RENZI: “ RESTITUIREMO AI COMUNI SOLDI IN MENO DI TASI E IMU”
di Ch. Mo.
Un Matteo Renzi deciso e tenace ha così risposto ad un lettore di Trento perplesso sulla tassazione della prima casa: “I soldi in meno della Tasi/Imu saranno restituiti integralmente ai Comuni. E il tuo bravo sindaco saprà farne prezioso uso”. Parole che suonano allettanti in un periodo di grande crisi come questo e che in pochi minuti fanno il giro del mondo.
La vicenda del Voto Rai. Sulla vicenda del voto Rai, il premier si è detto dispiaciuto per gli atteggiamenti dei parlamentari che feriscono l’intera comunità del Pd, militanti e volontari compresi, ma che non saranno espulsi.
I sindacati. Anche ai sindacati in crisi il premier ha qualcosa da dire: “Noi ci siamo. E spero che stavolta i sindacati accettino la sfida: una buona legge sulla rappresentanza potrebbe aiutarli a vincere la crisi che sta fortemente minando la rappresentatività delle organizzazioni. Oggi anche nel sindacato c'è troppa burocrazia. E girano più tessere che idee". Una proposta, una nuova legge che visti i tempi e i rapporti burrascosi che corrono tra i due, difficilmente potrà essere approvata.
Abolire il bicameralismo. “Per me decisivo è abolire il bicameralismo paritario e semplificare le Regioni. Se portiamo a casa questa che è la madre di tutte le riforme, a quel punto avremo davvero svoltato”, ha ribadito il premier. Vi sono territori in cui non è stato fatto abbastanza; un iscritto al pd romano invita il premier a soffermarsi sulla “palude locale” che si è creata nella capitale. Di tutta risposta, Renzi annuisce, affermando che “si può fare di più in alcuni territori”.
RENZI: “LE TASSE SCENDERANNO. CROCETTA E MARINO SI OCCUPINO DI COSE CONCRETE”
di Christian Montagna
Roma – Si dice determinato il premier Matteo nell’abbassamento delle tasse. Proprio in un’intervista al tg5, ha ribadito la sua volontà di voler diminuire la spesa mensile che pende sulle famiglie italiane, incoraggiando così una ripresa ancora troppo timida. “Alla minoranza Pd dico che, piaccia o non piaccia, abbiamo preso un impegno con gli italiani e lo manterremo"., ha ribadito durante l’intervista. E’ un programma fiscale quello del premier che se attuato potrebbe concretamente sollevare la condizione delle famiglie italiane. Tra l’altro, proprio in un momento di grande crisi come questo, non potranno essere i rivali politici o anche “gli amici” del premier a poter bloccare il programma: Fassina, D’Alema e Bersani dovranno arrendersi dunque dinanzi alla determinazione di un premier che avanza oggi più spedito che mai.
“E' il momento una volta per tutte di buttar giù le tasse", ha poi continuato nel corso dell’intervista. Che sarà la volta buona? C’è da essere ottimisti in un periodo come questo: è l’unica cosa che potrebbe finalmente far smettere il popolo italiano di piangersi addosso! L’Italia ripartirà con le riforme, ne è sicuro il premier, una volta eliminati gli avversari e i dissidenti, la promessa fatta agli italiani sarà mantenuta.
Renzi contro Marino e Crocetta. Altro tasto dolente toccato durante l’intervista è quello dei sindaci di Roma e del presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta. “ Si occupino delle cose concrete, dei problemi della gente, mettano a posto le loro città, sistemino la sanità. Se sono in grado di governare governino, vadano avanti altrimenti vadano a casa". Un messaggio, indice forse di stanchezza da parte del presidente nel combattere continuamente le telenovelas che sindaci e governatori mettono in atto: “la gente non si chiede se un politico resta in carica ma se risponde alle sue domande” ha poi concluso.
RENZI: “DAL 2016 TOGLIAMO LA TASSA SULLA PRIMA CASA”. SARA’ LA VOLTA BUONA?
di Ch. Mo.
Roma – Una vera e propria rivoluzione del fisco quella che vuole attuare il premier Matteo Renzi. Già dal prossimo anno, potrebbero giungere i primi tagli. Sarà questa la volta buona? Durante l’assemblea Pd in corso ad Expo, il premier ha toccato i temi dell'agenda di governo e quelli che riguardano più da vicino la vita interna del partito. Ma la "notizia dei quotidiani di domani", come lui stesso ha sottolineato, è "la sforbiciata alle tasse" che andrà a cambiare la natura stessa del Partito Democratico che diventerà “ il primo partito d'Italia a tagliare le tasse”.
