Roma: giovane finlandese derubata, picchiata e violentata in centro

ROMA – Una giovane finlandese è stata rapinata, picchiata e violentata nel centro di Roma. È successo all’alba di sabato nella zona della stazione Termini. La ragazza, arrivata in Italia da qualche giorno per lavorare come baby sitter, aveva trascorso la serata di venerdì in un locale vicino alla stazione con un’amica. Poco prima dell’alba la giovane ha cercato un taxi per tornare a casa e in quel frangente è stata avvicinata da un ragazzo che con modi gentili si è offerto di accompagnare le due a casa con la macchina, parcheggiata – a suo dire – in una via limitrofa. La giovane si è fidata dell’uomo e ha accettato il passaggio, tranquillizzando l’amica titubante, che è rimasta a cercare un taxi.

Dopo aver fatto un centinaio di metri dal locale lo sconosciuto ha tentato un approccio sessuale con la donna, nonostante lei avesse provato a gridare e a respingerlo. L’uomo non ha desistito neppure quando una donna, udite le grida della ragazza, si è affacciata dalla finestra del suo appartamento  urlando e dando l’allarme. L’uomo, a quel punto, ha minacciato di morte la vittima, e dopo averla picchiata con una grossa pietra, l’ha costretta

 A seguirlo in una zona buia e appartata, dove l’ha obbligata a subire la violenza sessuale. L’uomo ha rubato alla vittima anche quaranta euro, poi è scappato. Le indagini della quarta sezione della squadra Mobile e del commissariato Viminale hanno portato a identificare e arrestare l’uomo poche ore più tardi: S.K., 23 anni del Bangladesh, è stato rintracciato e bloccato in piazza Fiume. L’umo è stato anche riconosciuto dalla vittima.



Roma caos maltempo: critiche feroci per la gestione pentastellata

ROMA – Strade allagate, rami e cavi caduti in città a causa della pioggia forte che sta interessando da alcune ore la Capitale. Allagamenti in varie zone: da via del Mare, altezza sottopasso di Acilia, ai quartieri San Paolo e Nomentano. Colpita in particolare la zona nord: le strade a Ponte Milvio si sono trasformate in un lago con auto travolte dall’acqua e automobilisti bloccati.

Chiusa temporaneamente via di Trigoria, all’altezza di via Giovanni Terranova, a causa della caduta di cavi elettrici. Chiuse stazioni della metropolitana di Roma e interrotti alcuni tratti a causa del maltempo che sta interessando la Capitale. A quanto reso noto da Atac sul canale Twitter, sulla linea B risultano chiuse le stazioni Palasport, Fermi, Laurentina, con servizio attivo Rebibbia – Magliana. Mentre sulla metro A: Lucio Sestio e Numidio Quadrato e Lepanto. La linea A è interrotta tra Ottaviano e Flaminio per “danni da maltempo”.

 

“Romani cornuti e mazziati e turisti impressionati dall’inadeguatezza di questa capitale europea. – Dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia – Sono clamorose le centinaia di foto e video – prosegue Santori – che i cittadini stanno inviando da tutta Roma per testimoniare l’indignazione verso la vergognosa situazione che si è determinata dopo le annunciate piogge di questa mattina. Automobili bloccate nell’acqua, persone impossibilitate ad uscire dai cancelli delle proprie abitazioni, incroci allagati e circolazione praticamente in tilt su tutto il territorio. Metro allagate e grande viabilità impraticabile e addirittura autobus allagati con utenti a bordo. Ecco a cosa porta la sottovalutazione, l’inadeguatezza e la superficialità di un’amministrazione che, nonostante il maltempo fosse stato annunciato con largo anticipo, non ha fatto nulla per evitare questa assurda condizione della Capitale d’Italia. D’altronde, se non si pianifica in anticipo la pulizia di caditoie, tombini e strade è automatico l’allagamento della città ma non solo quello che i romani ritengono inaccettabile è anche il tam tam mediatico di promesse fatte sull’intensificazione della pulizia dei tombini da parte di Ama. Dalla sindaca Raggi nei giorni scorsi non è arrivata alcuna indicazione alla cittadinanza, non un invito a restare in casa salvo urgenze, né un piano strategico di controllo e monitoraggio del maltempo, tanto che molti cittadini hanno lamentato la totale assenza di pattuglie della Polizia locale sul territorio. Il M5S non è stato in grado di gestire l’emergenza siccità dei mesi scorsi, né l’allarme meteo di queste ore. Quella dei grillini – conclude Santori – è una pericolosa incapacità che si riversa su Roma e sui romani ormai ogni giorno”.

