SEVERINO LEPORE ONLUS: NUOVE FRONTIERE PER LA CURA DEL CANCRO AL POLMONE

 

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di Ivan Galea

Colleferro (RM) – Il cancro al polmone può essere risolto nel 95 per cento dei casi con una prevenzione mirata. Colleferro è la prima città della regione nella quale si svolgerà il progetto di screening gratuito per la prevenzione del tumore polmonare realizzato dall’Azienda San Camillo Forlanini di Roma, diretta dal prof. Aldo Morrone, con il gruppo Veronesi di Milano. Ma a breve potrebbero seguirla anche altri comuni laziali, che erano stati invitati ad intervenire ieri al convegno di presentazione del progetto “Cosmos2”, per la diagnosi precoce e la prevenzione della neoplasia polmonare, promosso dall’Amministrazione comunale.

Nella affollata Sala Konver del Comune di Colleferro, tra tanti giovani studenti delle discipline infermieristiche, semplici cittadini di ogni età, politici, rappresentanti delle Istituzioni, c’erano, infatti, anche loro, i sindaci del territorio e anche fuori, come Santa Marinella, interessati a capire come poter sottoporre gratuitamente i propri cittadini ad un importante programma di prevenzione che la stessa Asl non ha mai previsto nel proprio piano di lavoro. “Un progetto nel quale abbiamo creduto molto, fin da quando ci è stato proposto, alla fine dello scorso anno, dai medici del San Camillo”, ha detto il sindaco Mario Cacciotti aprendo i lavori.

Un progetto che ha trovato subito l’appoggio della Regione Lazio, del Comune e della Banca di Credito Cooperativo di Roma, primo sponsor privato, ma che sono solo i primi ad avere compreso l’importanza di sovvenzionare questo screening in favore della popolazione più a rischio, cui stanno già aggiungendosi diversi soggetti, tra pubblico e privato.

Per tale motivo è stata appena costituita una onlus, come hanno spiegato il consigliere di amministrazione della BCC Alessandro Ciocia e Pietro Di Fraia, medico referente locale del progetto, attraverso la quale poter effettuare la raccolta di fondi necessari a finanziare il piano, per renderlo completamente gratuito ai cittadini. L’Associazione Onlus, che è stata intitolata a Severino Lepore, noto imprenditore colleferrino fratello di Pietro Lepore, scomparso proprio a causa di tale malattia, ha già provveduto tramite la Banca ad aprire un conto presso la filiale BCC di Colleferro, sul quale chiunque, già da oggi, può effettuare la sua donazione, anche piccola, per contribuire alla più estesa realizzazione del piano sanitario (Iban: IT40U0832739060000000720000).

Presenti a ricordare Severino Lepore e al contempo a condividere questo progetto, la famiglia Lepore al completo. Nelle prime file i fratelli con le rispettive mogli, la figlia accompagnata da suo marito e la moglie di Severino.

“Contiamo di arrivare a 10.000 persone”, hanno detto i medici del San Camillo, il cardiologo Giuseppe Cardillo e il radiologo Pasquale Ialongo, che hanno presentato, con l’ausilio di esaustive slide, i numeri di una malattia che ogni anno miete sempre più vittime e che, secondo gli ultimi dati Istat, è destinata ad aumentare.

Il progetto, come hanno spiegato i medici, si occupa esclusivamente dei forti fumatori perché è proprio il fumo la più importante causa di neoplasia polmonare, alla quale seguono, ma in modo assai poco significativo, le polveri sottili e il radon. “Oltre 85% dei soggetti con tumore polmonare sono fumatori – hanno infatti spiegato – e purtroppo alla diagnosi solo il 20% è operabile. Nella regione Lazio, inoltre, il tasso di fumatori è tra i più alti d’Italia”. Ecco il motivo per cui partire da qui e perché cercare di arrivare a scoprirne l’esistenza prima che la malattia si manifesti.

