnata ad un magrebino trapiantato da anni in Italia ed esperto del "settore", sarebbe stata distribuita, in poche ore, alla fitta rete di dettaglianti ambulanti, per lo più senegalesi, per essere smerciata sul mercato romano.
Sia il nord africano destinatario della merce che l'italiano proprietario del capannone sono stati denunciati a piede libero all'Autorità Giudiziaria, per i reati di importazione e deposito di merce contraffatta, nonché ricettazione
Laddove immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe fruttato all'organizzazione oltre un milione di euro.
Per l'ennesima volta, la domanda da porre è se valga effettivamente la pena di barattare salute per un risparmio di alcuni euro e, per l'ennesima volta, la risposta è contenuta nelle poche, scarse, chiare righe degli esami di laboratorio.
Dall'inizio dell'anno sono già oltre 150 gli interventi condotti dalle Fiamme Gialle capitoline che, complessivamente, hanno permesso di sequestrare oltre tre milioni di tabella, contraffatti e/o pericolosi, e denunciare 66 persone.




ROMA, ACQUEDOTTO ALESSANDRINO: SALE SULLE MURA PER TOGLIERSI LA VITA

Redazione

Roma – Il fatto è accaduto la notte scorsa.
Un uomo si è arrampicato sulle mura dell’acquedotto Alessandrino, all’altezza di viale Palmiro Togliatti – angolo via dei Pioppi, minacciando di gettarsi nel vuoto.
Sul posto sono giunti in breve gli agenti del Reparto Volanti che, considerata l’altezza notevole, oltre 20 metri ed il serio rischio che l’uomo potesse cadere, visto che le mura sono prive di parapetto, hanno immediatamente allertato personale del Vigili del Fuoco, giunti sul posto con un’autoscala.
L’uomo, visibilmente disperato, gridava di essere intenzionato a farla finita in quanto, affetto da problemi di salute, era rimasto senza risorse economiche per potersi curare.
Visto che iniziava anche ad accusare dei malori, un agente è salito sul carrello elevatore dei Vigili del Fuoco e, raggiunto l’uomo, ha iniziato a conversare con lui, in modo da poterne acquisire la fiducia per convincerlo a desistere dai suoi propositi.
Con non poche difficoltà il poliziotto è riuscito a farlo avvicinare al cestello elevatore per essere medicato da alcune lesioni che nel frattempo si era procurato, sebbene minacciasse di gettarsi se fosse stato preso con la forza.
L’uomo ha continuato ad avere dei malori ma non ha smesso di camminare avanti ed indietro sul bordo dell’acquedotto a più di venti metri di altezza.
Vista l’impossibilità di attuare un’azione coercitiva per assicurare la persona e stante il pericolo che potesse precipitare nel vuoto, veniva effettuata una paziente opera di convincimento, fino a che il poliziotto, conquistata man mano la fiducia dell’aspirante suicida, è disceso dal carrello elevatore sedendosi anch’egli sul bordo dell’acquedotto.
Ad un tratto l’uomo, colto da un improvviso malore, è caduto sul bordo delle mura, immediatamente bloccato dall’agente e portato al sicuro all’interno del cestello elevatore ove un’ infermiera ha iniziato a prestargli le prime cure.
Ricondotti quindi in sicurezza a livello stradale dall’elevatore dei VV.F., l’uomo è stato caricato sull’ambulanza e condotto dal 118 presso il vicino nosocomio per ricevere le cure del caso. 




ROMA, CASILINO: ARMI CLANDESTINE NELLA BIANCHERIA. IN MANETTE MADRE E FIGLIA MINORENNE

Redazione

Roma – Sono entrati in casa delle due donne alla ricerca di sostanze stupefacenti ed invece durante la perquisizione, hanno trovato 5 pistole ed un fucile a pompa.
Ad effettuare il controllo, gli agenti del Reparto Volanti che, ieri pomeriggio, dopo una serie di accertamenti, hanno deciso di entrare in azione e perquisire l’abitazione di due donne, residenti nella zona del Casilino.
Una volta entrati in casa, i poliziotti hanno identificato B.E., romana di 49 anni e la figlia minorenne.
Sotto il letto della loro camera, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato, nascoste tra i panni, 5 pistole, un fucile mitragliatore AK47 completo di munizionamento e un fucile a pompa.
Due delle 5 pistole, sono state trovate con il colpo in canna e caricatore inserito.
Accompagnate entrambe negli uffici del Commissariato Casilino, sono state arrestate per possesso di armi clandestine, armi comuni da sparo e relativo munizionamento.
4 delle armi sequestrate sono risultate essere di provenienza furtiva. Sono in corso accertamenti sia sull’AK 47 (Kalashnikov) che su due delle pistole sequestrate. La prima, una Beretta 6.35, trovata con la matricola abrasa e l’altra negativa agli accertamenti effettuati dagli investigatori in banca dati. Proseguono le indagini degli esperti della polizia per accertare anche l’ esatta provenienza delle armi e se le stesse siano state usate recentemente per compiere dei reati.