 

“Dal 25 luglio ho segnalato alla Sindaca (in Commissione periferie) la necessità di predisporre un piano per l’arrivo delle piogge a settembre. Era chiaro che sarebbe accaduto quel che stiamo vedendo ora. Il 3 settembre l’ho ricordato ancora. La pulizia delle caditoie va programmata a maggio di ogni anno ed eseguita ad agosto. È una di quelle cose ordinarie da fare per chi amministra Roma”. Così su Facebook il vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, Roberto Morassut (PD). “Il 25 luglio – spiega Morassut – quando la Giunta si affannava sull’emergenza idrica e la siccità (senza risolvere nulla), misi in guardia dalla necessità di metter mano alla pulizia di tombini e caditoie per affrontare l’inevitabile e violento arrivo delle piogge ormai torrenziali di settembre. Lo dissi alla Raggi anche nella sua audizione in Commissione. Nessuna risposta e nessuna iniziativa. E su una cosa del genere non c’è l’alibi o il giochetto dell’eredità di chi c’era prima. Quale eredità? Lo devi fare tu”. “Ormai la stampa annuncia allagamenti – continua il deputato dem – . Chi conosce Roma e ha esperienza di amministrazione sa che la pulizia delle caditoie da fogliame e detriti è una di quelle cose ordinarie che devi affrontare per tempo. A maggio devi mettere soldi in bilancio e preparare il piano, le gare, gli affidamenti, il coordinamento con i municipi e le aziende. Non stiamo parlando di emergenza ma di atti ordinari, quasi rutinari. Non puoi amministrare una città (come Roma) se la tua esperienza non ti ha dato la conoscenza per sapere cose semplici ma importanti come questa. Non puoi arrivare a capire queste semplici cose se non sei di Roma, se ti sei occupato di amministrare una discoteca, se (con tutto il rispetto) hai fatto per anni il collaboratore di terza fila in uno studio legale e solo per due anni il consigliere comunale e via raccontando”. “Prepariamoci dunque alla navigazione tra i flutti, cartacce, aghi di pino e foglie secche grazie alla Giunta Raggi ed ai 5 Stelle di Roma. Mai viste delle pippe simili”, conclude.

 




Roma, migranti bloccano via Ripetta

ROMA – Con un grosso striscione “La nostra colpa è la povertà” movimenti per l’abitare e migranti ex occupanti del palazzo di via Curtatone sono scesi di nuovo in piazza con un’assemblea pubblica in via di Ripetta, nel cuore di Roma. Al grido “mai più senza casa” e “casa ai poveri” hanno bloccato la strada. Sul posto le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa e con blindati. “Abbiamo scelto questa strada perché qui davanti c’è un palazzo sequestrato alla mafia – spiegano i movimenti – chiediamo case per tutti”.




Roma, morto discoteca: 3 buttafuori in carcere

ROMA –  Due scarcerazioni e tre convalide del fermo con emissione di provvedimento cautelare in carcere. E’ quanto ha deciso il gip Maddalena Cipriani per i cinque buttafuori coinvolti nella morte di Giuseppe Galvagno, picchiato fuori ad una discoteca di Roma sabato scorso. Restano in carcere per omicidio volontario Fabio Bellotazzi, Emiliano Dettori e Davide Farninacci. Il giudice ha messo in libertà Mirko Marano e Riccardo Stronati.




Roma: controlli della polizia locale al Villaggio della Solidarietà

ROMA – E’ di queste ore l’intervento della Polizia Locale, gruppi GSSU e Torri, presso il villaggio della Solidarietà di Via di Salone 323. Dai 25 controlli di polizia stradale effettuati sono stati rinvenuti 3 veicoli di provenienza furtiva e 1 mezzo è stato sottoposto a sequestro.  All’interno di uno dei veicoli rubati erano presenti attrezzi da scasso di vario tipo. Nel campo, molti moduli abitativi erano privi di corrente elettrica, aspetto che ha comportato l’interessamento degli uffici competenti alla risoluzione del caso.




Roma rapine: bloccato a Piazza Navona mentre minaccia con un coltello una turista

ROMA – La notte scorsa, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un romano di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina.

L’uomo si aggirava in piazza Navona a caccia di “prede” quando ha avvicinato una donna di 45 anni, residente a Olevano Romano e dopo averla minacciata con un coltello, si è fatto consegnare il telefono cellulare che aveva in mano, scappando tra i vicoli che circondano la piazza simbolo della Roma barocca.

L’immediato allarme dato al Numero Unico di Emergenza “112” ha consentito alle pattuglie dei Carabinieri, intervenute in breve tempo, di cinturare la zona dove era stato visto fuggire, di individuarlo e di arrestarlo senza che questi potesse opporre alcuna resistenza.

