ROMA, SCHIAFFI E URLA IN UN ASILO COMUNALE: EDUCATRICE ARRESTATA PER MALTRATTAMENTI

Redazione

Strattonati, schiaffeggiati e forzati a mangiare: è accaduto ai bambini di un nido comunale di Roma dove un'educatrice è stata arrestata dai carabinieri e altre due allontanate dall'incarico per "maltrattamenti aggravati".

Violente sarebbero state le reazioni delle maestre quando i piccoli, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, "disobbedivano ai loro ordini": schiaffi, scossoni e urla. I piccoli, inoltre, sarebbero stati spesso assicurati ai passeggini, anche per lunghissimi lassi di tempo, per "controllarne la vivacità" o lasciati in disparte mentre gli altri svolgevano le normali attività.

A quanto accertato dai militari, i bimbi venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati per un braccio da una parte all'altra degli ambienti scolastici. Sarebbero stati anche forzati a mangiare e spesso gli sarebbe stata tappata la bocca per evitare che vomitassero.

I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia San Pietro hanno eseguito l' ordinanza con la quale l' Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una delle tre maestre e la sospensione dall' incarico per le altre due. Mediante intercettazioni ambientali e con l' utilizzo di telecamere, gli investigatori avrebbero accertato che all' interno dell' asilo nido comunale i bimbi sono stati sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici.




ROMA, RECUPERATO L'ORO RUBATO NEL MUSEO ETRUSCO A VILLA GIULIA

Redazione

Roma – Tre anni di indagini, centinaia di intercettazioni, decine di perquisizioni, 31 denunce e 2 arresti. Sono i numeri dell'operazione "Villa Giulia" che ha consentito ai Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, coordinati dalla Procura di Roma, di restituire al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia 23 dei 27 gioielli in oro e pietre, facenti parte della collezione "Castellani" e risalenti alla metà del 1800, trafugati la notte del 30 marzo 2013. Il valore stimato dei beni supera i 3 milioni di euro: all'appello mancano solo 4 pezzi, di dimensioni ridotte e di minore pregio artistico. Potrebbero anche essere andati perduti nelle concitate fasi della fuga successiva al furto

I ladri, in effetti, vanno a colpo sicuro ma pasticciano parecchio: scavalcano il muro di recinzione, forzano il portone di ingresso e spaccano due delle vetrine con la collezione "Castellani" – uno dei piu' importanti nuclei antiquari del Museo, 6mila pezzi in tutto, donati allo Stato il 19 gennaio 1919 – ma a quel punto scatta l'allarme e devono "accontentarsi" di arraffare due manciate di gioielli. Quando i carabinieri si mettono sulle tracce dei malviventi, maturano presto un'idea abbastanza precisa grazie alle voci raccolte in certi ambienti: c'è una cittadina russa, molto ricca e molto affezionata a Roma, che da tempo manifesta interesse per ori come quelli della collezione "Castellani", raffinatissime riproduzioni di oreficeria di arte antica, al punto che più di un antiquario gliene avrebbe offerto delle copie. Ma lei di antiquario ne ha già scelto uno, una sorta di 'mediatore' d'arte molto attivo sulla piazza capitolina, e a lui ha chiesto non delle repliche ma gli originali dei suoi oggetti del desiderio: e quando la donna, prima di salire sul volo per San Pietroburgo a Fiumicino, viene sottoposta a un controllo, con lei – sorpresa – c'è proprio la figlia dell'antiquario. Non solo: la russa ha nel trolley il catalogo della collezione "Castellani" e nell'I-Phone le foto delle sale del Museo Etrusco che la contengono.

Peccato che le immagini memorizzate siano non quelle delle vetrine con gli ori ma quelle dell'impianto di videosorveglianza sul soffitto. Il primo obiettivo dei carabinieri è raggiunto: i gioielli rubati non finiranno all'estero. E a questo punto gli autori del "colpo" si trovano costretti a bussare alla porta di ricettatori locali per piazzare la refurtiva




AL TIRSO DE MOLINA "LADRI DI GALLINE PRATICAMENTE POLLI"

Redazione

Roma – Fino al 10 aprile al Teatro Tirso de Molina di Roma è in scena lo spettacolo di Stefano Fabrizi dal titolo "Ladri di galline praticamente polli", commedia brillante con la partecipazione di G-Max, Marina Marchione e Mario Barletta. Siamo negli anni 80 al solito bar, uno dei tanti della periferia romana, per Piero Piaggio, Er Gallina e Sandrino, piccoli delinquenti di quartiere, l'esistenza scorre tra piccoli furti e spaccio di hascish al dettaglio. Per loro la grande occasione arriva con l'accettazione di far da tramite per un passaggio, come si dice a Roma, a  Babbo Morto , di una partita di cocaina. Rendendosi conto di essere una trappola ma di non potersi più rifiutare i tre decidono di sacrificare un incensurato. Si, ma chi? Daranno vita, in questo modo, ad una esilarante e sgangherata gang impegnata nella realizzazione del colpo che li sistemerà.




