Redazione
Roma – Si era invaghito di una donna con la quale aveva praticato attività sportiva ed aveva iniziato a perseguitarla.
Gli episodi erano andati avanti per diverso tempo ed a nulla erano valsi i tentativi della giovane di dissuaderlo.
Nonostante ciò, infatti, l’uomo aveva continuato ad inviarle messaggi attraverso i social network, costringendola ad eliminarlo dalle persone autorizzata a contattarla.
Ma neanche tale mossa si era rivelata risolutiva.
Dopo poco, infatti, la donna aveva scoperto l’esistenza di un profilo, aperto a sua insaputa con il suo nome, sul quale erano postate foto e messaggi diffamatori.
La ragazza, presumendo potesse essere lui l’artefice di tutto ciò, aveva anche provato a farlo riflettere, dicendogli chiaramente di non essere interessata ad avere una relazione anche perché già impegnata sentimentalmente.
Neanche ciò era però riuscito a farlo desistere.
Nel primo pomeriggio di ieri l’epilogo.
Gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti a seguito di una segnalazione di lite, sono giunti in una via dell’Esquilino.
Sul posto hanno contattato il richiedente, un 45enne di Roma, trovato con il volto insanguinato, che ha riferito ai poliziotti di essere stato aggredito da un uomo armato di punteruolo, che poco prima si era presentato alla porta della sua compagna pretendendo di entrare.
Al rifiuto di lei, aveva iniziato a dare in escandescenza e, dopo averla ingiuriata, aveva iniziato a picchiare le mani contro le grate di protezione di una delle finestre dell’abitazione.
A quel punto la donna, spaventata, aveva chiamato al cellulare l’attuale compagno chiedendogli di accorrere in suo aiuto, ma una volta giunto sul posto e dopo un vano tentativo di dissuasione, era stato a sua volta aggredito.
Gli investigatori a quel punto hanno ascoltato anche le testimonianze di altre persone presenti sul posto che avevano assistito alla scena e che in sostanza hanno confermato quanto asserito dall’aggredito.
L’aggressore, risultato essere un 45enne italiano, rintracciato e bloccato nelle vicinanze, è stato accompagnato in ufficio dove, al termine degli accertamenti, è stato arrestato per il reato di atti persecutori, danneggiamento e lesioni.
Recuperato anche il punteruolo usato durante l’aggressione e di cui l’arrestato si era disfatto all’arrivo degli agenti, nascondendolo in una fioriera.
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Redazione
Roma – Nei giorni scorsi gli Agenti della Polizia di Stato hanno eseguito diverse misure cautelari, emesse dall’autorità giudiziaria, sia nella capitale che nei comuni di Lariano ed Avezzano, nei confronti di cittadini romeni ed italiani, individuati nell’ambito di una complessa attività di indagine, denominata “Easy Credit”, appartenenti ad una organizzazione criminale dedita alla commissione di truffe ai danni di banche, servizi interbancari ed esercizi commerciali, attraverso l’indebito utilizzo di carte di credito clonate ad ignari possessori.
Le indagini hanno avuto origine da una querela presentata contro ignoti, presso il Commissariato di Polizia Viminale da una cittadina russa, vittima di clonazione della propria carta di credito utilizzata per una serie di acquisti presso vari esercizi commerciali con alcuni negozianti compiacenti, come si è successivamente accertato nel corso delle indagini.
Dalla semplice querela e dai pochi elementi a disposizione, gli investigatori della Polizia di Stato hanno iniziato, con grande meticolosità e, soprattutto attraverso una perfetta sinergia operativa propria di alcuni operatori esperti nel campo dell’informatica, un approfondito excursus di ogni singola carta di credito utilizzata fraudolentemente.
Il minuzioso lavoro investigativo ha indotto gli agenti della Polizia di Stato non solo a porre in essere un articolata analisi ed esame di tutti i tabulati telefonici ma anche a decifrare una mole di documentazione bancaria attestante le operazioni effettuate dai possessori delle carte di credito clonate.