I progetti entro il 2018. Si scaglia contro chi lo accusa di non aver mantenuto le promesse il premier: entro il 2018, ha annunciato, "dobbiamo rispondere a chi dice che facciamo le cose sull'onda delle emozioni del momento. Dobbiamo lavorare su debito, investimento e tasse". Uno squilibrio tra soldi stanziati e quelli spesi è evidente secondo il premier che assicura si cambierà rotta.
Le riforme. "Se faremo le riforme nel 2016, e le faremo, elimineremo noi, perché gli altri hanno solo fatto finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati". Dal 2016, quindi, "daremo una sforbiciata alle tasse che continuerà anche nel 2017. Nei prossimi cinque anni faremo una operazione sulle tasse senza precedenti nella storia d'Italia, faremo una rivoluzione copernicana. Si parte – ha spiegato Renzi – da Irap e Ires. Si continuerà nel 2018 con interventi sulle pensioni e sull'Irpef", ha poi concluso nel corso del suo intervento in merito alle riforme da fare entro il prossimo anno. Forte dei successi elettorali, Renzi ha in mente una vera e propria rivoluzione che, se attuata, potrebbe risollevare gli italiani dallo stallo in cui sono da anni. Ad onore del vero però bisogna dire che il premier sebbene fosse stato spesso contestato e accusato per non aver mantenuto la parola, rispetto ai precedenti pare che si stia muovendo in qualche modo pur di cercare una soluzione adattabile all’Italia.
La vicenda della bimba diabetica morta in mare. "Dobbiamo restare umani. Se una bambina che ha l'età di mia figlia muore durante una traversata si può dire quello che si vuole, ma non permettiamo che i nostri figli pensino che, in cambio di qualche punto in più nei sondaggi, abbiamo rinunciato alla nostra umanità", ha avvertito Renzi. L'Isis, ha aggiunto, "non riuscendo a farci morire come piace ai terroristi, cerca di farci vivere come piace ai terroristi: rannicchiati in noi stessi". Per questo il premier sottolinea la necessità di riappropriarci "della nostra identita', che non e' il contrario dell'integrazione. La nostra cultura e identità sono il contrario della chiusura rozza e becera".
Il riferimento a Matteo Salvini. Secondo il premier, tre sono gli avversari al momento: Grillo, Salvini e la sinistra radicale. Ha poi ironizzato con un riferimento anche alla Francia e all’Inghilterra: ”Sognavano Cameron, sognavano Sarkozy e si trovano Le Pen, sognavano la destra e si trovano Salvini…".
LA GAFFE DI RENZI IN KENYA: ECCO COSA SI INTRAVEDE DALLA SUA GIACCA. LA FOTO DIVENTA SUBITO VIRALE
Redazione
Kenya – Ennesima gaffe del premier Matteo Renzi in visita in Kenya al presidente: alcuni fotografi hanno scattato delle foto in cui dalla giacca del premier si intravede un giubbotto anti-proiettili. La foto è diventata virale e i quotidiani si sono scatenati con le ironie sul caso. La rivista Nairobi News ad esempio ha considerato un'offesa il gesto del presidente del Consiglio italiano e ha ironizzato così: "Non avrà preso troppo seriamente l'invito di Kenyatta a iniziare a occuparsi di sicurezza?"
Gaffe plateale quella del nostro premier che intimorito si è imbottito di protezioni. Aveva per caso paura che potesse succedergli qualcosa? La foto estratta da una videoregistrazione ufficiale dell'incontro purtroppo non lascia adito a dubbi: il giubbotto è ben visibile nonostante sia nascosto dalla giacca.
RENZI E I PROBLEMI CON LA GEOGRAFIA POLITICA: LA MELONI LO BACCHETTA SU TWITTER
di C. Ma.
Diventa virale sui socialnetwork il botta e risposta tra Matteo Renzi e Giorgia Meloni. Un premier incredibilmente disorientato, e quasi pittoresco, forse spinto nel voler fotografare l’Europa come una grande casa dove esistono straordinarie realtà, ha dimostrato di avere problemi nel riconoscere la geografia politica dell’Unione Europea, tanto che in visita al Cern di Ginevra, ha scritto sul social network : “Al Cern di Ginevra, l’Europa che ci piace, l’Europa che funziona”.
Immediata la replica del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che sotto il suo post gli scrive: «Matteo Renzi, ci stai dicendo che l’Europa che funziona è quella fuori da UE e Euro? O è solo un epic fail?».
La Svizzera, infatti, non è né nell’Unione Europea né nell’eurozona. Insomma un epic fail che Matteo Renzi incassa e che sta diventano virale in rete, che va ad aggiungersi alle molteplici gaffe che Renzi sta seminando ormai da mesi.
