ROMA: VERRÀ RIPRISTINATA L'ARENA DEL COLOSSEO A 18,5 MILIONI DI EURO

di A.D.M.

Roma – Nuova vita per l'arena del Colosseo che sarà ripristinata al modico costo di ben 18,5 milioni di euro. Lo rende noto il ministero dei beni culturali e del turismo. Il progetto, viene spiegato dal dicastero del collegio romano, ha come fine quello di "consentire un uso sostenibile (dell'arena, ndr) per manifestazioni di altissimo livello culturale permettendo nel contempo ad una 'domanda' mondiale di fruire di una nuova esperienza di visita di straordinario valore". Il progetto, specificano dal Ministero, fa parte di 12 progetti riguardanti i beni culturali, di grande rilevanza internazionale nelle regioni del centro-nord per i quali e' previsto un finanziamento complessivo di 80 milioni nel biennio 2015-2016.
Ottanta milioni di euro, destinati in parte al ripristino dell'arena del Colosseo, in parte ad altri progetti sui beni culturali: e' il Piano strategico 'Grandi Progetti Beni culturali' presentato dal ministro Dario Franceschini al Consiglio Superiore dei beni culturali e approvato all'unanimita' da quest'ultimo. Il Piano, previsto dalla legge Art Bonus, e' stato trasmesso alla Conferenza unificata – spiegano dal ministero – e contiene 12 progetti di "grande rilevanza internazionale" nelle regioni del centro Nord. "Sono 80 milioni di euro di investimenti nel biennio 2015-2016 ? ha spiegato Franceschini illustrando il Piano ? per progetti di completamento dei grandi musei nazionali di rilevante interesse culturale per evitare di avviare nuovi cantieri prima di aver concluso quelli in corso. Sono progetti di portata nazionale e internazionale concentrati nelle regioni del centro nord ? ha continuato il ministro – che si sommano ai 490 milioni di euro di investimenti a favore delle 5 regioni del mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) previsti dal Programma Operativo Nazionale 'Cultura e Sviluppo' in cui sono presenti, tra gli altri, gli interventi per il Museo archeologico di Napoli, il museo archeologico di Reggio Calabria, la Reggia di Caserta, il Real sito di Carditello, il museo e parco archeologico di Sibari, i Castelli Svevi di Bari e Trani. Un intervento complessivo di oltre mezzo miliardo di euro da cui emerge una strategia unitaria di rafforzamento degli interventi di tutela del patrimonio e di promozione dello sviluppo della cultura in attuazione dell?articolo 9 della Costituzione. Finalmente si torna ad investire sui beni culturali", conclude il ministro. I progetti sono:

18 milioni di euro per la Galleria degli Uffizi di Firenze (per completare il progetto dei "Grandi Uffizi" che incrementa gli spazi espositivi del Museo più visitato d?Italia); 7 milioni di euro per il Polo Reale di Torino (per la valorizzazione del circuito museale e il miglioramento della fruizione del sistema Museale del Polo Reale di Torino intervenendo sulla Cappella della Sindone, sul percorso dei Giardini reali, sul collegamento piano interrato percorso museale); 7 milioni di euro per il Museo Nazionale dell'Ebraismo e della Shoah di Ferrara istituito dalla legge 17 aprile 2003 n. 91 (per il completamento del Museo dell?Ebraismo e della Shoah, di eccezionale significato culturale e storico, la cui realizzazione deve essere accelerata per rispondere ad una domanda in costante crescita); 5 milioni di euro per il Museo delle Navi di Pisa (per il completamento del Museo di Pisa dove saranno esposte le famosissime "navi romane" finora sottratte alla pubblica fruizione per la complessità dell'intervento di restauro e allestimento. Il completamento del Museo contribuisce a rafforzare il polo di attrazione di Pisa, "alleggerendo" la pressione sulla Piazza dei Miracoli ed incrementando notevolmente l'attrattività della citta'); 2 milioni di euro per il Museo di arte contemporanea di Palazzo Ardinghelli all?Aquila (Realizzazione di un polo per l'arte contemporanea nel Palazzo Ardinghelli nel centro de L'Aquila); 1,5 milioni di euro per il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (Restauro e valorizzazione del Museo archeologico di Aquileia, a completamento di un percorso culturale di grande potenzialita' e straordinaria capacità attrattiva); 1 milione di euro alla Villa romana di Spello (Completamento dello scavo e l'allestimento dell'area archeologica della villa Romana di Spello, rafforzando l'attrattività a livello nazionale di un'area ricca di patrimonio culturale diffuso).