ROMA, TOPI A SCUOLA: CHIUSA LA EMANUELA LOI DI VIA DELLA PISANA

Redazione

Roma – "I bambini della scuola elementare e materna Emanuela Loi, in via della Pisana 357, resteranno a casa da questa mattina almeno fino a lunedì, dopo che i loro genitori hanno chiesto l'intervento dei Carabinieri a causa della presenza di topi. Solo dopo l'intervento degli uomini dell'Arma l'istituto e il municipio si sono decisi ad effettuare un intervento straordinario di derattizzazione, chiudendo la scuola "per urgente necessità – leggiamo dalla circolare 177/2014 – in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e degli utenti"". Lo denunciano in una nota i consiglieri del Municipio XII Antonio Aumenta e Marco Giudici, rispettivamente capogruppo di Forza Italia e presidente della commissione trasparenza.

"La misura è colma – prosegue la nota -. Anche noi avevamo denunciato per tempo il problema dei topi, sulla base di testimonianze di alcuni bambini che durante l'ora di lezione li avevano avvistati in classe. Da oggi inizieremo a monitorare in modo rigoroso lo stato della scuola Loi e di molte altre scuole del municipio avviando un'indagine interna alla commissione trasparenza. Nei prossimi giorni effettueremo un sopralluogo per verificare il reale stato della plesso scolastico, devastato dal degrado, dalle infiltrazioni di acqua piovana e dalla presenza dei topi".

"Non possiamo tollerare una giunta del Municipio XII che temporeggia e un assessore capitolino, Alessandra Cattoi, troppo impegnato con il secondo incarico di coordinatore politico della giunta Marino. Oltretutto, solo pochi mesi fa, l'assessore dimostrava di non conoscere l'abc delle derattizzazioni, perché riteneva che fosse l'Ama a dover intervenire alla Emanuela Loi e nelle altre scuole, mentre in realtà è la multiservizi su indicazione del comune o del municipio, quindi anche dello stesso assessore Cattoi, che si sarebbero dovuti attivare e che saranno costretti ad intervenire in questi giorni. Non certo l'Ama, competente per pulire e derattizzare le strade e le piazze".

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GROTTAFERRATA, LOTTIZZAZIONE CARTABRUTTA: 37MILA METRI CUBI DI CEMENTO "BUONI" PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

de Il Piccolo Segno Grottaferrata


La lottizzazione cosiddetta “Cartabrutta” è un intervento di “tumefazione territoriale”, un cazzotto urbanistico per intenderci. Non solo e non tanto per una questione estetica quanto per l’assoluta illogicità di un simile intervento; sempre, beninteso, se si considera l’interesse dei cittadini e non quello dei costruttori. Non è che ci vuole la laurea in “urbanistica” per capire che lì, in zona Pratone-Cartabrutta, 37.000 metri cubi non dovrebbero realizzarsi perché l’area è già ampiamente satura, congestionata, sofferente; sarebbe sufficiente una laurea in “buonsensologia”.

Ma il buonsenso, quando sono in gioco affari e politica, di solito va a farsi benedire. Come si fa a concedere un simile intervento quando è del tutto evidente – basta andarlo a vedere – che la rete viaria è praticamente formata da viottoli di campagna? Mandando in tilt il traffico automobilistico nelle ore di punta e non solo? Stradine anguste che definire dissestate è un eufemismo? Anche sull’Anagnina alle otto di mattina la fila di automobili verso Roma inizia ben prima del semaforo di Pratone.

