Dopo i migranti Salvini passa ai rom: “Facciamo un’anagrafe”. E si scatena l’ira dell’associazione nomadi

Dopo aver respinto i migranti, Salvini passa ai rom. Come da programma elettorale. “Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, leader della Lega, parlando a TeleLombardia. Salvini ha parlato di “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, ossia “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe”. Per Salvini, gli stranieri irregolari andranno “espulsi” con accordi fra Stati, ma “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”.

Dura replica dell’Associazione nomadi: “Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, afferma Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa della tutela dei diritti di comunità come rom e sinti. “Inoltre esistono già dati e numeri su chi vive negli insediamenti formali e informali -continua Stasolla- e i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili. Ricordiamo anche che i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo e a volte sono ‘più italiani’ di tanti nostri concittadini”.




Choc a Roma: due quattordicenni stuprate da rom conosciuti in chat

ROMA – Violentate da un ragazzo conosciuto in chat. E’ quanto sarebbe accaduto a due quattordicenni romane.  I carabinieri hanno arrestato due giovani di 20 e 21 anni, nati a Roma da famiglie di origini bosniache e domiciliati in un campo nomadi. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. Stando a quanto ricostruito, una delle ragazze aveva conosciuto in chat il 21enne. All’incontro, a cui è andata con la sua amica, il 21enne le avrebbe costrette a seguirlo in un terreno nascosto alla vista dei passanti dove avrebbe abusato sessualmente di loro, mentre il suo amico faceva da palo, dopo averle legate per impedire loro di allontanarsi.

Dalle indagini dei Carabinieri è emerso che solo il 21enne avrebbe avuto un rapporto sessuale con le vittime, dopo averle minacciate di morte, costringendole a farsi legare in una zona boschiva alla periferia di Roma, mentre il 20enne faceva da palo. I fatti sono avvenuti a maggio, ma le minori in un primo momento non hanno denunciato l’accaduto né sono ricorse a cure mediche. Dopo un mese, venuti a conoscenza dell’episodio, i genitori di una delle due vittime si sono rivolti ai Carabinieri.




INCIDENTE BATTISTINI: LIBERA ANCHE LA 17ENNE ROM A BORDO DELL'AUTO PIRATA

di Matteo La Stella

Roma – Anche Maddalena, la 17enne di etnia rom che viaggiava a bordo dell'auto pirata sarà presto nuovamente libera. Era il 27 maggio scorso quando in Via Mattia Battistini,un'auto lanciata a tutta velocità per scappare alla Polizia, uccideva la 44enne filippina Corazon Abordo e feriva altre 8 persone. A bordo del veicolo 4 persone: il marito minorenne di Maddalena, Entoli, che guidava il mezzo, il fratello di quest'ultimo, Samuele e il padre, Batho.


La 17enne, arrestata poco dopo l'incidente e detenuta nel carcere di Casal del Marmo, sarà scarcerata per volere del Tribunale del riesame. Dagli interrogatori incrociati sulle 4 persone a bordo, risulta infatti che la giovane abbia più volte richiesto al marito di arrestare l'automobile e di consegnarsi alla Polizia. Maddalena non rientrerà subito nel campo nomadi della Monachina, ma sarà affidata temporaneamente ai servizi sociali.


Prima della 17enne, anche Samuele, il fratello del conducente dell'auto è stato scarcerato la scorsa settimana. A carico di Batho, padre del minore ancora in carcere, non è mai stata disposta alcuna misura cautelare. 




ANCONA: FERMATI ROM DI 14 E 15 ANNI ALLA GUIDA

di M.L.S.

Ancona – A pochi giorni dalla tragedia all'Aurelio di Roma, costata la vita ad una donna filippina, due minori di etnia rom sono stati fermati nella giornata di ieri a bordo di una Lancia y, lanciata in un viaggio durato più di 100 chilometri, da Ancona a Giulianova. Hanno violato più volte il codice della strada, i due giovani di 14 e 15 anni che, senza patente, sono stati intercettati dalla Polizia Stradale di Giulianova, a Colleranesco nel teramano.

