Regione Lombardia, da turismo a meccanica: 14mila studenti scelgono i corsi professionali

“Sono oltre 14.000 gli studenti lombardi che hanno scelto di iscriversi ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, una scelta che consente di entrare subito nel mondo del lavoro”. Lo riferisce in una nota l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea commentando i dati relativi alla formazione professionale in Lombardia.

I settori piu’ scelti dagli studenti iscritti al primo anno IeFP sono ‘Ristorazione e turismo’, ‘Benessere’ e ‘Meccanica. Gli altri sono: Impianti e Costruzioni’ ‘Moda e arredo’, ‘Informatica e comunicazione’ ‘Servizi alle imprese’ ‘Servizi alla persona’ ‘Grafico multimedia’ ‘Agroalimentare’. “Con 231 milioni di euro – ha spiegato l’assessore Aprea – Regione Lombardia ha investito la somma piu’ alta mai destinata al comparto in questa legislatura”.

Per sostenere il sistema duale e l’apprendistato, Regione Lombardia ha gia’ stanziato 20 milioni, di cui 10 destinati all’Avviso aperto per l’Anno Scolastico e formativo 2017-2018, riferisce la nota. In particolare, i contributi sono finalizzati alla promozione dell’apprendistato e al conseguimento della qualifica, del diploma e del certificato IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore).”Il nostro contributo per arginare la dispersione scolastica e formativa – ha aggiunto Aprea – consiste nello stanziamento di 7 milioni di euro per attivare percorsi personalizzati con esperienze di alternanza scuola – lavoro, delle quali almeno il 50 per cento deve essere svolto ‘on the job’. La nostra azione prevede anche l’utilizzo del coaching con accompagnamento personalizzato e l’attivazione di reti di sostegno per la dispersione grave”. In Lombardia il passaggio da ‘operatore qualificato’ a ‘tecnico del futuro’ conclude la nota si puo’ fare senza frequentare il percorso scolastico statale. Sono stati stanziati 13,2 milioni. Di questi, 5,2 sono finalizzati a sostenere i 48 nuovi percorsi IFTS (al quinto anno), i 24 Centri di Formazione Professionale (CFP) e i 16 Istituti Tecnici Superiori (ITS).




Lombardia, vaccini. Gallera: “dal 10 settembre 40 giorni per riammettere bambini esclusi”

“Avremmo voluto dare 40 giorni di tempo affinche’ nessun bambino restasse fuori da scuola e si desse la possibilita’ ai genitori con piu’ dubbi o resistenze di poter accedere a un percorso di recupero dell’inadempimento, li daremo ugualmente per garantire il vero obiettivo della legge sui vaccini che e’ raggiungere la massima copertura vaccinale”. Lo dice l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che, in una nota che inviera’ nel pomeriggio ai ministri alla Salute Beatrice Lorenzin e all’Istruzione Valeria Fedeli, annuncia la firma di un decreto che consentira’ ai bambini che il 10 settembre verranno allontanati da Nidi e Scuola dell’infanzia per la mancata presentazione della documentazione, di poter accedere a un ‘Percorso formale di recupero dell’inadempimento’ che, nel breve periodo di 40 giorni, consentira’ loro di mettersi in regola e riprendere la frequenza.

