ROMA: ALLA RUSTICA L'EMERGENZA ROM E' PEGGIO DI PRIMA

Redazione


Roma
– “Aggressioni ai funzionari della Polizia Locale con bastoni e offese, fumi tossici per ricavare rame e altri metalli, furti e smercio illegali di rifiuti non sono bastati per un intervento decisivo e sgomberare una volta per tutte il campo nomadi di via Amarilli a La Rustica. Gli annunci di cambio rotta dell’Assessore al Sociale di Roma Capitale, Francesca Danese, e del sindaco Marino sono caduti nel vuoto, rivelandosi i soliti spot fuffa dannosi per la sicurezza pubblica e complici dell’impunità dei nomadi implicati in azioni illecite e dediti alla delinquenza. Altro che pugno duro, l’amministrazione Marino, che proprio nei rom trovò degli affezionati elettori alle primarie, li lascia liberi anche di scegliere dove mettere radici senza che nessuno possa ostacolarli. Ma quale credibilità ha un'amministrazione che ammette la propria impotenza di fronte alle pretese dei nomadi di stanziarsi dove più è di loro gradimento? Non ne possiamo più di queste prese in giro, il rischio di una guerriglia civile è dietro l’angolo” lo dichiarano il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, e di Emiliano Corsi, esponente di DifendiAmo Roma.




ROMA, NOMADI. SANTORI: “VIGILI AGGREDITI DA ROM E IGNAZIO MARINO CHIUSO NELLA SUA TORRE D’AVORIO”

 

Adriano Palozzi: "Così non si può più andare avanti: Marino e Zingaretti si sveglino”

 

Redazione
Roma
– “Queste reazioni violente tra parolacce, bastoni e cani aizzati contro le autorità, ma anche a danno dei cittadini impossibilitati a difendersi da angherie e delinquenza, non sono più accettabili. Il Sindaco Ignazio Marino è complice e primo responsabile di questo stato di cose perché, pur sapendo quanto accade nelle strade della Capitale, dal centro alle periferie, preferisce chiudersi nella sua torre d’avorio e far finta che questi siano fatti sporadici e non rilevanti. Quel che è ancora più grave sono le accuse e le calunnie che vengono rivolte da alcune associazioni, che fanno quadrato intorno alle popolazioni nomadi, nei confronti di agenti della Polizia Locale recatisi sul posto per adempiere al proprio dovere e far rispettare la legge. E’ a questi uomini e donne con la divisa che va tutta la mia solidarietà, impegnandomi affinché in futuro possano essere messi nelle condizioni di agire per ripristinare la legalità in piena sicurezza” lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in merito agli scontri di questa mattina tra rom e vigili intervenuti per bonificare l’area nuovamente occupata abusivamente presso il centro d’accoglienza in via Amarilli.

“Questa è l’ennesima dimostrazione lampante di quanto la convivenza con la popolazione nomade risulti complicata se non impossibile da raggiungere. Dopo i gravi fatti accaduti recentemente prima al campo nomadi di via Candoni, poi a quello di via Salone, e scatenati dai controlli delle forze dell’Ordine autorizzate a intervenire per individuare i responsabili di atti di microcriminalità e irregolarità, questa mattina la storia si è ripetuta anche a La Rustica” conclude Santori.

NOMADI, PALOZZI(FI): “GRAZIE A MARINO ROMA SOCIALMENTE DIS-INTEGRATA”

“La tensione di queste ore a La Rustica tra nomadi e vigili urbani, ai quali esprimo la mia più totale solidarietà, è l'esempio lampante delle fallimentari politiche sociali, perpetrate da questa amministrazione comunale di centrosinistra. Una giunta, quella guidata dal 'sindaco di rom' Ignazio Marino, incapace di fornire risposte concrete ed equilibrate sul delicato tema dell'accoglienza e dell'integrazione sociale. Da mesi assistiamo a insediamenti attrezzati, incastrati tra preoccupante microcrominalità  e anarchia dilagante, e a periferie completamente allo sbando, dove a pagarne le conseguenze sono migliaia di famiglie romane, che pretendono semplicemente di vivere una vita tranquilla. Roma ormai è terra di nessuno, una città socialmente 'dis-integrata' grazie all'immobilismo di un sindaco, che non sa più che pesci pigliare. Al pari di una Regione Lazio, che prima boccia ma solo a parole le politiche sociali di natura emergenziale sul fronte dei campi rom, e poi fatica a tirare su il tanto decantato tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti. Così non si può più andare avanti: Marino e Zingaretti si sveglino”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Ambiente, Adriano Palozzi.