18,5 milioni di euro per l'arena del Colosseo (un intervento di tutela e valorizzazione volto al ripristino dell'Arena del Colosseo al fine di consentirne un uso sostenibile per manifestazioni di altissimo livello culturale, permettendo nel contempo ad una "domanda" mondiale di fruire di una nuova esperienza di visita di straordinario valore); 7 milioni di euro per la Certosa di Pavia (Restauro e valorizzazione della Certosa di Pavia per l'incremento della attrattività di un territorio di grandi potenzialità turistico-culturali); 7 milioni di euro per l?Arsenale Pontificio di Roma (per realizzare un polo per l'arte contemporanea e le performance di giovani artisti italiani da destinare anche alle attività espositive della Quadriennale di Roma e creare residenze per giovani artisti italiani); 3 milioni di euro per il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa (nell?anno in cui si celebrano i 100 anni dall?inizio della prima guerra mondiale viene finanziato il restauro del Ponte di Bassano: un monumento di grandissimo valore culturale e storico, con rilevanti potenzialità attrattive in un territorio caratterizzato da una presenza di patrimonio diffuso); 3 milioni di euro per il Museo archeologico dei Giganti di Mont?e Prama a Cabras (per realizzare un polo di attrazione di rilevanza nazionale ed internazionale per i Giganti di Mont'e Prama, prevedendo un modello di gestione condiviso tra MiBACT e enti locali).




ROMA: ORA MARINO LANCIA L'ALLARME IMMIGRATI. QUANDO SI DICE GIOCARE D'ANTICIPO…

di Matteo La Stella

Roma – Come un neonato che scopre il mondo dall'alto del suo seggiolone, anche il sindaco Ignazio Marino inizia a fare i conti con la realtà che lo circonda: quella dell'Urbe. Durante l'audizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattamento dei migranti andata in scena martedì mattina, il sindaco-chirurgo ha infatti preso coscienza dell'emergenza che affligge una città povera di risorse in materia, dedicando un suo intervento all'argomento. Lancia l'allarme il pargolo di palazzo Senatorio, ormai non più neonato, che dall'inizio della sua carica sembra aver brancolato nel buio, quasi fosse bendato, incapace di reagire ma soprattutto di captare le esigenze della capitale lanciata alla deriva. Durante il suo mandato l'albero del Campidoglio si è spezzato più volte, ha perso rami secchi durante la tempesta, mentre i più fragili si allontanavano per colpa dalla sua leadership dormiente.

Dopo un biennio, però, la sveglia del sindaco inizia a suonare e, tra rimpasti e potenziamenti, la sua giunta riprende forma, sospinta dalla corrente Pd che gli regala l'ennesima iniezione di fiducia. Ora la benda sembra cadere, donando nuovamente la vista ad Ignazio Marino che scopre l'Urbe per la prima volta. A due anni dall'inizio della carica-soprammobile, il primo cittadino inizia a vedere la situazione che alberga in città, nulla di nuovo per chi vi ha passeggiato almeno una volta negli ultimi anni.

“Meglio tardi che mai – verrebbe da esclamare – il sindaco ha finalmente gli occhi per guardare". Ma ogni angolo di Roma grida vendetta, inascoltata da troppo tempo. Non è un videogioco, e anche lo fosse Ignazio Marino avrebbe già perso tutte le sue “vite da sindaco”. Riprovare non basta, la capitale ha bisogno di certezze e capi saldi, e gli atteggiamenti del suo numero 1, frutto del “doping Pd”,  non fanno che annichilire ancora di più la sua persona, che agisce di polso solo a pochi centimetri dal baratro, prima di tornare all'inconsistenza che ha sempre contraddistinto il suo operato.