“Regione Lombardia – ha detto l’assessore – dal principio crede e si e’ impegnata per convincere le famiglie che vaccinarsi sia l’unica scelta responsabile per i propri figli e per la comunita’, tanto che nell’aprile scorso, grazie alla comunicazione ai pediatri dell’elenco dei bambini non vaccinati, e’ stato recuperato il 10 per cento di questi. Per questo motivo, e per colmare alcune lacune e rigidita’ del percorso transitorio della legge sui vaccini, presenti nella Circolare ministeriale del 16 agosto, avevamo proposto al ministro Lorenzin un’interpretazione della norma, costituzionalmente orientata ai principi ragionevolezza, che equiparava la semplice prenotazione della vaccinazione con la conclusione del percorso di recupero dell’inadempimento, dando cosi’ la possibilita’ a nessun bambino di venire escluso da scuola neppure per pochi giorni”. “Con soddisfazione – ha aggiunto – abbiamo constatato che le nostre osservazioni hanno spinto i due Ministeri, della Salute e dell’Istruzione, a emettere una nuova Circolare, quella del 2 settembre, che ha introdotto metodi semplificati per le famiglie, come la prenotazione via mail e telefonica delle vaccinazioni e la presentazione dell’autocertificazione”. “Verificato, pero’, che la nostra offerta interpretativa – ha proseguito – non ha trovato, purtroppo, il pieno accoglimento e che il provvedimento da noi definito non e’ estensibile alle scuole dell’infanzia (che devono uniformarsi alle indicazioni statali), per evitare confusione alle famiglie, abbiamo ritenuto di mantenere un’omogeneita’ del percorso attuando anche per i Nidi le indicazioni previste per la Scuola dell’infanzia, evitando, quindi, disparita’ di trattamento”. “Ritenendo, comunque – ha concluso Gallera -, che nelle indicazioni ministeriali permanga un vuoto riguardo alla possibilita’ di recuperare nel minor tempo possibile gli inadempienti e convincere le famiglie piu’ restie a vaccinare i propri bambini, Regione Lombardia ha deciso di mantenere attivo il ‘Percorso di recupero dell’adempimento’. Un percorso che formalizzeremo per decreto, nei prossimi giorni, che consentira’, ai genitori che non avendo presentato la documentazione, l’11 settembre vedranno i loro bambini allontanati dalle scuole, di partecipare ad un’azione di recupero. Un’azione da espletarsi in un massimo di 40 giorni che, attraverso colloqui approfonditi con i nostri esperti, dia loro la possibilita’ di mettersi in regola e, ai propri figli, di essere immediatamente riammessi alla frequenza scolastica”.




Regione Lombardia, vaccini. Maroni: “Non vogliamo scontri con il Governo” ministri Lorenzin e Fedeli hanno riconosciuto correttezza nostra posizione

Palazzo Lombardia rinvia la delibera con la proroga di 40 giorni per le famiglie: “Valuteremo se sia sufficiente una norma interna per rendere più semplice l’attuazione della legge”

È arrivata alle 10.30 di questa mattina la risposta dei ministri Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli – a capo, rispettivamente, di Salute e Istruzione – alla lettera che Regione Lombardia aveva inviato qualche giorno fa, in cui l’assessore al Welfare Giulio Gallera e il governatore Maroni sollevavano alcuni dubbi sull’attuazione del decreto Lorenzin e illustravano la delibera (che si sarebbe dovuta approvare oggi) , che aveva proponeva di concedere alle famiglie 40 giorni per risolvere eventuali inadempienze e presentare la documentazione in regola sulle vaccinazioni. “La lettera riconosce, in un passaggio importante, l’ impegno e la correttezza delle questioni poste da Regione Lombardia”, ha detto il governatore chiarendo che, però, “non tutte le nostre esigenze sono state accolte. Non vogliamo lo scontro con il governo: ho parlato con il ministro Fedeli e ci siamo chiariti. Non c’è conflittualità, noi vogliamo risolvere il problema con collaborazione. Però la risposta del governo non è completamente soddisfacente. Oggi valuteremo se sulla base della circolare e della lettera sia utile per noi fare una delibera che chiarisce alcuni passaggi che nella circolare non ci sono o se basterà una norma interna nostra per rendere più semplice l’attuazione della norma di legge”. Un norma che Maroni ha definito “complicata, sbagliata, attuata in agosto e questo crea complicazioni”, ha concluso Maroni. Gli fa eco l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ha ribadito che “Il nostro obiettivo è di non lasciare a casa nessuno da scuola. I genitori si convincono con un lavoro serio, approfondito e specifico.Faremo di tutto, anche con i nostri legali”.

