RUMORI DI SCENA AL TEATRO VITTORIA

Redazione

Roma – Dal 29 novembre all’ 11 dicembre 2016 il Teatro Vittoria presenta il trentatreesimo anno di repliche per l’inossidabile cavallo di battaglia della compagnia Attori & Tecnici dal titolo "Rumori di scena".

“Non funzionerà mai qui da noi, è humour inglese”, aveva detto Attilio Corsini a proposito di “Rumori fuori scena” di Michael Frayn, nel 1982. Poi, insieme a Viviana Toniolo, si convinse che forse si poteva tentare. “Rumori”, come affettuosamente viene chiamato lo spettacolo da chi ne fa parte, come si fa con un figlio al quale si dà un diminutivo, nel 2016 festeggia i 33 anni dal suo debutto italiano.

La storia, per chi ancora non la conoscesse, è quella di una compagine di attori alle prese con uno spettacolo da mandare in scena, tra equivoci, gag, dietro le quinte. Una commedia perfetta, nel testo originale, nella traduzione, nell’adattamento, nella regia e nell’interpretazione. Alcuni degli attori che facevano parte della prima versione, sono ancora in scena. Orgogliosamente, dopo migliaia di repliche.

Che lo spettacolo sia esilarante lo dimostra bene un aneddoto spesso raccontato da Stefano Altieri, uno dei pilastri della compagnia Attori & Tecnici: “Tanti anni fa, durante il secondo atto, l’attore Sandro De Paoli svenne in scena. Alla richiesta da parte dei colleghi di “C’è un medico in sala?” scoppiò una fragorosa risata. Passarono quasi cinque minuti prima che un dottore salisse in palcoscenico a prestare soccorso…”.

Si è scelto di rispettare ancora una volta la regia e l’adattamento originale di Attilio Corsini (fondatore di Attori & Tecnici e del teatro Vittoria, scomparso nel 2008).




Roma, vanno nel suo terreno e lui "sbrocca": pastore sardo spara di fronte a due bambini e li picchia

Redazione

ROMA – Quando li ha visti ha tirato fuori la pistola sparando 2 colpi in aria per spaventarli; li ha poi inseguiti e picchiati.
La vicenda conclusasi con l’arresto da parte degli agenti della Polizia di Stato di un pastore originario del nuorese è avvenuta ieri pomeriggio in un terreno adiacente al campo nomadi di via di Salone.
Vittime due bambini di etnia rom, residenti nel campo, che stavano “scorazzando” sul terreno dove pascolavano le pecore dell’uomo.
Quest’ultimo infastidito, e credendo si trattasse di ladri, ha esploso due colpi di pistola in aria per mettere in fuga gli “invasori”; vedendo poi che erano due bambini li ha rincorsi, percossi e colpiti con un bastone.
Tornati al campo hanno avvisato i genitori dell’accaduto.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del reparto Volanti che hanno rintracciato l’uomo; F.P. queste le sue iniziali aveva nascosto la pistola nel suo furgone, una beretta calibro 9 completa di caricatore con 14 cartucce pronta all’uso con matricola abrasa, poi sequestrata.
Per l’uomo, nuorese di 54 anni, è scattato l’arresto per i reati di detenzione e porto di illegale di armi e munizionamento, ricettazione e lesioni in danno di minore.
 




Roma, trasmette HIV ad almeno 7 donne: rinviato a giudizio. Si apre il processo in Corte d'Assise

Redazione

ROMA – Lunedì scorso si è svolta presso il Tribunale l’udienza preliminare nel procedimento a carico del trentenne sieropositivo, per il quale la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di epidemia dolosa e lesioni gravissime.
Il Giudice ha accolto tutte le richieste e l’uomo dovrà affrontare il processo innanzi alla Corte d’Assise.


