Roma, morta bimba di 16 mesi: aveva il morbillo

 

ROMA – Una bimba di 16 mesi morta all'ospedale Bambino Gesù di Roma lo scorso 28 giugno era positiva al virus del morbillo. Lo afferma un comunicato dell'ospedale romano secondo cui sono in corso le analisi per verificare l'eventuale nesso causale tra la malattia e l'evento. Seguita dall'Ospedale già dall'età di 3 mesi per altre malattie precedenti, la paziente era stata ricoverata al Bambino Gesù il 10 giugno in seguito a febbre persistente e successiva coagulopatia, con necessità di trasferimento in Rianimazione.

La conferma della positività al morbillo, scrive l'ospedale, è arrivata oggi dall'Istituto Superiore di Sanità. Durante la degenza le sue condizioni cliniche erano progressivamente migliorate, fino all'ultimo esame clinico obiettivo del 28 giugno nel reparto di Pediatria. "Nell'arco della serata dello stesso giorno, tuttavia – si legge nel comunicato – compariva improvvisamente nel sonno un arresto cardio-respiratorio irreversibile. Sono in corso analisi anatomo-patologiche finalizzate a verificare il nesso causale tra la malattia e l'evento fatale".




Roma, denuncia popolare a Centocelle: dopo l'incendio chiedono lo stato di emergenza

Incendi, degrado, assenza delle Istituzioni. I residenti di Centocelle non ci stanno e dopo l’ennesimo episodio di cronaca – lo spaventoso incendio che ha devastato un ampia parte del territorio – chiedono lo stato di emergenza. Lo hanno fatto ieri pomeriggio al termine di un’assemblea popolare, promossa dal Parco di Centocelle Libero. I numerosi incendi di questi ultimi giorni – dal 22 giugno ad oggi se ne sono contati 22 nel quadrante di Roma Est – e soprattutto l’ultimo gravissimo del 7 luglio scorso – hanno esasperato la popolazione del Quadrante”, si legge in una nota. Chi ha potuto, dopo l’incendio, ha cercato riparo dall’aria irrespirabile altrove.

“Molte le voci che si sono alzate, denunciando il totale stato di abbandono di sabato scorso notte quando svegliate, intorno alle 3 di mattina dal bruciore agli occhi e in gola per il denso e acre fumo del rogo di Torrespaccata, non hanno trovato nessun riscontro alle richieste di aiuto. Un vuoto totale delle Istituzioni, sottolineano i cittadini; Istituzioni che da gennaio scorso vengono rincorse dalla popolazione per avere soluzioni allo stato di pericolo per la salute, sottoposta alla prova dei roghi covanti nel cosiddetto canalone prima, e dagli incendi che si susseguono, almeno uno al giorno, dal 22 giugno”. Un’assenza delle Istituzioni vissuta sulla pelle dei cittadini che si manifesta a tutti i livelli: dal Campidoglio al Municipio V. Assenza – denunciano i cittadini – “di procedure di emergenza, di prevenzione, di informazione”. “Eppure salta agli occhi che una dimensione di questo genere può essere determinata solo da dolo e non casualità“.

Queste le considerazioni che hanno indotto i cittadini del quadrante – Don Bosco, Centocelle, Quadraro vecchio, Torpignattara, Torrespaccata – a chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio.

“Ci faremo sentire nelle sedi istituzionali: Municipio, Campidoglio, Regione, Prefettura di Roma e li mettiamo tutti in fila perché con la salute mia e della mia famiglia non ci si può giocare”, afferma Mario nel corso dell’assemblea cittadina. Una voce, continua il comunicato, che sintetizza “lo smarrimento e la rabbia di romani che da gennaio scorso hanno visto: un’ordinanza della sindaca per la bonifica del canalone completamente disattesa e non ottemperata; il rimpallo di responsabilità tra Roma Capitale e Città Metropolitana per l’avvio della procedura di bonifica urgente dopo la dichiarazione dell’inquinamento delle falde acquifere dichiarata da Arpa; il rinnovo delle concessioni agli autodemolitori, in proroga da 20 anni in un Parco, vere e proprie bombe ambientali; lo stanziamento di 2.300 mln di euro per l’allargamento dell’area militare che insiste sul Parco, ricavato sottraendo risorse alla dotazione per la riqualificazione delle periferie”. I cittadini sono stanchi e soprattutto determinati a difendere il diritto alla salute: “Ieri si è creata una rete tra i diversi quartieri vessati che produrrà risultati di mobilitazione a breve”, promettono.

