ROMA, BANDA DELLA MAGLIANA: MAXISEQUESTRO NELLA CASA DELL’EX BOSS

di Maurizio Costa

Roma – La storia ci insegna che un boss di una famosa banda criminale possiede sempre due facce della stessa medaglia: da un lato quella lucrosa e delinquente, dall’altra, invece, quella dedita all’arte, alla lettura e alla musica. Proprio questo è quello che hanno trovato gli agenti della Polizia Tributaria della Capitale ed il R.O.S., che su mandato del Tribunale di Roma, hanno eseguito due nuovi sequestri preventivi ai danni di Diotallevi, della moglie Carolina Lucarini e dei figli Mario e Leonardo.
Nel lussuoso appartamento a Fontana di Trevi, composto da 14 vani e mezzo, sono stati sequestrati beni mobili “di notevole valore storico ed artistico”. Infatti Diotallevi collezionava all’interno della sua casa opere importantissime di Giacomo Balla, Sante Monachesi e Mario Schifano, eccellenti pittori di scuola romana e francese dell’800. Oltre a questi quadri, che raggiungono il valore di un milione di euro, la Guardia di Finanza ha sequestrato anche mobili di antiquariato, un pianoforte in mogano e altri quadri di Franco Angeli, Norberto Proietti, Ana Maria Laurent, Antonio Balbo e Aldo Riso.
Una collezione che farebbe invidia al più grande amante dell’arte. Ma c’è dell’altro; gli agenti hanno anche sequestrato il restante 50% del capitale della “C. Immobiliare S.r.l.” attiva nella “compravendita di beni immobili”, ma anche l’intero capitale sociale e patrimonio aziendale della “Lampedusa S.r.l.”, con sede a Fiumicino, finalizzata alla “costruzione di navi ed imbarcazioni”, ed una autovettura.
Questa serie di sequestri sono dovuti all’inchiesta che le forze dell’ordine stanno muovendo contro l’ex boss, accusato di essere “da lungo tempo cristallizzato negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l'illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità." Gli inquirenti stanno cercando di far diminuire il vasto patrimonio di Diotallevi, accumulato dopo anni di attività lucrose a Roma e nel Lazio. La faccenda è molto complicata, vista la presenza di numerosi prestanome che sviano le indagini della Polizia.
Lo scorso 12 novembre, l’ex boss era stato preso di nuovo di mira; in quell’occasione gli furono confiscati beni per un valore di 25 milioni di euro, divisi tra quote societarie, barche, una lussuosa villa in Corsica e altri 42 immobili sparsi tra Roma, Olbia e Pesaro-Urbino.