L’indagine, delegata e coordinata dal Pubblico Ministero dr. Francesco Scavo Lombardo, è iniziata circa un anno e mezzo fa, quando una delle vittime aveva denunciato l’uomo, dopo aver scoperto in maniera del tutto casuale di aver contratto il virus.
Lesioni gravissime, il capo di imputazione contestatogli inizialmente per aver trasmesso il virus HIV, ad almeno altre sei partner.


Già allora, tuttavia, il personale della Sezione di Polizia Giudiziaria- Aliquota della Polizia di Stato – era riuscito ad evidenziare, la propensione dell’indagato ad avere contemporaneamente relazioni sentimentali e ad intrattenere rapporti sessuali, per lo più non protetti, con diverse ragazze nel medesimo arco temporale, omettendo di informarle in merito alla patologia da cui era affetto e di cui era pienamente consapevole, così da trasmettere loro il virus HIV.


Il Giudice per le Indagini Preliminari Roma, nel novembre 2015, aveva emesso la prima delle due Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere eseguite poi nei confronti del T.V. nel corso delle indagini.
Nel prosieguo dell’attività investigativa, gli agenti della Polizia di Stato – hanno svolto un’incessante attività di rintraccio ed escussione delle altre partner dell’uomo, alcune delle quali purtroppo ancora inconsapevoli di aver contratto il virus, altre risultate non contagiate solo per puro caso.
Il quadro complessivo venutosi a delineare è risultato talmente grave e inquietante, che il Pubblico Ministero, titolare delle indagini, nel formulare la richiesta della seconda misura dell’ Ordinanza di custodia cautelare in carcere nel maggio scorso, ha ritenuto di ravvisare, oltre alla ipotesi delle lesioni volontarie gravissime e del tentativo- ulteriormente contestate in relazione alle partner non contagiate – anche il delitto di epidemia.


L’uomo, infatti, intrattenendo rapporti non protetti con un numero imprecisato di donne, ne ha contagiate almeno 30 tra quelle rintracciate.
Tre di queste, in maniera del tutto inconsapevole hanno trasmesso il virus ad altrettanti partner ed un’altra, sempre inconsapevolmente, lo ha trasmesso al proprio bambino.
Oggi il bambino, di quattro anni circa, è affetto da encefalopatia, una patologia gravissima, riconducibile proprio allo stato di sieropositività contratto durante il parto.


L’attività investigativa, condotta dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota della Polizia di Stato è stata condotta in maniera serrata, sussistendo non solo esigenze di natura investigativa, ma ancora prima superiori esigenze di tutela della salute pubblica, apparendo subito urgente e necessario limitare un’ulteriore eventuale diffusione del virus dell’HIV, mediante il rintraccio del maggior numero di donne che, del tutto inconsapevolmente, potessero essere state esposte al rischio del contagio e che a loro volta potessero trasmettere il virus ai loro partner e stabilendo con loro un contato diretto con tutte le cautele del caso.-
Queste gravi risultanze hanno indotto il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, ad emettere la seconda misura di custodia in carcere a carico dell’uomo e hanno permesso poi al Giudice dell’udienza Preliminare, valutati gli elementi di prova offerti, di accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero, per il delitto di epidemia, che per modalità di trasmissione del contagio, tipo di virus e comportamento dell’indagato non ha precedenti in Italia.
Tutte le parti civili costituite hanno aderito alla richiesta.
 




Roma, danni alla statua del Bernini in piazza Minerva: Procura avvia indagine

Redazione


ROMA – La Procura di Roma aprirà nelle prossime ore un fascicolo di indagine relativo al danneggiamento dell'Elefante dell'obelisco della Minerva del Bernini avvenuto la notte tra domenica e lunedì in piazza della Minerva. Il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari è in attesa della relazione dei vigili urbani che hanno posto sotto sequestro il pezzo della zanna divelto e che sono in attesa di acquisire i filmati delle telecamere presenti nella zona. Danneggiamento di opera d'arte il reato per il quale si procederà.