E la sindaca fa presente la questione in commissione parlamentare. "Per noi le periferie sono di fatto al centro delle politica. Il nostro slogan è che devono tornare ad essere centro storico. Abbiamo trovato una sorta di far west urbanistico e dei servizi, un abbandono totale. Noi veniamo dalle periferie e conosciamo molto bene la situazione". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ascoltata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie. "Obiettivo di giunta e consiglio è ripartire dalle periferie, abbiamo investito moltissimi fondi e stiamo investendo sforzi amministrativi", ha aggiunto.




Ezio Bosso alla Cavea: spettacolo assicurato

Redazione

Roma – Prove aperte al pubblico per la prima volta di Ezio Bosso sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dopo sette anni di assenza dalla direzione, il Maestro torinese – enfant prodige, compositore, pianista e direttore d’orchestra, ma anche uomo di profonda etica e spessore intellettuale, divulgatore di musica, impegnato a proseguire l’impegno sociale di Claudio Abbado a cui era legato da reciproca stima e amicizia – è finalmente tornato all’attività amata e lungamente coltivata sin dalla giovinezza. L’atteso debutto sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia sarà mercoledì 12 luglio alle ore 21.00 nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per i concerti di Luglio Suona Bene in collaborazione con Fondazione Musica per Roma. Il concerto romano sarà doppiamente importante poiché Bosso ha voluto con forza questo incontro con l’Orchestra di Santa Cecilia anche per un legame affettivo con i musicisti del prestigioso organico, con cui egli ha a lungo suonato e diretto o condiviso precedenti esperienze in formazioni da camera.

La scelta del repertorio è stata, come sempre, affidata all’orchestra – un modus operandi chiave nella filosofia di Ezio Bosso, che vive la direzione come un momento di assoluta condivisione con i musicisti – ricadendo su una pietra miliare della storia della musica occidentale, fondamentale nella formazione artistica e umana di Bosso: la Sinfonia n. 7 di Beethoven, compositore che egli considera punto di riferimento e proprio “padre musicale”.

Per festeggiare l’evento, rimarcarne l’importanza e proseguire l’impegno divulgativo sempre presente nelle attività di Bosso, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha acconsentito all’apertura al pubblico di tutte le prove (10 e 11 luglio ore 10.00 – 13.00 e 14.30 – 17.30) per tutti i possessori del biglietto.

La Sinfonia sarà preceduta da una prima parte dedicata a Bach con il Concerto n. 5 in fa BWV 1056 e a due composizioni dello stesso Bosso, Split e Rain in your Black Eyes che, eseguite nella versione sinfonica, lo vedranno nella doppia veste di solista e direttore.

Ezio Bosso apre le prove a tutti i possessori di un biglietto per la serata di mercoledì 12 luglio. Al termine del concerto incontro con il pubblico presso la libreria Notebook dell’Auditorium. Info su www.santacecilia.it




Roma, Collatino: costretto ai domiciliari, trovato con droga in casa

 

