CANALE MONTERANO: RISERVA NATURALE A RISCHIO SPECULAZIONE EDILIZIA

di Ivan Galea

Canale Monterano (RM) – Partito il ricorso al Commissario per gli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana e al governatore della Regione Lazio  per l’accertamento della permanenza dei diritti di uso civico su un’ampia area, di  circa 80 ettari, del demanio civico di Canale Monterano.

A farsi promotrice del ricorso è stata l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che ha raccolto le forti preoccupazioni esternate da un folto numero di residenti di Canale Monterano in merito ad insistenti voci di corridoio che su quelle aree si stia concretizzando un forte interesse da parte di società immobiliari che potrebbero essere finalizzate all'edificazione di un complesso turistico edilizio nella riserva naturale.

L’area interessata, di grande interesse ambientale, ricade nella Riserva naturale regionale di Monterano ed è costituita da boschi e pascoli. E il presunto progetto edilizio riguarda le località: La Bandita, Quarto, Monte Virginio.

"Recentemente – commentano dall'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – con la determinazione Direttore Agricoltura Regione Lazio n. G14047 del 16 novembre 2015 è stata disposta l’approvazione (art. 29 della n. 1766/1927 e s.m.i.) della conciliazione transattiva sottoscritta (8 settembre 2015) fra il Comune di Canale Monterano e l’Università agraria di Canale Monterano, che prevede, senza particolari motivazioni, l’attribuzione al patrimonio comunale di un’ottantina di ettari già del demanio civico di Monterano. Eppure – proseguono dall'associazione ecologista –  il decreto Ministero Agricoltura e Foreste n. 1446 del 18 agosto 1939 di assegnazione a categoria (art. 11 della legge n. 1766/1927e s.m.i,) del demanio civico e delle proprietà collettive di Canale Monterano aveva individuato nella categoria A (boschi e pascoli) quasi 980 ettari di boschi e pascoli, ricomprendenti anche La Bandita, Quarto e Monte Virginio: sembra chiaro che le terre ora qualificate come patrimonio comunale nel provvedimento regionale di approvazione della conciliazione transattiva siano invece terre a uso civico e assegnate alla categoria A (boschi e pascoli) del demanio civico di Monterano. Non solo – concludono dall'associazione – Si tratta delle terre del feudo dei principi Altieri già indicate come a uso civico fin nel Catasto Gregoriano".

Chiesta la revoca del provvedimento regionale Nel ricorso, presentato lo scorso 22 dicembre 2015, al Commissario per gli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana e al governatore della Regione Lazio l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus chiede la revoca del provvedimento regionale e, soprattutto, la dichiarazione della permanenza dei diritti di uso civico in favore della comunità locale di Canale Monterano.

"Come noto – hanno aggiunto dall'associazione ecologista – i diritti di uso civico costituiscono un importantissimo patrimonio delle collettività locali, sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.), mentre – dopo la legge n. 431/1985 (art. 1, comma 1°, lettera h) – hanno acquisito anche l’ulteriore finalità della salvaguardia e valorizzazione ambientale/paesaggistica con la tutela mediante il vincolo paesaggistico e i piani paesaggistici".
 




CANALE MONTERANO, ALTRA SEDUTA DI CONSIGLIO SULLA RISERVA: IL COMUNE ACQUISISCE UN TERRENO AGRICOLO GIA' IN AREA PROTETTA PAGANDOLO 50 MILA EURO

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Chiara Rai 


Canale Monterano (RM) – Non si può dire che l’ultimo consiglio comunale di Canale Monterano di mercoledì 31 luglio non sia stato tumultuoso o meglio, come ha dichiarato il gruppo consiliare Voci di Strada, piuttosto “complesso”. Si è cercato di troncare questa seduta ancora prima che si tenesse. Ma per ovvie ragioni. Infatti prima del Consiglio Comunale, la Regione Lazio tramite una ennesima nota [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA NOTA DELLA REGIONE LAZIO ] ha invitato a soprassedere alla discussione dei punti che riguardano la gestione della Riserva di Canale Monterano. Anche perché a tale discussione non è preceduta ne istruttoria ne parere o nulla osta del direttore della riserva stessa (come accaduto per l’approvazione dell’ormai celebre delibera 37).


Per il consigliere Stefano Ciferri si è trattato di una condotta grave riferita alla maggioranza che anche questa volta ha ignorato il monito della Regione Lazio: “La Regione Lazio, ma anche la Provincia di Roma e perfino il Ministero dell’Ambiente – dice Ciferri – suggeriscono procedure in materia di urbanistica e pianificazione diverse all’amministrazione di Canale, censurano atti deliberativi chiedendone la revoca perché illegittimi e privi di valore giuridico, ma tutte le decisioni di questa amministrazione portano nella direzione opposta. Credo che aprire contenziosi su così tanti fronti non possa portare nulla di buono a Canale. Tecnicamente la situazione è chiara, ma nella pratica, quello che ci preoccupa, è che i cittadini di Canale si trovino a non avere certezze amministrative.


Voci di Strada fissa così alcuni punti: Con questo Consiglio fatto anche di altre prese di posizioni si è ben chiarito quale siano le priorità del Sindaco Angelo Stefani: Attaccare ideologicamente la Riserva naturale Monterano. “In un momento di crisi generale si attacca un area Protetta – continua il gruppo consiliare –  si occupa un punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale per parlare del suo nome, di quanto personale regionale c’è (e che non stabiliamo noi), ma anche per parlare della procedura con la quale mettere nuove tabelle che delimitino il suo perimetro. Tutti argomenti già trattati con la Regione Lazio. Ma facendo finta di nulla si ripropongono come se si dovessero risolvere oggi”. Così l’interrogazione da parte dell’opposizione è sostanzialmente imperniata su quale siano le vere priorità per Canale: “E’ questa la vera priorità oppure sarebbe meglio pensare a programmare azioni per valorizzare la Riserva così da rilanciare il nostro paese. La nostra Riserva è un bene da tutelare ma anche da utilizzare?” E allora che fare?


Ecco cosa si sta facendo: Si revoca il Piano di Assetto della Riserva, eliminando ogni regolamentazione di quell’area protetta, buttando in fumo soldi spesi e tempi…e forze andando ad intaccare un parallelo iter approvativo iniziato ovvero quello di una Variante Urbanistica del 2001


…Revocare il piano anche se ormai datato e mai definitivamente approvato significa iniziare da capo l’iter. Non sarebbe stato meglio, si chiede Voci di Strada, adeguarlo alle reali esigenze della popolazione e portarlo a definitiva approvazione regionale? Ultima priorità prima dell’estate: Togliere con un meccanismo perlomeno discutibile la proprietà di terre che sono da sempre della popolazione di Canale attraverso volture catastali che avranno un costo che pagheremo noi. Serve proprio spendere soldi per questo?