FEDELI, SPERO LOMBARDIA DECIDA DI COMPORTARSI COME ALTRE REGIONI
“Ho capito intanto che non fanno deroghe. Però devo vedere, dovremo vedere effettivamente la delibera che propongono”. Così in mattinata il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, a Radio 24 era tornata sulla posizione sostenuta della Lombardia  “Credo che abbiano anche apprezzato tutto il lavoro fatto e l’ulteriore circolare che abbiamo mandato venerdì. Si tratta di facilitare le cose, che credo sia ciò che chiedevano la Regione, ma anche le famiglie e le scuole. La maggioranza delle Regioni italiane ha lavorato esattamente sulla facilitazione così come abbiamo spiegato nella circolare. Sarebbe l’unica, la Regione Lombardia, invece che sceglie di fare diversamente. Spero che non sia così.”




CASO MAUGERI: LA REGIONE LOMBARDIA CHIEDE OLTRE 5 MILIONI A FORMIGONI

Redazione
 
Milano – La Regione Lombardia è parte civile nel processo a carico sul caso Maugeri e che coinvolge Roberto Formigoni e altre nove persone. Il legale rappresentante ha chiesto all’ex governatore lombardo un provvisionale risarcimento danni pari a 5 milioni e 619 mila euro. Formigoni, ricordiamo, è imputato per associazione a delinquere e corruzione. L’accusa sostiene che l’ex governatore lombardo avrebbe favorito l’ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Maugeri con 200 milioni di euro di rimborsi per prestazioni sanitarie non tariffabili, il tutto sarebbe stato possibile grazie all’approvazione di delibere da parte della giunta lombarda. Ma non è tutto, dalle casse degli istituti sarebbero stati sottratti 70 milioni da Pierangelo Daccò –condannato a 9 anni per il crac del San Raffaele- e Antonio Simone. L’accusa sostiene che i soldi sarebbero serviti “circa otto milioni di euro in benefit di lusso” inoltre l’accusa sostiene che si tratta di “fatti gravissimi di corruzione sistemica durata dieci anni” nei quali sono stati “sperperati 70 milioni di denaro pubblico, con due enti al tracollo, la Maugeri e il San Raffaele”. I pm hanno chiesto per 8 anni e 8 mesi per Antonio Simone e Pierangelo Daccò e hanno definito Formigoni come “Il capo e il promotore “del “gruppo criminale” poiché ha fatto “commercio privato delle funzioni pubbliche”. I magistrati hanno scritto che “abbiamo ricostruito dei fatti gravissimi di corruzione, una corruzione sistemica durata dieci anni. Questo processo dimostra quanto la corruzione sia devastante per il sistema economico, abbiamo avuto qua 70 milioni di euro di denaro pubblico sperperati, con due enti al tracollo, la Maugeri e il San Raffaele, con imprenditori che hanno depredato questi enti e un danno enorme al sistema sanitario”. L’accusa sostiene che tra il 97 e il 2011 sarebbero stati sottratti circa 61 milioni di euro dalle casse del Maugeri e nove milioni dalle casse del San Raffaele tra il 2005 e il 2006. I soldi sarebbero andati sui conti di Daccò e Simone che avrebbero garantito benefit di lusso a Formigoni e lui avrebbe fornito rimborsi indebiti, che per il Maugeri ammonterebbero a circa 200 milioni di euro. I pm spiegano che “Se non ci fosse stato l’arresto di Daccò per il caso San Raffaele e se il fiduciario Grenci non avesse portato la contabilità in Procura, la corruzione sistematica che durava da oltre 10 anni sarebbe proseguita”. L’accusa sostiene inoltre che “senza l’adesione di Formigoni l’associazione per delinquere non sarebbe nata” poi lui fece ordini e pressioni per appoggiare, in cambio di tangenti, gli enti ospedalieri amici. 