 




ROMA, MARTIN LUTERO AVRA' UNA PIAZZA NEL PARCO DI COLLE OPPIO

Redazione

C'è voluto un pò di tempo: dopo 498 anni dall'affissione delle 95 Tesi sulla porta della chiesa del castello di Wittemberg (31 ottobre del 1517) e dopo 494 anni dalla bolla di scomunica emessa da Papa Leone X (3 gennaio 1521 con la bolla 'Decet Romanum Pontificem'), anche Roma avrà una piazza intitolata a Martin Lutero. A deciderlo è stata la giunta capitolina, che lo scorso 13 marzo ha approvato una delibera con la quale vengono denominate nuove aree di pubblica circolazione. E tra queste, al primo punto, c'è proprio una piazza dedicata al monaco riformatore tedesco che nel XVI Secolo gettò le basi del più grande scisma che abbia mai scosso la cristianità occidentale. L'intitolazione arriva dopo 6 anni dalla richiesta avanzata al Campidoglio dall'Unione delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno, fatta nel giugno del 2009 alla commissione toponomastica del comune in vista del 500° anniversario dello storico viaggio a Roma fatto da Lutero. Una richiesta alla quale la commissione aveva risposto positivamente già il 7 giugno del 2010. Dopo quasi 5 anni arriva così la delibera; il luogo scelto dal Campidoglio è il Rione Monti nel Municipio I, esattamente il Parco di Colle Oppio, lungo viale Fortunato Mizzi, dove presto dovrà essere inaugurata Piazza Martin Lutero.
Con la stessa delibera, il Comune ha anche proceduto all'istituzione di un giardino dedicato al partigiano Ettore Troilo, comandante della Brigata Maiella all'interno di piazza della Libertà nel quartiere Prati; viale Guglielmo Negri (Giurista) all'interno di Villa Torlonia; via Sorelle Radecchi (Martiri delle Foibe) nel quartiere Giuliano Dalmata, via Antonio Sciotti (Fumettista) in zona Mezzocamino e via Ulrico Hoepli (editore) a Casalotti.




ROMA. VIA GUIDO RENI, FAR WEST ALL'INCROCIO

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Il rispetto delle regole, in Italia, non è certo la caratteristica per cui veniamo identificati, non possiamo certo affermare di essere una nazione virtuosa. Irrispettosi a tutte le regole, siano norme riguardanti la contribuzione fiscale e contributiva, siano le prescrizioni sul regolamento edilizio, siano quelle riguardanti il rispetto dell’ambiente, da parte di molti cittadini si possono osservare le più disparate violazioni.

Se poi si analizza il modo in cui viene disatteso il codice della strada, il campionario delle violazioni dimostra quanto tale legge sia considerata dagli italiani come un inutile orpello. La scarsa considerazione delle norme riguardanti la circolazione automobilistica è inoltre dimostrata, se mai ce ne fosse bisogno, anche dalla tolleranza che a volte gli operatori di polizia riservano a comportamenti inadeguati.
Accade quindi che, davanti alla caserma della polizia di via Guido Reni, quella da cui partono le volanti che perlustrano la città, nell’incrocio dove è presente un mercato comunale, i mezzi degli operatori presenti a lato dello stesso, siano posteggiati in condizioni da rendere la circolazione delle autovetture e dei pedoni difficoltosa, creando un serio rischio di incidente.

L’attraversamento pedonale è completamente occupato, costringendo i pedoni a tortuose gimkane per poter raggiungere il marciapiede opposto, e il semaforo viene “nascosto” dalla sagoma dei furgoni, non permettendo all’automobilista che percorre quel tratto di strada di vedere se lo stesso sia verde o rosso, obbligando il malcapitato a intuire la possibilità di transito basandosi sul fatto che le vetture che incrociamo sulla via trasversale siano fermi presso la linea di arresto.

Com’è possibile che queste dimostrazioni di piccola inciviltà quotidiana siano continuamente tollerate? Quando mai potremmo pensare di allinearci agli standard di convivenza che hanno gli altri paesi a noi vicini?