ROMA, ESPLOSIONE NEL BAR CIAMPINI A SAN LORENZO: UN MORTO

Redazione

Roma – Paura nel centro di Roma questa mattina per un'esplosione nel bar Ciampini, nel centro storico di Roma dove si è verificato un incendio con un'esplosione nel seminterrato. Un dipendente del bar è morto a causa dell'intossicazione. Un dipendente rimasto gravemente intossicato e soccorso in grave condizioni è morto. Secondo quanto si è appreso, si tratta di uno straniero.

Dai primi rilievi sembrerebbe che le fiamme si siano sprigionate al seminterrato dove si trovano celle frigo e un laboratorio. Sono in corso rilievi dei carabinieri e vigili del fuoco.

Tra le ipotesi al vaglio c'è quella di un cortocircuito.




ROMA, ATTICO CARDINAL BERTONE: VATICANO APRE INCHIESTA

Redazione

Roma – Il "pasticciaccio" dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato, avrà un risvolto giudiziario in Vaticano. La Sala Stampa della Santa Sede conferma quanto scritto dal settimanale L'Espresso: i giudici vaticani hanno aperto un'inchiesta sull'attico di Tarcisio Bertone, e hanno iscritto nel registro degli indagati due persone: Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù e manager vicinissimo al cardinale, e l'ex tesoriere Massimo Spina

Secondo L'Espresso, "l'istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio "Avarizia", di Emiliano Fittipaldi. I giudici, scrive il settimanale, "ipotizzano reati gravissimi: peculato, appropriazione e uso illecito di denaro". E avrebbero gia' trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di ristrutturazione dell'appartamento sono stati pagati dalla Fondazione dell'ospedale pediatrico "Bambin Gesu'". Ma c'è anche un altro risvolto inquietante: Bertone, nel carteggio, sostiene di aver pagato anche lui alcune fatture relative ai lavori. Se fosse vero bisognerebbe capire allora dove sono finiti i soldi dell'ospedale vaticano. Infatti è noto che il cardinale Bertone ha anche restituito una somma importante al Bambin Gesù sotto forma di donazione: 150 mila euro

Secondo la ricostruzione del settimanale, i lavori di ristrutturazione della casa di Berone "sono costati in totale ben 422 mila euro e sono stati fatturati nel 2014 non alla società italiana che ha materialmente effettuato il restauro (La Castelli Re, fallita a luglio del 2015), ma a una holding britannica con sede a Londra, la LG Concractor Ltd controllata sempre da Gianantonio Bandera, titolare della Castelli Re e amico personale di Bertone". Dalla corrispondenza tra Profiti e Bertone si evincerebbe che il manager, in una lettera firmata del 7 novembre 2013, "ha davvero offerto al cardinale di pagare, tramite la onlus dedicata ai bambini malati, i lavori dell'attico di residenza in cambio di ospitare "incontri istituzionali" nella casa, e che Bertone – il giorno dopo – lo ha ringraziato accettando l'offerta, allegandogli persino una lista di desiderata". Profiti e Spina, scrive L'Espresso, ai fini penali per il Vaticano sono entrambi "pubblici ufficiali" e sono accusati di concorso in peculato perché "si sono appropriati" si legge nel capo d'accusa "e comunque hanno utilizzato in modo illecito" fondi dell'ospedale "per pagare lavori di ristrutturazione edilizia di un immobile di terzi sito all'interno della Citta' del Vaticano, sul quale nessuna competenza e nessun interesse poteva vantare la predetta Fondazione".

Se Bertone fosse incriminato non sarebbe comunque giudicato dal tribunale ordinario che sta indagando su Profiti e il tesoriere, ma dalla Corte di Cassazione della Citta' del Vaticano: secondo la giurisdizione d'Oltretevere è quello l'unico organo che ha il potere di aprire un'istruttoria sui peccati dei cardinali di Santa Romana Chiesa. Sarebbe il primo caso della storia. Stando alla ricostruzione di Fittipaldi, "la documentazione contabile in mano al promotore di giustizia apre anche nuovi, preoccupanti scenari: quelli di un doppio pagamento. Bertone ha infatti spiegato di possedere la documentazione che dimostrerebbe come sia stato anche lui a saldare il conto. Attraverso un pagamento di 300 mila euro. 'Mentre avanzavano i lavori e alla Ragioneria arrivavano le fatture da pagare, fui invitato dal Governatorato, il proprietario dell'immobile, a saldare. E come risulta da una precisa documentazione, ho versato al Governatorato la somma', ha confermato in un'intervista. Tralasciando la sorpresa di scoprire che un uomo di Chiesa ha un conto in banca capace di coprire spese per quasi mezzo milione di euro (tra lavori e successiva donazione) – continua L'Espresso – il pagamento a cui fa riferimento il prelato non e' mai stato smentito dal Governatorato, un organismo presieduto dal cardinale Giuseppe Bertello".




ROMA, FAMIGLIE ROM DI VIA SALARIA: IL TAR SOSPENDE GLI ORDINI DI ALLONTANAMENTO

Redazione

Roma – L’associazione di promozione sociale Cittadinanza e Minoranze ha reso noto che il 24 marzo 2016 il T.A.R. del Lazio ha accolto la sospensione degli ordini di allontanamento di cinque famiglie Rom dal Centro di Raccolta di Via Salaria 971 richiesta dall’Avv. Simonetta Crisci. Nel merito, il provvedimento con il quale Roma Capitale aveva intimato di lasciare la struttura entro domani 28 marzo 2016, giorno di pasquetta, verrà discusso nella seduta del Tribunale fissata per il 20 aprile.
La lotta dei Rom che si sono opposti alla decisione del Comune senza fornire alcuna soluzione alloggiativa alternativa, come previsto invece dalle normative italiane ed europee, inizia ad avere i primi successi.
Il 25 marzo 2016 la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva accolto un altro ricorso presentato da una donna Rom disabile e da sua figlia, entrambi residenti nella Casa della Solidarietà di Via Salaria supportate nell'azione giuridica dal Centro Europeo dei Diritti dei Rom ERRC, dall'Associazione 21 luglio, Osservazione e dagli Avv. Salvatore Fachile e Loredana Leo entrambi dell'ASGI.
Era il 9 marzo 2016 quando agli ospiti della struttura viene notificato un ordine di allontanamento (protocollo n. QE/18767) firmato dal Direttore delle Politiche Sociali di Roma Capitale Antonino De Cinti. Le famiglie devono allontanarsi e “lasciare liberi gli spazi assegnati, liberi da cose e persone entro e non oltre la data del 28 marzo 2016”. Il documento ricorda che le famiglie sono state accolte nella struttura il 27 novembre 2000 ed in “considerazione del carattere di temporaneità dell’accoglienza e del tempo di permanenza” vengono formalmente dimesse.
Le 35 famiglie si oppongono al provvedimento ed iniziano una lotta in difesa della vita. A loro si uniscono tutti gli uomini, gli anziani, i disabili, le donne ed i bambini presenti nella struttura. Sono tre donne ad organizzarla: Eva Maruntel mediatrice culturale, Denise Madalina Tetcu esperta di giornalismo e difesa dei diritti umani, entrambi ospiti della casa, Maria Rosaria Chirico sociologa, scrittrice e ricercatrice.
Il 14 marzo alle ore 10.00, in via Manzoni 16, davanti al Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale si tiene una manifestazione molto partecipata. Alle famiglie Rom si uniscono associazioni, sindacati, partiti e parlamentari. La deputata Giovanna Martelli, l'Assessore del III Municipio Eleonora Di Maggio, Dijana Pavlovic e la Federazione Rom e Sinti Insieme, Vesna Baxtali Vuletic ed Idea Rom, Sel, la Comunità di Sant'Egidio, Saska Jovanovic Fetahi e Romni Onlus e Rowni-Roma Women Network Italy, Action Diritti in Movimento, Pietro Soldini e la Cgil , EveryOne Group, Najo Adzovic e l'Ass. Nuova Vita, Gianni Carbotti e Camillo Maffia del Partito Radicale Trasnazionale, Concetta Sarachella e Giorgio Bezzecchi della Romano Drom Onlus.
Nella stessa giornata è il Presidente della IRU, la International Romanì Union, il dott. Normunds Rudevics a scrivere alle istituzioni italiane e romane. La più importante autorità politica mondiale di rappresentanza dei Rom supporta pienamente l'azione delle 35 famiglie e le loro richieste.
Nei giorni seguenti, il 21 marzo 2016 è Marcello Zuinisi legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom a protocollare al Commissario Prefettizio di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca, alla Prefettura e al Governo Italiano rappresentato da Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la richiesta di sospensione degli ordini di allontanamento per tutte 35 famiglie Rom a e la convocazione del Tavolo di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti previsto dalla Strategia Nazionale e dagli Accordi Quadro Strutturali Europei.
 




ROMA, AVVOLTO DALLE FIAMME APPARTAMENTO A PRATI: SETTE PERSONE INTOSSICATE

Redazione

Roma – Incendio nella notte tra sabato e domenica in un appartamento al quarto piano di un palazzo in via della Meloria, a Roma, nel quartiere Prati. Sul posto, intorno alle 3, sono intervenuti vigili del fuoco e polizia. Sette persone sono rimaste intossicate dal fumo e sono ora ricoverate in ospedale. Condizioni gravi per due dei feriti, ricoverati in codice rosso. Meno gravi le condizioni di due minorenni, ricoverati in codice giallo. Durante le operazioni il palazzo è stato parzialmente
evacuato e due appartamenti sono stati dichiarati inagibili.

Ancora in corso di verifica le cause del rogo, che non si esclude possa essere stato provocato da una sigaretta rimasta accesa. L'inquilina di un appartamento dello stabile avrebbe raccontato infatti di aver fumato una sigaretta in cucina e di averla gettata spenta nel cestino. Dopo essere andata a letto si sarebbe però accorta della presenza di fumo in casa, chiamando poi i vigili del fuoco




ROMA, PARIOLI: PRESO IN PIENO DA UN SASSO IN AUTO, SI FERMA E VIENE SFREGIATO

Redazione

Roma – Prima è stato colpito sulla sua auto con un sasso, poi quando è sceso è stato aggredito e sfregiato con un coltello. È quanto accaduto ieri mattina alle 6,15 circa a una guardia giurata che si stava recando al lavoro, mentre percorreva la corsia urbana dell’A24 all’altezza del Verano. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia Parioli che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. L’uomo, dopo che un sasso ha sfondato il finestrino della sua auto privata, si sarebbe fermato e presumibilmente, dopo aver individuato il responsabile del gesto avrebbe ingaggiato con questo una colluttazione, culminata con uno sfregio dalla tempia al collo fatto con un coltello. L’aggressore si sarebbe poi dato alla fuga. La vittima è stata medicata con punti di sutura all’Umberto I.




ROMA: ACCOLTELLA VICINO PER QUESTIONI CONDOMINIALI

Redazione
 
Roma – I Carabinieri hanno arrestato un 61enne romano con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo ha ferito con una coltellata –con un coltello a serramanico-  un 41enne di Riccione. L’episodio si è verificato mercoledì sera all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Roma Pertini. Alla vittima è stato riferito che le sue ferite sono guaribili in 10 giorni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, alla base ci sarebbero delle questioni condominiali poiché i due soggetti si erano precedentemente incrociati e presi a calci e pugni. Erano andati all’ospedale per farsi medicare e lì è avvenuta l’aggressione. Il 61enne è stato denunciato per lesione e l’arma è stata posta sotto sequestro. 



ROMA, SMOG: DOMENICA 10 APRILE L'ULTIMA GIORNATA DI BLOCCO DEL TRAFFICO

Red. Cronaca
Roma
– L’Amministrazione capitolina, su disposizione del Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha disposto per domenica 10 aprile l’ultima delle giornate “antismog” della stagione invernale 2015-2016, che prevede il blocco della circolazione veicolare all’interno della  ZTL “Fascia Verde”.

Lo stop riguarderà tutti i veicoli sino alla categoria Euro 5, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare le categorie di veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, Euro 6 e ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.

L’Amministrazione, ha fatto sapere che al fine di agevolare la mobilità collettiva, ha dato indicazione ad ATAC di rafforzare il servizio, intensificando il numero di corse di bus e metro rispetto ad una normale domenica.

Dal Campidoglio hanno infine ricordato che è stato necessario adottare in via cautelare i provvedimenti di divieto della circolazione dei mezzi ad uso privato – previsti dal piano per il risanamento della qualità dell’aria  adottato dalla della Regione Lazio –  al fine di salvaguardare il bene primario della salute dei cittadini, tenendo in evidente considerazione il fatto che i soggetti particolarmente a rischio per l'esposizione ad alte concentrazioni di polveri inalabili (PM10) e di biossido di azoto (NO2), sono bambini, donne in gravidanza, persone anziane, cardiopatici e, più in generale, soggetti con patologie respiratorie, nonché coloro che sono soggetti a prolungate esposizioni.
 




ROMA, TERRIBILE SCHIANTO TRA AUTO E MOTO SULLA COLOMBO: CENTAURO AVVOLTO DALLE FIAMME

A.B.
 
Roma – La Via Cristoforo Colombo, che collega il centro di Roma con il litorale,  è stata teatro per l’ennesima volta di un terribile incidente giovedì sera. L’incidente ha coinvolto un’automobile e una moto. Secondo quanto si apprende l’automobile, una Smart, avrebbe perso il controllo e sarebbe andata contro la moto. L’impatto ha determinato la combustione dell’autovettura e la conseguente combustione della moto. Le fiamme hanno coinvolto anche il centauro che si trovava riverso per terra. Numerosi i passanti che hanno cercato di spegnere in tutti i modi le fiamme. Prontamente sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme, l’uomo è stato trasportato al Sant’Eugenio con Codice Rosso. I presenti raccontano di aver assistito ad una scena che sembrava quella di un film drammatico.