REGIONE LOMBARDIA, INCONTRO DI MAGGIORANZA: PIENO SOSTEGNO ALLA GIUNTA

Redazione

Regione Lombardia – "Questo attacco che abbiamo ricevuto ha ricompattato l'azione della maggioranza che anzi si ripropone per il governo delle principali amministazioni della Lombardia, a cominciare dal Comune di Milano". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Maroni al termine dell'incontro di maggioranza in Regione. Maroni ha poi spiegato che l'intento e' scritto anche nel documento "sottoscritto da tutti i consiglieri e assessori" con il quale si "ribadisce pieno sostegno alla giunta". A conferma delle parole del governatore, il documento approvato in cui si legge: "Noi sottoscritti consiglieri regionali, unitamente alle forze politiche della maggioranza, confermiamo piena fiducia e ribadiamo pieno sostegno al presidente Maroni, alla sua Giunta e alla coalizione che compone questa maggioranza, impegnandoci a riproporla, valutando le condizioni politiche, nella composizione che oggi governa Regione Lombardia in ogni amministrazione lombarda quale efficace proposta politica e modello di buon governo".  "I comportamenti personali – si legge nel testo – devono essere orientati al rispetto della legalita', alla massima correttezza e alla trasparenza. Essi – devono essere oggetto di valutazioni appropriate e rapide da parte degli organi competenti, nel rispetto della legge e del principio costituzionale della presunzione di innocenza. Ma in nessun caso si possono far coincidere eventuali comportamenti personali impropri, soprattutto se indimostrati allo stato, con una tanto evidentemente infondata quanto irrealistica valutazione sulla inadeguatezza dell'azione di governo della maggioranza". Ancora in un altro passaggio il riferimento anche alla sfida delle prossime amministrative: "Un governo equilibrato ed efficace, che tiene in considerazione le diverse sensibilita' politiche e si candida di diritto a costituire una proposta politica adeguata per le amministrazioni territoriali che andranno al voto nella prossima tornata amministrativa, a cominciare dal Comune di Milano, nella prospettiva di ricostruire una proposta politica vincente, moderata e di buon governo, del centro-destra per il Paese".

Quindi, la maggioranza rivendica di aver operato con "la massima trasparenza amministrativa" e rilancia anche sul tema delle autonomie: "Questa maggioranza – si legge – ha sempre inteso valorizzare la cultura autonomista che e' inscritta nel DNA di ogni Lombardo e intende continuare a difendere e sostenere il valore delle autonomie locali e funzionali, anche di fronte a decisioni nazionali che vanno nella direzione opposta. Questa e' la ragione per cui chiediamo innanzitutto piu' autonomia e maggiori competenze e risorse proprio per la nostra Regione".




IMMIGRATI: REGIONE LOMBARDIA PRONTA A SOSTENERE CLASS ACTION CONTRO IL GOVERNO

Redazione

Milano – La Regione Lombardia è pronta a sostenere una class action da parte dei Comuni lombardi contro il governo sulla questione dell’accoglienza profughi. Lo ha ribadito il presidente della Regione Roberto Maroni commentando la mozione promossa in tal senso da Fdi in Consiglio Regionale e che potrebbe essere discussa nella seduta di martedì prossimo. “Stiamo studiando questa iniziativa – ha detto Maroni a margine di una conferenza stampa – se sarà approvata in Consiglio regionale ci attiveremo subito per promuovere la class action”. Sul tema dei migranti, Maroni ha anche replicato al ministro dell'Interno Angelino Alfano, in particolare sul centro per richiedenti asilo di Mineo, in Sicilia: “Il Cara di Mineo è stato aperto e gestito da me per sei mesi, senza incidenti – ha proseguito il governatore – dopodiché sono arrivati i governi Monti, Letta e Renzi. Se poi non viene gestita bene la struttura, non è colpa di chi l’ha aperta”. “E’ l’incapacità di trovare soluzioni che porta sempre a dare colpe agli altri – ha concluso l’ex ministro- questa è la sinistra italiana”.