ROMA: PITTURA, SCULTURA E INCISIONE ALLA MOSTRA “VASTA È LA LUCE”

di Simonetta D'Onofrio

Roma
– “Vasta è la luce”. È il titolo della mostra d’arte contemporanea organizzata dall’ Associazione Culturale “URBIS ET ARTIS”, una collettiva interamente dedicata alla pittura, alla scultura e all’incisione al centro di Roma, zona S.Giovanni, presso il Complesso Monumentale San Giovanni Addolorata, nella Corsia delle Donne, ('Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata) . Nel palazzo si possono ammirare anche dei preziosi quadri realizzati da pittori di fama internazionale come Ugo Attardi, Piero Dorazio, Renato Guttuso, Mino Maccari, Mario Schifano, Lorenzo Vespignani. Tra le opere da contemplare segnaliamo quelle di Antonio Anastasia, un artista leccese poliedrico che dalla tenera età ha avuto il senso innato per i colori, l’amore per la pittura, accompagnato dal presidente dell’associazione di promozione turistica “Salento Nostro”, dott. Antonio Russo.

Innumerevoli i suoi riconoscimenti, tra questi ricordiamo ai lettori la critica ricevuta da Vittorio Sgarbi :“[…] In Italia, il rapporto col Cubismo fu particolare. Condizionato inizialmente dal Futurismo, che sarebbe dovuto esserne fratello di latte, ma che, vittima del suo nazionalismo, finì per considerarlo rivale nella primogenitura dell’Avanguardia, nel nome del solito primato italiano. Poi ci fu l’ostracismo della figurazione recuperata (Valori Plastici e Novecento innanzitutto), che da una parte non fu affatto estranea al senso “squadrato” della forma introdotto dal Cubismo, dall’altra lo rinnegò apertamente, tacciandolo di degenerazione intellettualistica che oltraggiava la sacra lezione ereditata dal Rinascimento, italiano, naturalmente. Sicché, chi in Italia voleva occuparsi di Cubismo e dei suoi sviluppi doveva farlo in maniera appartata, fuori dalla linea maestra, come i razionalisti del Milione, ad esempio, oppure rimanendo sotto l’egida patriottica del Futurismo, come fanno Depero e Prampolini. Se questa era la situazione, non sorprende che nel primissimo Dopoguerra, spazzate le complicità col fascismo, la riscoperta del Cubismo diviene la tappa obbligata di buona parte del processo di ammodernamento e internazionalizzazione dell’arte italiana, coinvolgendo tanto il versante astrattista quanto il figurativo. Ma dagli anni Cinquanta avanzati in poi, il Cubismo torna a destare poco interesse, travolto dall’orgia informale, e sono in molti a considerarlo consegnato alla storia, ormai definitivamente.

Non per tutti, però. Fuori dalle cerchie più à la page, specialmente fra gli autodidatti, gli studenti d’arte e quanti sono all’inizio della loro formazione artistica, il Cubismo continua a essere un riferimento importante, come il primo linguaggio capace di tenere realmente il passo di una contemporaneità considerata in eterno presente, che va dunque appreso e applicato.

È questo l’approccio didattico con cui anche il salentino Antonio Anastasia ha reso omaggio al Cubismo, in un modo dunque rispettoso, ma tutt’altro che obbligato e reverenziale, interpretandolo non come meta finale, ma come tappa intermedia, per quanto importante, nel percorso alla ricerca della propria cifra espressiva. Un percorso che significativamente, a sottolineare quanto appena detto, ha contemplato anche altre retrospezioni stilistiche, altre immedesimazioni nei linguaggi storici della modernità, come, ad esempio, l’Astrattismo, l’Informale, con esiti non meno rilevanti di quelli conseguiti con il Cubismo. Non si tratta di “culturalismo” a buon mercato, del farsi bello di una citazione per giustificare la dignità di una proposta artistica altrimenti poco consistente, tanto per capirci, come in Italia, paese tendenzialmente ignorante, capita fin troppo spesso.”

La mostra “Vasta è la luce” è possibile visitarla fino a domenica 29 marzo, ingresso gratuito.




ROMA, GREGORIO VII: MUORE SUL COLPO INVESTITO DA UN FURGONE

Redazione

Roma – Incidente mortale questa mattina in via Gregorio VII: un uomo è stato investito da furgone ed è deceduto sul posto. E' accaduto intorno alle 6.30. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Gruppo Aurelio della Polizia di Roma Capitale, impegnati nelle indagini per cercare di stabilire l'identità dell'investito, ancora sconosciuta. Il conducente del mezzo, colto da malore, è stato ricoverato all'ospedale Santo Spirito e verrà ascoltato dagli inquirenti. Le responsabilità sono ancora da stabilire, i vigili ricercano eventuali testimoni.