 

Marino e la scoperta dell'emergenza immigrazione. Ignazio Marino, neo-vedente, si affaccia alla questione migranti sottolineando come Roma non sia in grado di accogliere migranti per la carenza di strutture e di denaro. Davanti alla Commissione Parlamentare d'inchiesta presieduta da Gennaro Migliore, il sindaco-medico ammette:”Sì, è vero che a Roma c'è un sovraffollamento ed è così condivisa da me questa opinione che alcune settimane fa, partecipando a una riunione convocata dal ministro dell'Interno, ho sottolineato come Roma, che è la seconda città di accoglienza per le persone che arrivano sulle nostre coste, non possa accogliere il 18-20% delle persone che arrivano nel nostro Paese: non abbiamo le strutture né le risorse economiche per farlo". Alla luce di questo, il sindaco ha poi continuato dipingendo la partita dell'immigrazione come:”Una sfida straordinaria del nostro secolo” anche se, subito dopo, si è detto preoccupato per il possibile propagarsi delle malattie. ”Sono molto preoccupato per gli aspetti igienico-sanitari e per questo ho sollevato il problema in più occasioni per i miei timori perchè molti migranti giungono da territori dove ci sono ceppi di tubercolosi resistenti a molti antibiotici. Una preoccupazione-ha continuato il sindaco “premuroso”- importante sia per queste persone e anche per la diffusione delle malattie infettive a cui il nostro sistema immunitario non è più preparato nel nostro Paese. I ministri dell'Interno e della Salute mi hanno rassicurato dicendomi che ci sono 5 livelli di controlli, una risposta molto rassicurante”. 

 

La Danese punta a chiudere il centro Baobab. Sullo stesso fronte si è mosso l'assessore alle politiche sociali di Roma Capitale, Francesca Danese, che durante l'audizione di martedì mattina ha parlato di sigilli per un centro d'accoglienza:”Il Baobab era una struttura che faceva parte dell'accoglienza cittadina. Il centro è stato attivo fino ad aprile poi abbiamo chiuso tutte le partite, anche economiche, quindi non abbiamo più pagato affitto perchè in una parte della struttura c'erano dei rilievi igienico-sanitari. Il proprietario vorrebbe continuare il percorso per conto proprio ma noi puntiamo a chiudere la struttura per quanto concerne il nostro intervento in termini di ulteriori risorse”. L'assessore, inoltre, punta a portare in Campidoglio una nuova delibera che consentirà alle associazioni di riprendere in mano la gestione delle sedicenti residenze:”Si tratta un accordo – incalza l'assessore – siglato tra Questura, Prefettura e i dipartimenti Anagrafe e Politiche sociali  ma con un impegno in più che garantisca che le persone a cui vanno date queste residenze poi effettivamente siano seguite e conosciute, e dovranno certificare più volte durante l'anno che frequentano l'associazione di riferimento. Questo ci permetterà, ad esempio, anche di dare il buono casa e l'assistenza sanitaria a tutte quelle persone che hanno lo status di rifugiato e che hanno un permesso di soggiorno scaduto, andando così a migliorare il processo d'integrazione. C'è stato un tavolo in Prefettura, ora la delibera è pronta e sarà un provvedimento che farà ulteriore chiarezza”. Che dire: sembra proprio l'ennesima manovra insolvente.




ROMA, PARTE LA PULIZIA STRAORDINARIA PER 50 FONTANE STORICHE DELLA CAPITALE

Redazione

Le fontane storiche di Roma tornano a splendere. Ha preso il via l'operazione 'Fontane pulitè, l'intervento di pulizia straordinaria di 50 fontane storiche della Capitale previsto dal Campidoglio per riportare decoro e bellezza in alcune delle più famose attrazioni romane. Si parte dalla Fontana di piazza Santa Maria in Trastevere, dove questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino e l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci hanno inaugurato l'iniziativa, che durerà fino al 30 settembre, con un investimento di circa 50 mila euro. Gli interventi saranno effettuati a rotazione su tutte le fontane inserite nel piano di pulizia straordinaria, tra cui piazza Campo dè Fiori, piazza Madonna dei Monti, piazza Trilussa, piazza della Repubblica, Fontanone del Gianicolo, piazza Farnese, piazza della Chiesa Nuova, la Barcaccia di piazza di Spagna. Finito l'intervento straordinario si passerà alla cura ordinaria delle Fontane Storiche attraverso la pulizia e il contrasto agli atti di vandalismo e inciviltà. «Roma è una città che ha l'orgoglio di avere dozzine e dozzine di fontane storiche. Abbiamo deciso di restaurare dal punto di vista del decoro le prime 50 fontane storiche della nostra città», ha detto il sindaco Marino. «Iniziamo da questa meravigliosa piazza nota in tutto il mondo – ha aggiunto – e nei prossimi giorni ci dedicheremo ad altre fontane, come quella a piazza della Repubblica, e tutte le altre prestigiosissime fontane come quella di piazza Trilussa, del Gianicolo o quella della Barcaccia che purtroppo l'anno scorso ha subito quel gravissimo danno inferto dai tifosi di una squadra olandese». Insomma, ha concluso Marino, «vogliamo rendere sempre più bella la nostra città con la cura dei nostri monumenti, e le fontane fanno parte integrante di questa bellezza, del decoro e dell'accoglienza dei turisti che vengono da tutto il mondo». «L'intervento consiste in una pulizia straordinaria delle fontane storiche della città di Roma, rimaste abbandonate e alcune volte addirittura vandalizzate con la presenza di cittadini o turisti che le utilizzano in modo improprio», ha spiegato l'assessore Pucci. «Prima si svuotano le vasche – ha aggiunto – poi si procede con la pulizia, mettendo tutte le sostanze che rendono l'acqua trasparente e pulita e poi si riempiono nuovamente. È un intervento che rientra nella manutenzione ordinaria, che abbiamo ristretto in un arco di tempo il più piccolo possibile: quello in cui una parte dei romani sono in vacanza, la città è piena di turisti».




