AMATRICE, OSPEDALE GRIFONI: LA COMUNITA' ESULTA PER IL NUOVO DECRETO DI NICOLA ZINGARETTI

 

Pirozzi: "Tutte le nostre richieste (legittime) sono state accolte nel Nuovo Decreto, e pertanto oggi posso affermare che giustizia è stata fatta per Amatrice e, come giusto che sia, abbiamo ritirato il nostro ricorso". 

 

Redazione

Amatrice (RI) – E’ uscito il nuovo decreto del Commissario alla Sanità Nicola Zingaretti “Rettifica D.C.A.  n.U003668/2014 avente ad oggetto “Attuazione Programmi Operativi 2013-2015 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. U00247/2014. Adozione del documento tecnico inerente: “Riorganizzazione della rete ospedaliera 

"Come avrete notato, dall’uscita del precedente Decreto, oggi rettificato, ho osservato un religioso silenzio. – dichiara il primo cittadino di Amatrice Sergio Pirozzi, che prosegue – Avevamo studiato il decreto, e avevamo notato delle zone “d’ombra” , ai più sfuggite: 

1-      Il  F.Grifoni era stato classificato “Ospedale di area disagiata”

2-      Il F.Grifoni era stato inglobato nel polo unificato di Rieti 

3-      Non era previsto il laboratorio analisi per l’emergenza

4-      Non venivano specificati i posti letto effettivamente assegnati al F.Grifoni 

Ebbene, nonostante l’atto aziendale presentato dalla direzione generale prevedesse delle specifiche per il F. Grifoni, non ci siamo fidati, in quanto le stesse erano solo degli indirizzi non corroborati dal decreto. In silenzio, sotto voce, senza nessuna speculazione politica (come qualcuno aveva voluto fare intendere) abbiamo fatto presente al Presidente Zingaretti le nostre perplessità, i nostri dubbi.

Abbiamo inviato le nostre richieste, facendo presente che, comunque senza clamore, avremmo inoltrato ricorso avverso il decreto del 31.10.2014  ( Cosa puntualmente avvenuta) 

Chiedevamo alcune correzioni che di seguito elenco:

1-      Ospedale di zona particolarmente disagiata come previsto per gli altri ospedali (Monterotondo, Bracciano , Subiaco ed Acquapendente) ai sensi del D.M. Balduzzi. 

2-      Il laboratorio analisi per le emergenze 

3-      La certezza dei posti letto per il F.Grifoni (una specifica per Decreto e non per atto aziendale) 

Tutte le nostre richieste (legittime) sono state accolte nel Nuovo Decreto, e pertanto oggi posso affermare che giustizia è stata fatta per Amatrice e, come giusto che sia, abbiamo ritirato il nostro ricorso. 

Ringrazio, solo ed esclusivamente, il Presidente Nicola Zingaretti, per aver dimostrato serietà e per aver compreso i nostri timori (i Direttori Generali della Asl passano, i Presidenti della Regione passano, i Sindaci passano, i Decreti rimangono). 

Oggi confido che la direzione generale della asl sappia dare immediatezza a ciò che è stato riportato nel nuovo decreto. 

1-      Pronto Soccorso gestito h24 da medici ospedalieri dal DEA di riferimento di Rieti ( Pag. 66 del Bollettino ufficiale della Regione Lazio n.97 del 04/12/2014)

2-      Laboratorio analisi per le emergenze ( Pag. 66 del Bollettino ufficiale della Regione Lazio n.97 del 04/12/2014)

3-      L’assegnazione esclusiva per il F.Grifoni di 13 posti letto di Area Medica, 5 posti letto di Day Surgery, 1 posto letto di Day Hospital e 11 posti letto di Lungodegenza ( Pag. 164 del Bollettino ufficiale della Regione Lazio n.97 del 04/12/2014)

Sono fermamente convinto – conclude il sindaco di Amatrice – che, come recita il titolo, molti saliranno sul carro dei vincitori ( C’est la  vie ) ma , come ci piace dire, Carta Canta e Villan Dorme" .




