Pordenone, pedofilia: vittima accoltella il presunto orco e si costituisce

PORDENONE – La vittima di alcuni episodi di pedofilia, subiti quando era ancora minorenne, ha accoltellato, la notte scorsa, il presunto “orco”: l’episodio è avvenuto poco dopo mezzanotte a San Vito al Tagliamento (Pordenone).

 

Il ferito – 48 anni, medico ed ex allenatore di calcio giovanile – è ricoverato in ospedale a San Vito al Tagliamento in prognosi riservata. L’aggressore, 23 anni, è stato fermato dai Carabinieri di Pordenone, ai quali si è costituito un’ora dopo l’accoltellamento. L’aggressione è avvenuta nella casa del medico che, prima di perdere conoscenza, è riuscito a indicare ai Carabinieri l’identità del suo aggressore.     Il professionista alcuni anni fa aveva ospitato il ragazzo, fino a quando la madre del giovane lo aveva accusato di episodi di molestie sessuali verso il figlio. Il processo contro il medico, che ha sempre respinto le accuse, anche nel periodo in cui, la scorsa primavera, era finito agli arresti domiciliari, è tuttora in corso.




Reggio emilia, adescava ragazzine su Facebook: pedofilo in manette

 

Redazione

 

EMILIA ROMAGNA – In oltre 10 anni ha adescato centinaia di adolescenti sia all'uscita da scuola sia attraverso social network come Facebook. Protagonista della vicenda un quarantenne sudamericano, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia che – spiega una nota dell'Arma – hanno "documentato centinaia e centinaia di abusi commessi". Sino ad ora sono trenta le giovani vittime identificate. L'uomo ha anche 'postato' in rete alcuni video dei rapporti sessuali ripresi di nascosto con i giovani. L'inchiesta coordinata dalla Procura di Bologna è stata ribattezzata 'Lost Innocence'.

I Carabinieri reggiani hanno ricostruito come in dieci anni l'uomo fosse riuscito a crearsi una sorta di alter ego femminile, 'pubblicizzandolo' tra gli adolescenti come una propria cugina particolarmente disinibita. Dalla finestra della propria abitazione gettava banconote ai minori in uscita da scuola – alcuni di soli 13 anni – inducendoli a salire in casa e a consumare rapporti sessuali con quella che pensavano essere la 'donna dei propri sogni'.