E’ proprio necessaria tale operazione oppure non sarebbe meglio sistemare il demanio civico di Canale riorganizzando semplicemente la sua gestione senza così spendere neanche un euro e magari portando anche qualche frutto?


Ma intanto la maggioranza ha tirato dritto approvando il secondo punto all’ordine del giorno: Riserva Naturale Regionale Monterano. Acquisizione lotto terreno loc. Faggione. Deliberazioni di Consiglio Comunale n. 42 in data 3 agosto 2011 e n. 67 in data 21 dicembre 2012 Modifiche ed integrazioni.


E come successo due anni fa, anche questa volta il Gruppo consiliare Esperienza e Rinnovamento insieme all’opposizione ha votato contrario.


Il consiglieri Antonio Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli hanno così motivato il loro voto contrario: “Due anni esatti per l’acquisizione di un terreno e ancora non è finita. Poi ci meravigliamo se per una Variante ci vogliono dieci anni. Un terreno agricolo, già in area protetta, che viene pagato 50.000 euro, con soldi pubblici ovviamente e che non serve a nessuno se non a chi lo ha venduto. Eravamo contrari due anni fa lo siamo anche oggi”.

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CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO

L'Associazione APRODUC ha costituito un gruppo di lavoro che  intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione comunale. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i giovani.

 

Redazione

Canale Monterano (RM) – Che l'amministrazione comunale di Canale Monterano, i cittadini, le associazioni, l'opposizione siano mossi tutti dalla volontà di salvaguardare e al contempo promuovere lo sviluppo del territorio, non vi è alcun dubbio. Daniele Natili giurista e "mediatore politico" rispondendo alla precedente nota del Sindaco Angelo Stefani, si mostra propositivo in quanto vorrebbe anche personalmente parlare al primo cittadino al fine di esporgli un progetto pilota utile alla promozione e sviluppo del territorio nonchè coinvolgimento dei giovani. Al contempo, Natili, continua a sostenere l'errata applicazione delle delibere 13 e 37.

Di seguito pubblichiamo la lettera di Daniele Natili al Sindaco Angelo Stefani:

Caro Sindaco, mi sento legittimato a rispondere al tuo articolo, apparso su "L’osservatore laziale", [ Art. del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ] con rispetto e, questa volta, senza tecnicismi. Preferisco rispondere con umanità, con un discorso personale. E siccome ti considero il mio Sindaco, non rispondo polemicamente, ma faccio proposte e esprimo opinioni e convinzioni con la massima umiltà.

Il PTPR attiene alla tutela ambientale; la pianificazione territoriale e l'urbanistica sono un'altra cosa. Come è già stato espresso sia dai competenti uffici regionali sia dal Gruppo Verdi della Regione Lazio, secondo me con le delibere contestate viene fatta confusione fra i due ambiti. La legislazione regionale vuole che i comuni adeguino gli strumenti urbanistici locali al PTPR.

Che cosa è il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale)?

"Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell'art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.

Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di "Paesaggio" contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.

Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi" (così si legge nel sito della Regione Lazio: http://www.regione.lazio.it/rl_urbanistica/?vw=contenutiDettaglio&id=64). Quindi, il PTPR è lo strumento che disciplina il governo del paesaggio.

La delibera 13 pretende di adeguare il piano regolatore comunale al PTPR. Ebbene, in conformità alle norme vigenti, ciò richiede un procedimento di pianificazione territoriale a garanzia di tutti i cittadini, che hanno diritto di partecipare: occorre, insomma, un Piano Regolatore o una Variante Generale. Una delibera immediatamente esecutiva è inconcepibile per lo scopo che tu affermi, di conformare al PTPR il piano regolatore.

La delibera 37, poi, secondo te servirebbe a introdurre la fattispecie che la legge 21/2009 (Piano Casa) avrebbe configurato per la nostra Riserva Monterano. Secondo la tua Amministrazione, la delibera non farebbe che applicare alla zona II della nostra riserva quello che la legge 21 prevede per le zone B delle aree protette regionali; quindi secondo te le zone B si identificherebbero con la nostra area II. Questo non è vero. La legge 21 ammette gli interventi edilizi nelle zone B delle aree naturali protette, è vero. Ma per zone B intende qualcosa di diverso dalla nostra area II. Infatti, l'art. 2 della legge 21 dice che il Piano Casa NON si applica: "su edifici situati nelle aree naturali protette, con esclusione delle zone di promozione economica e sociale individuate nei piani di assetto delle aree naturali protette vigenti ovvero, in assenza dei piani di assetto, delle zone B individuate dalle leggi istitutive delle aree ai fini dell’applicazione delle disposizioni di salvaguardia ovvero, in assenza dell’individuazione delle zone B, nelle zone che nelle leggi istitutive delle aree naturali protette si considerano edificabili ai fini dell’applicazione delle norme di salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il nulla osta del soggetto gestore dell’area naturale protetta".

Ora, da questa disposizione emerge chiaramente che la legge vuole che gli interventi edificatori fondati sul Piano Casa, all'interno delle aree protette, avvengano solo ed esclusivamente nelle zone di promozione economica e sociale o nelle zone a queste assimilabili. La nostra area II è molto vasta, comprende zone di diversa tipologia, anche naturistica e archeologica, del tutto incompatibili con la sfera di applicazione del Piano Casa. Ecco che, con la grossolana parificazione fra zone B e area II della nostra Riserva, si viene a generare uno scorretto assoggettamento al Piano Casa di zone della nostra Riserva che la stessa legge non intende intaccare.

