LAZIO, SOVRAFFOLAMENTO CARCERI: OLTRE 7MILA I DETENUTI PASSERANNO IL FERRAGOSTO IN CARCERE

Marroni: “Quota record di presenze nella regione. Ora i reclusi sono 2.200 in piu’ rispetto ai posti disponibili. E’ l’amara conferma che tutte le misure adottate in questi ultimi anni dai vari governi per ridurre il sovraffollamento sono state inefficaci”

 

Redazione
Sono 7.028 (a fronte di una capienza di 4.838 posti disponibili) i detenuti che passeranno Ferragosto nelle carceri del Lazio. Il dato è stato segnalato dal Garante dei detenuti Angiolo Marroni secondo cui «nel Lazio si è ormai raggiunto il livello record di presenze nelle carceri. Per la prima volta è stata sfondata quota settemila ed ora i reclusi sono 2.200 in più rispetto ai posti disponibili. Questi numeri sono l’amara conferma che tutte le misure adottata, in questi anni, dai vari governi per ridurre il sovraffollamento sono state inefficaci. Tra sovraffollamento, carenze di personale e di risorse finanziarie e strutture obsolete inadeguate, lo Stato ha di fatto abbandonato la funzione di recupero sociale dei reclusi, per altro costituzionalmente garantita».  A quanto risulta agli operatori del Garante, nelle 14 carceri della Regione Lazio sono recluse 7.028 persone, fra cui 452 donne. I detenuti stranieri sono 2764, quasi il 40%.  Secondo gli ultimi dati disponibili, nelle 206 carceri italiane sono, invece recluse 66.009 persone (2.818 le donne) a fronte di 45.588 posti disponibili. Gli stranieri sono 23.590 (36% circa).  Ulteriori spunti di riflessione arrivano dall’analisi delle posizioni giuridiche dei reclusi nelle carceri del Lazio. Quasi la metà dei reclusi (3.266 su 7.028) è in attesa di giudizio definitivo; fra costoro, quelli in attesa della sentenza di primo grado sono 1.375, gli appellanti sono 1.096.  Coloro che stanno scontando una sentenza definitiva sono, invece, 3.793.  Per quanto riguarda i detenuti stranieri, il dato che balza agli occhi è che coloro che sono in attesa di giudizio definitivo sono quasi il 60% (1.585 su 2.764)  «I numeri sono inequivocabili – ha detto il Garante Angiolo Marroni – e segnalano da un lato il problema della certezza dei tempi della giustizia, dall’altro le problematiche che affliggono le carceri del Lazio, comuni a tutte le carceri italiane: detenuti in costante aumento, carenze di personale e di fondi, strutture fatiscenti e sovraffollate, la sanità penitenziaria che versa in una situazione paurosa, assenza di politiche di formazione, di inserimento lavorativo e di recupero sociale. E’ questa la fotografia del sistema carcerario italiano in questo momento. Il carcere non va in ferie e, purtroppo, d’estate le problematiche aumentano».
 




LAZIO, IN REGIONE SPENDING REVIEW: 2.500 LICENZIAMENTI E SANITA' A RISCHIO…ARRIVA IL COLPO DI GRAZIA

Redazione

“Servizi sanitari a rischio e 2500 licenziamenti: questo lo scenario che si prefigura per il Lazio applicando il decreto sulla spending review varato dal governo Monti. La versione definitiva del decreto è peggiore rispetto alle piú nere aspettative, a partire dalla sanità dove si introducono ulteriori penalizzazioni sul calcolo dei posti letto e, in regime di blocco del turn over, ci si impedisce persino di ricorrere a quelle 20/25 assunzioni straordinarie all'anno che servivano per coprire i buchi piú pericolosi negli organici degli ospedali. Sarebbe a questo punto piú serio modificare i termometri e stabilire che la febbre inizia a preoccupare solo oltre i 38 gradi, piuttosto che chiederci di abbassare i nostri posti letto nonche' il tasso di ospedalizzazione a 160 per mille abitanti entro il 30 novembre 2012. Questo decreto non "salva" ma "spacca" l'Italia in due: c'è un paese reale che non riesce ad andare avanti ed un paese legale che indebolisce diritti costituzionalmente garantiti o tutelati come la salute ed il lavoro”. E’ quanto dichiara in una nota la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