ROMA, PRIMAVALLE: TRAFFICO BLOCCATO PER UNA SOSTA

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Quando i cittadini romani si lamentano dei disservizi che puntualmente la loro città non lesina ai propri residenti, sono soliti attribuire la responsabilità di quanto avvenuto al sindaco, agli altri amministratori, ai gestori o lavoratori degli enti che erogano i servizi comunali. Ecco che quindi, uno dopo l’altro, diventano bersaglio degli strali i conducenti dei bus, i vigili urbani, gli addetti dell’Ama, e così via per tutti coloro che, volta per volta, vengono identificati come responsabili delle storture che come cittadini sono abituati a subire. Spesso, però, chi causa i disagi che ricadono sull’intera cittadinanza sono semplici cittadini, persone come noi (mi auguro peggio di noi), che credono il mondo giri intorno a loro, e che nulla possa obbligarli a rispettare le regole.
Accade così che un venerdì pomeriggio, giornata notoriamente difficile per il traffico cittadino, considerando che oltre le vetture normalmente in circolazione per gli spostamenti lavorativi, si aggiungono quanti anticipano il week end, un ignoto automobilista, ha deciso di parcheggiare la sua vettura in divieto di sosta, in prossimità di un incrocio, impedendo in pratica agli autobus di linea di poter entrare in via Francesco Crucitti, traversa di via della Pineta Sacchetti proprio davanti l’ingresso principale dell’Ospedale Agostino Gemelli (Crucitti era un medico che lavorava presso l’ospedale e che divenne famoso per aver operato papa Giovanni Paolo II).

Noncurante del traffico generato, a causa dell’ingombrante mezzo lasciato forzatamente nella trafficata arteria, il proprietario della vettura sarà stato a svolgere tranquillamente le sue pratiche, magari maledicendo sindaco, vigili e mezzo mondo, a causa del traffico congestionato che notava sulla strada.  L’insolito personaggio avrà avuto molto da fare, dato che abbiamo provato ad attenderlo per una ventina di minuti, nella speranza di poter constatare se avesse provato un minimo di vergogna per quanto da lui fatto, ma la nostra pazienza non ha riuscito a eguagliare il suo menefreghismo.

Eppure basterebbe poco per vivere tutti meglio. Un pochino di rispetto reciproco non costa molto, ma è una merce ormai veramente difficile da reperire.




ROMA, MARINO SI LAMENTA: "C'È IL RISCHIO DI ATTENTATI TERRORRISTICI AL GIUBILEO"

Incute molta paura sapere che il Sindaco non sa quali pesci pigliare, fa comprendere quanto sia stata superficiale la presa di coscienza degli avvisi che gli stessi servizi segreti americani hanno inviato da molto tempo

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il Sindaco di Roma, mette le mani avanti. Presto inizierà il Giubileo e la sicurezza a Roma è un’incognita a parecchie variabili, ma soprattutto i cittadini non si sentono sicuri della efficacia della gestione controllo e monitoraggio dei luoghi più a rischio che invero dovrebbe essere alta già da molto tempo, da quando sono stati diramati gli allarmi da parte degli integralisti islamici alla città eterna. E Ignazio Marino stavoltasembra lavarsene proprio le mani e lo fa in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dove esprimendo le sue preoccupazione afferma: “Questo e' il primo Giubileo dopo l'11 settembre 2001 e dell'epoca dell'Isis. Tutte le indicazioni che abbiamo dai servizi segreti americani, come mi hanno confermato i Sindaci statunitensi con i quali ho parlato recentemente parlano di rischi concreti per l'Italia e Roma. E io non ho la possibilità di difendere la capitale dal terrorismo con la polizia locale”.