Il telefono è stato recuperato e restituito alla vittima mentre il 47enne è stato portato in caserma, in attesa del rito direttissimo.




Roma, analisi cliniche per patenti di guida: arrestato per corruzione titolare di laboratori della Capitale

ROMA – Nella mattinata odierna, i Carabinieri NAS di Roma hanno eseguito due provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Roma che dispongono la detenzione agli arresti domiciliari per un imprenditore di una nota catena di laboratori della Capitale e un ex dipendente dell’ASL.

Il segmento d’indagine, coordinato dalla Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di accertare condotte corruttive finalizzate a favorire uno specifico laboratorio di analisi nel contesto delle visite mediche per il rilascio di patenti.

Nel medesimo contesto investigativo, lo scorso marzo, erano già state arrestate 3 persone, tra dirigenti ASL e imprenditori, coinvolti in analoghe condotte in relazione ad un’altra struttura di analisi cliniche.




Roma, Le Torri – incendio in appartamento: edificio evacuato

ROMA – I Vigili del fuoco sono intervenuti in Viale Santa Rita da Cascia, per l’incendio di un appartamento al settimo piano di un palazzo di quattordici piani (Le Torri). Questo quanto accaduto nella giornata di ieri 5 settembre dove le squadre giunte sul posto con un’ autobotte, il carro autoprotettori, un’autoscala e il capo turno provinciale, hanno spento le fiamme evitando che si propagassero agli altri appartamenti. Durante le operazioni l’edificio è stato evacuato. Uno dei due inquilini dell’appartamento è stato affidato al personale medico del 118 per alcune ustioni riportate.




Roma, tribunale dei minori: due bambini tornano dai nonni prima della consulenza tecnica

ROMA – Oggi, finalmente, due bambini sono tornati tra le braccia dei nonni e dei genitori, ponendo fine a un periodo di allontanamento durato circa otto mesi. Il Tribunale per i Minorenni di Roma, infatti, ha disposto «l’affidamento di un Minore alla nonna materna, presso la quale il bambino dovrà essere collocato […] e l’affidamento [di due] minori ai nonni paterni, presso i quali le bambine rimarranno collocate, e incarica il Servizio sociale di vigilare sull’andamento dell’affidamento». I bambini potranno stare in famiglia durante la Consulenza Tecnica che determinerà il loro futuro, evitando la sofferenza dell’allontanamento.

Questa complessa vicenda era iniziata lo scorso anno. La mamma presentava una fragilità di natura psichica ma i bambini erano sereni. Il più grande, figlio di un altro papà, viveva con la nonna materna, mentre la neonata abitava con mamma e papà presso i nonni paterni che le garantivano un ambiente tranquillo. Ancora non erano a conoscenza di un’altra bambina in arrivo. A seguito di una crisi della mamma e di un litigio in cui il papà le aveva dato uno schiaffo, i Servizi Sociali avevano attivato la procedura inquisitoria che affligge parte della giustizia minorile, istituzionalizzando mamma e bambina, separandole da papà e nonni. La famiglia aveva deciso allora di rivolgersi al CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.

Dopo uno studio approfondito della documentazione, il CCDU ha consigliato loro di rivolgersi ad un consulente. La famiglia ha scelto di affidarsi alla Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente e fondatore dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e Consulente Tecnico, e all’Avv. Francesco Morcavallo, già Magistrato in ambito Minorile e del Lavoro.

Questi professionisti, creando una sinergia tra la famiglia e i Servizi Sociali, sono riusciti a ottenere la sentenza odierna e i bambini sono tornati finalmente in famiglia!

“Questo è un nuovo caso in cui l’intervento istituzionale collima con il supremo interesse del Minore” – dichiara la prof.ssa Vincenza Palmieri – “Ed è un evento straordinario che dovrebbe invece rappresentare la normalità. A volte i bambini diventano maggiorenni nell’attesa che si trovi, opinabilmente, la migliore soluzione per loro, mentre varie consulenze tecniche si avvicendano. E quando, poi, la maggiore età è arrivata (in una condizione di deprivazione spirituale, culturale e sociale), senza un intervento pedagogico-familiare, non solo la situazione non è cambiata – perché il ragazzo torna in quella famiglia – ma è, anzi, peggiorata, perché si è privato un piccolo essere umano del suo valore più grande, quello dell’appartenenza. In questo caso, mentre si sviluppa e si articola la valutazione tecnica, rappresenta un valore il fatto che gli stessi Tecnici possano agire con una maggiore serenità, in quanto, comunque, non è presente la corsa contro il tempo per strappare i bambini dall’allontanamento forzato, con la consapevolezza che, un giorno in più, lontani dalla loro famiglia, possa avere esiti drammatici.”