“Sono molto preoccupata – prosegue Polverini –  anche per il silenzio attorno alla sorte delle centinaia di migliaia di lavoratori occupati nelle società che lavorano e fanno capo alle pubbliche amministrazioni. Chiedere di chiuderle o cederle – chissà poi a chi, soprattutto in questo momento – senza porsi il problema di che fine faranno le persone che ci lavorano è un atto grave che va combattuto con forza a partire da chi, come me, non ha assunto neppure uno dei 2.500 lavoratori facenti capo alla regione Lazio che ora rischiano il posto. Il presidente Monti ci convochi senza altri indugi per evitare che si vada verso l'implosione dei servizi essenziali per i cittadini. Mi auguro che da parte del Parlamento ci sia il necessario impegno e senso di responsabilità riequilibrare la portata di questo decreto”.  

 




LAZIO REGIONE, ASSESTAMENTO BILANCIO: NIENTE ABOLIZIONI DEI VITALIZI E DELLE COMMISSIONI SPECIALI

Redazione

Nota della Regione Lazio

Approvata la legge di assestamento di Bilancio 2012. Nell’ambito della sperimentazione dell’armonizzazione dei bilanci a cui la Regione Lazio ha aderito, la Manovra, insieme al Rendiconto generale, è stata approvata entro il 30 giugno.

Si tratta di una manovra di consolidamento e di sviluppo che da un lato conferma la Finanziaria regionale 2012 (pari a 1,7 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di tagli e 300 milioni di maggiori entrate), e dall'altro non rinuncia a garantire investimenti in comparti sensibili come il trasporto pubblico locale e le politiche sociali.

La manovra di assestamento 2012 vale 1,5 miliardi di euro di cui 1 miliardo di re-iscrizione della Perenzione; 470 milioni di sblocco del 30% di tutti i capitoli di spesa che erano stati congelati in attesa dell’esito dei tavoli di verifica della sanità sui risultati del disavanzo 2011; 30 milioni precedentemente accantonati per dare copertura al disavanzo 2011, ora destinati al finanziamento del Trasporto pubblico locale.

Sono state inoltre integrate risorse per il sociale con 10 milioni di fondi in più, di cui 5 milioni per gli asili nido nel 2012 e nel 2013; 1 milione per l’implementazione di nuovi strumenti finalizzati all’inserimento ed al re-inserimento nel mondo del lavoro, anche attraverso il co-finanziamento da parte dei privati, per cassaintegrati, mobilitati e disoccupati e per incentivare il ricambio generazionale attraverso il finanziamento della fuoriuscita di lavoratori prossimi alla pensione in favore dell’assunzione di 2 nuovi giovani apprendisti per ogni persona in uscita; risorse aggiuntive anche  all’Istruzione, con 5,2 milioni per il finanziamento dei percorsi sperimentali triennali per l’obbligo di istruzione, per la sicurezza (1,5 milioni) e per la cultura e lo sport (4 milioni).

Inoltre, per dare un’immediata risposta alle fasce più deboli della popolazione ed alle imprese in difficoltà, sono disponibili  nuove risorse che rappresentano un volano potente per l’economia del Lazio, attraverso l’istituzione di un Fondo di 2 milioni di euro per l’accesso al credito per le PMI, ed, in particolare, per mezzo del recupero da Cassa Depositi e Prestiti di 266 milioni di euro delle risorse ex-Gescal, che consentirà di rendere immediatamente disponibili, per cassa, 100 milioni per il 2012 e 100 milioni per il 2013 per l’edilizia sovvenzionata, e garantire allo stesso tempo gli interventi già programmati con lo stanziamento in bilancio di 26 milioni all’anno per 10 anni.

Sul fronte degli investimenti, la Regione conferma il proprio impegno per la realizzazione della Metro “C”, attraverso una quota massima di partecipazione di 293milioni 132mila euro, come previsto dall’ultima delibera CIPE.

Nuove entrate saranno garantite, invece, dal processo di liquidazione del Patrimonio Regionale che produrrà nuove risorse, già accertate, in entrata per circa 26 milioni di euro, relativamente alla vendita di 11 immobili; entro la fine dell’anno sono previsti ulteriori accertamenti per 80 milioni di euro.