Attraverso l’analisi e l’esame di tutti gli elementi raccolti nel corso della lunga attività investigativa, si è accertato che la clonazione delle carte di credito non era riconducibile ad una sola persona ovvero ad un piccolo gruppo di persone ma addirittura ad una vera organizzazione criminale costituita da un elevato numero di persone che all’interno della predetta organizzazione, ciascuno di loro espletava una funzione specifica con un ruolo ben determinato per evitare che gli stessi potessero essere individuati e arrestati.
L’individuazione di una vera e propria organizzazione criminale dedita alla clonazione delle carte di credito, alla ricettazione, ai falsi documentali, al favoreggiamento e ad altri delitti, hanno suggerito agli investigatori di effettuare delle intercettazioni telefoniche che, nella fattispecie in esame, sono state supportate da vari servizi di appostamento e di pedinamento che hanno consentito a far individuare gli appartenenti all’organizzazione criminale.
In particolare si è accertato che l’organizzazione, che operava principalmente nella capitale, ma anche in altre province del centro Italia, sfruttando la complicità di soggetti compiacenti operanti all’interno di pubblici esercizi, in particolare camerieri in servizio presso ristoranti del centro di Roma, acquisiva fraudolentemente i codici identificativi di titoli di credito, forniti da ignari clienti per il pagamento di servizi, che venivano successivamente clonati mediante sofisticati congegni elettronici, skimmer, personal computer e software, sequestrati durante l’operazione.
L’indagine si è conclusa con l’esecuzione dei provvedimenti cautelari che hanno consentito, complessivamente, di indagare 22 persone – di cui 10 di origine romena – , 4 delle quali arrestate in flagranza di reato ed una, il capo dell’organizzazione, A.R.C. con vari precedenti di Polizia, romeno di 29 anni, associato in carcere in esecuzione dell’ ordinanza di custodia cautelare.
Nell’ambito dello stesso procedimento, il Tribunale, ha emesso 7 provvedimenti cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altri 5 cittadini romeni e di 2 cittadini italiani, questi ultimi, pubblici esercenti, per aver consentito, a fine di lucro, l’utilizzo di carte clonate presso le rispettive attività commerciali tra cui gioiellerie e negozi di abbigliamento.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate numerose apparecchiature informatiche utilizzate per la clonazione delle carte di credito, 30 carte di credito clonate e numerosi documenti di identificazione contraffatti utilizzati per le fraudolente transazioni.
Complessivamente, in base ai riscontri effettuati, sono state accertate spese illegali con “moneta elettronica”, stimabili intorno ai 300.000 euro.
L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato Viminale diretto dal dr. Antonio Pignataro
Redazione
Roma – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un giovane romano di venticinque anni, per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate ed estorsione.
A seguito di una mirata attività d’indagine, i Carabinieri hanno raccolto gravi elementi di colpevolezza nei confronti del giovane, il quale, negli ultimi sei anni, aveva reiterato i maltrattamenti e la condotta estorsiva ai danni della madre 50enne e della nonna 80enne conviventi che, terrorizzate dalla possibile reazione del violento, non avevano mai trovato il coraggio di denunciarlo.
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di Cinzia Marchegiani
Una giornata dedicata all’Open Day per la presentazione del Master di I livello in Linguaggi del Turismo e comunicazione Interculturale presso l’Università degli studi Roma Tre, Sala Conferenze Ignazio Ambrogio che si rivolge ai possessori di laurea triennale e magistrale. Possono accedervi candidati sia italiani sia stranieri; questi ultimi, purché in possesso di una comprovata conoscenza della lingua italiana. E’ richiesta, per tutti, la conoscenza della lingua inglese e di almeno un’altra lingua dell’Unione Europea, anche a livello principiante.
L’evento di presentazione ha parterre di illustri relatori, esperti nel mondo dei Linguaggi, Turismo e della Comunicazione: Lucio Savoia, segretario generale del comitato italiano UNESCO, Gianpiero Gamaleri Preside della Facoltà di Comunicazione Uninettuno, e Idalberto Fei, regista e premio PRIX Italia, Alfredo Morrone, docente di Diritto dei beni culturali e del paesaggio Università di Chieti – Pescara “Gabriele d’Annunzio”, Antonio Gazzellone Segretario Federazione Italiana Golf.