ROMA – Convinto che la sola buona condotta e non evadere dagli arresti domiciliari, a cui era ristretto per pregressi reati, avrebbe allentato la stretta dei Carabinieri nei suoi confronti, ha continuato la sua attività illecita, spacciando da casa in via Grotta di Gregna, quartiere Collatino. Ma i Carabinieri della Stazione di Roma Santa Maria del Soccorso non lo avevano perso di vista e lo hanno sorpreso in casa con decine di dosi di eroina, cocaina e hashish, pronte alla vendita. E’ finito così in manette un 33enne romano al quale i Carabinieri hanno anche sequestrato diverse centinaia di euro, provento dell’attività illecita, e materiale per il confezionamento della droga.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravando di fatto la sua posizione, a cui dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria.
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Roma, Pigneto: viaggia in metro con oltre 2 chili di droga: bloccato

 

ROMA – E’ accaduto nella tarda serata di ieri, alla fermata metro C “Pigneto”, nel corso di un controllo da parte di personale dell’Esercito appartenente al Raggruppamento Lazio-Umbria-Abruzzo, che opera sotto il Comando della brigata Granatieri di Sardegna nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”.
All’uscita da un vagone della metropolitana, l’atteggiamento elusivo di un cittadino extracomunitario che trasportava uno zaino, ha attirato l’attenzione dei militari, in servizio presso il 1° Reggimento Granatieri, che vigilavano sulla banchina. I granatieri approfondivano il controllo e invitavano il giovane ad aprire lo zaino rinvenendo così 2,125 chili di marijuana.
Immediato l’intervento di una pattuglia di agenti della Polizia di Stato del commissariato Castro Pretorio che, raccolta la segnalazione dei militari, hanno proceduto all’arresto e al sequestro della sostanza stupefacente. Condotto presso il Commissariato Trevi, il giovane dopo gli accertamenti identificativi di rito, è stato trasferito presso il carcere di Regina Coeli in attesa di comparire dinanzi all’autorità giudiziaria. 




Fermi bus e metro, a Roma è il caos

 

ROMA – Giovedì nero per lo sciopero del trasporto pubblico, proclamato dai sindacati Sul, Usb e Faisa Confail, che si svolge con modalità diverse da città a città. L'adesione è stata "altissima" secondo quanto riporta l'Usb. A Roma sono chiuse tutte linee metropolitane, riferisce, così come la Roma-Lido; oltre il 90% delle linee su gomma è rientrata nei depositi. Inoltre, continua la sigla sindacale in una nota, "altissima l'adesione" anche a Napoli, dove le tre linee funicolari della ANM sono ferme così come la linea 1; chiuse la linea Cumana e la Circumflegrea di EAV, adesione allo sciopero di oltre il 70% dei lavoratori ATC che gestisce i collegamenti per l'isola di Capri. Il servizio su gomma entrerà in sciopero nella fascia oraria pomeridiana a partire dalle ore 13,00. E' di circa il 70%, continua la nota, l'adesione nel servizio urbano di Modena, Reggio e Piacenza.
 
Alla SAD di Bolzano oltre il 60% dei lavoratori hanno aderito allo sciopero con il 100% negli impianti di Egna e Monte San Pietro; rilevanti adesioni alla Trentino Trasporti, con ricadute sul servizio della ferrovia Trento-Malè e della Trento-Bassano. Ampie le adesioni in tutte le maggiori città, dove lo sciopero si sta svolgendo in fasce orarie diversificate con percentuali destinate a crescere nei turni serali che coinvolgeranno anche i lavoratori della Lombardia, Umbria, Toscana. "Gli autoferrotranvieri, in queste ore, stanno di nuovo dimostrando la loro straordinaria volontà di non cedere il passo a chi sta aggredendo il mondo del lavoro", si legge infine nella nota dell'Usb.
 
ROMA – La situazione più caotica si registra a Roma dove sono chiuse le tre linee della metropolitana e la ferrovia Roma-Lido. Per lo sciopero sono possibili cancellazioni di corse per bus e tram e forti rallentamenti ci sono per la ferrovie Roma-Viterbo, nel tratto urbano, e Termini Centocelle. Il servizio sarà garantito, secondo le consuete fasce di garanzia, dalle ore 17 alle ore 20. A Termini alcuni viaggiatori, armati di pazienza, aspettano un autobus alle fermate del capolinea semi deserte. Altri cercano di prendere un taxi, ma le file per salire su un'auto bianca sono lunghissime. Nella Capitale il traffico è in tilt. Rallentamenti, informa Luceverde, si registrano in mattinata sulla Tangenziale Est, Via Trionfale, via Flaminia, via Salaria, via Cassia e via Laurentina. Code sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sul tratto urbano dell'A24. E' spenta la Ztl diurna del centro, mentre saranno in funzione quelle notturne di Trastevere e San Lorenzo.
 
