RIANO, INTERNAZIONALIZZAZIONE: INTERVISTA IL SINDACO E ALLA COORDINATRICE DEL PROGETTO "K2IMPRESITALY"

di Simonetta D'Onofrio

Perché nasce una start up? Quali scenari prevedere nel futuro? Quali sono le difficoltà che si incontrano sul mercato, italiano e estero? Ne abbiamo parlato con il Sindaco di Riano, Marinella Ricceri, che rappresenta uno dei Comuni aderenti e capofila nell'area Roma Nord in un progetto per l'internazionalizzazione e con la Coordinatrice del Progetto K2impresitaly, dott.ssa Anna Ovidi, una start up di un progetto sperimentato nella Regione Lazio che sta sviluppando sinergie tra le diverse business unit sparse nel territorio.

L’intervista in esclusiva che hanno rilasciato il Sindaco di Riano e la Coordinatrice del Progetto all’ “Osservatore Laziale” cade proprio in concomitanza con lo storico anniversario della conquista della famosa vetta himalaiana, il K2 (da cui prende il nome il progetto) del lontano 31 luglio 1954.

Dott.ssa Ovidi, quant’è importante un’adeguata pianificazione per un progetto di internazionalizzazione?

Rimane il primo punto cruciale da rispettare. Senza un’opportuna pianificazione qualsiasi progetto di internazionalizzazione rischia di fallire. Captare informazioni random in questo caso è rischioso e controproducente. “K2impresaitaly” è un metodo nuovo di concepire l'estero e i rapporti culturali e commerciali a sostegno degli scambi oltreconfine. Per le esportazioni occorre sempre capire come si evolvono i mercati esteri e adattare i servizi offerti alle esigenze specifiche. Individuare i punti di forza dell’azienda nei diversi mercati esteri e i punti di debolezza dei concorrenti. In pratica questo è quanto stiamo portando avanti nella Regione Lazio nei diversi piani di esportazione adottati, tra cui spicca il Piano TTR – tufo e travertino romano.

Quant’è complesso individuare la selezione degli attori che intervengono nel processo di internazionalizzazione posto in essere nel K2impresitaly?

In questo caso il sistema è complesso e articolato, poiché intervengono interazione di imprese, degli enti locali (Comuni, ndr), dell'università e delle banche. Rimane comunque uno step validamente testato ed efficace. Ora abbiamo raggiunto l'assist principale, “ricerca e attività produttiva”, il primo obiettivo per affermare il successo concettuale del proponimento.

Bene, sembra semplice fare “internazionalizzazione”. Quindi non ci sono stati “intoppi” finora?

Non è così semplice. Anzi. Ci sono alcune note di disappunto che si sono annodate nel corso della preventiva individuazione di azioni, tempi, risorse, ruoli e aspettative di risultato. Dal mio punto di vista “K2impresitaly” ha realizzato un'idea evidentemente valida, riconosciuto ai massimi livelli istituzionali, annoverato nelle eccellenze della Regione Lazio e partecipato da una pluralità di soggetti. Ma purtroppo tutto ciò non è sufficiente per decollare. Infatti ancora non è dotato di risorse, ovvero, di un'autonomia patrimoniale capace di amplificare gli effetti economico-sociali davvero significativi nell'ambito dell'area Roma Nord, bassa Tuscia e l'hinterland reatino, e sostenere un'attività stabile e professionalmente coordinata alla quale fare riferimento sia come modello sia come strumento.
Il Ministero dello Sviluppo Economico è stato l'egida col quale il progetto è debuttato. Si parlò di innovazione pilota in tutta Italia. Poi è arrivata la Medaglia del Presidente della Repubblica al debutto accademico presso la Link Campus University di Roma, Ateneo che aderisce al Progetto. La speranza è che il MISE o le Istituzioni preposte al territorio comprendano quanto di più si potrebbe, se fosse sostenuto concretamente.

E gli imprenditori, in questo caso, come reagiscono?

