ROMA: LA CAMORRA NEL TRAFFICO ILLECITO SUI VESTITI PER L'AFRICA, 14 ARRESTI

Redazione

Roma – Arresti, perquisizioni e sequestri da parte della Polizia di Stato e della Polizia Provinciale nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma in contrasto a un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti speciali. Durante l’operazione della Polizia di Stato e della Polizia Provinciale, tuttora in corso, sono state eseguite 14 misure cautelari a Roma, Napoli e Salerno per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali, in violazione di numerose disposizioni del D.lgs. 152/2006 (Testo Unico dell’Ambiente). Commercializzavano in Africa e in est Europa indumenti che i cittadini destinavo alla raccolta di vestiti usati, omettendo di igienizzarli prima di immetterli sul mercato. Per questo gli uomini della squadra mobile di Roma e della polizia provinciale, coordianti dalla direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito questa mattina 13 arresti e numerosi sequestri. Gli indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e falso, raccoglievano, soprattutto sul territorio di Roma e Latina, il materiale da trattare attraverso una rete di cooperative sociali. Due di queste, la New Horizons Onlus e Lapemaia", sono state sequestrate su disposizione del giudice per le indagini preliminari. Nel corso delle indagini, inoltre, è emerso che le oltre tre tonnellate di indumenti destinati ogni anno ai mercati stranieri, non trattate e quindi a tutti gli effetti da classificarsi come rifiuti, viaggiavano con bolle di accompagnamento false e venivano fatturate per un quarto del totale. Tra i soggetti destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare ci sono anche Pietro e Aniello Cozzolino, appartenenti agli ambienti della camorra di Portici ed Ercolano. Intanto dall'indagine emergono anche possibili legami con la "Mafia capitale": "Non può non pensarsi che la DD 23.9.2008 che ripartisce il territorio comunale in competenze assegnate ai consorzi dell’Ati Roma Ambiente, non obbedisca alle logiche spartitorie appena dette, e non abbia coltivato che finalità speculative, rientranti nel più ampio disegno dirigista e corruttivo di Buzzi". È quanto affermato dal gip di Roma Simonetta D'Alessandro nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di 13 soggetti arresti questa mattina per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di rifiuti. L'inchiesta, che non riguarda Ati Roma Ambiente, è volta ad accertare le responsabilità di alcune cooperative, riconducibili agli odierni indagati, appaltatrici finali della raccolta e igienizzazione dei rifiuti poi venduti all'estero. "Di tanto – scrive lo stesso gip in relazione ai sospetti collegamenti con Buzzi – non vi è la prova in atti, mancando nella fase delle prime assegnazioni le intercettazioni, ma vi è una concreta emergenza documentale".