Intercettati dalla pattuglia, i due giovani rom hanno tentato la fuga, accelerando la volata in mezzo al traffico. L'inseguimento innescato dai due giovani è terminato solo qualche chilometro più avanti, all'altezza di Cologna, dove gli agenti hanno bloccato l'auto dei fuggitivi. I due minorenni sono stati così denunciati alla procura del tribunale dei minori per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale. L'auto invece, da successivi controlli, è risultata essere di proprietà di un cittadino di Latino che già da tempo non ne era più in possesso.




CATANZARO: FREDDATO "TORO SEDUTO", CAPO CLAN ROM

di Matteo La Stella

Catanzaro – Antonio Bevilacqua è stato freddato questa mattina a Catanzaro da diversi colpi d'arma da fuoco. L'uomo era il leader indiscusso della comunità rom proveniente dall'est Europa che negli anni si è stanziata ed imposta nel capoluogo, tanto da ottenere il controllo di svariate attività illecite, dalle estorsioni allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il 54enne, conosciuto anche come “Toro Seduto”, è stato colpito mentre era a passeggio in una zona da lui reputata tranquilla: i quartieri del quadrante sud di Catanzaro. L'egemonia del clan di Bevilacqua nei quartieri meridionali era infatti riconosciuta anche dall 'ndrangheta, che, negli anni, aveva lasciato il controllo degli stessi ai rom, diventati vere e proprie roccaforti, difficili da penetrare anche per le forze dell'ordine.

Il 54enne era già finito al centro di numerose indagini, a partire da quella che nel 2005 vide “Toro Seduto”, sfuggire ad un agguato difronte ad un locale di Catanzaro Lido. Anni dopo, emerse dall'inchiesta “Ghibli” che, il tentato agguato operato nei confronti di Bevilacqua era una “punizione” in funzione dei tentativi del capo clan di rendersi autonomo dalla cosca catanzarese, sottoposta al clan degli Arena.

“Toro seduto” compare anche in altre inchieste legate alla criminalità del capoluogo calabrese, come in quella denominata “Domino” e in quella denominata “Effetto Domino”. Secondo la Dda infatti, a Bevilacqua ed a Cosimo Abruzzese, altro esponente dell'organizzazione rom, era stata affidata la gestione degli affari criminosi nelle zone di Catanzaro Lido, Corvo e Germaneto. Quì il duo delinquenziale aveva il compito di ordinare gli accolti di etnia rom per poi indirizzarli, per conto di un accordo che sarebbe stato sancito con i Gaglianesi, alle diverse attività delinquenziali.

Il 25 novembre 2009, sull'onda dell'operazione “Domino”, “Toro seduto” era stato condannato a 6 anni e mezzo di reclusione in prima istanza, pena successivamente accorciata in appello il 3 giugno del 2010. L'uomo, caduta l'aggravante di associazione mafiosa, era rimasto in carcere per estorsione. Era poi tornato in libertà nel 2012, grazie anche alle istanze presentate per le sue condizioni di salute precarie. 




INCIDENTE BOCCEA, CASAPOUND A BATTISTINI: MOMENTI DI ALTISSIMA TENSIONE

di Alberto De Marchis

Sono stati veramenti attimi frenetici di subbuglio e tensione a Boccea davanti alla stazione della metro Battistini, nei pressi del punto dove mercoledì scorso una Lancia Lybra, con a bordo tre nomadi, ha travolto nove persone uccidendone una. Lì era stato convocato un sit-in di comitati di quartiere a cui aveva aderito CasaPound. Movimenti antirazzisti e centri sociali avevano per questo indetto una contro-manifestazione non autorizzata che è stata però caricata dalle forze dell’ordine.Da una parte i militanti di Casa Pound, che chiedono la chiusura de campi Rom dopo la tragedia di Boccea. Dall'altra i manifestanti dei movimenti per la casa che protestano contro lo sciacallaggio dei militanti di destra: "Casa Pound sciacalli non si può speculare sulla pelle dei morti", gridano. I movimenti stavano manifestando, dietro lo striscione "Solidarietà per Corazon e per tutti gli immigrati, Casapound sciacalli". Un presidio organizzato per denunciare "la speculazione" messa in atto da Casapound "sulla morte della donna filippina". "La campagna elettorale è finita – dicono i movimenti – qui non sono i benvenuti".