La battaglia contro i tumori inizia infatti da una diagnosi assai precoce. I soggetti che verranno invitati a sottoporsi allo screening presso il San Camillo, tramite semplici analisi non invasive, saranno individuati con l’ausilio dei medici di famiglia, ai quali verrà richiesto di riempire un semplice questionario. I soggetti più a rischio sono i forti fumatori: chi ha fumato 20 sigarette al giorno per 30 anni o 40 per 15 anni, con un’età di almeno 55 anni. Nel corso del convegno è stata infine presentata l’iniziativa “Un ciclamino per la vita”, volta a sensibilizzare la popolazione sulla problematica, che nel corso dell’anno vedrà, nelle varie piazze della regione, la vendita di piantine per la prima raccolta fondi tra i cittadini.

Nei prossimi giorni il nostro quotidiano metterà a disposizione uno spazio banner gratuito dove passerà in sovrimpressione il codice IBAN della Onlus SEVERINO LEPORE per permettere a chiunque lo voglia di effettuare la donazione.

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05/11/2012 ROMA, VIA VENETO: ARRIVEDERCI RINO



ROMA, VIA VENETO: ARRIVEDERCI RINO

Chiara Rai

ROMA – Non può essere un addio la partenza di Rino perché lui, tutti i giorni sarà vivo per la smisurata energia che ci ha lasciato. Rino era oltre perché guardava sempre oltre l’oltre. Onesto, sincero, schietto, polemico, ribelle, innamorato della vita, della sua famiglia dei suoi affetti e amico unico e irripetibile. Rino era un vulcano, era ‘pane al pane vino al vino’, semplice ma elegantissimo anche quando non indossava la cravatta. Bastava sedergli accanto un attimo al tavolino all’aperto del suo Harry’s Bar per accorgersi che il suo sguardo puntava oltre le colonne d’Ercole, ad isole lontane dove già poteva scorgere le sue idee realizzate, concretizzatesi in un momento, per lui bastava volerlo. Solo un simile genio riusciva a penetrare l’inesplorabile e nel momento che pensava “l’impossibile”, questo aveva già bussato alla sua porta. Infatti Rino può essere preso d’esempio, come ha detto anche lo zio nella predica, perché è riuscito a superare se stesso. Nato in piccolo paese, Galluccio, in provincia di Caserta e approdato a Colleferro in provincia di Roma è diventato barbiere e da barbiere è uscito fuori dal suo paese per trasferirsi a Roma e dopo poco tempo, proprio perché si è saputo sempre sperimentare e mettere alla prova è diventato l’imperatore di via Veneto, proprietario dell’Harry’s bar, emblema della Dolce Vita e fondatore dell’associazione dei commercianti dell’intera famosa strada, Commendatore della Repubblica Italiana e tanto altro. Ha amato quel posto, “casa sua”, si arrabbiava Rino, sbraitava, quando le istituzioni e la politica allentavano l’attenzione sulla strada più famosa di Roma. Si è interessato con gusto indiscusso e sovrano di tutto per anni: Dalle aiuole alle magnifiche luminarie sotto Natale. “Da presidente – mi disse un paio di anni fa – addobbammo un grande albero di Natale che nulla aveva da invidiare a quello di Central Park, di fatti facemmo un gemellaggio Via Veneto – Fifth Avenue”. Ecco Rino: sapeva portare l’America in Italia, l’Harry’s bar in tutto il mondo e il suo paese nell’universo. Paese inteso come attaccamento alle radici, dove ha toccato con mano la fatica, la perseveranza condita di umiltà seguita dalla grande scia di volontà che ha fatto un grande uomo. Tutte queste qualità le ritroviamo in suo fratello Piero, al timone dell’Harry’s Bar perché chi se non Piero ha davvero respirato e vissuto un’arte di difficile trasmissione: aldilà del lavoro, aldilà di master e pratica, oltre l’oltre. Piero incarna tutte le qualità di suo fratello, non è stato passato un testimone ma è stato operato un percorso condiviso al timone del transatlantico della dolce vita. Con viva e sincera commozione, ricordo insieme alla mia famiglia, quanto Severino Lepore fosse una persona onesta e perbene. Così ha voluto essere ricordato anche dallo zio, perché così lui era: una stella cometa che ha fatto ardere via Veneto, illuminando una grande e immensa famiglia. Per questo motivo tanti amici erano oggi presenti per salutarlo. Buon viaggio imperatore.