Danneggiata da vandali la statua dell'Elefante di piazza della Minerva, a Roma, uno dei tesori di Gian Lorenzo Bernini. Ad essere sfregiata è stata una zanna dell'elefantino. Il frammento è stato trovato a terra, ai piedi della statua. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine e dei tecnici della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma.

La polizia locale di Roma Capitale è intervenuta sul posto e ha recuperato il pezzo della zanna della statua dell'elefantino staccato e lo hanno portato al comando. Sono già in corso delle indagini per scovare i responsabili del gesto vandalico e a tal fine si analizzeranno anche le immagini delle telecamere nella zona.


 




Roma, Mafia Capitale: 20 rinviati a giudizio per i lavori alla sala Giulio Cesare

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ROMA – Venti persone sono state rinviate a giudizio dal gip di Roma in un filone dell'inchiesta su Mafia Capitale. Sono accusate di associazione a delinquere, turbativa d'asta, falso e truffa ai danni del Comune. Tra gli appalti al centro dell'indagine anche quello dei lavori della sala Giulio Cesare, l'aula consiliare del Campidoglio. Coinvolti l'imprenditore Fabrizio Amore e Maurizio Anastasi, ex responsabile della Sovrintendenza. Il processo è stato fissato al prossimo 2 marzo davanti alla IV sezione penale.

L'imprenditore Amore è il collegamento con la maxinchiesta sul 'mondo di mezzo': nel giugno del 2015, nell'ambito della seconda tranche di arresti per Mafia Capitale, venne perquisito perchè accusato, in qualità di responsabile di fatto della cooperativa 'Progetto Recupero', di aver turbato la gara per l'accoglienza di 580 persone, in concorso con il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Per queste accuse nei giorni scorsi la Procura ha chiesto l'archiviazione per Amore, indagato per trasferimento fraudolento di valori.

Secondo l'accusa, Amore era cosi' sicuro di vincere la gara per i lavori all'Aula Giulio Cesare tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all'associazione, secondo l'accusa, ha fatto si' che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente societa' riconducibili allo stesso soggetto economico.




Roma: al teatro Umberto va in scena "Ostaggi"

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Roma – Fino al 20 novembre al teatro Sala Umberto di Roma va in scena "Ostaggi", scritto e diretto da Angelo Longoni e interpretato da Michela Andreozzi, Jonis Bachir, Pietro Genuardi, Gabriele Pignotta e Silvana Bosi. "Ostaggi" é un testo teatrale che denuncia già nel titolo la propria appartenenza ad un genere diventato ormai un classico nella letteratura e nel cinema.


Uomini assediati, che tengono imprigionati altri uomini e che trattano per la loro liberazione. Una formula in grado di dar vita ad una concentrazione di sentimenti estremi e a un’infinità di modalità interpretative, da quelle violente e drammatiche, dallo scavo psicologico, al paradosso comico.
In "Ostaggi" si racconta una storia cruda e divertente, una metafora delle disuguaglianze sociali, economiche e razziali, un apologo sulla profonda crisi che ormai stiamo vivendo da anni.
Un uomo, che ha appena rapinato un modesto istituto bancario, tiene in ostaggio, in una panetteria, quattro persone dopo essere riuscito a fuggire a un inseguimento della polizia. L’uomo inizia una tormentata trattativa con le forze dell'ordine, in un progressivo batti e ribatti di proposte e controproposte.
La situazione è resa difficoltosa e comicamente bizzarra dalla tipologia degli ostaggi che casualmente si trovavano nel negozio al momento dell’irruzione.