ROMA: ROMENO COLPISCE A COLPI D'ASCIA TITOLARE E DIPENDENTI DI UN BAR

Redazione
Roma
– Un cittadino romeno di 25 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Quadraro con l’accusa di tentato omicidio.

L’uomo, l’altra sera, dopo aver consumato numerose bevande alcoliche in un bar di largo dei Quintili, in zona Porta Furba, in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stato allontanato dal locale dal titolare e da due suoi dipendenti che si sono rifiutati di vendergli altri drink.

A quel punto, il 25enne è andato su tutte le furie e poco dopo ha fatto ritorno nel locale, armato di un’ascia e di un martello, colpendo il titolare, un 35enne cittadino giordano e due dipendenti, anch’essi cittadini giordani, rispettivamente di 28 e 44 anni.

Alcuni clienti che hanno assistito alla scena, terrorizzati, hanno allertato il 112.

Provvidenziale è stato l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri che ha bloccato ed arrestato l’aggressore, sequestrando anche l’ascia ed il martello utilizzati dall’uomo.

Le vittime invece soccorse ed accompagnate presso l’ospedale “Vannini”, a causa delle contusioni riportate, ne avranno per almeno 5 giorni. Dopo l’arresto il 25enne è stato associato presso il carcere di Regina Coeli.

 




ROMA, CHIUSO UN TRATTO DI GRA E IL TRAFFICO VA IN TILT

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

di Silvio Rossi

Roma – Giornata campale per gli automobilisti romani. Il Grande Raccordo Anulare, autostrada cittadina percorsa da centinaia di migliaia di veicoli ogni giorno, è stato chiuso al traffico nel tratto compreso tra la Cassia Veientana e la Cassia.

In carreggiata esterna un mezzo pesante si è intraversato, occupando praticamente tutta la sede stradale, con la cabina del mezzo che ha invaso la carreggiata destinata al senso di marcia opposto.

Le ripercussioni sul traffico cittadino nel quadrante nord sono drammatiche. La polizia stradale ha istituito l’uscita obbligatoria sulla statale 2 bis, Cassia Veientana, arteria che prevede l’uscita dalla città, ma non un percorso di ingresso, per le vetture che devono raggiungere i quartieri a nord della capitale.

Sulla carreggiata esterna la lunga fila di vetture ferme arriva fino a via Nomentana, pesanti anche le ripercussioni sul lato interno, per l’interessamento parziale del veicolo nella corsia di sorpasso, e per i curiosi che provocano rallentamenti.

st1:*{behavior:url(#ieooui) } /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}




ROMA: SALVATI IN EXTREMIS 2 CANOISTI SUL TEVERE

di Cinzia Marchegiani

Roma –  Il Tevere a Roma è molto amato dai canoisti, ma ieri 8 marzo 2015 il fiume non è stato generoso con due sportivi. Era mezzogiorno quando la nota inviata dalla sala operativa agli agenti della Polizia Fluviale segnalava l’episodio di due persone cadute nel Tevere all’altezza del Ponte Nenni dopo che la loro canoa, a causa delle correnti, era andata ad impattare contro il pilone ponte stesso, capovolgendosi. L’intervento degli agenti della Squadra Nautica è stato immediato sia da terra che nelle acque del fiume. Quando i poliziotti sono arrivati nei pressi del luogo segnalato, hanno subito individuato le due persone che, a causa delle forti correnti si trovavano in grosse difficoltà. Una di loro, la donna, è stata immediatamente soccorsa e accompagnata a riva mentre l’uomo, a causa di un problema alla gamba, dovuto all’impatto e all’iniziale stato di ipotermia, non riusciva a restare a galla. A quel punto, una squadra di agenti, da terra e con specifiche attrezzature per il salvataggio, hanno lanciato delle sacche galleggianti all’uomo, mentre altro personale a bordo del natante, seppure con forti contrasti dovuti alla corrente e la presenza di formazioni rocciose, è riuscito a soccorrere l’uomo sollevandolo e adagiandolo a bordo. Entrambi trasportati presso il circolo canottieri, sono stati soccorsi e coperti con materiale isotermico per riscaldarli, ristabilendosi poco dopo.