Emanuel Galea

Come tutti gli uomini di successo, Rino Lepore non è nato “già imprenditore”.  Lo è diventato grazie al suo carattere tenace, forte, grazie a quella voglia di fare che gli era propria, di cercare sempre il meglio, di guardare avanti, sempre scrutando traguardi migliori ed inesplorati, senza accontentarsi. Era un uomo di un’intelligenza irrequieta, superattiva, in cerca costante di mete più alte. L’ho conosciuto negli anni settanta. Si era presentato per coprire un incarico di responsabilità nel posto dove io prestavo servizio. Il mio primo impatto con Rino è stato positivo. In quel colloquio Rino mi aveva dimostrato che davanti a me c’era l’uomo giusto per quell’incarico. Da quel giorno siamo rimasti amici. Questa esperienza, sono certo, ha fatto nascere in Rino la passione per la Ristorazione. Pochi mesi dopo ci siamo salutati e qualche anno dopo ci siamo rivisti a Via Veneto. Passando per recarmi in ufficio, ogni mattina incontravo l’amico Rino, fuori del locale Ciao Bella, la sua nuova impresa, il suo nuovo acquisto nel campo della ristorazione. Rino Lepore, ormai un imprenditore della ristorazione con meriti e riconoscimenti indiscussi, non perse l’occasione, quando l’Harry’s Bar, che a tanti richiama le felici serate della Dolce Vita, gli offrì l’occasione a cui ambiva da sempre. Dal locale Ciao Bella salì Via Veneto e conquistò l’Harry’s Bar, tempio e meta di uomini di affari, politici e personaggi dello spettacolo. Oggi Rino ci ha lasciato verso un’altra meta. L’augurio che gli facciamo è che dove sta ora possa trovare quello che ha sempre cercato, il meglio, il bello, il più sereno. Ciao amico, che tu possa trovare la pace. Ciao Rino, oggi a Via Veneto, senza di te, c’è una luce in meno. 

 

Luigi Caporicci (Presidente del Gotto d’Oro)

Noi lo abbiamo visto solo due volte, più che sufficienti per avere l’impressione di una persona per bene. Chi l’ha conosciuto più a lungo, ne ha potuto apprezzare meglio e più le doti umane che promanava. Mi dispiace tanto per Piero, che ritengo riconosceva in Rino una salda guida e riponeva nel fratello una totale fiducia. Un rapporto di reciproca affidabilità.

Giovanna Bizzarri (pianista cantante dell’Harry’s Bar)
Una personalità molto forte, a volte aspra, ma profondamente innamorato  del suo gioiellino” l’Harry’s Bar. Ricordo che, quando stava ancora bene, quasi sempre si fermava con noi a fine serata a parlare di nuove idee, progetti e modifiche per l’Harry’s. In effetti, quando vi entri, tutto parla di Rino; anche se forse quello che sto dicendo non gli piacerebbe, perché era sempre proiettato verso nuove idee.




LA DOLCE VITA SI VESTE DI BIANCO

C.R.

La neve che ricopre il locale della Dolce vita romana, quale eccezionale visione. Eccolo lì, ricoperto da un magnifico manto bianco l’Harry’s Bar, aperto nonostante il maltempo, che domina la via Veneto della Capitale. Una strada simbolo, che questo 2012 ha voluto imbiancare nuovamente. La prima neve registrata a via Veneto risale al 27 dicembre del1788: E’ nevicato tanto per tre giorni consecutivi. E negli anni la cartolina è sempre magnifica e immutata è la sua bellezza. I fratelli Piero e Rino Lepore si godono questo magnifico spettacolo, rendendo alla loro esclusiva clientela l’accoglienza di una calda e piacevole “casa”, sia il giorno che la sera quando il buon cibo si sposa dell’ottima musica che scandisce le serate romane.