 

 

Sul posto già diverse camionette della Polizia. I manifestanti sono stati allontanati all'incrocio tra via Battistini e via De Luca. La polizia ha caricato i manifestanti in presidio davanti la fermata Battistini dopo aver più volte intimato di allontanarsi dal marciapiede dove sta per iniziare la manifestazione di CasaPound. Durante l’attività di mediazione da parte della Polizia – ha poi reso noto la Questura di Roma – volta a far allontanare i presenti affinché non venissero in contatto con i manifestanti di Casapound è stato rinvenuto, sotto la bancarella di un ambulante, un borsone dentro il quale, sono state trovate e sequestrate alcune mazze di legno. Quindi è iniziata davanti alla stazione metro Battistini la manifestazione indetta da comitati di quartiere e CasaPound contro i campi rom. "Siamo qui a difendere il nostro popolo come abbiamo sempre fatto – dicono dal megafono – Non siamo razzisti, noi guardiamo la realtà. Non c'è bisogno di un fatto eclatante e si vede cosa fanno i rom. Questa giunta di sinistra non fa altro che proteggerli". Una parola anche sulle precedenti tensioni dei centri sociali con la polizia: "Questa manifestazione a differenza loro è autorizzata, non ci facciamo mandare via". Il presidio di CasaPound si è poi concluso attorno alle 19. Mentre gli attivisti dei centri sociali, in protesta contro il sit in indetto da CasaPound davanti la fermata metro Battistini, dopo un corteo improvvisato su via Battistini, cantando "Odio la lega" e "Siamo tutti antirazzisti", diretto all'occupazione abitativa adiacente la stazione, sono entrati dentro l'edificio e il presidio si è sciolto. Le camionette delle forze dell'ordine – che divideva il presidio da quello di CasaPound – hanno lasciato la strada, ripristinando la viabilità




ROMA, VICESINDACO NIERI: "CACCEREMO DAI CAMPI I ROM RICCHI"

di Angelo Barraco

Roma – Il Vicesindaco di Roma Luigi Nieri, parlando a "Radio Anch’io" a pochi giorni dall’annuncio sul piano rom ha affermato che i rom che hanno redditi alti e delle proprietà vanno mandati via dai campi poiché non hanno assistenza di Roma Capitale.

“Chi invece ha bisogno – dice il vicesindaco – va assistito con tutti i cittadini in case di edilizia pubblica”. Nieri ha aggiunto: “Non dobbiamo avere paura di perché l'industria della paura la lasciamo a Salvini e a chi è convinto che basta creare paura e si risolve il problema”.

Anche Angelino Alfano ha parlato in merito alla questione e lo ha fatto su LA7 dicendo: “Io sono d'accordo sul fatto che con i sindaci occorre vedersi e trovare una soluzione. Ci sono delle competenze specifiche. Noi stiamo dalla parte della legge: i campi rom che non possono stare aperti devono essere chiusi immediatamente. La prima cosa che direi a un sindaco è: se c'è un campo abusivo o che appesantisce una zona va chiuso. Abbiamo sempre detto che i campi rom abusivi vanno chiusi e i sindaci devono trovare soluzione”.

Alfano poi alza i toni e dice che se vi sono problemi e se rileverà problemi di ordine pubblico dovrà intervenire senza timidezza. Sottolinea la stanchezza degli italiani in merito agli accampamenti dove non si rispetta in vivere civile e che va trovata una soluzione e sottolinea a gran voce che una soluzione va trovata e che le soluzioni di Salvini non sono quelle giuste. 