ROMA: TUTTO PRONTO PER ACCOGLIERE LA "SPALLATA" MOLISANA

di Simonetta D'Onofrio

Una tappa importante per la “Spallata”, in trasferta a Roma. Fervono infatti i preparativi per l’incontro programmato sabato 21, presso la Scuola Popolare delle Arti del CIP, nel quartiere Alessandrino”, dove si esibiranno diversi gruppi folkloristici provenienti dal Molise e dall’Abruzzo. Ballerini, cantanti, musicisti, in altre parole interpreti delle tradizioni e della musica popolare del centro-sud allieteranno il pubblico romano dalle ore 15.30 fino a tarda sera con una cena regionale, per far apprendere la “Spallata”. A raggiungere la Capitale ci saranno gruppi provenienti da San Giovanni Lipioni, da Acquaviva Collecroce e da Schiavi d’Abruzzo.
Coinvolgere le giovani generazioni, affinché possano conoscere gli usi e i costumi che dalla storia sono stati ereditati. Sono solo alcuni degli elementi che possono descrivere le motivazioni che sono alla base del gruppo sociale “Alberi sonori”, l’impegno quotidiano affinché sia conosciuto il ballo “La Spallata del Sannio”.
L’idea è quella di combinare le due tematiche cultura e turismo, sviluppando un percorso di valorizzazione interno alla regione Molise e nell’intera Penisola. Ne è convinta la responsabile del progetto e ricercatrice, Dantina Grosso, che sta portando l’iniziativa da qualche anno in giro per l’Italia, attirando l’attenzione delle diverse località legate alla famiglia di danze “La Spallata”. Speriamo, ci dice l’organizzatrice, di coniugare il folclore a un prodotto turistico di qualità, le tradizioni di una regione come il Molise se ben sostenute e pubblicizzate possono far accrescere le tradizioni il sistema sociale e produttivo interno. In particolare proprio la “Spallata” , molto diffusa nella terra dei Sanniti, che abbraccia ben tre regioni, Abruzzo, Molise e Campania, può rievocare antiche usanze che altrimenti andrebbero perdute.

Ma che cos’è la “Spallata”? E' considerata di buon auspicio durante la celebrazione di un matrimonio, anche se ballata in tanti altri contesti, legata ai riti propiziatori, caratterizzata da colpi dati con i fianchi, con le spalle e/o con un piede a terra. Di solito è preceduta da una Saltarella o dalla Castellana, come nel caso di Schiavi d'Abruzzo, in altri casi da una Quadriglia come per San Giovanni Lipioni e Acquaviva Collecroce, in quest’ultimo caso, si poteva concludere con una Tarantella. Vede coinvolti dai 4 ai 12 ballerini, per un totale di 2 o 6 coppie. In particolare, la Spallata, nel lavoro di ricerca e di confronto con chi già da tempo ne studia origini, forme ed evoluzioni, si svela sui percorsi dove essa è nata e a cui, probabilmente si rifà: i Tratturi.
Quest’anno, ci riferisce orgogliosamente la Grosso, ci sarà la II edizione di “Un colpo qua, un colpo là – La Spallata nel Sannio” anche conosciuto come “Spallata Tour”. Infatti è tutto pronto e dal 1 al 3 maggio intere comunità si dedicheranno ai turisti che potranno apprezzare e imparare la “Spallata” nei paesi che hanno aderito all’iniziativa, come San Giovanni Lipioni, Schiavi d'Abruzzo e Mafalda.

 




ROMA: TRE ROM TENTANTO TRUFFA PER SIMULAZIONE DI SINISTRO STRADALE

di Matteo La Stella

Roma – Nella giornata di ieri, intorno a mezzogiorno, la Polizia di Stato del commissariato Parioli ha bloccato un tentativo di truffa per simulazione di sinistro stradale sulla Via Salaria. Gli agenti, infatti, notando una donna con un foglio tra le mani che contrattava con un giovane sul ciglio della strada, si sono insospettiti e hanno deciso di intervenire. Il giovane ventiduenne, stava contestando alla donna un fantomatico danno recato alla sua autovettura, una riga di colore scuro, che si è scoperto poi essere fatta con un pennarello, rinvenuto sotto un tappetino nel veicolo del nomade. A viaggiare con il ventiduenne c'erano altre tre persone, tra cui un bambino, usato dall'uomo per amplificare il danno, così da far leva sulla donna per ricevere denaro. Due dei presenti,tutti appartenenti ad una nota famiglia Rom che imperversa nella capitale, avevano già diversi precedenti tra cui proprio la truffa per simulazione di sinistro stradale. In virtù di questo è stata mossa nei confronti di tutti e tre una denuncia per truffa aggravata. La donna, prossima a cadere nella trappola, ha dichiarato di essere stata costretta a fermarsi, anche se certa di non aver mai urtato l'altro veicolo.