NAPOLI – Disagi anche a Napoli per lo sciopero di 4 ore previsto per le linee bus dalle ore 09:00 alle ore 13:00. Il servizio tornerà completamente regolare circa 30 minuti dopo la fine dello sciopero. L'agitazione interessa anche la Metro Linea 1 e le funicolari. MILANO – Anche a Milano lo stop ai mezzi pubblici durerà 4 ore e scatterà alle 18:00 per terminare alle 22:00. TORINO – A Torino lo sciopero si svolgerà con le seguenti modalità: Servizio urbano e suburbano della Città di Torino e Metropolitana: dalle ore 18.00 alle ore 22.00; Autolinee extraurbane: dalle ore 18.35 alle ore 22.35; sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres: dalle ore 18.35 alle ore 22.35. Sempre oggi l'organizzazione sindacale Faisa Cisal ha proclamato uno sciopero aziendale di 8 ore del personale della azienda Ca.Nova che gestisce alcune linee per conto di GTT. Di conseguenza non sarà garantito il servizio su alcune linee urbane dalle ore 15.00 alle ore 23.00 e extraurbane dalle ore 11.30 alle ore 14.30 e dalle 17.30 alle 22.30.



Roma, ubriachi aggrediscono e molestano un gruppo di coetanei: fermati 4 minorenni

ROMA – È finita al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli, la notte brava di 4 adolescenti che, la scorsa notte, ubriachi ed a torso nudo, hanno aggredito un gruppo di coetanei. A fermarli, alcuni equipaggi della Polizia di Stato che, in attuazione delle recenti disposizioni emanate dal Questore Guido Marino, vigilavano sulle notti della movida romana. Poco dopo la mezzanotte, al 112 Nue –Numero unico delle emergenze, sono giunte varie segnalazioni per una rissa; le volanti che sono intervenute hanno trovato 4 ragazzi impauriti e con degli evidenti segni di percosse.
I giovani hanno raccontato che, poco prima, senza apparente motivo, un gruppo di coetanei, palesemente ubriachi ed a torso nudo, hanno iniziato prima ad insultarli e lanciare loro contro delle bottiglie di vetro, poi, li hanno inseguiti. Nella concitazione, l’unica ragazza del gruppo di fuggitivi, è rimasta indietro ed uno degli inseguitori, spalleggiato dagli altri 3, l’ha spinta contro un muro per baciarla in bocca. Visto quello che stava succedendo, gli amici della vittima sono tornati indietro per difenderla ma sono stati presi a calci e pugni; solo il provvidenziale intervento di alcuni adulti ha messo in fuga gli aggressori.
La precisione delle descrizioni e la rapidità dell’intervento hanno permesso alla volanti di rintracciare, in breve, tutti e 4 gli aggressori, poi accompagnati presso il vicino commissariato.
Negli uffici della Polizia di Stato, presso il quale sono stati convocati i genitori di aggrediti ed aggressori, sono state raccolte le varie testimonianze grazie alle quali è stato possibile consegnare alla magistratura specializzata in minori un quadro preciso dei singoli ruoli assunti dai 4 aggressori; riconosciuta per tutti la correità nel reato di violenza sessuale e percosse, i giovani sono stati affidati al centro di prima accoglienza a disposizione dei Giudici del Tribunale per i minori.




