ROMA, RATA DI CONDOMINIO DI TROPPO: 52ENNE ARMATO DI PISTOLA MINACCIA L’AMMINISTRATRICE E NE METTE A SOQQUADRO GLI UFFICI

Alberto De Marchis

Una donna sotto choc. Scrivanie rovesciate, telefoni spaccati, suppellettili divelte, in terra un tappeto di libri contabili, penne e quant’altro. Questa la scena che si è presentata davanti gli occhi degli agenti delle volanti della Questura di Roma, ieri sera, poco prima delle 19.00, intervenuti per una segnalazione di una lite in zona Porta Maggiore. Gli uffici, quelli di uno studio di amministratori di condominio, la cui responsabile,  ancora sconvolta, era colei che aveva chiamato la Polizia. I poliziotti, una volta riusciti a tranquillizzare la donna, hanno potuto farsi raccontare quanto era accaduto qualche attimo prima del loro arrivo. Un condomino di uno stabile, da lei gestito in qualità di amministratrice, una volta entrato negli uffici ha iniziato a minacciare la donna per l’addebito di una rata di condominio, ritenendo di non doverla pagare. Dapprima urlando e minacciando verbalmente la donna, successivamente alzandosi la tshirt che indossava, l’uomo le ha mostrato una pistola alla cintola ed, estraendola, gliel’ha puntata contro. Richiamati dalle urla, sono accorsi anche due collaboratori che hanno cercato di  calmare l’uomo, ma questi li ha prima aggrediti fisicamente, scagliando poi contro di loro qualsiasi oggetto presente negli uffici, arrivando anche a rovesciare le scrivanie. Per uno di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale, con una prognosi di 30 giorni. A questo punto l’equipaggio della Volante si è recato presso l’abitazione dell’uomo, S.P., romano di 52 anni, il quale, ancora in evidente stato di agitazione, dietro le insistenze degli agenti ha consegnato loro la pistola usata nella sua “sfuriata”, rivelatasi poi essere una replica ed una carabina ad aria compressa. L’uomo è stato poi accompagnato  negli uffici del Commissariato Porta Maggiore, diretto dal dr. Giuseppe Di Sabato, e al termine delle indagini è stato tratto in arresto per lesioni personali gravi, minacce aggravate e danneggiamento.