L’assestamento 2012 prevede anche una serie di norme che, anche sulla base dei nuovi strumenti di flessibilità fiscale previsti dal D.Lgs. 68/2011 in materia di federalismo fiscale, anticipano già dal 2013 il percorso di riequilibrio del bilancio regionale che dovrà  assicurare il “pareggio di bilancio” dal 2014.

A questo scopo la manovra stabilisce la disapplicazione delle agevolazioni fiscali Irap, dal 2013,  al fine di assicurare una corretta ripartizione del carico fiscale tra i contribuenti e di preservare gli ulteriori spazi di flessibilità  fiscale in materia di addizionale Irpef previsti dal 2014 con un maggior gettito atteso pari a 45 milioni di euro all’anno, e il riversamento dei proventi da recupero fiscale riferiti alla quota di compartecipazione regionale all’IVA, completando il percorso  già avviato con la legge Finanziaria regionale del 2012, che ha previsto il riversamento alla Regione dei proventi da recupero fiscale riferiti all’Irap ed all’addizionale Irpef. Dal 2013 si stima un gettito potenziale pari a 150 milioni di euro.

Peduzzi e Nobile (Fds): “Manovra scollegata dalla realtà”

 “Questa maggioranza non si smentisce. Ancora una volta ha perso l’occasione per rispondere alle esigenze dei cittadini, ponendo fine agli sprechi e ai privilegi. L’assestamento di bilancio approvato oggi dall’aula sembra tecnico ma non lo è perché non si coniuga con le crisi sociali, è scollegato con le problematiche reali di questo territorio, con i lavoratori precari e disoccupati, con i senza casa, con le aziende che chiudono e le eccellenze perse. Un assestamento che non solo non fornisce risposte ai cittadini ma nega persino di poter recuperare risorse dalla riduzione dei costi della politica, con l’abolendo i vitalizi e delle commissioni speciali. Privilegi insopportabili che la maggioranza non ha voluto eliminare. Lo faranno i cittadini andando a firmare il referendum abrogativo dei vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali che abbiamo promosso in tutta la regione Lazio”. E’ quanto affermano il capogruppo e il consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.




LAZIO, REGIONE: RINVIATA DISCUSSIONE SU PROPOSTA DI LEGGE PER DEREGOLAMENTARE I SALDI, LIBERALIZZANDONE LE DATE.

Parroncini (Pd): "Saponaro – (Lista Polverini) – vorrebbe dare il via a una deregulation selvaggia rischiando di compromettere le reali convenienze delle offerte stagionali e favorendo qualche furbetto di turno che potrebbe approfittare dei ‘saldi fai da te’ a scapito degli altri commercianti e degli stessi clienti."

 

Alberto De Marchis

“Oggi in Commissione Piccola e media impresa, commercio e artigianato, abbiamo sventato un colpo di mano del Presidente Saponaro che, alla chetichella, voleva far passare una proposta di legge di cui è primo firmatario per deregolamentare i saldi, liberalizzandone le date. – Fa sapere in una nota il consigliere regionale (Pd) Giuseppe Parroncini, che prosegue nella nota – Ricordiamo che, per legge, questi sono previsti il 5 gennaio e il primo sabato di luglio. Saponaro invece, vorrebbe dare il via a una deregulation selvaggia rischiando di compromettere le reali convenienze delle offerte stagionali e favorendo qualche furbetto di turno che potrebbe approfittare dei ‘saldi fai da te’ a scapito degli altri commercianti e degli stessi clienti. Sono anche convinto che non si può discutere e modificare una legge sul commercio senza neanche aver audito  le associazioni di rappresentanza. Infine reputo grave il fatto che il Presidente della Commissione non abbia chiesto la presenza dell’assessore Di Paolo il cui parere (lo dico da rappresentante della minoranza) non può essere ritenuto così trascurabile.  Se ne riparlerà la prossima settimana. Per evitare che un settore già in grave difficoltà nel nostro territorio vada incontro ad altri problemi, alla presenza delle  associazioni di categoria e dell’assessore competente”. Conclude Parroncini.
 