SALVINI SUL FERMO DEI DUE ROM: "RUSPE IN AZIONE"

Redazione

E' proprio così. Non lo ferma nessuno l'asfaltatore di queste regionali Matteo Salvini che è riuscito a superare Forza Italia in cinque regioni e che si appresta a conquistare il Paese. Ecco che il leader della Lega, indossa per l'occasione una delle sue magliette che tanto fanno parlare la stampa e poi si abbandona a Facebook: "Arrestati i due Rom che hanno investito e ucciso una donna. Galera per loro, e per i Campi Rom… Ruspa". Salvini commenta così il fermo di due givoani nomadi ritenuti responsabili dell'incidente di mercoledì scorso a Primavalle. Al post, Salvini allega una sua foto con la maglietta con su scritto "Ruspe in azione". Dunque il leader del Carroccio non ha dubbi sul da farsi: smantellare i campi.

Chiudere i campi in sei mesi. Salvini ha indossato la t-shirt blu con il segnale di pericolo e la scritta "ruspe in azione" anche durante la conferenza stampa per esaminare il voto delle regionali. Secondo Salvini inoltre "il problema dei rom, se si vuole, in sei mesi si risolve". Si chiudono i campi e la storia è finita
 




ROMA: CAMPIDOGLIO ACCELERA PER RISOLVERE EMERGENZA ROM

di Matteo La Stella

Roma – A distanza di due giorni dall'inseguimento che ha seminato il panico per le strade di Primavalle, provocando la morte di una persona e il ferimento di altre 8, il Campidoglio punta ad accorciare i tempi per superare l'emergenza rom, schiacciando a tavoletta l'acceleratore verso la potenziale soluzione.

Presto, dunque, la bozza del Piano nomadi dell'assessore alle politiche Sociali e alla Casa, Francesca Danese, verrà trasformata in una delibera di giunta. L'obiettivo da perseguire, secondo il vicesindaco Luigi Neri, è quello di: “Superare definitivamente i campi rom”, garantendo un'abitazione a chi ne ha diritto, costringendo invece chi non lo ha a risolvere per conto suo il cruccio dell'alloggio. “Noi siamo l'unica amministrazione che si è posta il problema di superare i campi rom e riportare la legalità mandando via le famiglie che hanno un reddito elevato o una proprietà”, ha concluso il vicesindaco, spiegando come questo progetto continua di pari passo al percorso di integrazione, che lo stesso reputa “asse portante”.

Il pacchetto, che viaggia sulla scia di quello approntato da Pisapia nel 2011 a Milano, prevede una serie di norme che puntino ad azzerare la presenza di insediamenti rom e sinti nella capitale, con l'intento di integrare una popolazione ormai sedentaria e non più nomade.

All'interno del “vademecum anti campi rom”, sono tre i punti salienti su cui si basa l'impostazione del Campidoglio: concludere il censimento degli oltre 7mila rom presenti negli insediamenti regolari, che ha già consentito di portare a galla alcuni degli impostori che occupavano dei moduli abitativi all'interno degli insediamenti, a fronte di un reddito alto e magari anche di una casa di proprietà. Il secondo punto, invece, confermerebbe l'accesso ad un alloggio popolare come previsto già nel 2013 con l'innaugurazione da parte della giunta Alemanno, mentre, il terzo punto, prevede l'assegnazione su richiesta dei nomadi di lotti di terreno, probabilmente quelli dove tutt'ora sorgono gli insediamenti, da affidare agli stessi insieme a del materiale per costruirsi autonomamente dei prefabricati dove abitare.