“I piccoli, in queste ore, sono invece accuditi amorevolmente dai nonni e dagli altri familiari. Così si salvaguarda il Minore, la Famiglia, l’Istituzione e la Scienza, augurandoci ovviamente che, al termine del percorso, non si possa che riaffermare la collocazione dei bambini all’interno della famiglia stessa”, conclude la Prof.ssa Palmieri.

“Con tutte le cautele determinate dal carattere provvisorio dei provvedimenti fino ad ora adottati” – commenta l’Avv. Morcavallo – “confido che la vicenda possa segnare un nuovo passo verso l’affermazione di un principio fondamentale: il compito delle istituzioni minorili, amministrative e giudiziarie, è quello di sostenere le famiglie senza disgregarle; ciò normalmente è possibile senza pericolo per i bambini, salvi casi particolari e marginali. Tanto più che il vero rischio per il fanciullo deriva dalla perdita o dall’affievolimento degli affetti familiari, che finisce per annullarne la personalità e sottoporlo, suo malgrado, ad esperienze di deprivazione, depressione e scoramento, spesso con esito, al raggiungimento dell’adolescenza, nell’autolesionismo e in tentativi di suicidio.”

“Purtroppo succede che le famiglie e i rappresentanti della giustizia minorile parlino un linguaggio diverso” – sostiene Paolo Roat, Responsabile Nazionale Tutela Minori del CCDU. – “A volte si rifanno a prassi tipiche di una certa psichiatria istituzionale. Una sorta di presunzione di colpevolezza: ‘sei pazzo e sta a te dimostrare la tua innocenza’. Questo a volte affligge anche la giustizia minorile: ‘sei un genitore inadeguato e sta a te dimostrare il contrario.’ Chi ne fa le spese sono i bambini istituzionalizzati o strappati ai genitori senza un’istruttoria adeguata e approfondita. Una soluzione, come in questo caso, è quella di introdurre una sorta di ‘traduttore sociale e familiare’ che riesca a far interagire due mondi che parlano una lingua differente”.

La presenza di questo “traduttore” potrebbe evitare molti traumi e sofferenze ai bambini e alle famiglie, come ci scrive la nonna in questa sua commovente lettera:

“Buongiorno, voglio condividere con voi questo momento di felicità. Ringrazio questo Comitato, voi persone volontarie che mi avete aiutato, mi avete dato gli strumenti giusti al momento giusto. In tutti questi mesi, 8 infiniti mesi di lontananza dalla mia nipotina, vissuta per i suoi primi 7 mesi con me, non ho fatto altro che trovare qualunque mezzo per poterla riportare a casa. La disperazione di mio figlio, suo padre, il dolore lacerante di tutti noi sono state il mezzo che ha alimentato ogni passo, ogni richiesta, ogni scelta che potesse permettermi di riportare la bambina tra noi. Oggi è accaduto, il Decreto affida a me la piccola. Le vostre indicazioni di affidarmi ad ottimi professionisti: l’avv. Francesco Morcavallo e la prof.ssa Vincenza Palmieri sono state decisive. […] Io vi ringrazio ancora, siete stati utili al nostro caso, sicuramente lo siete stati in passato anche per altri e lo sarete per il futuro. Complimenti avete tutta la mia più sincera stima. Una nonna.”

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus




Roma, morto fuori discoteca: emorragia cerebrale causata dalle percosse ricevute

E’ quanto emerge dalla autopsia

 

ROMA – E’ morto a causa di un’emorragia cerebrale causata dalle percosse ricevute, Giuseppe Galvagno, il 50/enne massacrato di botte fuori da una discoteca di Roma sabato scorso. E’ quanto emerge dalla autopsia svolta questo pomeriggio presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli di Roma. In base all’esame autoptico i calci e i pugni sferrati dai cinque buttafuori della discoteca avrebbero provocato una emorragia cerebrale che ha causato il decesso dell’uomo.




Roma: funzionario ministeriale si lancia da palazzo

Muore funzionario ministero, da chiarire cause del gesto

ROMA – Un uomo di 58 anni è morto dopo essere precipitato da un palazzo di via Lucullo, nei pressi dell’ambasciata americana, nel centro storico di Roma. E’ accaduto intorno alle 9,45. Sul posto la polizia che indaga sulla vicenda. Al momento si ipotizza il suicidio. Dalle prime informazioni, sembra che l’uomo sia un funzionario del ministero dello Sviluppo economico. Ancora da chiarire le cause del gesto.Inutili i soccorsi per il funzionario che è deceduto sul colpo.