 




LAZIO, REGIONE: RAGGIUNTO CHIARIMENTO SU PROVVIDENZE MALATI PSICHICI

Redazione

“Si è arrivati a un chiarimento definitivo sulla questione delle provvidenze per le persone con sofferenza psichica”.  Lo comunica in una nota l’Assessorato Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, in merito all’incontro che si è svolto tra i tecnici dell’assessorato regionale e i direttori generali delle Asl del Lazio. “Al termine della riunione – continua la nota – è stato raggiunto il pieno accordo, mettendo fine alle preoccupazioni riguardanti il futuro delle azioni a sostegno dei malati psichici sul territorio, anche nella fase di passaggio al nuovo regolamento regionale”.
“Durante l’incontro – continua la nota – i tecnici dell’assessorato hanno illustrato ai direttori generali le linee guida per la programmazione sociale a livello distrettuale, nelle quali sono garantite le risorse necessarie per la continuazione del servizio in favore dei disagiati psichici. In particolare, è stato comunicato ai direttori generali che le Asl dovranno concordare con i distretti socio-sanitari le risorse da destinare alla sofferenza psichica sulla base degli effettivi bisogni del territorio. Mentre la Regione, a tutela dei disagiati psichici, verificherà la presenza nella programmazione della spesa dei singoli distretti degli interventi in loro favore”.
“I direttori generali – aggiunge la nota – hanno apprezzato lo sforzo dell’assessorato tanto per la razionalizzazione del sistema, che permette una maggiore integrazione con gli altri interventi pianificati a livello distrettuale, quanto per l’ottimizzazione degli stanziamenti. In particolare, si sono impegnati a concordare con i distretti la spesa in favore delle persone con sofferenza psichica e a fornire agli uffici dell’assessorato le rendicontazioni sulle annualità pregresse, così da recuperare ulteriori risorse da riprogrammare in favore di chi ha bisogno”.
 




VITERBO, RADDOPPIO DELLA CASSIA, PARTITO IL TAVOLO DI CONFRONTO

 

Ieri mattina presso l’Assessorato alle Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Lazio si è svolta una riunione che ha avuto per oggetto il tracciato della nuova Cassia. Hanno partecipato l’assessore  Luca Malcotti, i dirigenti delle Direzione Infrastrutturale, i progettisti, il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici e Viabilità, Gianmaria Santucci, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Viterbo Claudio Ubertini, i sindaci di Capranica, Sutri e Bassano Romano.
“L’incontro è stato molto proficuo – dichiara Malcotti – sono state approfondite in maniera dettagliata le richieste avanzate dagli Enti Territoriali, alcune delle quali saranno riportate e raccolte in sede di Conferenza dei Servizi. Sono state date ampie ed approfondite delucidazioni – continua – su alcune osservazioni non accoglibili perché fuori dalla competenza della Conferenza dei Servizi attualmente in corso. Particolarmente apprezzabile è stato l’atteggiamento di tutti i Sindaci del territorio che hanno dimostrato grande responsabilità: nel porre le loro rivendicazioni hanno ribadito l’importanza dell’opera e la necessità di non fermare l’iter di approvazione”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia Marcello Meroi: “La riunione è stata estremamente utile e positiva, da parte della Regione e dei Comuni è stata ribadita la piena volontà di lavorare insieme per la realizzazione di questa infrastruttura, strategica per lo sviluppo della Tuscia e del Lazio. I Sindaci hanno ribadito le loro osservazioni, pienamente condivisibili e rivolte all’ottimizzazione del progetto. La Regione ha dato la massima disponibilità a lavorare in stretta sinergia con il territorio. L’obiettivo di tutti è di arrivare presto all’approvazione del Cipe con un progetto largamente condiviso e rispondente alle esigenze delle comunità locali”. 
 




LAZIO, ENTI FORMATIVI RISCHIANO IL CROLLO

Redazione

“Nessuna garanzia sui trasferimenti di risorse dovute dalla Regione Lazio alle Province per la gestione e il finanziamento delle attività formative e per le politiche attive del lavoro. Nessun riferimento ad una programmazione dei futuri interventi della Giunta per promuovere e gestire la formazione nei nostri territori.
Oggi l'assessore Zezza ha chiarito una volta per tutte che questa Giunta ha poche idee e molto confuse su tutte le questioni che riguardano la formazione. Non vi sono certezze di copertura per i bandi della Regione, tutte le risorse FSE sono state dirottate verso gli ammortizzatori sociali e, dopo aver annullato il Piano Economico Triennale, anche le convenzioni annuali sono a rischio. Le Province aspettano circa 162 milioni di euro, gli enti formativi, quelli accreditati e quelli direttamente gestiti dai Comuni, rischiano il tracollo con inevitabili e drammatiche ripercussioni sui posti di lavoro. Di fronte a questa situazione di incertezza abbiamo richiesto un'audizione per poter ascoltare tutti i presidenti delle Province del Lazio, alla presenza dell'assessore Zezza con la speranza di comprendere le vere intenzioni di questa Giunta.”
 