ROMA,STAZIONE TERMINI: SMASCHERATO GIRO DI PROSTITUZIONE MINORILE

di Matteo La Stella

Roma-
È stato smascherato dagli agenti del Compartimento Polizia ferroviaria per il Lazio un giro di prostituzione minorile che aveva luogo lungo i binari della stazione Termini, il terminal ferroviario più importante della Capitale. Così, nell'ambito dell'operazione “Meeting Point”,- “abbiamo eseguito sette ordinanze di custodia cautelare su otto, visto che una persona risulta irreperibile. Una custodia cautelare in carcere e le altre ai domiciliari. Cinque persone sono state arrestate a Roma, una a Rieti e un'altra a Pavia”- ha raccontato Emanuele Fattori, dirigente del settore operativo della Polizia ferroviaria di Roma Termini. Ad adescare i giovani, maschi e femmine quasi sempre di etnia rom, tra i 13 e i 17 anni, erano uomini dai 35 ai 40 anni. Figurano però tra gli indagati anche over 70 ed un ottantenne, che nello scalo ferroviario cercavano e consumavano rapporti sessuali con i minori.

Le indagini, iniziate circa un anno fa, sono state basate su appostamenti, intercettazioni e videoriprese oltre ad innumerevoli audizioni protette. Gli sfruttatori erano soliti avvicinarsi alle scale mobili dell'hub ferroviario, in attesa della vittima che contattavano telefonicamente o di persona. Gli incontri poi -” avvenivano sul lato destro della stazione, nei pressi di via Giolitti mentre i rapporti sessuali si consumavano a bordo di treni in lunga sosta, nei bagni pubblici della stazione o di esercizi commerciali ma anche in abitazioni private”- spiega Fattori. Il prezzo di ogni prestazione poi, oscillava tra i 10 e i 50 Euro.
Le ordinanze di custodia cautelare prodotte in totale fino ad ora sono nove. Una di queste però non troverà seguito poiché l'ultraottantenne contro cui è stata emessa è deceduto prima di finire nelle mani della giustizia. Tra gli indagati vi sono residenti a Roma e nella provincia, altri nelle province di Viterbo e Rieti. Già nei mesi scorsi l'operazione “Meeting Point” aveva dato i suoi primi frutti, producendo l'arresto di un 59enne e di un 79enne colti durante rapporti sessuali con i giovani.
Il blitz degli agenti ha compreso, inoltre, l'attività di perquisizione personale e domiciliare nei confronti degli sfruttatori.
Le indagini continuano, volte a smascherare altre persone coinvolte nel giro. 




ROMA: ROGO AL CAMPO ROM IN VIA DI SALONE. POMPIERE FERITO DA UNA SASSATA

di Matteo La Stella

Roma – Nella notte tra il 15 e il 16 maggio, un pompiere è rimasto ferito a causa di una sassata ricevuta in viso all'interno del campo rom di Via di Salone dove era intervenuto per spegnere un rogo scatenato da un ammasso di rifiuti.

I cittadini della zona hanno chiamato i Vigili del Fuoco, denunciando l'incendio che si era scatenato nell'insediamento. L'uomo è rimasto vittima della disputa quotidiana che nasce tra gli abitanti del quartiere, che segnalano al 115 i numerosi roghi approntati dietro le mura di cinta del campo rom, e gli occupanti dell'insediamento, che non accettano di buon grado l'intervento dei soccorritori.

Trovatosi in mezzo alle due fazioni contrapposte, ora l'uomo dovrà pagare il conto più salato. Anche il 31 marzo, nello stesso campo rom, era avvenuto un episodio simile: alcuni vigili urbani, intervenuti per bonificare la zona, erano stati aggrediti dalle persone che vivono nel campo.

La storia – Il campo rom di Via di Salone si “accende” intorno all'una di notte, quando una sequela di chiamate investe il centralino del 115 per denunciare un vasto incendio di rifiuti. In virtù dell'allarme, i Vigili del Fuoco si portano sul posto e iniziano le operazioni per neutralizzare il rogo nato da un cumulo di spazzatura. Durante l'intervento, un pompiere, impegnato nelle manovre di rifornimento dell'autocisterna, viene centrato in piena faccia da un sasso. L'uomo, che non portava il caschetto di protezione, viene soccorso prima dai colleghi e poi dagli operatori sanitari del 118. Il ferito, trasportato al Policlinico Casilino, risulta affetto da una ferita al volto che gli costerà 15 giorni di prognosi.