Insomma il Sindaco di Roma non ha gli strumenti per attuare controllo e gestire la sicurezza nel suo territorio, disseminato di siti strategici di rilevanza mondiale, che potrebbero essere un reale obiettivo dell’ISIS, che di certo, se mai deciderà di attivare una guerriglia, non suonerà il campanello del primo cittadino o quello della polizia municipale. Fanno riflettere queste parole, e in realtà incutono molta paura, sapere che il Sindaco non sa quali pesci pigliare, fa comprendere quanto sia stata superficiale la presa di coscienza degli avvisi che gli stessi servizi segreti americani hanno inviato da molto tempo.

Se Marino non sa quali pesci pigliare nel comparto sicurezza, lo ha anche detto al mondo intero, così l’ISIS potrà sfruttare al minimo le proprie energie per altri siti più protetti. Il Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da papa Francesco per mezzo della bolla pontificia Misericordiae Vultus,  avrà inizio l'8 dicembre 2015 per concludersi il 20 novembre 2016. Che messaggio è stato lanciato ai pellegrini di tutto il mondo che dovrebbero fare i biglietti per venire a Roma? La risposta è esplicita, non serve una laurea o un dottorato per comprenderne la gravità.




ROMA, CARABELLA, PALMULLI E INSIDIOSO RICEVUTI DAL COMUNE DI ROMA. UNA VITTORIA PER CHIARA!

di Chiara Rai

 

Roma – Ormai è una certezza: la forza della solidarietà e l’impegno sociale sono capaci di smuovere montagne. Lo dimostra la giornata di oggi ma anche tutti gli sforzi precedenti che hanno portato al grandioso risultato incassato da Simone Carabella insieme a Maurizio Insidioso e a Claudio Palmulli: l’assessorato alle politiche abitative di Francesca Danese ha preso l’impegno di trovare una casa per Chiara Insidioso entro settembre, la ragazza massacrata di botte e ridotta in uno stato vegetativo dal compagno 18 mesi fa, che altrimenti sarebbe finita in una struttura di lungodegenza. Tra poco Chiara verrà dimessa dal Santa Lucia e mandata in uno ospizio a lunga degenza ma il suo caso, frutto di una violenza inaudita, l’ennesima violenza perpetrata ai danni di una donna, ha svegliato molte coscienze e innescato una catena di solidarietà inaspettata. Formalmente Carabella ha ricevuto l’invito dall’assessorato di Danese che si è interessato al caso per il pomeriggio di oggi giovedì 23 luglio 2015. Ma un’ora purtroppo per impegni inderogabili l’assessore non ha potuto presenziare.

A quel punto Carabella, ormai diventato il simbolo delle “missioni impossibili” nel sociale per aiutare tante persone in difficoltà, non si è tirato indietro e insieme al suo compagno di sfide Claudio Palmulli ha deciso di andare lo stesso all’appuntamento con l’obiettivo di portare un risultato per Chiara:”Se non ci ricevono – ha detto prima dell’incontro Carabella – ci mettiamo di fronte al Campidoglio e non ci muoviamo da lì”. Ma poi i “fantastici tre” sono stati ricevuti dallo staff dell’assessorato persone che hanno compreso e preso a cuore il caso di Chiara e che si sono impegnate a risolvere il caso. Già la prossima settimana il papà di Chiara riceverà indicazioni concrete. Sentito Carabella al telefono si dice di una “felicità inaudita”. E’ vero, certe vittorie e sentimenti sono indescrivibili come quello di essere serviti concretamente a risolvere un problema di emergenza sociale, ad aiutare delle persone in difficoltà. Ci auguriamo che Chiara possa davvero ottenere una casa dignitosa. La vita non è stata generosa con lei ma l’amore che ha trovato in persone come Simone l’aiuterà a vivere accanto al suo papà.