REGIONE, AL VIA LA SOPPRESSIONE DI 22 COMUNITA' MONTANE DEL LAZIO

Redazione

Riduzione dei costi, massimo rigore nelle spese correnti,  valorizzazione degli enti locali e ammodernamento della macchina burocratica della Regione Lazio. Ovviamente salvaguardando dipendenti e posizioni contrattuali: sono questi gli obiettivi della proposta di legge regionale per il riordino delle forme associative degli enti locali, che prevede la soppressione delle 22 Comunità Montane del Lazio, alla quale la Giunta Polverini ha dato il via libera nell’ultima seduta della scorsa settimana.
Lo ha dichiarato, soddisfatta per l’iniziativa intrapresa che sta ottenendo consensi unanimi in un periodo in cui la parola d’ordine è risparmiare, Annalisa D’Aguanno, vicepresidente regionale della commissione Lavoro, politiche sociali e giovanili: "Questo provvedimento, come ha avuto modo di ricordare anche la presidente Polverini, costituisce è il primo vero intervento di riordino delle forme associative degli enti locali e si inserisce nell’ambito della politica di contenimento dei costi che la Regione Lazio ha messo in campo fin dal suo insediamento. La proposta di legge va inoltre nella direzione indicata nella normativa nazionale, che impone uno stretto rigore sulle spese correnti. Naturalmente – ha proseguito la D’Aguanno – non ci sarà alcuna penalizzazione per i lavoratori che, in accordo con le organizzazioni sindacali, saranno ricollocati, mentre le funzioni degli enti saranno trasferite ai comuni competenti".
Ma c’è di più: "Lo scopo di questa proposta di legge – ha aggiunto Annalisa D’Aguanno – è anche quello di valorizzare di più e meglio gli enti locali, promuovendo al contempo il fondamentale processo di ammodernamento della macchina burocratica della Regione Lazio per cui la Giunta è impegnata".

I dati: attualmente nel Lazio ci sono 22 comunità montane che contano 108 dipendenti a tempo indeterminato, 42 contratti a tempo determinato e 287 contratti a tempo determinato a cui si fa ricorso in specifici periodi dell’anno.




REGIONE LAZIO, CANGEMI: PRONTA PROPOSTA DI LEGGE DI SOPPRESSIONE COMUNITA' MONTANE

Redazione

“Con la proposta di legge che presenterò in Giunta per la soppressione delle 22 Comunità montane, prevediamo un notevole risparmio per le casse regionali. Tale provvedimento interpreta l’obiettivo della lotta agli sprechi perseguito fin dai primi atti dalla Giunta Polverini ed è perfettamente in linea con il processo di ammodernamento della macchina burocratica della Regione Lazio che stiamo portando avanti”. E’ quanto dichiara Giuseppe Cangemi, assessore agli Enti Locali e Sicurezza della Regione Lazio, nell’illustrare il provvedimento che porterà in sede di Giunta.

“Il Lazio – spiega l’assessore -, con le sue 5 province e poco più di 5 milioni e 700 mila abitanti, conta ben 378 comuni di cui solo 73 superano i 10.000 abitanti e ben 201 sono al di sotto dei 3.000 abitanti. A questi Enti locali – prosegue Cangemi – si aggiungono le 22 comunità montane, che furono create con l’auspicio di favorire territori le cui caratteristiche geografiche comportano maggiori difficoltà e che nel tempo si sono spesso dimostrate incapaci di perseguire gli scopi per cui erano nate”.

“Le 22 comunità montane – spiega Cangemi – ad oggi contano 108 dipendenti a contratto a tempo indeterminato, 42 contratti a tempo determinato con lavori flessibili, 287 contratti a tempo determinato usati in periodi specifici. I lavoratori saranno ricollocati a seguito di una valutazione con in accordo con le Organizzazioni sindacali. Con questa proposta saranno valorizzati ancor di più gli enti locali”.

