ROMA, BLOCCO DEI GRANDI CANTIERI PUBBLICI E ULTERIORI APERTURE DI CASSA INTEGRAZIONE

Angelo Parca

Nonostante che Roma Metropolitane, il 21 dicembre 2011, abbia sottoscritto il contratto con il consorzio che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del prolungamento della linea metropolitana B, da Rebibbia a Casal Monastero ad oggi nessuno in città è in grado di annunciare con certezza la data di avvio di quei cantieri. Nonostante la copertura finanziaria, derivante da una specifica delibera del CIPE emanata il 4 gennaio 2012, ad oggi nessuno è in grado di prendere un serio e certo impegno sulla data di avvio dei cantieri per la realizzazione della tratta T3 della metro C riguardante il tratto San Giovanni – Colosseo. “Siamo costretti ancora una volta a lanciare questo grido di allarme in merito agli appalti per le nuove linee metropolitane della città di Roma, in un momento gravissimo della tenuta dei livelli occupazionali nel settore edile”. Queste sono le dichiarazioni del segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Roberto Cellini, che continua: “Nonostante gli annunci e i proclami, sono i fatti che ci preoccupano e verso i quali richiamiamo al proprio senso di responsabilità la giunta capitolina e tutte le forze politiche, per la pronta soluzione dei problemi. I cantieri per il prolungamento della metro B non possono iniziare a lavorare visto il caos amministrativo che abbiamo riscontrato nella procedura di gara. Soltanto il 9 Maggio u.s. è stato annunciato l’avvio della conferenza dei servizi, la quale si è riunita due volte, in data 18 giugno e 6 luglio. Ad oggi non si conoscono le conclusioni, ma durante i lavori è emerso un fatto sconcertante. La Regione Lazio ha fatto notare agli uffici tecnici di Roma Capitale che i terreni sui quali è previsto il nodo di scambio di Casal Monastero sono gravati da un vincolo di inedificabilità derivante da un vincolo paesaggistico esistente da oltre 20 anni. E’ emerso inoltre che anche un terreno esistente sull’area di Rebibbia, denominato Area 4, non può costituire oggetto di valorizzazione immobiliare, in quanto interessato da una recente costruzione. Nel frattempo nulla è stato fatto per avviare le procedure di alienazione del terreno denominato “Pietralata”. Tutto ciò determina un buco, nel piano finanziario elaborato dal consorzio vincitore, di oltre 100 milioni di euro. Se qualcuno non prende impegni certi e veloci per il ripianamento della voragine economica, creatasi per l’eccesso di approssimazione e dilettantismo di chi ha avviato e governato il progetto di prolungamento della linea metropolitana, i lavori non potranno mai iniziare. E mentre aspettiamo, nel settore edile registriamo la sistematica decimazione di posti di lavoro”. Continua ancora Roberto Cellini: “Nonostante l’approvazione della delibera CIPE per la copertura finanziaria dei lavori per la tratta San Giovanni – Colosseo, ad oggi la Corte dei Conti non ha ancora emesso il suo parere e quindi anche questi cantieri indispensabili per la città non hanno certezza di avviarsi, ammesso che il consorzio metro C, abbia ancora la volontà e l’interessa ad aprirli. Chiediamo all’amministrazione capitolina di attivarsi al più presto, con capacità e volontà, affinché i tempi necessari alla Corte dei Conti per esprimersi siano i più veloci possibili. Sarebbe ingiustificabile per il sindaco Alemanno, se a Settembre il consorzio metro C, dovesse avviare una nuova procedura di licenziamento di tutta la sua forza lavoro!”

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ARTICOLO 18, SI O NO?

A.P.

La delegata sindacale della FILLEA CGIL presso l’azienda EDIL MAR 2006 impegnata nei lavori di realizzazione della stazione GROTTE CELONI della METRO C di Roma, è stata licenziata il 10 novembre 2010, proprio all’indomani della sua nomina a Rappresentante Sindacale.
Il tribunale del lavoro con sentenza n. 2173 del giorno 08.02.2012 del Tribunale di Roma ha stabilito la nullità di tale licenziamento e condannato l’azienda al reintegro nel suo posto di lavoro della lavoratrice e al pagamento delle retribuzioni dal giorno del licenziamento sino al suo effettivo rientro al lavoro.
 “Un’importante vittoria per il sindacato ed in particolare per la FILLEA CGIL, la sentenza ha deciso l’applicabilità dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori per il licenziamento illegittimo di una nostra delegata sindacale”. Queste sono le dichiarazioni del segretario della FILLEA CGIL di Roma e Lazio, Roberto Cellini, che continua: “La sentenza dà soddisfazione a quanto sostenuto da noi in occasione del licenziamento della compagna Anna Lorena Fantini. Licenziamento avvenuto 24 ore dopo la sua nomina a rappresentante sindacale.
Oggi, con il caso di Lorena, si dimostra con forza e chiarezza la fondamentale l’importanza dell’articolo 18: non un costoso privilegio, ma una norma di civiltà che difende i lavoratori e le lavoratrici dalle discriminazione e dagli abusi, baluardo della dignità di chi lavora e della libertà sindacale nei posti di lavoro”.