Infine, tu affermi che "questa Amministrazione Comunale non ha colpe se nella legge regionale n. 79/1988 istitutiva della Riserva stessa, é stato previsto un indice di edificabilità per le attrezzature connesse all’uso agricolo di quel territorio indicato con la lett. B (già zona II) nella tavola grafica allegata alla legge medesima". Per prima cosa vediamo che cosa dice la legge 79/1988 che istituì la Riserva. Art. 7, comma 1: "Tenuto conto delle caratteristiche ambientali ed urbanistiche che debbono essere rispettate nell' ambito della riserva naturale parziale «Monterano», vengono indicate due zone con diverse prescrizioni urbanistiche come qui di seguito descritte e riportate nell' allegata mappa esplicativa (allegato A):

Area I – perimetrazione a linea tratteggiata. In questa area sono consentiti esclusivamente lavori di restauro o recupero conservativo di strutture esistenti con possibilita' di ampliamento fino al massimo previsto dai progetti esecutivi originali, se esistenti, purche' non superino il 10 per cento dell' intera cubatura.
Area II – perimetrazione a linea continua. Sono consentiti lavori come per l' area I.

Inoltre e' consentita la realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attivita' agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva.
In questo caso l' indice di edificabilita' fondiaria sara' dello 0,03 mcmq".

L'area I è quella più tutelata; è l'area dell'antico borgo di Monterano. L'Area II è la parte maggiore della Riserva. In essa sono consentiti interventi conservativi come nell'area I e, inoltre, manufatti in precario per le attività tassativamente indicate nella disposizione. E solo per le opere in precario ivi previste è stabilito un indice di edificabilità che deve essere inteso come cubatura possibile solo per opere precarie. Non è vero quindi che quell'indice riguardi "attrezzature connesse all'uso agricolo di quel territorio". Il testo della norma è quello da me citato: come puoi affermare quello che affermi? Perché nei 23 anni precedenti alla tua amministrazione nessun Consiglio Comunale si è mai permesso di interpretare la norma come è stato fatto con la delibera 37?

Vi è, poi, una ragione fondamentale, la più importante, da tener presente. La zona della Riserva Monterano è in gran parte terra collettiva. La più antica proprietà collettiva di uso civico di Canale è la tenuta Bandita, in parte ricompresa nella nostra Riserva Monterano. La tenuta Bandita è terra collettiva dal 1578. Essa costituisce il nucleo storicamente più significativo della comunità agricola di Canale Monterano. Esso è intangibile, inalienabile, inusucapibile, indivisibile, destinato esclusivamente a soddisfare i bisogni essenziali della nostra popolazione. La delibera 37, potenzialmente, intacca anche le proprietà collettive, la cui destinazione ad uso civico è intangibile, salvo il rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge regionale 1/1986 e successive modificazioni: si tratta di complesse procedure per la sdemanializzazione e per il cambiamento di destinazione delle terre collettive. E questo non può essere ottenuto tramite una delibera come la n. 37. Si tratta del più grave difetto contenutistico della delibera. Essa è pertanto nulla, a mio modesto parere.

Caro Sindaco, non credo di averti proposto argomentazioni ipocrite. So che entrambi abbiamo a cuore il nostro territorio. Quella preziosa terra collettiva che compone la nostra Riserva Naturale è un patrimonio da conservare per le future generazioni, come tu stesso dici. Quella terra ha delle potenzialità economiche attuali, che potrebbero dare lavoro ai nostri giovani. La delibera 37 nega queste possibilità ai nostri concittadini. Ti prego di revocarla!

Ieri sono stato ad una riunione presso la sede della prestigiosa Associazione APRODUC (Associazione per la Tutela delle Proprietà Collettive e dei Diritti di Uso Civico), che fu costituita da illustri giuristi, storici e giudici sull'onda emotiva suscitata dalla scomparsa dell'avv. Guido Cervati, uno dei più grandi legali italiani esperti di contenziosi relativi a proprietà collettive. Questa Associazione ha costituito un gruppo di lavoro, di cui ho avuto l'onore di entrare a far parte a seguito del mio contributo alla recente Riunione Scientifica di Trento. Il gruppo di lavoro è composto da docenti universitari, ricercatori, avvocati, economisti, urbanisti, storici e specialisti della materia. Il gruppo di lavoro intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Alla riunione del gruppo mi è stata offerta l'opportunità di sperimentare questo progetto pilota in una delle nostre tante tenute di proprietà collettiva. Si, a Canale Monterano. Si tratta di una bella opportunità che è stata data al nostro amato comune e che ho l'onore di annunciarti. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione locale che tu presiedi. Verrò a parlarne con te di persona. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i nostri giovani. Tu stesso, come consigliere della Università Agraria, hai contribuito allo sviluppo di simili attività nel nostro territorio. Sono sicuro che questa proposta sia da te accolta con la massima attenzione e con la disponibilità della Amministrazione Comunale.

Sindaco, ti prego di guardare al nostro territorio in questo modo, nell'interesse della nostra popolazione. A prescindere dalle vicende amministrative e dalle delibere contestate, dovrai ammettere che ci è stata offerta un'opportunità notevole, grazie a quel territorio che la delibera 37, secondo me, non è idonea a valorizzare nel modo più rispettoso della sua natura, della sua storia e, soprattutto, delle sue potenzialità future.

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03/12/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"
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CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

Alberto De Marchis

Canale Monterano (RM) – La battaglia e l'attivismo di molti cittadini di Canale Monterano continua. Si prevedono altri colpi di scena nei prossimi giorni. Il Comune di Canale perde altri pezzi: Va via il Segretario comunale perché  avrebbe trovato lavoro più vicino la propria abitazione. Il 6 novembre alle 18 è stato finalmente indetto un Consiglio comunale straordinario. Ai punti dell’ordine del giorno c’è, tra l’altro:
– Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011:revoca in autotutela
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22- 08-2012
– Completamento iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.  

A seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:

1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;

2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.

ARTICOLI PRECEDENTI:

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CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANOā€¯

Redazione

L’osservatore laziale ringrazia tutti coloro che hanno aderito alla petizione “VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”. Un ringraziamento particolare a Daniele Natili per il supporto prestato al nostro quotidiano e al nostro redattore Emanuel Galea per aver curato e seguito l'iniziativa.. Abbiamo raccolto oltre 600 firme. La petizione insieme all’elenco di tutti i firmatari è stata inviata oggi 24 ottobre a tutti i destinatari.

Insieme a tutti i cittadini  restiamo vigili e attendiamo riscontri.