Il giorno 25 Luglio un'altra corsa aspetta Simone e Claudio. Una sfida per continuare a sensibilizzare il Comune di Roma affinché aiuti Chiara. Quel giorno è stato invitato anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Insieme a Simone e Claudio correrà anche lo zio di Chiara, percorreranno ben 40 chilometri da Casal Bernocchi (casa di Chiara) fino al Santa Lucia dove ci saranno centinaia di persone ad attenderli.  

SARÀ INVITATO IL SINDACO MARINO al quale chiederemo formalmente una casa popolare senza barriere architettoniche per Chiara ed il suo papà Insidioso Maurizio




ROMA: MAXI MULTA PER L'EDICOLANTE CHE VENDE BEVANDE AL COLOSSEO


di Angelo Barraco
 
 
Roma – Più che un edicola sembrava un bazar perché vendeva di tutto. In seguito allo stop ai camion bar di sostare nelle aree di culto della città un edicolante in piazza del Colosseo ha infranto questo divieto e oltre alla vendita di riviste, giornali e quant’altro, ha iniziato a vendere presso la sua edicola generi alimentari, gadget per i turisti in modo del tutto abusivo e senza licenze, senza rispettare l’imposizione del divieto. Dal punto di vista dell’occupazione del suolo pubblico, l’edicolante, con il “negozietto improvvisato” ha occupato abusivamente suolo pubblico –precisamente 10 mq in più rispetto a quanto gli spettava- inoltre aveva un frigo e diverse bevande e vivande per turisti pronti ad usufruirne dopo le passeggiate sotto il sole cocente di questi giorni. La Polizia Locale, I Gruppi Trevi, ha multato l’uomo di 5.164 euro per vendita abusiva.
 
Ha ricevuto inoltre una sanzione per vendita di prodotti non tracciabili (3.166 euro di multa) e due multe da 1.032 euro per commercio illegale di gadget e altri prodotti. L’uomo potrebbe ricevere altre multe da parte dell’Als. Inoltre il “I Gruppi Trevi” hanno posto sotto sequestro diverse bottigliette d’acqua all’interno delle aree archeologiche poiché vi erano soggetti che le vendevano. I controlli proseguono serrati.
 
Intanto oggi si è svolta una protesta dei camion bar sotto il Campidoglio contro la scelta dell’amministrazione Marino e contro la scelta di allontanarli dalle aree di culto come il Colosseo e l’area archeologica. La protesta è stata “sonora” poiché i manifestanti si sono armati di trombetta e hanno sventolato il tricolore, hanno mostrato anche cartelli che riportavano la scritta “Nuovo disoccupato perché licenziato dal sindaco Marino”, la protesta dei manifestanti invitava il sindaco Marino ad occuparsi di Ama e Atac e di lasciare in pace gli “ambulanti storici”. Il primo giorno di divieto è stato il 10 luglio e nessuno quel giorno ha infranto il divieto, anche se a poca distanza, alla Bocca della Verità, c’è stata la protesta dei venditori con i camion bar che sono stati ricevuti poi nell’assessorato al Commercio.
 
I nuovi disoccupati di Roma urlano che “Siamo 150 famiglie di commercianti che dal 9 luglio non lavorano più e vedono le proprie entrate decimate dal finto decoro e dalla lotta al più debole. Nuovi disoccupati di una fabbrica che chiude” ma la disperazione di chi si è visto il proprio lavoro andar via è tanta, sogni infranti, speranze bruciate, conti in rosso e domande che non hanno risposte, i venditori urlano che dall’oggi al domani si trovano senza lavoro, un venditore abusivo disperato esclama “Gli abbiamo fatto delle proposte, non ci ha mai risposto. Ho fatto un camion bar nuovo perchè me lo ha imposto l'amministrazione. Ho speso 100mila euro. Mi sono venduto un appartamento di mia madre del 1963 e mi piange il cuore- spiega con voce rotta- e allora mi levi il posto di lavoro in un momento così? Sono 20 giorni che non dormo. Noi abbiamo tutti una licenza. Andatevi a fare un giro dove ci hanno mandato. Se andiamo lì a lungotevere è solo per buttarci di sotto, e il sindaco è responsabile”. Le direttive prevedono che gli abusivi si sposteranno su lungotevere Oberdan, lungotevere Maresciallo Diaz, lungotevere Testaccio e Piramide. Coloro che lasceranno le storiche piazze saranno 76 ambulanti muniti di licenza tra cui 22 camion bar e 43 urtisti che saranno ubicati in via San Gregorio, 3 fiorai che rimarranno nel Tridentissimo e 7 anomali che andranno invece in Via Carlo Felice.