Roma, infila la testa di una bimba nel cestino dell'immondizia: arrestata maestra elementare

 

ROMA – Questa mattina, gli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Appio, hanno eseguito una misura cautelare in regime di detenzione domiciliare emessa dal GIP del Tribunale di Roma a carico di un’insegnante di scuola elementare di 54 anni. Le indagini sono partite nel marzo scorso quando i poliziotti hanno raccolto “lo sfogo” di un collaboratore scolastico che aveva assistito ad un gesto di violenza fatto da una maestra ad un bambino di 6 anni; secondo il racconto del testimone, la maestra, tenendo il bimbo per un braccio, lo avrebbe colpito con una ginocchiata alla schiena ed un forte schiaffo in faccia.
Gli uomini alla direttive della dottoressa De Giorgi hanno raccolto varie testimonianze c.d. dirette, ovvero di ex studenti diventati ormai adulti, ed indirette, ovvero di genitori e familiari di alcuni bambini.
Fin dai primi racconti, è emerso un quadro inquietante; la maestra avrebbe avuto l’abitudine di far stare i bambini con il capo chino sul banco per poter mangiare in tranquillità; inoltre, soprattutto negli ultimi anni, le violenze fisiche sarebbero aumentate ed, in un caso, è stato segnalato che l’insegnante avrebbe infilato la testa di una bambina, con difficoltà psicofisiche riconosciute, nel cestino della spazzatura.
La maestra, nel corso degli ultimi anni, è stata più volte spostata di classe; circostanza che è tuttora oggetto di valutazione da parte degli inquirenti.
Al termine degli accertamenti gli investigatori hanno consegnato alla magistratura un quadro indiziario ben delineato che ha portato all’emissione della misura cautelare eseguita questa mattina




Roma, bengalese ottiene casa popolare: picchiato da ragazzi italiani

 

ROMA – Sarà riascoltato il cittadino italiano di origine bengalese di 52 anni insultato e picchiato da un gruppetto di ragazzi italiani a Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma, perché assegnatario di una casa popolare. Gli investigatori cercheranno di acquisire tramite il suo racconto altri dettagli utili per identificare i responsabili. Intanto i poliziotti del commissariato Casilino stanno vagliando le immagini delle telecamere e cercando testimoni.

L'ipotesi è che si tratti di giovani del quartiere che abitualmente sostano a largo Ferruccio Mengaroni. Lunedì l'uomo, che ha due figli di cui uno disabile, era andato a vedere l'alloggio che gli era stato assegnato. Si è fermato a chiedere informazioni a un gruppo di ragazzi.

"Noi i neri qui non li vogliamo. Non ti far vedere mai più" gli hanno detto prima di picchiarlo e strappargli il foglio del Comune che poco prima gli aveva mostrato. L'uomo, cardiopatico, vive a Roma da 26 anni e lavora in un ristorante del quartiere Prati. Ha due figli, di cui uno disabile. Due giorni dopo l'aggressione ha presentato denuncia alla polizia tramite il suo legale.




Roma, San Basilio: tredicenne scappa da casa per raggiungere il suo amore di Udine

 

ROMA – A 13 anni scappa di casa, dalla sua abitazione romana nel quartiere San Basilio, prende il treno per raggiungere il suo amore, un coetaneo che vive ad Udine. Ed e' qui che la polizia nell'arco di 24 ore è riuscita a rintracciarla e a riconsegnarla ai genitori. La ragazzina ha preso il suo profumo preferito, la 'pagella' di III^ media col massimo dei voti, qualche euro chiesto alla madre per andare al centro commerciale, e si è allontanata da casa, non prima di aver inviato alle amiche uno strano saluto, che inevitabilmente è stato "girato" alla mamma. Inutili sono stati i tentativi di contattarla da parte dei genitori: il suo cellulare era spento.
Disperati si sono rivolti alla Polizia e negli uffici del commissariato hanno sporto denuncia per scomparsa della propria figlia minorenne. E così, nell'arco di 24 ore, la Questura di Roma ha attivato il piano provinciale per le persone scomparse e la cabina di regia presso la Prefettura di Roma e la piccola è stata ritrovata ad Udine con il suo fidanzatino.




