Newsweek, classifica 2024 dei migliori ospedali nel mondo: 14 sono italiani

Il Policlinico Gemelli conquista il 35esimo posto della classifica mondiale e si attesta come miglior ospedale d’Italia

Nella classifica annuale dei migliori ospedali nel mondo 2024, pubblicata online dal magazine americano Newsweek , sono 14 quelli italiani su un totale di 250. Il primo italiano classificato è il Policlinico Gemelli, che si colloca al 35/mo posto. Ai primi tre posti si classificano la Mayo Clinic – Rochester (Usa), la Cleveland Clinic (Usa) e il Toronto General – University Health Network (Canada). Tra le strutture italiane classificate come migliori non compare alcun ospedale delle regioni del Sud Italia.

Al 35/mo posto il Policlinico Gemelli; al 52/mo il Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano; al 57/mo l’Irccss Ospedale San Raffaele-Gruppo San Donato; al 65/mo l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano; al 66/mo il Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna; al 103/mo l’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona; al 117/mo l’Ospedale policlinico San Matteo di Pavia; al 118/mo l’Azienda ospedaliera di Padova; al 135/mo l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; al 165/mo il Presidio ospedaliero Molinette – Aou Città della Salute e della Scienza di Torino; 187/mo l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze; al 202/mo gli Spedali Civili di Brescia; al 211/mo l’Azienda ospedaliera-universitaria Sant’Andrea di Roma; al 215/mo l’Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Il Policlinico Gemelli è “ancora una volta il ‘migliore ospedale d’Italia’ secondo la classifica stilata ogni anno dal magazine americano Newsweek, in collaborazione con Statista R. È il quarto anno di fila che il Policlinico si colloca al vertice dell’eccellenza in Italia, consolidando anche la sua posizione di assoluto rilievo nella classifica mondo, piazzandosi al 35° posto assoluto (lo scorso anno era 38° nel ranking dei migliori ospedali del mondo) nel top 250 mondiale. È l’unico ospedale italiano tra i primi 50 al mondo”. A sottolinearlo è lo stesso Policlinico in una nota. Per stilare la classifica dei 250 migliori ospedali del pianeta, quest’anno sono stati inclusi nell’analisi ben 2.400 ospedali di 30 Paesi.

“Il primato del Policlinico Gemelli è per noi motivo di grande soddisfazione – commenta il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Carlo Fratta Pasini -. Il punto di forza del Gemelli è nella sua storia e nella sua missione di ospedale al servizio di tutti che coniuga cure e ricerche di avanguardia, ma anche formazione di medici e operatori sanitari. Un modello che unisce la continua innovazione tecnologica e gestionale, con l’eccellenza nell’assistenza ai pazienti. Risultati resi possibili dal costante supporto economico dei Fondatori, Università Cattolica e Istituto Toniolo, e dal quotidiano impegno di migliaia di donne e di uomini”.

I risultati della nuova classifica di Newsweek “ci rendono davvero orgogliosi di essere alla guida di questa realtà d’eccellenza, una fondazione non profit che re-investe tutte le sue risorse per il continuo miglioramento, e altresì orgogliosi di essere parte integrante del servizio sanitario della Regione Lazio – afferma il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti -.Il risultato nella classifica di Newsweek ha un valore ancora più significativo perché il 2024 è l’anno in cui il Gemelli festeggia i primi 60 anni di attività. Questo primato riconosciuto a livello internazionale ci spinge e fare ancora meglio: a questo proposito però – sottolinea Elefanti – è indispensabile introdurre un sistema di finanziamento e di valutazione che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per compiere ulteriori passi per prenderci sempre meglio cura dei nostri pazienti”.

“Siamo certi che questo risultato darà anche un’iniezione di entusiasmo per i nostri studenti – commenta Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma -. Il Policlinico Universitario Gemelli riveste infatti anche un ruolo fondamentale come teaching hospital”.




Roma, sparano a un sedicenne e lo scaricano davanti al Gemelli

Un ragazzo di 16 anni albanese, con ferite d’arma da fuoco sul corpo, è stato lasciato da un’auto davanti al pronto soccorso del policlinico Gemelli a Roma.

È accaduto ieri sera. Il ragazzo è stato ricoverato in gravi condizioni. Sulla vicenda sono in corso indagini dei poliziotti della squadra mobile di Roma per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

In queste ore gli investigatori stanno scavando nella vita del ragazzo e vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per risalire alla macchina che ieri sera l’ho lasciato davanti all’ospedale dandosi poi alla fuga. Al momento non si esclude alcuna ipotesi.




ROMA: DOPO L'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA E L'INTERVENTO DI ASSOTUTELA LUCREZIA VIENE RICOVERATA AL GEMELLI

 

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di Cinzia Marchegiani

Roma – L’osservatore d’Italia aveva dato voce alla signora Lucrezia, nome di fantasia, donna disabile e costretta su un letto a causa di una malattia neurodegenerativa molto grave e rara. Nonostante Lucrezia avesse presentato al pronto soccorso la richiesta del medico curante in cui si chiedeva il ricovero urgente per effettuare accertamenti per sospetta meningite, si era vista negare il suo diritto di malata al Policlinico Gemelli di Roma e veniva dimessa e rimandata immediatamente a casa senza controlli effettuati e senza alcuna diagnosi. Nella cartella di pronto soccorso rilasciata alla sventurata Lucrezia, veniva però consigliato di tornare in ospedale se lei o i suoi familiari avessero ravvisato dei particolari sintomi, quali cefalea severa o ingravescente, confusione, sonnolenza o difficoltà a rimanere svegli, convulsioni, vomito ripetuto, instabilità della marcia, mancanza di equilibrio, disturbi visivi o visione doppia, riduzione della forza di un braccio o di una gamba. Il Pronto soccorso invitava tra l’altro ad effettuare una visita infettivologica e una serie lunghissima di accertamenti a pagamento per poter accertare l’infezione, tra cui :

1) RM Cervello e Tronco Encefalico Angolo ponto cerebellare;

2) RM Rachide Cervicale;

3) RM Rachide Lombosacrale;

4) RM Rachide Dorsale;

5) Eco color doppler Tronchi Epioaortici;

6) Ecodoppler Cardiaca.

