GENZANO INFIORATA: C'E' ANCHE UN QUADRO DEDICATO ALLA GENIALE RITA LEVI MONTALCINI

C.R.

Genzano di Roma (RM) – Suggestivo lo scenario notturno di venerdì per la preparazione dell'infiorata, la celebre fase dello spelluccamento dei fiori. Domani, domenica 16 giugno, un immmenso tappeto floreale composto da diverse opere a terra per circa 2000 metri quadri, ricoprirà via Italo Belardi. Oltre 350 mila i fiori: i singoli petali vengono utilizzati dagli infioratori come fossero i colori di una tavolozza. Spicca  il giallo della ginestra, l'azzurro della torrena, il rosso dei garofani, il verde del bosso e del finocchio selvatico. Questa sera, sabato 15 giugno, verranno completati i disegni a terra e domenica mattina inizia la posa in opera dei petali fino al completamento dell'infiorata nel primo pomeriggio pronta ad accogliere la storica processione del Corpus Domini. Ed infine lo "spallamento", quando i bambini correndo disfano i quadri infiorati. "Ci sono due eventi importanti – dice il sindaco Flavio Gabbarini – il primo ricorda l'abbraccio fra Papa Francesco e Papa Benedetto. Il secondo si riferisce a Michael Ende il quale quarant'anni fa dava alle stampe la sua famosa opera “Momo”, scritta a Genzano". Quest'anno verrà infiorato un quadro realizzato ad hoc dal pittore tedesco David Schnell. I maestri infioratori genzanesi si recheranno in agosto nella città  di Ende, Garmisch – Partenkirchen, per ricordarlo con lo stesso quadro infiorato.

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“L'evento dell'Infiorata – prosegue il sindaco –  ha una sua specificità. E' cultura, è bellezza, è arte. Ma tutto sotto il segno dell'effimero: nasce e muore nel giro di tre giorni. Un momento di contemplazione, che, certo finisce. Ma continua ugualmente dentro ogni persona che si sofferma a contemplarla. Risvegliando emozioni. Proponendo valori – conclude il sindaco -. Rendendo più facile la fatica di ogni giorno. Perché – e noi di Genzano lo sperimentiamo da oltre 200 anni – uno squarcio anche breve di bellezza diviene uno stimolo per tutti ad andare avanti, nonostante le difficoltà. È proprio vero: sarà la bellezza a salvare il mondo”.

Infine, prezioso e senz'altro originale il quadro elogio a Rita Levi Montalcini ideato dalla maestra infioratrice Rachele Morani. Sicuramente l'ispirazione è arrivata anche dal recente evento, che ha riscosso un enorme successo, organizzato dal Comitato Insieme per Nemi nella vicina città città delle fragole, dedicato proprio alla scienziata scomparsa.

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NEMI, OMAGGIO A RITA LEVI MONTALCINI: TUTTO PRONTO PER UN SABATO ALL'INSEGNA DELLA CULTURA

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Redazione

Nemi (RM) – Tutto pronto per l’importante omaggio a Rita Levi Montalcini promosso da Insieme per Nemi questo sabato 4 maggio alle ore 17 presso la Sala del Pattinaggio del Nobile Castello Ruspoli. Un evento da non perdere, organizzato, tra gli altri, da Mashart marchio artistico di Masha, pittrice e scrittrice che per l’occasione esporrà alcune delle sue ultime opere regalando un il suo ineguagliabile tocco, tra pittura, cultura e buon gusto. E in oltre per l’occasione Masha regalerà all’evento un’opera (“Io sono la Mente”) ad hoc realizzata in omaggio al nobel Montalcini. La conferenza è curata dal Professor Guido Brunetti neuro-scienziato di fama mondiale. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di psichiatria e di psicoanalisi. Insignito di numerosi premi ed onorificenze per "Gli alti meriti culturali e scientifici della Sua opera e per le elevate capacità umane, intellettuali e morali." All’omaggio in onore dell’indimenticabile premio nobile Rita Levi Montalcini parteciperà, tra gli altri, Piera Levi Montalcini, nipote della scenziata.

“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona”.

Modera l’incontro l’Avvocato Alessandro Biaggi, interviene il Consigliere Comunale Insieme Per Nemi Cinzia Cocchi, coordina l’evento Laura Borgognoni.

 

Biografia

Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi.

La passione per la sua materia comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.

Sono anni assai travagliati per il mondo e per l'Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile trovare luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle ricerche. Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi.

Dopo così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco prima dell'invasione tedesca del Belgio, riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un'offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l'America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent'anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al 1977.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le tappe di questa straordinaria ricerca che ah portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".

Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.

Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.

È inoltre da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.

In data 22 gennaio 2008 l'Università di Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.

Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.

Biografia Tratta da biografieonline.it

 

 

 

 

 




CORI RICORDA RITA LEVI MONTALCINI, CITTADINA ONORARIA DEL PAESE

Redazione

Cori (LT) – “Una grande perdita per la Nazione, ma anche per la comunità scientifica internazionale. L’Italia ha perso una personalità di altissimo livello”- con queste parole il Sindaco di Cori Tommaso Conti ha commentato la notizia della morte di Rita Levi Montalcini (30 dicembre 2012), aggiungendo – “Le diciamo grazie per la sua vita e il suo esempio. Scienziata, donna, generosa, nobile; ha reso lustro a Cori ricevendo la cittadinanza onoraria del nostro paese e recandosi più di una volta a farci visita. La sua persona ci nobilita. Grazie signora.”

Il premio Nobel per la medicina era molto legata a Cori, dove trascorreva di solito le sue vacanze estive in una casa nelle campagne di Giulianello, dopo essere rimasta affascinata da questi luoghi, nel corso di una visita occasionale, e di cui amava la gente e i paesaggi.

Con decisione unanime del Consiglio comunale nel 2007 le venne conferita la cittadinanza onoraria di Cori e nel novembre di quell’anno, nel corso di una cerimonia ufficiale presso Palazzo Salviati a Giulianello, fu lo stesso Tommaso Conti a consegnarle le chiavi della città, insieme alla sua Giunta e ai Consiglieri comunali e alla presenza di una nutrita rappresentanza della cittadinanza corese, con tanto di accoglienza folkloristica da parte degli Sbandieratori e della Compagnia Rinascimentale Tres Lusores. In seguito, nell’estate del 2009, la Montalcini fece un’altra visita ufficiale in Comune, visitando il complesso Monumentale di San’Oliva (Chiesa, Chiostro, Museo). Nel corso di quest’ultima visita, soffermandosi sui quadri esposti nell’aula consiliare che rappresentano alcune scene della violenza fascista, definì quel periodo come una componente arcaica del cervello umano.

“Ricordo ancora con grande emozione gli incontri che ho avuto con lei” – conclude il primo cittadino – “era una donna che malgrado la sua età (103 anni) era lucidissima, attenta e partecipe a tutto ciò che la circondava o con la quale entrava in contatto. Ebbi anche l’onore di essere invitato a pranzo nella casa di campagna a Giulianello dove trascorreva le sue vacanze e di parlare a lungo con lei”.  Nel pomeriggio (31 dicembre 2012) il Sindaco Tommaso Conti, il Vice Sindaco Ennio Afilani ed una delegazione del Comando di Polizia Locale di Cori hanno preso parte alla camera ardente allestita a Palazzo Madama.

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30/12/2012 MUORE LA REGINA DELLA SCIENZA: ADDIO A RITA LEVI MONTALCINI



MUORE LA REGINA DELLA SCIENZA: ADDIO A RITA LEVI MONTALCINI

Redazione

Roma – E' morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina. Montalcini, all'età di 103 anni si è spenta nella sua abitazione a Roma in via di Villa Massimo, vicino Villa Torlonia. La notizia è stata verificata anche dalla Questura di Roma. La scienziata, nativa di Torino, era con alcune persone care che, di fronte al peggioramento delle sue condizioni di salute, hanno subito chiamato un'ambulanza per portarla alla vicina casa di cura Villa Margherita. Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso.

Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze Il 1° Agosto 2011 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata socia nazionale dell' Accademia dei Lincei per la classe delle Scienze fisiche ed è stata tra i soci fondatori della Fondazione Idis Cittaà della Scienza.