[ ELENCO DEI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ]

 

Ecco il testo della Petizione:

Spett.le REGIONE LAZIO
Assessorato Enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti
All’attenzione dell’assessore GIUSEPPE EMANUELE CANGEMI
Via Rosa Raimondi Garibaldi , 7 – 00145

Spett.le REGIONE LAZIO
All’attenzione del Vice-Presidente e Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica
LUCIANO CIOCCHETTI

Via Cristoforo Colombo , 212 – 00145

Al SINDACO DEL COMUNE DI CANALE MONTERANO
ANGELO STEFANI

Comune Sede
00060 Canale Monterano, Rm

Spett.le Prefettura di Roma – Ufficio Territoriale del Governo
Al Prefetto Dr. GIUSEPPE PECORARO

via IV Novembre, 119/A – 00187
Roma (RM)

Al GRUPPO CONSILIARE “LIBERI INDIPENDENTI E UNITI”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “VOCI DI STRADA”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “ESPERIENZA E RINNOVAMENTO”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano
 
All’Arch. CARINI DEMETRIO
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. AJELLO MARINA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Area LEGISLATIVA, GIURIDICO E CONFERENZE DEI SERVIZI
Via Del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. COLLETTA PATRIZIA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
VIGILANZA URBANISTICA – EDILIZIA E LOTTA ALL'ABUSIVISMO
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

Al Dr. TANZI GIUSEPPE
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE
Viale del Tintoretto, 432 – 00142 Roma

Al Dr. FRANCESCO MANTERO
Direttore Riserva Naturale " Monterano"
Piazza Tubingen
00060 Canale Monterano (RM)

Spett. PROVINCIA DI ROMA
Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale
MICHELE CIVITA

Via IV Novembre 149 – 00187 Roma

Alla dott.ssa ALFONSINA RUSSO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale
piazzale di Villa Giulia, 9 – 00196 Roma

Al Dr. CARLO COSTANTINI
Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale di Roma
Via G. Bavagli, 6 – 00161 Roma

Al Presidente Verdi Lazio
NANDO BONESSIO

Via A. Salandra, 6 – 00100 Roma


La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988 è in pericolo. L’area tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, terra di acqua, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano, uno dei pochi paradisi ancora scampato alla mano devastatrice dell’uomo.
Il Monteranese è terra vulcanica, "terra di fuoco" ed è ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. E’ ricca di fauna e speciali sono le sue orchidee.
All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici è la presenza di necropoli etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eremo. Tutta questa eredità rischia di sparire. Una delibera del Consiglio, la n. 37 del 9.08.2012 minaccia lo status quo di quest’angolo di paradiso.

La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa in un modo che, oltre a comportare una troppo ampia applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, di fatto potrebbe consentire l'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq.

Il piano casa non prevede nuove costruzioni, il Piano casa si applica agli edifici esistenti. Ora, la riserva di Monterano, se venisse consentito un indice di fabbricabilità per nuove costruzioni di 0,03 mc/mq dentro i suoi confini, verrebbe gravemente compromessa.

PREMESSO CHE
si ritiene che la a legge Piano Casa non vuole certo aggredire spazi delle riserve destinati a pura protezione ambientale, facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed al Consiglio Comunale di Canale Monterano affinché, con atto di autotutela, torni indietro sui suoi passi.

Ai giovani d’oggi abbiamo sperperato risorse e opportunità.
A quelli di domani, è doveroso lasciare un territorio dove anche essi potranno vivere, operare e svilupparsi.
VI CHIEDIAMO
Di avviare un dialogo urgente con l’amministrazione comunale di Canale Monterano a sostegno di un piano di sviluppo in sostituzione dell’attuale programma per massimizzare le cubature d’edilizia privata (D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012). L'introduzione di indice di fabbricabilità di nuove costruzioni dentro tutta l'area II della Riserva Naturale Regionale Monterano è un fatto grave, apre la corsa alla speculazione. I cittadini, preoccupati del vertiginoso incremento d’interesse immobiliare sul territorio, chiedono a quest’Assessorato di adoperarsi affinché il Comune voglia recedere dalle sue decisioni ed abrogare la delibera di marzo (D.C.C. di Canale Monterano n. 13 del 26 marzo 2012; cfr. Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e provincia, prot. n. 326662 del 22 agosto 2012). Vista la dubbia applicazione del Piano Casa regionale all'Area II della Riserva Naturale Monterano (cfr. D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012), e viste anche le recenti prese di posizione del Governo a difesa delle terre agricole nel c.d. Piano Salva Italia, ci auguriamo che la Regione Lazio voglia considerare "emergenziale” la presente petizione per non compromettere l’habitat che spetta alle future generazioni.
ROMA, 24 OTTOBRE 2012
L’osservatore laziale quotidiano online – www.osservatorelaziale.it – Tel. 345/7934445

(ALLEGATO ELENCO FIRMATARI PETIZIONE)

ARTICOLI PRECEDENTI:

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

La petizione promossa da L'osservatore laziale "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO" ha superato le 600 firme. Un numero importante che sintetizza, grazie alla presenza e disponibilità dei cittadini, una forte volontà di opporsi a quella che definiamo una errata applicazione del Piano Casa rispetto ad un'ambiente naturale protetto che non può e non deve essere oggetto di cementificazione. La petizione sarà inviata oltre che al sindaco di Canale Monterano e ai gruppi Consiliari anche a tutte le Autorità sovracomunali preposte. Un sentito ringraziamento a tutti. Siamo positivi e certi che il nostro contributo servirà a rafforzare il NO della Regione alla delibera comunale del 9 agosto 2012.

[ELENCO DEI 629 FIRMATARI DELLA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO"]

 

Redazione

Il Sindaco di Canale Monterano con nota dell’11 ottobre 2012 risponde alla richiesta di revoca in autotutela della delibera 37/2012 avanzata dal Capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale Angelo Bonelli.  “In sostanza, il Sindaco, non riesce a smontare le contestazioni sollevate e la butta come si suol dire ‘in caciara’. – Dichiara Angelo Bonelli –  Messo alle strette – prosegue il Capogruppo dei Verdi in Regione – da puntuali osservazioni, che di fatto, dimostrano l’illegittimità della delibera almeno nella parte in cui investe la Riserva Naturale Monterano. Il primo cittadino di Canale non trova argomenti tecnico-giuridici per controbattere le obiezioni del consigliere Bonelli. Addirittura, il Sindaco nella nota dell’11 ottobre scorso, si vanta di avere approvato la delibera 13 del 2012 (propedeutica alla delibera 37/2012) con la quale l’Amministrazione Comunale ha variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale, definita dalla Direzione Urbanistica della Regione Lazio, priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica.” Giovedì 18 ottobre è partita una seconda lettera al Sindaco, al Consiglio Comunale, alle Direzioni Ambiente e Urbanistica della Regione Lazio, ai Ministeri dell’Ambiente a dei Beni Culturali e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, con la quale il Capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli rinnova la richiesta all’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere all’annullamento della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012.