Interverranno anche i docenti del master, alcuni operatori turistici nei settori dei trasporti, alberghiero e della ristorazione. Durante l’evento, verrà illustrata l’organizzazione del master e verranno evidenziati gli sbocchi professionali previsti.
Il Master di Linguaggi del Turismo e comunicazione Interculturale si propone di formare esperti di linguaggi speciali e comunicazione culturale, soprattutto negli ambiti legati al settore turistico. Fra gli obiettivi primari vi è quello di offrire ai laureati in materie umanistiche ed economiche (italiani e stranieri), e in particolare ai laureati in lingue e culture straniere, una preparazione specialistica che faciliti l’inserimento in ambito lavorativo nelle multiformi realtà legate al mondo del turismo: evoluzione del territorio, storia, arte, cultura, itinerari enogastronomici, comunicazione interculturale e socio-aziendale e rapporto con i media. A tale fine si promuove un contatto funzionale e fattivo con il mondo del lavoro per l’approfondimento pratico della formazione acquisita.
Gli insegnamenti del master presentato prevedono
. Aspetti culturali del turismo: profilo storico, patrimonio ambientale e culturale, comunicazione turistica, accoglienza;
. Aspetti tecnici e operativi: rassegna dei diversi ambiti del comparto, attori del turismo, politiche del turismo, tipologie di attività e relative competenze;
. Linguaggi specifici del settore turistico, con esercitazioni di lingua inglese ed eventualmente spagnola, francese e tedesca.
. Insegnamento informatico che conduce dall’alfabetizzazione alla conoscenza di applicativi inerenti alle professioni turistiche.
STAGE SPONSOR E BORSE DI STUDIO
Il percorso pratico consiste in un addestramento formativo presso aziende del settore turistico in Italia e all’estero. La qualità formativa che le aziende offrono è di livello molto elevato e questo consente ai candidati di ricevere una competenza pratica adeguata per l’ingresso nel mondo del lavoro. Gli stage di formazione vengono organizzati in base alle attitudini del candidato, ai risultati ottenuti nel corso del Master, agli obiettivi prefissati e ovviamente in base alla disponibilità delle aziende. I partner sono aziende leader del settore turistico nazionale ed internazionale e inseriscono lo stagista dopo aver esaminato il suo CV e averlo sottoposto ad intervista. Agli studenti iscritti verrà concessa, la possibilità di ottenere Borse di Studio e Tirocini, della durata minima di 2 mesi, presso uno dei paesi membri dell’Unione Europea, attraverso il programma ERSAMUS PLUS.
Durante l'Open Day, verrà presentata l'organizzazione del master i gli sbochi professionali previsti.
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Redazione
Roma – Con due condanne a un anno di reclusione per omicidio colposo (pena sospesa) e un'assoluzione si e' chiuso il processo in tribunale per la morte del detenuto 32enne Simone La Penna, avvenuta in cella il 26 novembre del 2009. Il giudice ha ritenuto colpevoli Andrea Franceschini, dirigente del centro clinico di Regina Coeli, dove era ricoverato La Penna, e il medico Andrea Silvano mentre ha scagionato, per non aver commesso il fatto, l'altro medico Giuseppe Tizzano. Secondo l'originaria accusa formulata dal pm Eugenio Albamonte, che aveva sollecitato una condanna per tutti a due anni e dieci mesi, i tre non si sarebbero accorti del progressivo deperimento di La Penna, affetto da una grave forma di anoressia: piuttosto che vigilare sulle sue condizioni di salute, lo avrebbero lasciato morire senza prestargli le dovute attenzioni benche' fosse evidente la gravita' della sua situazione soprattutto a livello psichiatrico e la perdita di quasi 40 kg di peso in pochi mesi. Franceschini e Silvano, assieme al responsabile civile Asl Rma, sono stati condannati dal tribunale a risarcire i danni ai familiari della vittima, da liquidarsi in separata sede, e a versare una provvisionale immediatamente esecutiva pari a complessivi 30mila euro.
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