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RIMINI: SEQUESTRATI A PREGIUDICATO NAPOLETANO MOBILI E IMMOBILI PER OLTRE 5 MILIONI DI EURO
Redazione
Rimini – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini continua a raccogliere i frutti del suo costante impegno investigativo nell'ambito del Progetto "Emmepi", finalizzato, com'è noto, all'aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, attraverso l'applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale sulla base di mirate indagini economico-finanziarie.
Quest'ultima operazione, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Rimini, Dr. Luca Bertuzzi, ha consentito, per la prima volta in Riviera, l'applicazione del Nuovo Codice Antimafia per un soggetto pregiudicato, ritenuto socialmente pericoloso anche in ragione di conclamate condotte illecite derivanti dall' evasione fiscale perpetrata negli anni.
Il Tribunale di Rimini, Sezione Penale, ha emesso decreto di sequestro e confisca dei beni di cui C. S., quarantacinquenne di Napoli già condannato, con patteggiamento, per aver commesso un delitto di tentata estorsione, aveva la disponibilità in valore sproporzionato rispetto al reddito prodotto e/o all'attività economica svolta.
In particolare, il Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, attraverso una capillare attività di intelligence e analisi operativa nel settore delle iniziative turistico-commerciali sulla costa romagnola, ha individuato il predetto che, attraverso una Srl a lui interamente riconducibile, gestisce un prestigioso locale ubicato in Viale Ceccarini a Riccione, rilevando in capo a C.S. una profonda discrepanza (pari a circa un milione di euro) tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto.
C.S., in particolare, aveva patteggiato una pena di due anni a seguito della condanna per una tentata estorsione, aggravata dall'uso dell'arma, realizzata in danno di un avvocato riccionese che patrocinava gli interessi dei proprietari dei locali ove ha tuttora sede il locale sequestrato e che avevano ottenuto un'ordinanza esecutiva di sfratto.
Attraverso tali minacce aveva cercato di indurli a non dare seguito al provvedimento ovvero ad accettare le sue condizioni. In altre circostanze, in concorso con altri due pregiudicati campani, aveva addirittura esploso colpi di arma da fuoco contro la vetrina del negozio della moglie del legale.
Anche per i rapporti con i suoi due complici, sottoposti, in altri procedimenti, a misure cautelari personali per aver commesso reati aggravati dal metodo mafioso (ex art.7 del D.L.152/91), C.S. è stato ritenuto soggetto socialmente pericoloso e, dunque, passibile dell'applicazione della normativa antimafia.
Durante l'udienza tenuta in Camera di Consiglio davanti al Tribunale di Rimini, C.S. ha tentato di giustificare la discrepanza tra reddito e patrimonio evidenziata dai finanzieri del Nucleo PT di Rimini dichiarando di aver accumulato le illecite ricchezze attraverso ricavi della sua attività sottratti alla tassazione in forza di condoni tombali succedutisi nel periodo dal 1997 al 2003.
I giudici, accogliendo le tesi della Guardia di Finanza, nonché recependo l'indirizzo univoco della Suprema Corte di Cassazione, hanno respinto le pretestuose argomentazioni sottolineando nel provvedimento che tali circostanze appalesavano una proclività all'evasione e costituivano ulteriore, grave elemento di fatto per giudicare C.S. socialmente pericoloso, inserendolo tra coloro che vivono, anche in parte, con i proventi di attività illecite così come previsto dalla norma.
In sostanza, affermando il concetto, da tempo sostenuto dalla Guardia di Finanza di Rimini, che la accertata pericolosità fiscale costituisce a pieno titolo "species" della pericolosità sociale, sono state applicate le misure di prevenzione patrimoniali in ragione di condotte illecite abituali e ripetitive attinenti anche lo specifico settore fiscale.
Il Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, emetteva dunque la misura ablativa disponendo il sequestro e la contestuale confisca delle quote della società che si occupa della gestione del menzionato locale e di tutti beni strumentali della predetta azienda, nonché di un appartamento e di un garage ubicati nel centro di Riccione, di un motociclo di grossa cilindrata e di un'autovettura, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.
I beni saranno gestiti dall'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla Criminalità.
RIMINI LAVORO NERO: 150 MILA EURO DI SANZIONI
Redazione
Rimini – Un vasto e capillare servizio di controllo finalizzato ad infrenare l'annoso fenomeno del lavoro nero è stato attuato dal Comando Provinciale Carabinieri di Rimini in stretta sinergia con la Direzione Provinciale del Lavoro. Militari e funzionari ispettori hanno controllato diversi obiettivi in tutto il territorio provinciale nell'ambito del settore alberghiero, ristorazione, aziende agricole, locali notturni ed edile riscontrando, ancora una volta, molteplici violazioni.
In particolare sono stati individuati, su un totale di 53 lavoratori controllati, ben 16 in nero e 2 irregolari, quindi oltre il 15% del totale.
Nel complesso sono state denunciate all'A.G. 7 persone per violazioni inerenti alla sicurezza del lavoro, elevate sanzioni amministrative per oltre 150.000 euro e sono state sospese 4 attività in attesa di eventuale regolarizzazione.
