ROMA CAPITALE: APPROVATO REGISTRO UNIONI CIVILI IN COMMISSIONE

di Maurizio Costa

Roma
– Il registro delle unioni civili approda nella Capitale, manca solamente il voto in Aula. Un passo importante per la città che, viste oltretutto le ripetute aggressioni omofobe che avvengono con regolarità per le vie di Roma, si appresta ad instaurare questo registro, che permetterà alle coppie di fatto di avere più diritti, ma anche più doveri. La proposta, presentata dai Consiglieri Comunali Battaglia (Sel), Magi (Radicali), Raggi (M5S), Tempesta (PD), Celli (Lista Marino) e Caprari (Centro Democratico), è stata approvata in Commissione Statuto e Legalità e Diritti, e adesso si appresta ad approdare in Aula Giulio Cesare.
Il registro delle unioni civili, già presente in molte città italiane come Milano, Firenze e Ancona, permette alle coppie omosessuali, ma anche alle coppie di fatto eterosessuali, di registrare il rapporto di convivenza della coppia, che così ha accesso agli stessi diritti di una coppia sposata, solamente però per quel che riguarda le competenze del Comune, cioè in materia di sanità, istruzione e casa.

Per esempio, l'iscrizione al registro, potrà permettere al facente parte della coppia di fatto, di essere equiparato al parente prossimo del soggeto con cui si è iscritto, per quel che riguarda l'ambito assistenziario; l'iscritto, infatti, potrà avere informazioni sullo stato di salute del congiunto, come se fosse un parente stretto.
L'iscrizione nel registro permetterà agevolazioni per i mezzi pubblici e per gli asili nido. Sarebbe un passo importante per la Capitale d'Italia, che così darebbe un chiaro segnale di apertura e di eliminazione di qualsiasi pregiudizio.
La legge approderà in Aula insieme ad un regolamento e ad altri emendamenti. L'opposizione già scalda i motori e cercherà di instaurare una polemica.
Non sarà facile far passare una legge del genere, vista l'opposizione del centrodestra, ma le premesse sono buone e Roma non aspetta altro che modernizzarsi e cercare di aprire a tutti i diritti che dovrebbero appartenere ad ogni cittadino.

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