Gli imprenditori sono stimolati dall'esigenza e dall'idea, avvantaggiati anche dalla giovane eta': la media nel K2impresitaly è di 50 anni e il Vice Presidente, tra loro, non ne ha ancora 40!
Ho piacere in questo anniversario di dire i nomi dei fondatori, particolarmente del Piano TTR : Niccolò e Federico Conversi, Vittorio Spiridigliozzi, Marco Pacifici e Francesco Dandini, Fabrizio e Costantino Fantini. E poi c'è il senior…Vittorio Felici, sicuramente giovanile nel credere nel fine e nel metodo e in questo l'età non conta.
Il target è giovane e, soprattutto, brillante: hanno compreso l'importanza di coalizzare un settore, in particolare quello del lapideo laziale del tufo e del travertino romano dove l'accorpamento equivale ad efficacia, significativa rappresentanza industriale e l'applicazione di nuove metodologie di marketing strategico di assoluto pregio. Una grande apertura a cui stanno aderendo altre aziende del travertino estratto a Guidonia e Tivoli.

In particolare? Cosa accade nello specifico?

Ad esempio, l'utilizzo della ricerca e della scienza o il concetto dell'arte e della maestranza per dimostrare il bello e la qualità dei loro prodotti. Scelte non facili in tempi di contrazione della domanda interna di consumi e lungimirante per l'intera filiera regionale. Prevista nel progetto, oggi avvalorata dalla loro convinta adesione e di prossimi sviluppi. K2impresitaly scende in campo con primari istituti di ricerca per dimostrare le sue tesi.
Per ora posso anticipare che l'Istituto è il CNR di Roma, il resto è work in progress perché momento culmine del concept e non sarà a lungo l'attesa.

Rivolgiamo una domanda anche al Sindaco di Riano, Marinella Ricceri. Cosa ne pensa dell’iniziativa di internazionalizzazione?

L’Amministrazione comunale di Riano ha aderito al progetto ed è capofila nell'area Roma Nord. “K2impresitaly” rappresenta un’esperienza vincente. Non solo. È un valore aggiunto per l’intero territorio con un progetto sicuramente efficace e bene abbiamo fatto a promuoverlo e sostenerlo nella Conferenza dei Sindaci, a partire dal Comune di Fiano Romano con i miei colleghi Sindaci che hanno deliberato l'avvio di quest'attività.
In particolare dove stiamo noi, le imprese locali estrattive del tufo sono fondamentali per l’economia e hanno ottenuto prospettive di esportazione verso gli Stati Uniti, l'Egitto e perfino il Giappone, certamente mai perseguite prima. Inoltre, l'individuazione di un piano di sviluppo territoriale come “Urbe Raiani”, senza questo progetto, non sarebbe stata perseguita, talmente articolata, sebbene sia un piano idoneo a favorire la collettività non solo rianese e l'occupazione su tutto il nostro territorio.
Posso dire che se inizialmente il K2impresitaly è stato di difficile comprensione da parte anche di noi Amministratori, proprio per la complessità, dopo un anno e più di duro lavoro condotto dalla dott.ssa Ovidi, possiamo affermare che questo progetto può fare la differenza nel nostro distretto e apportare sicuri benefici di cui abbiamo assolutamente bisogno per lo sviluppo e, nell'immediato, per contrastare la crisi, la disoccupazione e, mi permetto di sottolineare, anche per la crescita culturale.
Riano è un esempio virtuoso sicuramente.

Quindi Sindaco Ricceri, è stata soddisfatta anche la funzione sociale nel progetto?

Molto di più, “ha una funzione educatrice”. In primavera presso la Scuola Media abbiamo offerto agli studenti delle terze classi un approfondimento sui temi di Mafia e Isis per educare alla legalità, come previsto dal progetto stesso. Un approfondimento ben colto dalla Preside e dall'Istituto Montechiara, indicativo di quanto lavoro serva sul territorio e quanto il K2impresitaly possa fare nel merito.