 




COMMISSIONE SANITA', AL VIA LEGGE REGIONALE SULLO STALKING

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Ha preso il via, questa mattina, in commissione Sanità l'iter della proposta di legge regionale "Misure per prevenire e contrastare l'insorgenza e la diffusione dello 'stalking'" con un primo voto sul titolo espresso all'unanimità. L'esame nel merito, con i relativi emendamenti, è stato previsto per la prossima seduta. Il testo, come illustrato dai proponenti Claudio Bucci (Idv) e di Isabella Rauti (Pdl), punta ad istituire servizi antistalking nelle Asl, con lo scopo di garantire adeguate misure di sostegno a chi sia vittima di questi soprusi e di avviare progetti miranti anche al recupero degli autori. Previsti un "Osservatorio regionale" per il monitoraggio del fenomeno e la stipula di protocolli di intesa ad hoc con autorità giudiziarie e autorità pubbliche per definire un iter di azione per contrastare il fenomeno. "A livello regionale c'è bisogno di dare una risposta allo stalking" ha detto Bucci. Rauti ha affermato che, se approvata, questa legge "consentirebbe di segnare un percorso di civiltà".

La presidente della commissione Sanità, Alessandra Mandarelli, ha espresso plauso all'iniziativa della 'proposta di legge sullo stalking', specificando però la necessità di renderla meglio compatibile, anche dal punto di vista terminologico, con la legge nazionale – che all'art. 612 bis codice penale prevede l'istituzione di questo reato – la quale risulta essere materia riservata allo Stato. E la stessa necessità di compatibilità vale con le norme in materia di competenza sulla sicurezza, che non è in capo alle Regioni.

Inoltre, nell'ottica di rendere ancora più efficace ed efficiente il contenuto della proposta, la presidente ha dichiarato: "Ritengo sia opportuno indirizzare e portare la materia dello stalking verso un approccio multidisciplinare che vada nel senso della prevenzione e della tutela, integrandosi con i servizi socio-sanitari già presenti e funzionanti sul territorio. In questa senso, dunque, lo stalking va affrontato in un ambito di medicina territoriale, affidando le strutture esistenti e costituende alle competenze dei distretti socio-sanitari, piuttosto che esclusivamente alle Asl". "Questa indicazione – ha aggiunto Mandarelli – inoltre, è in linea con le direttive del piano di rientro, che predilige, in un'ottica di appropriatezza delle cure e di approccio alla soluzione dei problemi, la medicina territoriale a quella ospedaliera, come pure le soluzioni multidisciplinari – comprensive di prevenzione, cure domiciliari e soluzioni ambulatoriali – ad una risposta prettamente ospedaliera e sanitaria".

Lidia Nobili (Pdl) ha anticipato l'intenzione di proporre un allargamento dei servizi antistalking anche in Comuni e Province. Ha invece auspicato un iter rapido di approvazione Enzo Foschi (Pd), anche se si è detto preoccupato per i costi, temendo uno stop in sede di commissione Bilancio. Stesse preoccupazioni sono emerse anche dall'intervento, pur sempre favorevole alla proposta Bucci-Rauti, di Raffaele D'Ambrosio (Udc). Emendamenti sono stati annunciati dalla stessa Rauti, che ha accolto il suggerimento di Giulia Rodano (Idv) circa l'opportunità della indicazione da parte dell'Agenzia di sanità pubblica di linee guida ad uso degli operatori per individuare correttamente i casi di stalking.

Hanno partecipato alla seduta Giuseppe Melpignano (Lista Polverini), Andrea Bernaudo (Pdl), Francesco Battistoni (Pdl), Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) e Giuseppe Celli (Lista civica cittadini/e).

 

 




ROMA OLIMPIADI: CIOCCHETTI (UDC) "MONTI DIRA' DI NO A TOTTI?"

Redazione

”Un gesto profondo e significativo che rappresenta l’Italia unita per una grande causa. I grandi dello sport si esprimono a favore delle Olimpiadi 2020. Monti come potra’ dire di no a Totti? A Valentino Rossi e agli altri 58 atleti?”. Cosi’, su Twitter, il vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti (Udc), in merito all’appello al premier per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 lanciato da 60 atleti.