Ecco il testo della lettera:

Al Sindaco del Comune di Canale Monterano
Sig. Angelo Stefani

Al Presidente ed ai Componenti
del Consiglio Comunale di Canale Monterano

Al Segretario Generale del Comune di Canale Monterano
Piazza del Campo 9 – 00060 Canale Monterano (RM)
Fax 06/9962637

Alla Riserva Naturale Regionale Monterano
Direttore: Francesco Maria Mantero
Piazza del Campo 9, 00060 Canale Monterano
Fax 06/9964566

E p.c.                 Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare
Direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare
Direttore: Dott. Renato Grimaldi
Via Cristoforo Colombo, n. 44   00147 – Roma
Fax 06/57223470

Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Capo Ufficio Legislativo
Cons. Paolo Carpentieri
Via del Collegio Romano 27   00186  Roma
Fax 06/6723.2290

Alla Regione Lazio
Direttore della Direzione Regionale Ambiente
Dottor Giuseppe Tanzi
Viale del Tintoretto, 432 – 00142
Fax: 06/510779293

Alla Provincia di Roma
Dipartimento V – Risorse agricole ed ambientali
Serv. I – Ambiente (aree protette – parchi regionali)
Arch. Rosanna Cazzella
Via Tiburtina 691  – 00159  Roma
Fax: 06/67663196

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Direttore: Arch. Demetrio Carini
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51688859

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Dirigente Area Urbanistica e Copianificazione comunale
Roma Capitale e provincia
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma
Fax: 06/51688859

All’Area Vigilanza Urbanistica – Edilizia e Lotta all'abusivismo
della Regione Lazio
Dirigente Dott.ssa Patrizia Colletta
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51685814

Alla Procura della Repubblica
Presso il Tribunale di Civitavecchia
Via Terme di Traiano  00053 – Civitavecchia

Oggetto:. Deliberazione del Consiglio Comunale di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012, concernente: “Introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012, Individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della L.R. 79/1988 e dell’ambito ove trova applicazione l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 102011, recepimento delle tav. TP 2 e TP2.1 della Rete Ecologica Provinciale (REP) e del PTPG”.
Nota del 11 novembre 2012, prot. 7815 del Sindaco del Comune di Canale Monterano.

Egregio signor Sindaco,
La ringrazio della Sua tempestiva risposta del 11 novembre 2012, prot. 7815 (Allegato1), anche se, voglio subito chiarire, che non mi soffermerò su inutili polemiche politiche. Infatti, come Ella avrà notato, la nota trasmessa dal sottoscritto il 28 settembre 2012 prot. 16026 contiene quattro contestazione tecnico-giuridiche concernenti l’applicazione e l’interpretazione di leggi nazionali e regionali contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r.79/1988) della delibera in oggetto.
Mi preme innanzitutto sottolineare alla Sua attenzione, che, le deduzioni esposte nella nota dell’11 novembre scorso, relative ai quattro punti contenuti nell’Istanza di riesame in autotutela, paiono, per usare le Sue parole, “non essere minimamente pertinenti, come si dimostra nel prosieguo”, ma, sul punto ci torno dopo avere affrontato come Lei stesso chiede, le problematiche contenute nella Delibera di Consiglio Comunale n. 13 del 26/03/2012 avente ad oggetto: “Variante al Prg. Modifica delle discipline edilizie ed urbanistiche al fine di conformarle alle norme di PTPR, pubblicato sul Bur Lazio il 14 febbraio 2008, vigente in regime di salvaguardia. Presa d’atto. Introduzione del principio liberistico di cui all’art. 3 e successivi della legge 148/2011 e del sistema della semplificazione introdotte dalla legge 106/2011.”
L’area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e Provincia della Regione Lazio, in merito alla suddetta Delibera 13/2012 con nota del 22 agosto 2012 prot. 326662 (Allegato 2), ha sollevato una serie di violazioni, contestando all’Amministrazione Comunale che la delibera appare una procedura di variante ai sensi della legge 1150/1942 la quale necessità tra le altre cose, della pubblicità degli atti, mentre la delibera entra immediatamente in vigore. L’Area Urbanistica chiude la nota affermando: “… la deliberazione comunale è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali. Da quanto sopra si restituisce all’Amministrazione Comunale la D.C.C. 13/2012 e la si invita a revocarla.”
A tali gravissime contestazioni l’Amministrazione di Canale Monterano ha risposto con la lettera dell’11 settembre 2012 prot. 6559 (Allegato 3), respingendo le puntuali osservazioni dell’Area della Direzione Urbanistica, e continuando ad ignorare il fatto, che, il PTPR è stato solo adottato ed ad oggi è in regime provvisorio di salvaguardia. Inoltre, leggendo attentamente la nota, ed in particolare la giurisprudenza da Lei richiamata per sostenere la tesi della sovraordinata e cogenza disciplina del PTPR nella sua interezza, mi duole, riprendere, anche in questo caso le Sue parole: “non essere minimamente pertinente, come si dimostra nel prosieguo”, infatti, la Sentenza del Consiglio di Stato n. 1366 del 3 marzo 2011 citata, non è applicabile al caso di specie, tanto è vero che è riferita al P.P.R. Piano Paesistico Regionale della Regione Sardegna definitivamente approvato dalla Giunta regionale. Per di più, la sentenza del Tar Lazio n. 624 del 1 agosto 2012 abbondantemente richiamata nella nota, si riferisce addirittura all’adozione di un PTP Piano Territoriale Paesistico Sub-ambito 14, Cassino, Gaeta, Ponza avvenuta con D.G.R. del Lazio n. 2281 del 28 aprile 1987, NON all’adozione del PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio, dunque totalmente inconferente.
Trovo alquanto singolare, leggere nella summenzionata nota, la richiesta rivolta all’Area regionale della Direzione Urbanistica, di una puntuale censura ai sensi dell’articolo 3 comma 1 della legge 148/2011 che dispone: “Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti
al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed e' permesso tutto ciò che non e' espressamente vietato dalla legge”, infatti, dalla lettura della nota dell’area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio, si evincono chiaramente le violazioni in materia di tutela del paesaggio e dei beni culturali (Dlgs 42/2004, L.R. 24/1998) e di partecipazione alla pianificazione territoriale (L.1150/42, L.R. 38/1999).
Chiarito ciò, sulla legittimità della D.C.C. 13/2012 basta leggere la nota del 10 ottobre 2012 prot. 434559 della Direzione Urbanistica Ufficio Staf Tecnico-Amministrativo di supporto e controllo di Gestione della Regione Lazio (Allegato 4) con la quale il Direttore ribadisce che la D.C.C. 13/2012 è priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica, e per questo motivo, invierà all’Avvocatura regionale ai fini dell’impugnazione presso le sedi competenti, gli eventuali atti ad essa consequenziali.
In conclusione, per rispondere alla Sua precisa domanda su quanti Comuni del Lazio hanno variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR con le modalità ed i tempi adottate da codesta Amministrazione Comunale, non posso che rispondere: speriamo nessun altro!