ROMA: ECCO IL MONOPOLIO DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO DA PARTE DEI CLAN

di M.L.S.


Roma – Dalle prime luci dell'alba di lunedì 200 uomini sono in azione nell'ambito di una maxi operazione, tra Lazio, Campania e Sicilia, volta a sconfiggere il monopolio dei mercati ortofrutticoli dal centro al mezzogiorno, custodito gelosamente tra le braccia dei boss. Tra perquisizioni e sequestri preventivi per un totale di 100 milioni di euro, la Dia capitolina, supportata dalle forze locali di Napoli, Salerno, Palermo, Caltanissetta, Catania e Bologna ha infatti eseguito 20 misure di custodia cautelare in ottemperanza delle direttive emesse dal Tribunale partenopeo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia napoletana. Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minacce e violenze, estorsione ed altro.

Il meccanismo. Sulla scorta di operazioni pregresse avallate dalla medesima Dda, l'indagine che ha preceduto l'operazione denominata “Gea” ha consentito di appurare come i clan dei Casalesi e dei Mallardo, insieme a quelli appartenenti alla Mafia catanese avessero il controllo completo dell'approvvigionamento di prodotti ortofrutticoli e del loro trasporto dal centro alla punta dello stivale. Nello specifico le organizzazioni criminali agivano per imporre ai commercianti i canali da adoperare, riconducibili a società gestite dagli stessi sodalizi. Gli esercenti, una volta entrati nel meccanismo, erano condannati al pagamento di una “tassa” che i criminali si assicuravano al termine di ogni transazione, utilizzando metodi estorsivi.

Sequestri. Disposta anche la confisca preventiva nei confronti dei 40 indagati, delle società di trasporto, dei mezzi e degli immobili ad essi riconducibili, per un valore totale di 100 milioni di euro.

Dalla Coldiretti. Secondo Coldiretti il mercato dell'ortofrutta nostrano è sottopagato agli agricoltore, dato che il guadagno molto spesso non arriva a coprire neanche le i costi di produzione. Viceversa il prezzo dei prodotti, dal campo alla tavola, sale vertiginosamente fino a toccare il più 300%, anche per colpa della gestione monopolistica dei mercati che opera la malavita organizzata. “Il business delle agromafie – precisa la Coldiretti – genera un volume di affari di 15,4 miliardi nel 2014 secondo il rapporto Coldiretti/Eurispes. I punti più sensibili per le infiltrazioni malavitose sono costituiti dai servizi di trasporto su gomma dell'ortofrutta da e per i mercati; dalle imprese dell'indotto (estorsioni indirette quali ad esempio l'imposizione di cassette per imballaggio); dalla falsificazione delle tracce di provenienza dell'ortofrutta (come la falsificazione di etichettature: così, prodotti del Nord-Africa vengono spacciati per comunitari); dal livello anomalo di lievitazione dei prezzi per effetto di intermediazioni svolte dai commissionari mediante forme miste di produzione, stoccaggio e commercializzazione”




ROMA: ARRESTATO PRESUNTO ASSASSINO DEL GIOIELLIERE DI PRATI

di M.L.S.
Roma
– Arriva con un tweet del ministro dell' Interno, Angelino Alfano, la notizia della cattura da parte dei Carabinieri del nucleo investigativo di Roma del presunto assassino di Giancarlo Nocchia, esercente 70enne il cui corpo esanime è stato rinvenuto nel pomeriggio di martedì all'interno della sua gioielleria di Via dei Gracchi 155 al termine di una rapina. L'aguzzino potenziale è stato bloccato a bordo di un convoglio all'altezza di Latina

Il presunto assassino. “I Carabinieri di Roma hanno fermato a Latina un pregiudicato 32enne sospettato di essere l'autore dell'omicidio del gioielliere di Prati”, queste le parole utilizzate dal capo del Viminale nel primo “cinguettio informativo” di giornata. Proprio secondo la ricostruzione del Comando provinciale dell'Arma, il presunto assassino originario di Napoli è stato bloccato a bordo di un treno all'altezza di Latina. Con lui, una borsa contenente una pistola e dei gioielli, possibile provento del colpo nel quartiere Romano di Prati. Il presunto aguzzino, tratto in arresto è stato poi traslato dai militari nella Caserma del nucleo investigativo di Via In Selci, mentre Angelino Alfano ha nuovamente cinguettato soddisfatto:” L'uomo aveva con se una pistola ed alcuni gioielli su cui sono in corso verifiche. Stato più forte. Ottimo lavoro dei Carabinieri”.