Si tratta di chilometri di fila e non c’è strada che tenga. A Pratone-Cartabrutta se ne possono costruire anche cento di strade ma tutte, invariabilmente andranno a cozzare con i limiti oggettivi della via Anagnina. Ci vuole una scienza particolare per rendersene conto? Per non parlare poi della carenza di servizi già ora, figurarsi dopo l’intervento autorizzato.
Quando noi “ambientalisti”, come veniamo definiti da alcuni facili etichettatori, parliamo di “raggiunti limiti fisici del territorio”, di superamento delle “capacità di carico ambientale”, di “interventi non sostenibili”, ci riferiamo proprio a questi dati di fatto, ma dall’altra parte, fra i decisori politici o tra gli integerrimi funzionari comunali, non ci sono orecchie disposte all’ascolto, piuttosto sembra di aver a che fare con le tre scimmiette di non vedo, non sento, non parlo.
Un intervento edilizio come questo, può anche essere conforme alle previsioni urbanistiche di Piano regolatore, ma se da altri punti di vista – dotazione infrastrutturale e delle reti di servizi – presenta problematiche evidenti ed incontrovertibili allora simili interventi si devono semplicemente impedire. In questo quadro si iscrivono tutte la responsabilità di una classe politica grottaferratese che ha amministrato fino ad oggi, che non è riuscita a difendere il suo territorio, adeguando lo strumento urbanistico alle mutate condizioni che nel frattempo si sono venute creando. Nessuno ci è riuscito. Il fallimento politico è evidente e totale.
A maggio prossimo si svolgeranno le elezioni comunali, e dunque, dopo un lungo letargo, la politica ricomincia a teatralizzare ogni singola vicenda. Figurarsi su una questione come questa della lottizzazione “Cartabrutta”.

Gli strali da destra: “è tutta colpa della sinistra!”Come se negli ultimi venti anni, la destra non avesse governato Grottaferrata per almeno dieci anni. Ma per favore! Dal centro-sinistra, diciamo pure dal Pd, i messaggi su questo tema sono più rarefatti, avvolti in una certa, tipica ambiguità.

Bertuzzi in un recente articolo ha affermato “È ormai necessario prendere atto del superamento dello schema economico su cui si è basato lo sviluppo della nostra cittadina negli ultimi quarant’anni improntato sull’edilizia”. Buon giorno Signor Bertuzzi, benvenuto nel paese reale. Una domanda. Ma fino ad oggi Lei dove è stato? Lei che si autodefinisce un fondatore del Pd di Grottaferrata? L’impressione è che le sue siano parole, affermazioni di comodo per far vedere che Lei è il nuovo.

Lei è una figura “gattopardesca”, il finto cambiamento perché tutto resti com’è. Per non parlare dell’altro candidato alle primarie Broccatelli che, ad un giornale locale avrebbe rilasciato la seguente dichiarazione: ''Spero che le difficoltà portate da questa delibera (approvazione della lottizzazione Cartabrutta n.d.r.) nell’ambito delle primarie del Centro Sinistra a Grottaferrata siano per l’elettorato, fonte di riflessione sulle figure di rappresentanza politica che un territorio dovrebbe avere, scevre da rapporti di interesse diretto''. Signor Broccatelli, ce l’ha con qualcuno in particolare? Magari del suo stesso partito? Se è a conoscenza di qualche incompatibilità non sarebbe il caso di dichiararlo alla luce del sole invece che con frasi, come dire, sibilline?

Per rendere ancora più evidente il NO alla lottizzazione di Cartabrutta, probabilmente sarebbe stato sufficiente far realizzare dall’Università uno studio sui flussi di traffico e sulle dotazioni della rete stradale dell’area Pratone-Cartabrutta. Con uno studio del genere negare le autorizzazioni a costruire sarebbe stato più semplice, certamente giustificato e sicuramente avrebbe retto anche in sede giurisdizionale. Ma tant’è. Nessuna Amministrazione lo ha fatto, diciamo che non ci hanno neanche provato. I cittadini ringraziano e speriamo neghino il voto ai signori della vecchia politica alle prossime elezioni comunali.

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ROMA, TOR VERGATA: INSEGUIMENTO DA FILM. SALE SU FURGONE RUBATO, SPERONA I CARABINIERI E POI SALTA VIA PER SCAPPARE A PIEDI

Redazione

Roma – La scorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati sono stati protagonisti di uno straordinario inseguimento, finito con l’arresto di un 42enne, cittadino romeno, degno dei miglior film d’azione. A via Francesco Antolisei, in zona Tor Vergata, i Carabinieri stavano effettuando un servizio di pattuglia notturno al fine di contrastare ogni forma di criminalità, in particolar modo furti e rapine, quando, da lontano, hanno notato un camion, risultato poi rubato, giungere a velocità sostenuta. I militari decidono di intimargli l’alt ma il 42enne, che era alla guida, lo ignora proseguendo ad alta velocità. Ne è nato un inseguimento: la pattuglia raggiunge il veicolo in fuga che improvvisamente sperona i Carabinieri tentando di mandarli più volte fuori strada. Il rocambolesco inseguimento prosegue per diversi chilometri fino a quando il malvivente, con un’altra mossa improvvisa, perché vistosi ormai braccato dai Carabinieri, salta fuori dal veicolo ancora in movimento, lasciandolo sbattere contro un muro, mentre lui prosegue la fuga a piedi. I militari continuano ad inseguirlo a piedi e finalmente lo bloccano. Il camion, che era stato rubato ad un autotrasportatore e trasportava 3 grosse cisterne e 2 pompe di pescaggio elettriche, è stato restituito al proprietario. Il 42enne, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato quindi arrestato con l’accusa di furto, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. 




ROMA: TUTTO PRONTO PER L'IMPORTANTE CONVEGNO SULL'ALLONTANAMENTO DEI MINORI

C.M.

Roma – L'Unione forense per la tutela dei diritti umani ha organizzato il giorno 17 febbraio 2014 presso l'Aula Europa della Corte di Appello di Roma alle ore 13:00 il convegno che tratterà di allontanamento dei minori, dal titolo appunto "Allontanamento dei minori, profili nazionali e internazionali".


Una tematica questa molto dibattuta ai giorni d'oggi. Bambini e adolescenti, a causa delle relazioni problematiche dei propri nuclei familiari vengono allontanati e affidati agli assistenti sociali.
Incuria, maltrattamenti e spesso anche abusi sessuali sono le cause principali. In alcuni casi, la gestione della prole può essere anche del tutto revocata e ad occuparsi di ciò ci pensa il tribunale dei minori in collaborazione con assistenti sociali e psicologi.

Una volta allontanati dalle proprie case, i bambini vengono inseriti all'interno delle comunità di accoglienza dove affrontano programmi educativi individualizzati.
Qualora non fosse possibile il reintegro all'interno delle proprie famiglie è prevista l'adozione.

Ma spesso, anche su questo tema c’è l’ombra del business delle case famiglia che purtroppo è una realtà sotto traccia nel mondo dei minori.

Oggi sempre più spesso televisioni e media raccontano storie del genere. Si parla di bambini contesi, affidati e non più restituiti quasi come fossero oggetti.

Ad intervenire durante il convegno saranno nomi illustri quali
 

Anton Giulio Lana, segretario Generale UFTDU

Simonetta Matone, magistrato e capo del dipartimento per gli affari di giustizia

Anna Lasso, professore di diritto privato nell’ università della Calabria

Cristina Franceschini, avvocato in Verona e responsabile della commissione d’inchiesta “Finalmente Liberi”

Francesco Morcavallo,avvocato in Roma e già magistrato del Tribunale dei minori di Bologna




ROMA, VIA DEI CASALI: RUBA IN UN CAPANNONE, VIENE SORPRESO E INVESTE IL PROPRIETARIO DEL FONDO

Redazione

Roma – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un cittadino romeno di 35 anni, già conosciuto alle forze dell'ordine, con l'accusa di rapina impropria. L'uomo, questa notte, in via dei Casali delle Cornacchiole, in zona Torricola, si è introdotto in alcuni capannoni rubando numerosi attrezzi da lavoro ed elettrodomestici che ha poi caricato a bordo del suo furgone lasciato in sosta nei pressi.

Il proprietario del fondo, un 57enne romano, allertato dai rumori, si è immediatamente recato sul posto e ha sorpreso il ladro sul fatto. Vistosi scoperto, a questo punto, il 35enne è salito a bordo del suo furgone ed è fuggito via, investendo la vittima durante la fuga che tentava di bloccarlo. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile intervenuti a seguito di segnalazione giunta al 112, hanno bloccato il ladro proprio mentre stava tentando di dileguarsi.

Il proprietario, è stato soccorso ed accompagnato presso l'ospedale "G. Vannini" dove è stato medicato, ne avrà per almeno 15 giorni. Il 35enne è stato accompagnato in caserma a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. La refurtiva recuperata dai militari dell'Arma è stata riconsegnata al legittimo proprietario mentre il furgone utilizzato per il furto è stato sequestrato.