Prima di entrare nel merito delle deduzioni contenute nella nota del’11 novembre scorso, mi corre l’obbligo di chiederLe il significato di una frase contenuta nella relazione introduttiva della DCC 37/2012 precisamente a pagina 3: “Ricorda che è di questi giorni la legge regionale che ha quasi azzerato le ZPS ed afferma che non si capisce per quale motivo i proprietari delle aree site nella zona “B” dovrebbero vedere cancellati i loro diritti basilari”.
Francamente, Signor Sindaco mi stupisce leggere in una delibera comunale un’affermazione così indecifrabile quanto falsa (quando è stata approvata e che numero dovrebbe avere la presunta legge regionale?), che può portare i cittadini a comportamenti sanzionabili anche penalmente, in quanto il territorio del Comune di Canale Monterano è ricompreso nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT6030005 “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” e quindi sottoposto a specifiche misure di tutela individuate a livello comunitario, nazionale e regionale
Le ricordo che il DPR 8 settembre 1997 n. 357 stabilisce che l’autorità competente al rilascio dell’approvazione definitiva del piano o dell’intervento (salvo i casi previsti dalla DGR 4 agosto 2006, n.534 Definizione degli interventi non soggetti alla procedura di valutazione di Incidenza) da realizzare nei SIC, ZSC o nelle ZPS (Rete Natura 2000), acquisisce preventivamente la valutazione di incidenza. La valutazione di incidenza costituisce requisito di efficacia del titolo abilitativo, e in mancanza della quale risultano applicabili le sanzione di cui all’articolo 44 del DPR 380/2001, (Cfr. Cassazione Penale, Sez. III°, del 9 marzo 2011, n. 9308).

Passiamo ora all’esame delle deduzioni, divise in quattro punti:
1.    Lei sostiene che:
a)    La l.r. 12/2012 non è sconosciuta, ma nel testo della delibera al Cap. 2 non riporta il testo completo e aggiornato della l.r. 21 /2009 (piano casa) come modificato dalla l.r. 12/2012 ;
b)    La Riserva parziale naturale Monterano non è interessata dal trasferimento di volumetrie, ma richiama illegittimamente, come dimostrato nella precedente nota del 29 settembre scorso: l’art. 3 comma 1 lettera e) della l.r. 36/2002, per ciò che riguarda : la realizzazione di strutture ricettive e pararicettive; e l’art. 2 comma 8 della l.r. 14/2011: Nelle strutture ricettive all’aria aperta collocate nei territori ricadenti nelle aree naturali protette di cui alla l.r. 29/1997 e successive modifiche, nelle more dell’approvazione del piano e del regolamento di cui agli tabella 26 e 27 della stessa, sono consentiti gli interventi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) del d.p.r. 380/2001.

2.    Lei richiama la prima Circolare regionale illustrativa della l.r. 21/2009 Primi indirizzi e direttive per la piena ed uniforme applicazione degli tabella 2, 3, e 6 della predetta l.r. che al punto 4.3 tratta la fattispecie giuridica relativa alle aree naturali protette prive, come la Riserva di Monterano del Piano di Assetto e del Regolamento: Anche in questo caso il richiamo è inconferente visto che la Circolare interpretativa è un atto che si risolve in un mero ausilio interpretativo e non esplica alcun effetto vincolante non solo per il giudice penale, ma anche per gli stessi destinatari poiché non può porsi in contrasto con l’evidenza del dato normativo (Cfr. Cassazione SS. UU. Civili n. 23031 del 2 novembre 2007; Cassazione Penale, Sez. III, del 17 maggio 2011, n. 19330), in questo caso la l.r. 79/1988 e la L. 394/1991.

3.    Lei sostiene che: L’indice di edificabilità della 0,03 presuppone il rilascio del titolo edificatorio. La precarietà temporale non si coniuga con l’indice di edificabilità che trova applicazione nel solo contesto giuridico sotteso al permesso di costruire, non rilasciabile né a termine né a condizione. Piuttosto e più coerentemente il concetto di precario è riferito alle tecniche costruttive; in altri termini, in detti siti, comunque sensibili e tutelati, non potranno ipotizzarsi costruzioni in cemento armato, in acciaio, ecc. 
Anche in questo caso la deduzione non coglie nel segno, infatti, l'indice di edificabilità fondiaria dello 0,03 mc/mq, è come dispone la l.r. 79/1988 riferito espressamente alla realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attività agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva. Il legislatore regionale nel definire tali manufatti “precari” li ha volutamente sottratti al regime concessorio (permesso di costruire), per di più, ne ha stabilito l’indice di edificabilità massimo, al fine di limitare gli effetti sul territorio. Sul punto, la giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione penale ed il Consiglio di Stato hanno statuito che: La natura precaria di una costruzione non dipende dalla natura dei materiali adottati o dalle caratteristiche costruttive, ma dalla stabilità dell’insediamento indicativa dell’impegno effettivo e durevole del territorio (Cfr. Corte Cass. Penale, Sez. III, del 23 gennaio 2012 n. 2693, Sez. III, del 16/01/2012, n. 1191; Sez. III, del 07/02/2008, n. 12428; Cons. Stato, Sez. VI, 16 febbraio 2011, n. 986; Cons. Stato, Sez. V, 12 dicembre 2009, n. 7789; Cons. Stato, Sez. V, 24 febbraio 2003, n. 986; Cons. Stato, Sez.V, 24 febbraio 1996, n. 226).