7) Eco Reni e Surreni;

8) V. Urologica.


Lucrezia era disperata, aveva convulsioni continue, dolori e cefalea, impossibilitata a muoversi non poteva più usufruire dell'assistenza domiciliare, poiché le assistenti, senza un certificato di diagnosi che scongiurasse il contagio da meningite, si rifiutavano di entrarvi in contatto. Così oltre a non sapere la causa del suo forte malessere, si è vista privata delle cure quotidiane che le sono necessarie per la sopravvivenza.

La nuova richiesta del medico curante per ricovero urgente.
Il medico curante di famiglia che si era recato di nuovo dalla signora Lucrezia per un peggioramento del suo quadro clinico aveva formulato una richiesta stavolta di ricovero per sospetta meningite, specificando che “il paziente è affetto da Meningocele laterale affetta Sindrome di Lehman, che presenta da 10 giorni febbricola, cefalea pulsante ingravescente, edema della mucosa e episodi convulsivi, trattata con antibiotico gentalin 80 mg fin qui senza alcun beneficio, spiegando tra l’altro che la paziente ha un pregresso infarto del miocardio”, ma dall'ospedale, la signora Lucrezia riferiva, le rispondevano che comunque avrebbe dovuto fare l'accesso tramite il Pronto soccorso e sarebbero passati anche altri sette giorni.

Decisivo il supporto legale di AssoTutela. Una storia incredibile stava divorando Lucrezia e la sua famiglia.
L’osservatore d’Italia in questo caso è riuscito a fare da tramite tra la signora Lucrezia e l’associazione AssoTutela, che subito è intervenuta difendendo i diritti di un malato, tra l’altro in una condizione di disabilità grave, a cui venivano a mancare anche l’assistenza basilare giornaliera per la sua sopravvivenza, poiché non aveva la diagnosi e la certezza che non fosse contagiosa.
Il legale dell'associazione l'avvocato Antonio Petrongolo ha inviato immediatamente una pec indirizzata al ministro Beatrice Lorenzin per via del Consiglio Sanitario Nazionale, oltre alle varie competenze e uffici dello stesso Policlinico Gemelli, inviando anche la documentazione in possesso del nostro giornale, e segnalava urgentemente il caso della signora Lucrezia che si era vista rifiutare il ricovero in maniera ingiustificata da parte del Policlinico Gemelli in Roma dichiarando: “Atteso che le risposte rese non hanno spessore esaustivo, attesa la ingravescenza della patologia citata, mi determino ad adire le stesse Autorità internazionali allo scopo preposte (CEDU) avvisando che, qualora la situazione della signorara dovessero peggiorare, sarete solidalmente ritenuti responsabili delle dannose conseguenze alla stessa arrecate”.

Vittoria, quindi, per Lucrezia, grazie soprattutto all'intervento determinante di Assotutela.
La signora Lucrezia, il giorno dopo l'articolo di denuncia del nostro giornale e dell’azione legale di Assotutela, è stata contattata immediatamente dalla direzione sanitaria del Policlinico Gemelli che le ha dato appuntamento per le ore 16:00 dello stesso giorno al fine del ricovero senza passare per il pronto Soccorso. Insomma, la fortuna di Lucrezia è l’aver gridato la sua grave disavventura e aver trovato chi è riuscito a dare voce ma soprattutto a difendere i suoi diritti.
Il presidente AssoTutela Michel Maritato intervistato da l’Osservatore d’Italia spiega: “Eravamo sicuri della professionalità di uno dei più importanti nosocomi d'Italia e non abbiamo perso la fiducia nonostante siamo dovuti intervenire per questo ricovero, ora vigiliremo che non sia soltanto un paliativo per la stampa”.
Un grazie anche all’Avvocato Petrongolo che prontamente ha letto la documentazione a lui inviata e deciso un azione di diffida nei confronti del Policlinico e del Ministero della Salute, il quale ammonisce: “Questi sono purtroppo i difetti della spending review di Zingaretti la quale ha effetti deleteri anche su chi versa in condizioni di effettivo bisogno di avere una prestazione necessaria per la patologia delle quali è affetta”.

L’Osservatore d’Italia ha contattato telefonicamente Lucrezia che ha spiegato di essere stata ricoverata al reparto neurologia e ringrazia del provvido intervento. Dal Gemelli le hanno comunicato che servirà una settimana per fare tutti gli accertamenti, consapevoli che ha una malattia talmente grave che deve essere anche maneggiata con cura. Lei stessa spiega che nella sua casa ha tutte le sue comodità e conforto, ma la sua permanenza necessaria all’ospedale le permetterà di avere finalmente una diagnosi che possa dare una terapia e risolvere le sue sofferenze insorte ultimamente, che vanno a sommarsi al suo quadro clinico davvero serio.