Ricostruzione del “colpo mortale”. L'assassino, parrucca ed occhiali scuri, era entrato tra le 16 e 30 e le 17 e 30 all'interno della gioielleria di Giancarlo Nocchia, fingendosi un cliente. Secondo i risultati dell'autopsia il 70enne sarebbe morto proprio per il colpo alla testa infertogli dopo una colluttazione in cui il gioielliere avrebbe tentato di difendersi. L'autopsia condotta al Policlinico Gemelli, infatti, avrebbe evidenziato anche ferite da taglio ad una gamba e da difesa alle braccia, segno di una potenziale reazione alla rapina, sedata poi con un colpo assestatogli al capo dall'assassino.




ROMA, STUPRO PRATI: LA SEDICENNE CONFERMA LA VIOLENZA SUBITA DAL SOTTUFFICIALE DELLA MARINA MILITARE

Redazione

Roma – Ha mantenuto la versione già fornita agli inquirenti sulla violenza sessuale che avrebbe subito da Giuseppe Franco, sottufficiale della Marina militare, la notte dello scorso 29 giugno, nei pressi della città giudiziaria di Piazzale Clodio. Tesa e scossa dalle lacrime, la vittima sedicenne, ascoltata in sede di incidente probatorio dal gip Giacomo Ebner, alla presenza del suo presunto stupratore, ha confermato tutte le accuse nei confronti del trentenne. Secondo la ricostruzione della giovane vittima, Franco, accusato di violenza sessuale e sostituzione di persona, si sarebbe avvicinato alla minore e alle due amiche che la accompagnavano (sentite anche loro in incidente probatorio) e, fingendosi un poliziotto, avrebbe abusato di lei dopo averla condotta in una zona isolata di via del Casale Strozzi. Una violenza alla quale l'adolescente, terrorizzata anche per la sorte delle amiche, alla fine non avrebbe reagito. Anche le versioni fornite dalle due amiche della sedicenne, messe a verbale dal gip, confermerebbero l'impianto accusatorio del pm Eugenio Albamonte.




ROMA: UCCISO GIOIELLIERE DURANTE UNA RAPINA

di M.L.S.


Roma – Nel pomeriggio di martedì, un gioielliere 70enne è stato trovato morto all'interno del suo esercizio in Via dei Gracchi 155, nel qurtiere Prati di Roma. Ad accorgersi del corpo esanime nella gioielleria, un altro commerciante, affacciatosi alla vetrina della gioielleria intorno alle ore 17 e 30, non avendo da tempo notizie dell'amico commerciante che di consueto gli faceva compagnia sulla porta del negozio. 

L'allarme. Alla vista del corpo riverso in terra all'interno del negozio di gioielli, il vicino di saracinesca ha lanciato l'allarme al 112. All'arrivo, i Carabinieri hanno solo potuto constatare il decesso dell'uomo, perito molto probabilmente per la profonda ferita alla testa. Il negozio, totalmente in disordine farebbe pensare ad una rapina, anche perchè in base alle informazioni raccolte mancherebbero all'appello diversi gioielli, sia dai cassetti che dalla vetrina.

Le indagini. Sull'omicidio di Giancarlo Nocchia indagano i Carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro e quelli del Nucleo Investigativo In Selci. I miliari hanno acquisito le immagini della videosorveglianza così da cercare traccia dei malviventi nelle registrazioni video. Intanto i testimoni ed i vicini raccontano di non aver udito spari, mentre la famiglia aiuta le indagini nelle prime ricostruzioni, sottolineando come l'uomo avrebbe riaperto il negozio tra le 16 e le 16 e 15, permettendo di collocare l'omicidio nello spazio temporale che intercorre tra le 16 e 30 e le 17 e 30. Per le strade di Roma è dunque caccia agli assassini.