4.    In riferimento alla problematica sollevata dal punto 4 cioè: il ruolo predominante e strategico attribuito ai piani paesaggistici regionali, di cui all’art. 145 (Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione) del D.lgs n. 42 del 2004, Lei sostiene che si offre esaustiva risposta all’8° capoverso del Capitolo 2 della DCC 37/2012, ma la deduzione non attiene all’argomento, pertanto resta si ribadisce quanto statuito dal Consiglio di Stato Sezione VI, con le sentenze del 14 giugno 2012, n. 3515, 3516, 3517 e 3518:
La prevalenza del Piano paesaggistico è quindi attinente solo agli aspetti delle altre disposizioni prima indicate relativi alla mera tutela del paesaggio. In relazione ai Piani dei Parchi, che tutelano un sistema di valori complesso, identificato, in base all’art. 12, comma 1, della l. n. 394/1991, come modificato dall'art. 2, della l. n. 426/1998, nella “tutela dei valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali, antropologici, tradizionali”, detta prevalenza è quindi da ritenersi relativa solo agli aspetti paesaggistici, sicché ben può affermarsi che la disciplina più restrittiva rispetto al Piano paesaggistico stabilita per determinate aree sia volta a tutelare quegli ulteriori valori che il Piano dei Parchi pure tutela e non violi quindi il principio di prevalenza sopra evidenziato.” (…)

Alla luce di quanto suesposto,

Si rinnova la richiesta al Consiglio Comunale e l’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere al riesame della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, e per l’effetto annullarla in quanto le disposizioni contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r. n. 79/1988) sono illegittime per tutte le ragioni sopra illustrate, annullando altresì ogni atto ulteriore, connesso e consequenziale.
Con l’avviso che in mancanza lo scrivente adotterà ogni forma di tutela dei diritti propri e della cittadinanza, e adirà l’Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l’annullamento di tutti gli atti ulteriori connessi e consequenziali.

Cordiali saluti
Angelo Bonelli

ARTICOLI PRECEDENTI:

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

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21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

La Riserva di Canale Monterano rischia di essere compromessa da delibere comunali che vorrebbero, in sintesi, compromettere un ambiente vincolato tramite l’interpretazione dell'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa (applicazione del Piano Casa all’area II).

 

[LETTERA DELLA REGIONE LAZIO AL COMUNE DI CANALE MONTERANO]

[LETTERA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO]

 

Chiara Rai
Un vero e proprio terremoto sta compromettendo la stabilità dell’amministrazione comunale di Canale Monterano che ha ricevuto un forte monito dalla Regione Lazio. Questa notizia arriva in un momento di fibrillazione e incessante attività dei cittadini e soprattutto dell’Associazione Voci di Strada, del gruppo consiliare Esperienza e Rinnovamento e del Gruppo spontaneo 9 Agosto. Un momento nel quale anche L’osservatore laziale, impegnato in trincea con le persone, sta raccogliendo e ha raccolto centinaia di firme per salvare la Riserva di Canale Monterano che rischia di essere compromessa da delibere comunali che vorrebbero, in sintesi, compromettere un ambiente vincolato tramite l’interpretazione dell'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa (applicazione del Piano Casa all’area II). L’Ente Regione ha risposto senza tentennamenti alle controdeduzioni del sindaco Stefani in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012.  Tale delibera ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” sarà inviata dalla direzione regionale Urbanistica alla Avvocatura regionale per essere impugnata presso le sedi competenti. E’ così sempre più evidente che ci si trova in un vero e proprio duello tra Enti che finirà con la prevaricazione di una sola vox sull’altra. Presumibilmente a soccombere sarà quella comunale che vorrebbe applicare delle procedure edilizie ed urbanistiche ignorando vincoli paesaggistici e, come afferma la stessa Regione, “le più elementari normative nazionali e regionali”. L’intera missiva della Regione datata 10 ottobre, della quale ci ha messi a conoscenza l’associazione di cittadini Voci di Strada,  non lascia spazio a dubbi in merito alla rigida posizione dell’Ente Regione rispetto l’amministrazione di Canale Monterano. Addirittura ci sono espressioni inequivocabili quali: “l’Ufficio comunale (di Canale) sembra ignorare il noto principio di legalità cui dovrebbe ispirarsi l’attività amministrativa, secondo la quale la pubblica amministrazione trova nella legge i fini e i confini della propria azione [….] in merito alle procedure corrette da seguire in atti di pianificazione”. A conclusione della lettera, la Regione ricorda al Comune che le norme non possono essere tema di “recite a soggetto”. Più chiaro e diretto di così non poteva arrivare lo schiaffo in faccia. E il primo effetto, probabilmente indiretto, ma di facile interpretazione è che il consigliere di maggioranza Giancarlo Marani, costruttore edile, ha riconsegnato le deleghe al sindaco. Intanto è arrivata la prima risposta ad una lettera redatta dai gruppi consiliari di minoranza del Comune congiuntamente all’Università Agraria e supportati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto. Questa lettera articolata, che sostanzialmente si concentra sulla successiva delibera del 9 agosto 2012 (che di fatto intende definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva), è stata inviata a tutti gli Enti sovracomunali. La prima risposta è arrivata dal Corpo Forestale dello Stato che agirà per quanto di sua competenza vagliando con attenzione i rilievi di legittimità e assumendo eventuali iniziative ritenute più opportune dalla Forestale stessa.

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  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

[FIRMA LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO]

 

Chiara Rai

Il Gruppo Regionale Verdi, a firma del Consigliere Angelo Bonelli, ha inviato al sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani e ai componenti del Consiglio comunale di Canale Monterano, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dei Beni Culturali, una lettera mediante la quale sostanzialmente si chiede il riesame e l’annullamento in sede di autotutela della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, concernente l’introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari (di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012) e l’individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della legge regionale 79/1988 “Istituzione della riserva naturale Monterano”.  Di fatto, si ricorda, che l'Amministrazione di Canale Monterano, prima di produrre la celeberrima delibera agostana non ha richiesto parere preventivo al direttore Francesco Maria Mantero della Riserva Regionale di Canale Monterano.
 
La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa. E di fatto si verrebbe a compromettere un ambiente vincolato. Questo perché qualora venga consentita l'applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, si aprirebbero facilmente le porte all'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq. Come detto e ribadito più volte invece, il Piano casa si applica agli edifici esistenti.
 