Oltre al panettiere, proprietario del locale, sono presenti un'anziana pensionata dal precario stato di salute, una donna dai modi sbrigativi e anticonvenzionali che pratica il mestiere più antico del mondo e un extracomunitario. All'interno di questa piccola comunità iniziano a sorgere contrasti, ostilità e una divertente lotta per la sopravvivenza. Il punto è rimanere in vita evitando sia un’irruzione della polizia, che le ritorsioni del loro carceriere. La storia procede attraverso colpi di scena, capovolgimenti di fronte e sorprese sia sull’identità del rapinatore, che sulla vera indole degli ostaggi. Lentamente emerge anche una straordinaria e quasi commovente solidarietà che metterà sullo stesso piano tutti quanti, sequestratore e prigionieri. Si tratta di una commedia movimentata, con una costruzione drammaturgica caratterizzata da una comica adesione con la realtà sociale che caratterizza i tempi che viviamo. Un piccolo specchio in grado di riflettere l’anima di una comunità che, a dispetto della disgregazione che sta vivendo, ritrova un’umanità solidale e profonda.




Roma, polemica sul monitoraggio alle scuole: "Controlli random e su segnalazione"

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ROMA – Scoppia la polemica sui controlli alle scuole dopo il forte sisma sabato che ha creato danni anche alla Capitale: "I controlli nelle scuole di Roma ci risultano random e su segnalazione dei presidi: chiediamo alle amministrazioni competenti maggiore serietà, Comune e Città metropolitana non possono andare a controllare solo dove ci sono segnalazioni perché i responsabili sono loro". Questo l'SOS lanciato dal presidente della Associazione Nazionale Presidi (ANP) di Roma e Lazio Mario Rusconi.

Intanto Raggi tranquillizza: 2 La situazione è sotto controllo"

"Abbiamo imposto la chiusura alle scuole comunali e chiesto alle scuole secondarie coordinandoci anche con città metropolitana. In queste 48 ore stiamo effettuando controlli immediati per capire se il terremoto ha causato lesioni, crepe e crolli che ne impediscono la riapertura nella giornata di mercoledì. Nel frattempo abbiamo avviato un percorso molto più approfondito di verifica per riuscire ad ottenere un certificato sulla staticità degli edifici. Questa era un'attività che non era stata fatta, che necessita di essere avviata in maniera molto capillare e che ovviamente richiede tempo. Le due attività proseguono in parallelo". Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a margine della presentazione del viaggio della memoria. Dal Campidoglio sottolineano che oggi la chiusura era prevista per tutte le scuole della città.


Riapre Ponte Mazzini: inagibili a scopo precauzionale, a causa di alcune lesioni, i due marciapiedi ai lati del ponte, al centro di Roma, e i passaggi sotto le arcate all'altezza del greto del fiume. A quanto riferito dai pompieri, si sta riaprendo sul ponte la viabilità. Due chiese del centro storico di Roma sono state dichiarate al momento inagibili a scopo precauzionale dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco in seguito al terremoto di ieri. Secondo quanto si è appreso dai pompieri, si tratta della chiesa di San Francesco nel rione Monti e di quella di piazza Sant'Eustachio. Inagibile anche la chiesa San Barnaba di Marino, ai Castelli romani.




Roma, panico in viale Libia: armato di coltello rapina un negozio di telefonia

Redazione

ROMA – L’episodio è accaduto ieri pomeriggio, quando un uomo è entrato in un negozio di telefonia di viale Libia e, fingendosi cliente ha chiesto di visionare alcuni smart-phone esposti in vetrina. Dopo avere “scelto” due telefoni cellulari, è passato alla cassa estraendo un coltello dalla tasca con cui ha minacciato il titolare dandosi poi alla fuga con la merce, inseguito dal titolare. Il rapinatore visto che stava per essere raggiunto ha abbandonato la refurtiva allontanandosi. Sul posto sono giunte le volanti del commissariato “Vescovio” e “Salari Parioli” in transito su viale Libia. Contattati dal titolare del negozio, gli agenti della Polizia di Stato sono stati informati dell’accaduto; la vittima della rapina ha così fornito una descrizione del malvivente e la direzione in cui era scappato. I poliziotti hanno subito iniziato le ricerche e, poco dopo, sempre su viale Libia, hanno notato un uomo di circa quarant’anni, che per abbigliamento e caratteristiche fisiche corrispondeva alla descrizione del rapinatore. Visibilmente affannato, e accortosi della presenza della polizia, ha gettato a terra un oggetto argentato nel tentativo di disfarsene; individuato, è stato bloccato dagli agenti che hanno poi anche recuperato l’oggetto, un coltello, poi verificato essere quello utilizzato dall’uomo per minacciare il negoziante.
Identificato per D.M., romano di 46 anni, l’uomo è stato accompagnato negli uffici di polizia per gli ulteriori accertamenti; qui è stato anche riconosciuto dal negoziante come l’autore della rapina ai suoi danni. Alla luce di quanto emerso, il malvivente, già noto alle forze dell’ordine per trascorsi precedenti di polizia, è stato arrestato per rapina in esercizio commerciale. Le indagini degli investigatori continuano per verificare eventuali responsabilità dell’uomo in episodi simili accaduti nella zona. 




Roma, coniugi uccisi a colpi di pistola

Redazione

ROMA – Sono stati uccisi a colpi di pistola nell'androne del loro palazzo i due coniugi trovati morti nel pomeriggio in via Raffaele Stasi a Roma, nella zona nord di Due Ponti. I corpi di marito e moglie, italiani, sono stati trovati davanti alla porta d'ingresso della loro abitazione al piano terra del palazzo. Sul posto i carabinieri, che stanno ascoltando i condomini per tentare di ricostruire la dinamica dell'accaduto. I cadaveri sono stati scoperti intorno alle 15.30.




Roma: circola col suv senza le targhe

di Silvio Rossi

ROMA – Il rispetto delle regole è un concetto che difficilmente trova asilo nella nostra nazione. Non c’è legge, regolamento, disposizione, che non veda molti nostri concittadini organizzarsi pur di non rispettarla, o evaderla. Il codice della strada non è certamente meno violato rispetto ad altre norme, anzi, il mancato rispetto degli tabella che regolamentano la circolazione veicolare è pratica quotidiana nelle grandi città così come nei piccoli centri. Se limiti di velocità, precedenze e soprattutto divieti di sosta sono regolarmente ignorati da orde di automobilisti e motociclisti, è certamente più difficile immaginare di trovarsi sulla propria strada un SUV privo della targa. Come possiamo vedere nel video allegato, nei pressi del centro commerciale Porta di Roma, una Jeep rossa ha percorso qualche chilometro (dopo di che ne abbiamo perso le tracce, ignorando quanta altra strada sia stata percorsa) in una zona abbastanza trafficata senza le targhe di identificazione , né anteriore né posteriore. Dopo aver visto questo veicolo attraversare un semaforo, è risultato spontaneo chiederci se lo stesso era munito dell’assicurazione RCA obbligatoria per legge, e in caso di incidente, quale sarebbe stato il comportamento del conducente.




Roma, viale Pretoriano tappezzata d'immondizia: "Roma non è più come una volta"


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di Ivan Galea

 

ROMA – Sacchetti di plastica, abbigliamento, siringhe, "monnezza". A passeggio tra i rifiuti nel centro di Roma: a viale Pretoriano non si può più camminare. E’ un tappeto d’immondizia in mezzo alla vegetazione selvaggia come si può ben vedere dalle immagini.

Diciamo che sembra almeno un anno che non viene fatta della manutenzione. Il cattivo odore è nell’aria e sulle panchine non c’è nessuno, salve qualche solitario coraggioso. Le mura Aureliane sono uno sbiadito ricordo della Roma antica diventato ricettacolo per l’immondizia.

Un passante esclama ad alta voce: “La situazione è peggiorata, Roma non è più come una volta”. E se dalla parte della passeggiata regna il degrado, dall’altra il marciapiede è impraticabile perché transennato. I sacchetti con i rifiuti fuori da un palazzo rendono la scena ancora più drammatica. I problemi di manutenzione del verde e puliza a Roma sembrano aumentare a vista d’occhio. E le ottobrate romane, il piacere di camminare per la Capitale è un pensiero fugace che non si realizza.