Robert De Niro vieta al Trump di entrare nei suoi ristoranti

Robert De Niro lancia un’altra delle sue bordate contro Donald Trump e vieta al presidente americano di entrare nei suoi ristoranti giapponesi: che la star di Hollywood non sopporti il tycoon è noto da tempo, ma l’attore di origini italiane non era mai arrivato a tanto. Intervistato dal tabloid britannico Daily Mail, il 74enne co-fondatore della catena di ristoranti nipponici Nobu non ha usato mezzi termini: se Trump dovesse mai entrare in uno dei suoi locali, verrebbe irrimediabilmente riaccompagnato alla porta. Ma il suo odio per Trump non finisce qui: “Non mi interessa cosa gli piace – ha proseguito De Niro riferendosi sempre al presidente – Se dovesse entrare in un ristorante mentre io sono lì, me ne andrei”.

L’altro co-fondatore della catena, lo chef Nobu Matsuhisa che era presente durante l’intervista, ha preferito rispondere con una battuta affermando che è il suo “sogno far sedere Trump accanto” a De Niro per “preparare loro del sushi!”. Ma Nobu sa bene che il suo sogno non si avvererà mai perché il sogno di De Niro è ben diverso: “Prima può essere messo sotto accusa (‘impeached’)” meglio è, “o forse sarà arrestato e messo in prigione…”, aveva detto l’attore lo scorso ottobre parlando di Trump.




Trump e le frasi volgari sulle donne. Si sfoga anche Robert De Niro

Red. Esteri

USA – La natura umana di quest'uomo che giudica le donne soltanto in base al loro fondoschiena è venuta fuori nel periodo meno indicato. Proprio così Donald Trump, a un mese dal voto, scivola sulle donne, con frasi volgari e offensive colte da un microfono acceso a sua insaputa. L'audio 'rubato' è contenuto in un video ottenuto dal Washington Post e risale al 2005. Talmente forti le parole e le espressioni usate dal candidato alla Casa Bianca che lo costringono nel giro di pochissimo tempo dalla diffusione delle immagini a chiedere pubblicamente scusa. Anche se a modo suo: "Erano chiacchere da spogliatoio. Bill Clinton mi ha detto cose molto peggiori giocando a golf. Comunque mi scuso se qualcuno si e' offeso", afferma il tycoon sull'account Twitter della sua campagna. Ma oramai la frittata e' fatta. Hillary Clinton parla di "una cosa orribile", il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Kaine di frasi "da voltastomaco". Non possiamo permettere a quest'uomo di deventare presidente degli Stati Uniti", attacca la ex first lady "Quando sei una star le donne te lo lasciano fare", dice Trump nelle immagini risalenti al 2005 parlando di baci, palpeggiamenti e rapporti sessuali. Galeotto il microfono acceso di un conduttore televisivo, Billy Bush, mentre insieme al tycoon stava, a bordo di un bus, raggiungendo il set di 'Day of Our Lives', una soap opera in cui Trump fece un breve cameo. Nell'audio contenuto nel video pubblicato da Wp, Trump parla tra le altre cose del fallito tentativo di sedurre una donna, di cui il nome e' stato silenziato nel video. "Ci ho provato ma senza successo", ammette il tycoon. Il Post sottolinea come la registrazione risale a parecchi mesi dopo il matrimonio con Melania Trump. "Ho tentato di scoparla – prosegue l'audio – era sposata. E mi sono avvicinato a lei pesantemente. L'ho fatta uscire da un negozio di mobili e le ho detto: 'ti faccio vedere io dove vendono bei mobili'. Ci ho provato come si fa con una prostituta, ma non ce l'ho fatta". Giunti sul set, Trump fa anche un commento sul'attrice Arianne Zucker: "La tua donna – dice riferendosi a Billy Bush – ha un bel culo. Prendo delle mentine nel caso dovessi baciarla in scena".

 

 

E' sempre più caos nelle fila dei repubblicani Usa. Mike Pence infatti ha deciso che non partecipera' al posto di Trump all'evento elettorale in Wisconsin, in cui il tycoon avrebbe dovuto apparire sul palco insieme allo speaker della Camera Paul Ryan. Quest'ultimo ieri aveva dato forfait dopo il video scandalo di Trump, che a sua volta aveva poi fatto sapere che al suo posto sarebbe intervenuto Pence.

"Le donne hanno il potere di fermare Donald Trump": così Hillary Clinton su Twitter, dove pubblica alcuni stralci del video-scandalo in cui il candidato repubblicano usa espressioni offensive nei confronti delle donne.