RIETI: PESSIME NOTIZIE DALLA REGIONE SULLA SANITA’ REATINA

di Enrico Zepponi*

Rieti – Il Decreto della Regione Lazio del 4 luglio scorso, riguardante la riorganizzazione della Rete pubblica dei Laboratori di Analisi del Lazio, contiene pessime notizie per la sanità reatina. Il laboratorio del San Camillo de Lellis, unico laboratorio pubblico della nostra provincia, riconosciuto come una struttura di eccellenza, verrebbe ridimensionato drasticamente perché il volume di attività sarebbe inferiore a quanto previsto nel decreto stesso.
Il decreto legge del 2007, a cui quello del 4 luglio fa riferimento, prevedeva una importante razionalizzazione della medicina di laboratorio, salvaguardando però la dimensione clinica della specialità, che la nostra ASL, al contrario di altre, ha attuato completamente; ma ciò non è bastato e ora si tenta di trasformare l’unico laboratorio di tutta la provincia in un laboratorio di base che eseguirà pochi esami e solo per i pazienti ricoverati.
Tra l’altro nel nostro territorio la quantità di prestazioni erogate dai laboratori privati convenzionati è pari a circa un terzo del totale, mentre nella Capitale è esattamente l’inverso. Forse lavorando in quella direzione si troverebbero i risparmi cercati.
In ogni caso le prospettive adesso sono le seguenti: il Laboratorio Analisi eseguirebbe solo gli esami urgenti e un limitato pannello di esami routinari relativamente ai pazienti ricoverati. Tutto il resto, esami di appena più elevata complessità che da anni vengono eseguiti, ma anche quelli di base relativi ai pazienti ambulatoriali di tutta la provincia, sarà compiuto nel Laboratorio dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, uno degli 8 Hub individuati dalla Regione.
Tutto avrà un costo, in quanto saranno necessari sostanziosi investimenti e un grande e difficile sforzo organizzativo per i trasporti dei campioni biologici e per la realizzazione dell’infrastruttura informatica. Per cui anche i ventilati risparmi (20 milioni) sono tutti da verificare.
Si tratta, quindi, di una scelta scellerata: non si tiene conto della particolari condizioni oro-geografiche della provincia e delle difficoltà dei collegamenti logistici (cosa invece tenuta ben presente per Formia pag. 13 dello stesso decreto “il Laboratorio di Formia mantiene una gamma analitica più ampia rispetto al base in considerazione della difficoltà dei collegamenti logistici soprattutto nel periodo estivo). E le nostre zone montane, soprattutto nel periodo invernale?
E’ chiaro che la logica dei numeri ci penalizza: oggi per la medicina di laboratorio e domani per ogni altra specialità. Si ha l’impressione che questo processo di razionalizzazione, così come è stato licenziato, sia sfuggito di mano alla politica regionale alla quale ci rivolgiamo per correre ai ripari.
Noi ci opporremo decisamente a questa ipotesi di razionalizzazione e non chiediamo altro che lo stesso trattamento riservato alle altre province laziali dove sono previsti laboratori con funzione Hub.
Se poi la scelta politica della Regione Lazio è quella di considerare la medicina di laboratorio come un esamificio, allora tanto vale pensare a un laboratorio unico dove concentrare tutta la produzione regionale. Sarebbe comunque una scelta miope che abbasserebbe il livello qualitativo delle prestazioni e non farebbe risparmiare cifre significative.
Infine lanciamo una provocazione: se le cose dovessero rimanere così, perché non prevedere l’Hub 5 invece che al San Filippo Neri di Roma al San Camillo de Lellis di Rieti in considerazione del fatto che i volumi di attività dei due Laboratori sono pressoché equivalenti? Oppure i numeri di Rieti non sono buoni per mantenere l’esistente ma ottimi per giustificare un Hub al San Filippo Neri?

*Consigliere comunale con delega alla Sanità
 




RIETI, OSPEDALE GENERALE: 2 MILIONI DI EURO PER UN GIARDINO QUANDO LE FINESTRE SONO PIENE DI SPIFFERI D'ARIA

"Dalle fessura della finestra, nelle vicinanze del mio letto, entrava un freddo gelido. Durante tutta la notte, in preda all'anestesia e ai dolori post-operatori, continuavo a sentire solo freddo."

 

Esperienza narrata da Mariano Agostino Caloisi

Rieti – Verso la fine di gennaio di quest’anno venni ricoverato, per un problema di calcoli renali, presso il reparto di urologia del Presidio Ospedaliero di Rieti. La preparazione all'intervento chirurgico è stata a dir poco meticolosa (meglio abbondare che deficere).
Giungendo al fatidico giorno: verso le ore 16:00 entro in sala operatoria per l'intervento; verso le ore 17:00 venni riportato al mio reparto (letto n°59.) Quella sera il tempo non era per niente clemente: pioveva a dirotto e sentivo i temporali all’esterno della mia stanza d’ospedale. Dalle fessura della finestra, nelle vicinanze del mio letto, entrava un freddo gelido. Durante tutta la notte, in preda all'anestesia e ai dolori post-operatori, continuavo a sentire solo freddo. Ricordo che una gentile signora mi coprì con una seconda coperta. Al momento trovai un leggero beneficio; sentivo caldo al punto da sudare ma da quella maledetta finestra continuava ad entrare aria gelida. A quel punto qualcuno provò a “tamponare” le fessura con delle traverse ma il risultato non fu dei migliori: l’aria gelida continuava a colpire il mio letto e la mia persona.

Vi lascio immaginare come trascorsi quella notte: era un’alternanza di sudore gelido, acuti spifferi di aria fredda provenienti dalla finestra e il dolore postumo all’intervento. La mattina seguente mi svegliai con un forte mal di testa, un “vigoroso” raffreddore e un fastidioso stato febbrile. A mente lucida mi lamentai tempestivamente del fatto che in un ospedale, dove l'attenzione verso il malato dovrebbe essere sacra, potesse esserci una simile noncuranza che andava a ledere l’incolumità fisica di noi degenti. Successivamente mi venne comunicato che il problema degli “spifferi” d’aria provenienti dalle finestre sia una caratteristica di quell’ospedale.

Vorrei indirizzare le mie lamentele al Direttore Generale Provinciale ma non essendo stato ancora designato, ritengo opportuno rivolgermi al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario e ai sotto-direttori dei sotto-direttori ecc. Vi chiedo esplicitamente: “Perché voler spendere 2 milioni di euro (dico due milioni di euro!) per costruire all’interno dell’Ospedale un giardino? Non sarebbe più opportuno e necessario risanare gli infissi di quello stesso Ospedale?”

Questo mio quesito lo esterno anche a nome di tutti quegli “sfortunati” degenti che a causa di quegli infissi “areati” saranno costretti a rimanere qualche giorno di più in ospedale; infatti, tanti saranno coloro che si ritroveranno con uno stato di salute aggravato dagli spifferi! Probabilmente se Lei Presidente (o Voi Direttori) dovesse vivere una simile e malsana esperienza riuscirebbe a comprendere meglio come sia necessario risanare quegli infissi anziché pensare di realizzare un inutile giardino che ha solo il sapore di megalomania politica.
Con la massima osservanza.