SUL DEFAULT GRECO, RENZI TRANQUILLIZZA GLI ITALIANI: "L' ITALIA SI E' RIPRESA GRAZIE ALLE RIFORME"
SCUOLA: LA COMMISSIONE CULTURA BOCCIA I 140 EMENDAMENTI DELL'OPPOSIZIONE. APPROVATO IL DDL
MAFIA CAPITALE: IL GRUPPO PD IN CAMPIDOGLIO, SI AFFANNA PER METTERE LA PACE TRA MARINO E RENZI
A. D. M.
Non c'è niente da fare la poltrona suscita in chi la "frequenta" un amore che va oltre tutto e tutti. Di fronte allo scandalo di Mafia Capitale, in Campidoglio dove regna l'inerzia e l'ottimismo più goffo si levano le anime del pd che annunciando di volersi "muovere", palesemente ammettono una situazione di immobilismo che come una rete ha praticamente incastrato il sindaco Ignazio Marino. «Nelle prossime settimane il gruppo consiliare del Pd farà qualcosa, ci metteremo al centro della discussione. Vogliamo continuare ad andare avanti e ci metteremo in gioco tutti quanti». Così Fabrizio Panecaldo, capogruppo Pd in Campidoglio, durante un incontro con i cittadini alla Festa dell'Unità. L'intenzione è quella di riunirsi per elaborare una proposta per uscire dall'impasse dell'essere stretti tra due fuochi. Una proposta, dunque, «che vada a bene sia a Marino che a Renzi». «Io penso che ce la faremo – ha aggiunto – e il gruppo consiliare farà la sua parte».
EXPO: RENZI BLOCCATO IN ASCENSORE. LO SALVANO I VIGILI DEL FUOCO
di Simonetta D'Onofrio
“Abbiamo stretto i rapporti con il Kazakistan…”, è stato il commento del premier Matteo Renzi, quando dopo un inconveniente tecnico, i vigili del fuoco lo hanno tirato fuori da un ascensore dentro Palazzo Italia, all’Expo di Milano. Non ha perso il suo senso dell’humor, nonostante la figuraccia che, inevitabilmente, il nostro paese ha mostrato agli occhi del mondo. Durante la visita all’esposizione di Nursultan Nazarbaev, presidente Kazako, che seguiva il forum bilaterale, non tutto è filato liscio. L’ascensore che stava portando i due politici al piano superiore della struttura, si è bloccato alcuni minuti, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco armati di accetta, che sono riusciti alla fine ad aprirne le porte. Un incontro che era nato con buone premesse. Sono stati stipulati contratti per centinaia di milioni, tra le aziende italiane e kazake presenti all’expo. Il presidente della repubblica asiatica ha dichiarato, durante la manifestazione: “L’Italia è il nostro primo partner, e gli italiani mangiano gli spaghetti fatti con il nostro frumento”.
Un inconveniente fastidioso, ma che fortunatamente è accaduto con un paese “amico”, che non userà quanto accaduto per schernirci. Anzi, passato il momento degli imbarazzi, Nazarbaev ha puntato decisamente sul profilo commerciale dell’incontro, promuovendo la qualità del latte di giumenta, prodotto di punta dell’agroalimentare del Kazakistan. Nell’occasione, c’è stato anche spazio per un momento di solidarietà internazionale con le vittime degli attentati terroristici di questi giorni, col premier che ha dichiarato: “Prima del business viene un altro motivo di unione e cooperazione. Italia e Kazakistan condividono un’idea di lotta al terrorismo, pace universale, ascolto e inclusione culturale. E in questo momento c’è bisogno che tutti i Paesi dell’area euro-asiatica cooperino per la pace contro il terrorismo e il fanatismo che in queste ore e in questi giorni ha fatto i danni che conosciamo, tra Tunisia, Francia e Kuwait”.
LEGGE SEVERINO: RENZI SOSPENDE DE LUCA
di Christian Montagna
In seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi ha annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto è stato “come previsto dalla legge”. Ora, “Il presidente potrà a norma di ciò che scrive l'Avvocatura dello Stato fare gli atti consentiti dal parere» e quindi nominare il vice e la giunta”.
Senza nessuna motivazione ad hoc, il premier ha firmato il decreto di sospensione che prevede, a partire da oggi, 18 mesi di sospensione contro cui, De Luca, potrà fare ricorso al giudice civile.
In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventano realtà: già dal pomeriggio, il ministro Boschi aveva detto che sarebbe stata applicata la legge Severino, perché, “rispetteremo la legge come abbiamo sempre fatto”.
La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile. Infine, gli avvocati hanno così concluso: “ In assenza di una norma espressa di fonte primaria che limiti tassativamente l'esercizio delle cariche pubbliche elettive anche per le condanne non definitive al conferimento del mandato elettivo, la sospensione della carica di presidente della giunta regionale non può essere applicata a Vincenzo De Luca”.