In particolare in un night club sito a Riccione sono state individuate ben 9 su 19 posizioni di lavoratori in nero e, pertanto, è scattata la sospensione dell'attività.
Al riguardo il Comandante Provinciale Colonnello Luigi Grasso dichiara: "i risultati conseguiti con questa ulteriore articolata attività di controllo, svolta in perfetta intesa con la Direzione Provinciale del Lavoro, dimostrano come il fenomeno del lavoro nero continui a costituire una piaga per il tessuto sociale sano del nostro territorio. Persisteremo in questa azione di contrasto al sommerso con ogni risorsa disponibile a tutela del cittadino lavoratore."
RIMINI: ARRESTATI FALSARI, RECUPERATE 335 BANCONOTE FALSE
Redazione
Rimini – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rimini all'esito di una indagine "lampo" hanno arrestato due persone per possesso e spendita di banconote false. Padre e figlia, entrambi di origine partenopea, da anni residenti a Rimini, sono stati arrestati nel pomeriggio di ieri poiché trovati in possesso di 335 banconote da 20,00 ciascuna, false. L'indagine è scaturita da una perquisizione domiciliare, che ha consentito di sequestrare l'ingente bottino, eseguita dai militari a seguito del rinvenimento di otto banconote false nella disponibilità dei due, sottoposti a controllo a bordo della loro autovettura in via Settembrini nel corso di un servizio finalizzato al controllo del territorio e alla repressione dei reati in genere.
Erano abilmente contraffatte con tanto di ologrammi e normali segni di usura, tali da indurre in inganno chiunque se non osservate attentamente. A conclusioni dei relativi accertamenti per loro sono scattate le manette, l'accusa è di concorso in spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, e in attesa del relativo processo l'Autorità Giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari. Ora i Carabinieri stanno indagando se e quante banconote siano state effettivamente utilizzate presso locali attività commerciali. Per ora le 335 banconote da 20,00 Euro (per un totale di 6.700,00) sono state sequestrate e tolte dalla circolazione.
RIMINI LAVORO NERO: CONTROLLI A TAPPETO
Redazione
Rimini – Capillari controlli, finalizzati a prevenire forme di lavoro in nero e violazioni in materia di sicurezza, sono stati effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini, unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e al personale tecnico della Direzione Provinciale del Lavoro di Rimini ed hanno riguardato specifici settori quali:
• agenzie pubblicitarie
• consegne a domicilio;
• abbigliamento, pelletteria ed accessori, bigiotteria;
• montaggi stands per esposizioni fieristiche.
Al termine delle verifiche si è proceduto complessivamente a:
• deferire alla Procura della Repubblica di Rimini 5 persone in quanto responsabili di violazioni penali di norme che disciplinano il lavoro;
• individuare 8 lavoratori in nero su 25 attività ispezionate;
• elevare 17 sanzioni amministrative per un importo pari a 44 mila euro;
• sospendere 5 attività in attesa di eventuale loro regolarizzazione;
• identificare 198 lavoratori di cui 73 stranieri.
Le attività continueranno costantemente per contrastare il fenomeno in questione che comporta, come noto, negative conseguenze al tessuto socio economico della Provincia e nazionale nonché dirette ripercussioni dannose sui profili previdenziali e di sicurezza di ogni singolo lavoratore.
RIMINI: PALPEGGIA LA SUOCERA MA LEI PROPRIO NON CI STA!
Redazione
Rimini – E' stato arrestato nel pomeriggio di ieri dagli uomini delle Volanti della Questura di Rimini un uomo del 1970, ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale aggravata ai danni della madre della sua fidanzata.
L'uomo, in particolare, mentre si trovava a tavola per consumare il pranzo in compagnia della fidanzata e della madre di quest'ultima, si sarebbe improvvisamente rivolto alla madre della sua fidanzata con pesanti apprezzamenti e avrebbe successivamente allungato le mani, palpeggiandola al seno e nell'interno coscia nell'intento di raggiungere le parti intime. A questo punto la vittima ha cercato di sottrarsi e nel tentativo di fuga sarebbe stata minacciata ulteriormente con il coltello che il suo aggressore gli puntava alla gola.
Giunti sul posto su disposizione della sala operativa della Questura di Rimini, i poliziotti dopo aver riportato la calma, raccolte le dichiarazioni e chiarita la dinamica dei fatti, hanno provveduto ad arrestare l'uomo, in evidente stato di ubriachezza.
L'arrestato è stato pertanto tradotto presso la locale Casa Circondariale e messo a disposizione dell'A.G. competente.
RIMINI: MODENESE AGGREDISCE LA COMPAGNA INCINTA
Redazione
Rimini – Un uomo che si è decisamente comportato con violenza. Nonostante la presenza dei carabinieri ha tentato di aggredire fisicamente la compagna incinta. Poi, non contento, se l'e' presa anche con i militari colpendoli con calci e pugni: protagonista dell'episodio un modenese di 39 anni che vive a San Giuliano di Rimini, arrestato alle cinque di questa mattina per resistenza a pubblico ufficiale. Gia' in precedenza, un paio di ore prima, i carabinieri, chiamati dai vicini di casa, erano intervenuti per una accesa lite tra l'uomo e la compagna, una donna di 31 anni originaria di Potenza ed in stato interessante.