Roma, bimba morta di morbillo: non era vaccinata

 

ROMA – Una bambina di 9 anni è morta lo scorso 28 aprile all'Ospedale Bambino Gesù di Roma a causa delle complicanze dovute al morbillo contro il quale non era stata vaccinata. La piccola era stata ricoverata dal 19 aprile ed era affetta da una malattia genetica. Lo conferma l'Ospedale Bambino Gesù.

La bambina, nata a febbraio 2008 e residente nel comune di Latina. La malattia pregressa da cui era affetta (cromosopatia), rilevano fonti sanitarie, non era comunque incompatibile con la vaccinazione contro il morbillo.
L'inizio dei sintomi (febbre e congiuntivite) risale al 14 aprile e la diagnosi di morbillo è stata confermata in laboratorio il 26 aprile. Le complicanze riportate dalla piccola sono polmonite e insufficienza respiratoria. Quest'ultima è riportata anche come causa del decesso. La bambina "avrebbe potuto essere vaccinata e avrebbe potuto salvarsi se lo fosse stata". Lo afferma all'Ansa il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi. "Per questa bambina – spiega Ricciardi – la vaccinazione era anzi molto più utile, e questo perchè i bambini a rischio per particolari patologia sono quelli per i quali la vaccinazione è maggiormente indicata. La piccola si sarebbe potuta salvare se fosse stata immunizzata contro il morbillo". Fondamentale, avverte, "è dunque un richiamo a tutti i medici perchè vaccinino i bambini a rischio. Ci sono patologie in presenza delle quali le vaccinazioni non sono possibili in quanto il sistema immunitario è compromesso, ma in altre patologie, come quelle genetiche – rileva Ricciardi – vaccinare è ancora più importante".

Un bambino di 10 anni, in vacanza in Sardegna con la famiglia, è ricoverato per tetano nell'Unità operativa di Pediatria dell'ospedale San Martino di Oristano. La malattia infettiva acuta è causata dal batterio Clostridium tetani per la quale esiste un vaccino a cui però il piccolo non era stato sottoposto. Sarebbe il primo caso tra i bambini dopo 30 anni.

Il bambino, che si trova in ospedale da sabato scorso, non corre pericolo di vita e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento, anche se permangono alcuni sintomi tipici della patologia come le contrazioni muscolari e la paralisi dei nervi cranici. All'origine dell'infezione era stata una caduta dalla bicicletta, che aveva causato al bambino una ferita da taglio sulla fronte, inizialmente curata in un ospedale della penisola, dove, secondo quanto riferito dagli operatori sanitari, era stata proposta ai genitori in via cautelativa la terapia con immunoglobulina antitetanica, come da prassi. Proposta che sarebbe stata rifiutata.

Ciò ha permesso, hanno spiegati i medici, che il tetano (ha un'incubazione che va da tre ai 21 giorni) si sviluppasse, così che il bimbo è arrivato nell'ospedale di Oristano con la malattia già in stadio conclamato. Ad allertare i medici sono stati alcuni sintomi, come la paralisi facciale, che non rispondevano alle terapie cortisoniche inizialmente proposte.

"E' un caso di assoluta rarità – ha spiegato il direttore dell'Unità di Pediatria, Giovanni Zanda -. Il tetano è una malattia, non contagiosa, che si può considerare sostanzialmente scomparsa in Italia fra i bambini grazie alla vaccinazione antitetanica. Come ci hanno confermato dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'ospedale Gaslini di Genova, specializzato nella cura dei pazienti pediatrici, non si registrano più casi di tetano fra i piccoli ormai da trent'anni. La vicenda ripropone il tema della scelta dei vaccini". "La Sardegna – ha sottolineato Zanda – e la provincia di Oristano registrano, in questo senso, buone coperture vaccinali: il nostro reparto negli ultimi tempi ha preso in carico un solo caso di morbillo".