Il gruppo regionale Verdi, chiede sostanzialmente l’annullamento della Delibera 37/2012 perché il suo contenuto, come confermato dal presidente dei Verdi Lazio Nando Bonessio, è palesemente in contrasto con le disposizioni di legge che disciplinano le Aree Protette ed in particolare la legge regionale istitutiva della Riserva Monterano (la legge nazionale 6 dicembre 1991, n.394 Legge quadro sulle aree protette ed il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) . Inoltre, l’Amministrazione comunale di Canale Monterano “inventa” la possibilità di costruire in zona II nella Riserva, ignorando completamente l’esistenza della Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Tolfa e ritenendo di poter stravolgere la normativa sul Piano Paesaggistico regionale. “Questi atti che continua a fare l’Amministrazione di Canale Monterano – dice il presidente Bonessio – paiono atti creativi o meglio un collage messo su utilizzando ad uso e consumo norme, regole e piani sovra comunali come se si potessero adoperare a proprio piacimento per ottenere un risultato di impossibile applicazione. Per questo, chiediamo che il Comune torni sui suoi passi e annulli in autotutela la delibera del 9 agosto 2012” D’altro canto, Bonessio, ricorda l’altra delibera “bocciata” dalla Regione Lazio prodotto del “ciclone Gangitano” (così ribattezzato ironicamente da L’osservatore laziale) dal nome del tecnico consulente del Comune di Canale Monterano, il quale ha elaborato una variante che sostanzialmente permette al Comune di utilizzare un nuovo strumento urbanistico (delibera del 13 marzo scorso). La Regione Lazio, restituisce la D.C.C. 13 del 2012 e la invita a revocarla in quanto la stessa deliberazione comunale, si cita ad litteram il documento della Regione in allegato all’articolo) è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali”.

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  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?

[DELIBERA NR° 37 – AGOSTO 2012 CANALE MONTERANO]

Le maggiori imprese immobiliari sono calate in massa da queste parti aprendo agenzie in ogni paese: è un caso? A seguito di questo scellerata scelta della Giunta, possiamo dare un addio a quella continuità ecologica, presupposto per la conservazione della biodiversità, che caratterizza questi territori.

 

Loris Pietrelli

Il Consiglio Comunale di Canale Monterano ha approvato una proposta di delibera (37 del 3 agosto 2012) che sostanzialmente modificherà l’assetto della Riserva Regionale di Canale Monterano, 1.000 ettari di archeologia e natura. In poche parole la delibera tende ad avallare cambiamenti di destinazione di uso dei territori agricoli senza tenere conto dei vincoli in essi ricadenti. Si potranno realizzare manufatti con un indice di edificabilità fondiaria pari a 0.03 mc/mq. In sostanza questo significa che con la scusa di realizzare edifici dedicati al turismo, chi possiede, ad esempio, 10 ettari all’interno della Riserva potrà costruire un edificio di 3.000 mc, l’equivalente di oltre 80 stanze 4x3m: praticamente un albergo! E’ chiaro che a seguito di questa delibera inizierà la compravendita di piccoli appezzamenti di terreno per acquisirne la cubatura: oltretutto i furbacchioni hanno anche previsto il trasferimento delle cubature! La Giunta ha approvato questa delibera senza richiedere il parere tecnico al Direttore della Riserva. Questo rappresenta un atto gravissimo che lede l’autorità del Parco ed inoltre palesa le reali intenzioni del Sindaco: smantellare la Riserva e svendere un territorio ancora integro, situato a pochi km da Roma, ad un gruppo di investitori che probabilmente godono anche di forti appoggi politici. Questo territorio, fino a Tolfa, sembra che sia finito nelle mire di speculatori che intravedono la possibilità, con la complicità di sindaci compiacenti, di alimentare a dismisura il mercato immobiliare. Le maggiori imprese immobiliari sono calate in massa da queste parti aprendo agenzie in ogni paese: è un caso? A seguito di questo scellerata scelta della Giunta, possiamo dare un addio a quella continuità ecologica, presupposto per la conservazione della biodiversità, che caratterizza questi territori. In questa piccola porzione di territorio, ad esempio, sono stati presentati progetti per un Centro Attività Ricreative ed Agrituristiche, oltre 30.000 mc di cubatura a circa 200 m dal borgo di Montevirginio (progetto Noce Moscata), un progetto per un complesso alberghiero (progetto Airone) proprio di fronte a Monte Angiano, noto per la presenza di numerose specie di orchidee. Pare inoltre che esista anche un progetto per realizzare ex novo un certo numero di “borghetti” residenziali nei Comuni di Vejano e Oriolo a ridosso della Riserva. Attualmente la Riserva è presa d’assalto, approfittando delle scarse risorse disponibili e, soprattutto della benevolenza della Giunta Comunale che sembra avere tutto l’interesse ad incentivare il degrado in modo da giustificarne lo smantellamento. Il nostro solerte Sindaco ha subito approfittato dell’intenzione, da parte della Regione, di trasferire tutte le competenze in materia di gestione dei parchi regionali ai Comuni esautorando di fatto le responsabilità in materia ambientale della Regione. Il declassamento delle aree agricole è già cominciato fuori della riserva in quella che dovrebbe rappresentare una sorta di zona tampone. Tanto per fare un esempio dello stato delle cose, è stata autorizzata la costruzione di una “casina  di caccia” in località “la bandita” sul confine della riserva (foto 1) a pochi metri dal sito di nidificazione dell’Occhione, specie estremamente protetta da tutte le normative specifiche. La delibera del 3 agosto è solo una delle tante azioni di  una strategia messa in atto già da qualche anno. L’annosa questione di Ponte Antico, apertura di una strada abusiva all’interno della  ZPS, ne è la riprova (basta verificare su Google). Oggi la vicenda ha assunto aspetti paradossali in quanto la nuova giunta appoggia apertamente l’iniziativa dell’unico, facoltoso, utente interessato. Il Sindaco pare, infatti, che abbia richiesto finanziamenti pubblici per mettere in sicurezza un ponte costruito abusivamente da ignoti (sic). Il ponte, posto all’interno della ZPS, impedendo il libero flusso del fiume Mignone, andrebbe ad alterare una vasta area circostante. Oltretutto la presenza di necropoli etrusche determina ulteriori vincoli archeologici. Tutto ciò aggirando anche le disposizioni di divieto di transito notificate al Sindaco dal Servizio di Polizia fluviale dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS). Se la Riserva adottasse il Piano di Assetto elaborato anni fa e sparito in qualche cassetto, sarebbe maggiormente tutelata  dai tentativi, ormai palesi, di smantellare tutti i vincoli. Senza tutele l’integrità degli ecosistemi che caratterizzano il nostro territorio rischia di venir meno vanificando circa 30 anni di tutela.

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18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE