Ragusa: libero l'uomo che ha tentato di rapire la bimba di 5 anni

di Angelo Barraco

Ragusa – E’ libero Ram Lubhaya, l’indiano 43enne che ha tentato di sequestrare una bimba di 5 anni lo scorso 16 agosto sul lungomare Scoglitti. Lo ha stabilito il procuratore di Ragusa a seguito di un lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto l’uomo. Lui ha negato tutto e si è detto estraneo ai fatti. In merito al tentato rapimento la Procura di Ragusa ha spiegato che per tale azione non è previsto l’arresto ma serve la conferma del fermo. L’indiano era stato individuato a seguito del tentato sequestro e successivamente lasciato a piede libero in attesa della convalida del fermo. Dagli accertamenti è emerso che era sprovvisto di permesso di soggiorno e aveva precedenti per droga. 

La vicenda. In data 17 agosto i Carabinieri di Vittoria hanno fermato sul lungomare di Scoglitti un cittadino indiano, tale Lubhaya Ram di 43 anni, per aver tentato di rapire una bambina di cinque anni, che ha approfittato di un momento di distrazione della madre. Si apprende che in data 18 agosto il cittadino indiano è tornato in libertà perché l’udienza di convalida è stata rinviata a data da destinare. L’uomo aveva dei precedenti penali e gli inquirenti lo hanno rintracciato dopo diverse ore grazie ad un identikit che alcuni testimoni hanno fornito. L’uomo era stato accusato di sequestro di persona aggravato ed era stato inoltre rinchiuso in carcere a Ragusa e dovevano essere chiariti i motivi che hanno spinto l’uomo a compiere il tentato rapimento. Secondo una prima ricostruzione degli eventi, il tutto è accaduto nel momento in cui la piccola è sfuggita per un breve lasso di tempo al controllo dei genitori. L’uomo si è avvicinato alla famiglia che in quel momento si trovava in compagnia di amici, li ha salutati come fosse un amico loro, poi ha preso improvvisamente la bambina e si è dato alla fuga. I genitori lo hanno prontamente rincorso per una decina di metri, riuscendo a sottrargli con difficoltà la bambina.



Ragusa, rapisce bambina di cinque anni in spiaggia: a piede libero dopo 24 ore

A.B.

 

Ragusa – In data 17 agosto i Carabinieri di Vittoria hanno fermato sul lungomare di Scoglitti un cittadino indiano, tale Lubhaya Ram di 43 anni, per aver tentato di rapire una bambina di cinque anni, che ha approfittato di un momento di distrazione della madre. Si apprende che in data 18 agosto il cittadino indiano è tornato in libertà perché l’udienza di convalida è stata rinviata a data da destinare. L’uomo aveva dei precedenti penali e gli inquirenti lo hanno rintracciato dopo diverse ore grazie ad un identikit che alcuni testimoni hanno fornito. L’uomo era stato accusato di sequestro di persona aggravato ed era stato inoltre rinchiuso in carcere a Ragusa e dovevano essere chiariti i motivi che hanno spinto l’uomo a compiere il tentato rapimento. Secondo una prima ricostruzione degli eventi, il tutto è accaduto nel momento in cui la piccola è sfuggita per un breve lasso di tempo al controllo dei genitori. L’uomo si è avvicinato alla famiglia che in quel momento si trovava in compagnia di amici, li ha salutati come fosse un amico loro, poi ha preso improvvisamente la bambina e si è dato alla fuga. I genitori lo hanno prontamente rincorso per una decina di metri, riuscendo a sottrargli con difficoltà la bambina. L’uomo attualmente è un indagato ma a piede libero e sui social è scoppiata la polemica, poiché nella mente degli italiani sono riaffiorati i tristi ricordi in merito a rapimenti di bambini che ad oggi non hanno trovato risposta alcuna. 

 




RAGUSA: BIDELLO DI 53 ANNI ABUSA SESSUALMENTE DI MIGRANTE 16ENNE

di Angelo Barraco
 
Ragusa – Un uomo di 53 anni, che svolge la professione di bidello, è stato fermato dalla Polizia di Ragusa per aver abusato sessualmente e ripetutamente di una migrante di 16 anni che frequentava la scuola in cui lui lavorava.

La giovane era sbarcata in Sicilia pochi mesi fa e il bidello esercitava pressioni coercitive sulla giovane offrendole denaro in cambio di rapporti sessuali, in un’occasione le ha offerto una gomma da masticare qualora la giovane l’avesse seguito.

L’uomo diceva alla piccola di essere il suo futuro marito e le faceva credere di volerla sposare. Il suo arresto è avvenuto poco dopo un abuso avvenuto a scuola. La macchina investigativa si è mossa a seguito della segnalazione fatta alla Polizia di Stata da parte di un’educatrice di un centro minorile che aveva notato un comportamento anomalo da parte della giovane che si rifiutava di andare a scuola, un comportamento che si contrapponeva con i pregressi atteggiamenti di ilarità dei mesi precedenti.

Le intercettazioni ambientali hanno dato conferma al racconto della giovane vittima: E’ emerso che l’uomo la voleva sposare, che la chiamasse moglie e che voleva sposarla inoltre è emerso il dato oggettivo in cui propone di seguirlo in cambio della gomma. L’uomo le diceva “You are my wife, do you remember?'. 'Tu sei mia moglie, ti ricordi?” ma anche “I have a chewing gum in my pocket (ho un gomma da masticare nella mia borsa”. Poi le proposte oscene: “come here (vieni qua)” e “Vuoi venire con me in bagno? Vieni ti do un regalo. Vuoi venire con me in palestra?”. L’uomo ha convinto la giovane a seguirlo e ha abusato di lei nel bagno dello spogliatoio, ha inoltre raccontato che l’uomo le ha tappato la bocca con la mano e ha tentato ti toglierle i vestiti, la giovane ha tentato la fuga ma l’uomo ha continuato ad abusare di lei. 



RAGUSA: SEQUESTRATA MAXI DISCARICA DI 5MILA MQ AD ACATE

Redazione

Ragusa – Una mega discarica con rifiuti pericolosi. I Carabinieri di Ragusa hanno sequestrato una discarica abusiva dove si smaltivano rifiuti speciali. L'area di oltre 5.000 mq si trova ad Acate, in Contrada Fossa nera. Durante il blitz sono stati rinvenuti numerosi e consistenti cumuli di rifiuti, per svariate tonnellate, costituiti da terre e rocce da scavo di riporto, inerti, rifiuti plastici e organici. Inoltre, sono stati rilevati appezzamenti di superfici interessate da ceneri e residui di combustione di materiale plastico, proveniente dalle serre agricole adiacenti, che sono state quindi sottratti al regolare smaltimento. È scattata così la denuncia a piede libero per i quattro vittoriesi, tutti coltivatori, proprietari dei terreni adibiti a luogo di illecito smaltimento. I 4 dovranno rispondere dei reati di abbandono e smaltimento illecito di rifiuti speciali con emissioni diffuse in atmosfera di polveri.




RAGUSA, CASO SHOCK: LA RIMANDANO A CASA DALL'OSPEDALE E PARTORISCE FETO MORTO

Redazione

Ragusa – E' un caso sul quale è necessario fare assolutamente chiarezza. Quando ci si rivolge ad una struttura pubblica si deve ricevere l'adeguata assistenza. La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un'inchiesta sulla morte di un feto all'ospedale Trigona di Noto. E' stata la famiglia della madre a presentare una denuncia alla polizia. Il decesso e' avvenuto giovedi' scorso. Il giorno prima la madre, una diciannovenne si era recata al pronto soccorso con dolori al ventre ma i medici, secondo una prima ricostruzione al vaglio degli inquirenti, l'avrebbero dimessa. Dopo 24 ore si e' consumata la tragedia e la donna ha partorito il feto morto. La Procura ha disposto l'autopsia




RAGUSA: NEONATO MUORE DOPO UNA VACCINAZIONE. LA PROCURA INDAGA

di Cinzia Marchegiani

Ragusa – Una notizia che gela, impossibile da accettare. Sabato scorso, 27 giugno 2015, un bambino di appena due mesi, è morto presso l’ospedale "Paterno' Arezzo" di Ragusa. Era stato ricoverato il giorno precedente verso le ore 23,30 per malori in seguito alla somministrazione di una vaccinazione obbligatoria. Solo oggi però è stata diffusa la notizia dai carabinieri.

La procura indaga sul decesso. La notizia della morte è stata comunicata dai carabinieri, i quali hanno acquisito la cartella clinica del neonato e come prassi hanno dovuto notificare l'avviso di conferimento d'incarico per l'autopsia alle parti interessate. Il decesso avvenuto subito dopo una profilassi vaccinale ha fatto scattare gli accertamenti, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Botti, mirati a stabilire le cause della morte del piccolo e a fare luce su eventuali responsabilità di colpa medica da parte del personale dell'ospedale e dell'Asp di Ragusa, che aveva vaccinato il neonato. A circa 12 persone non indagate ma "parti interessate" sembrerebbe siano stati notificati gli avvisi, affinché possano nominare un loro consulente che assista alle procedure dell’autopsia.

La Asp di Ragusa ci tiene a precisare con un comunicato che il piccolo è giunto, nel P.O. “Maria Paternò Arezzo, in data 26 giugno 2015 alle ore 23,30. All’atto del ricovero il piccolo presenta condizioni gravi, con diagnosi precedente di “malformazione cardiaca congenita”. Approntate, immediatamente, le cure del caso il bambino viene trasferito presso la divisione di neonatologia e Utin – Unità Terapia Intensiva Neonatale – e nonostante le cure costantemente prestate alle 6.45 si registra il decesso del piccolo.




RAGUSA: SALVATI 98 MIGRANTI

di Angelo Barraco
 
Ragusa – Continuano i viaggi della speranza dalle coste libiche alle coste italiane. Ieri sono stati soccorsi 98 migranti dal pattugliatore “Fasan” e portati su una nave della Marina Militare chiamata “Foscari”. Invece è successo un altro avvenimento raro ma importate ai fini del comprendere certe dinamiche organizzative del trasporto degli immigrati dalla Libia all’Italia. E’ stato individuato e fermato lo scafista di un altro barcone giunto ieri a Ragusa, lo scafista è eritreo. Oltre al fermo dello scafista è avvenuto alche il fermo di due soggetti che in Libia si occupavano della vigilanza armata dei migranti; uno è stato tratto in arresto, uno invece denunciato perché di minore età.
 
Costoro, gli organizzatori, avevano detto ai migranti di dire al loro arrivo che gli scafisti erano morti, i migranti hanno fatto tale racconto alle autorità competenti ma è risultato inverosimile e successivamente hanno detto la verità. Paolo Gentiloni ha parlato in merito alla missione Ue in Libia dicendo chiaramente che la missione non prevede affatto “bombardamenti da aerei o da navi in mare e non ci sara' alcun intervento di occupazione con forze militari sul terreno" invece, dice Gentiloni quello che sarà fatto sarà "un enorme lavoro di intelligence teso a individuare i trafficanti, le operazioni navali di sequestro e confisca in mare dei mezzi una volta salvati i migranti e incursioni mirate sulle coste”. Gentiloni non nasconde a se stesso le difficoltà pratiche e procedurali per avviare la missione, ma ricorda che “e' essenziale avere una risoluzione Onu: lo richiedono anche solo il sequestro e la confisca al largo o l'eliminazione a riva dei mezzi”. Il ministro degli Esteri poi dice: “Entro il mese capiremo se capiremo se la risoluzione del Consiglio di sicurezza va a buon fine. I due snodi essenziali sono: rassicurare i membri permanenti che il riferimento al Capitolo 7, cioe' il ricorso all'uso della forza, non prelude a interventi militari in Libia, motivo di forte preoccupazione per Mosca e Pechino.
 
Noi sappiamo bene di non avere intenzioni del genere” continua dicendo “Ma Lavrov a Mosca mi ha sottolineato la necessita' che la risoluzione sia molto chiara su questo punto. Secondo snodo, l'ingaggio delle autorita' libiche a questo tipo di intervento, a partire dal Parlamento di Tobruk. Sapendo che in Libia non c'e' un solo governo e quindi nulla e' semplice su questo piano". Gentiloni ricorda che "il progetto verra' sottoposto ai ministri degli Esteri e della Difesa lunedi'” aggiunge poi “L'Italia e' tra i Paesi che si augurano la sua immediata approvazione Ci siamo candidati a guidarla, offrendo anche Roma come sede del comando. Penso che il passo finale sara' quello del Consiglio europeo di fine giugno" aggiunge poi "Nessuna singola misura puo' risolvere una volta per tutte il problema dei migranti. Sara' permanente nei prossimi decenni, basta guardare i divari di reddito e demografici tra Europa e Africa, le crisi e le guerre. Non illudiamoci di poterlo cancellare, possiamo solo lavorare per regolarlo”. 



RAGUSA: UOMO TENTA DI UCCIDERE L'EX MOGLIE CON UN'ACCETTA

Angelo Barraco

Ragusa –  Un uomo di 28 anni di origine romena, Daniel Lupascu è il suo nome, ha colpito con un’accetta l’ex moglie, una connazionale di 33 anni. Prima l’ha insultata, poi si è scagliato contro l’ex moglie, ma la donna è riuscita a scappare e a chiamare il 112. L’uomo è stato bloccato dai Carabinieri ed è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori, minaccia aggravata e porto ingiustificato di strumenti atti all’offesa. La motivazione che avrebbe spinto l’uomo a scagliarsi contro l’ex moglie avrebbe come causa i continui dissidi tra la coppia. Ma non era la prima volta che l’uomo si rendeva protagonista di gesti violenti contro la moglie e infatti era stato denunciato dalla stessa. L’uomo è stato portato nella casa circondariale di Ragusa. Ma non è il primo caso in cui un uomo si scaglia contro la moglie. A Pordenone un  uomo di 40 anni,  Abdelhadi Lahmar, residente in Italia ed incensurato, ha ucciso la moglie e la figlia di 7 anni a colpi di accetta. Dopo aver commesso il duplice delitto, l’uomo ha chiamato immediatamente la polizia che, recatasi sul posto, lo ha arrestato.  Una prima ricostruzione della dinamica dei fatti vedrebbe l’uomo che si sarebbe avventato prima sulla moglie uccidendola e successivamente verso la figlia. I colpi inferti alla moglie sarebbero circa dieci, la figlia sarebbe stata sgozzata con un coltello.



RAGUSA: DROGA NELLE CARAMELLE

di Angelo Barraco

Ragusa – Un’operazione della Polizia di Stato ha portato all’individuazione e all’arresto di due corrieri della droga. I due corrieri trasportavano mezzo chilogrammo di eroina pura, la sostanza era nascosta nelle caramelle ed era ricoperta da dentifricio per sfuggire ai controlli e al fiuto dei cani antidroga. Malgrado vi fosse, da parte dei trafficanti, il tentativo di sfuggire ai controlli, e malgrado avessero creato questo ingegnoso piano, grazie al lavoro degli investigatori è stato interrotto il loro obiettivo. Dopo che ai due soggetti è stato contestato il reato, sono stati condotti in carcere.

ANALOGIE:
Siamo a Genova; febbraio 2015. Due pusher sudamericani sono stati arrestati all’uscita del casello di Rapallo perché avevano oltre duecento grammi di droga in un sacchetto di caramelle al cioccolato. I pusher inizialmente avevano detto agli agenti che pacchetto vi erano solamente dolci, ma un controllo più approfondito ha permesso l’individuazione della droga. I due pusher erano già noti alle forze dell’ordine poiché in passato si erano resi protagonisti di un traffico di droga nelle zone di Genova. I due spacciatori sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
 




RAGUSA:ARRESTATO TRANSESSUALE GESTORE DI CASE PER INCONTRI SADOMASO

di M.L.S.
Ragusa – La Polizia di Stato di Ragusa ha tratto in arresto un transessuale Brasiliano per sfruttamento della prostituzione. Ritenuto il gestore di 3 case per appuntamenti nel centro storico della città, l'uomo sarebbe stato colto in flagrante mentre riscuoteva denaro da una delle ragazze in forza alle sue “dipendenze”. All'interno dei 3 centralissimi appartamenti sono stati trovati anche molti accessori utilizzati per pratiche Sadomaso durante gli “incontri”. Il presunto gestore brasiliano, che a sua volta usava prostituirsi, al momento dell'arresto è stato trovato con documenti non idonei alla permanenza in Italia ed, in virtù di questo, la questura ha disposto per lui l'espulsione.




RAGUSA: NEONATA MUORE PER MANCANZA DI POSTI NEGLI OSPEDALI

ALTRI DUE CASI ANCHE AL CENTRO ITALIA, SCOPRI QUALI!

 

di Angelo Barraco

Ragusa:
  Ancora dramma negli ospedali, una neonata ha avuto una gravissima crisi respiratoria subito dopo essere venuta al mondo, il parto è avvenuto nella clinica privata di Catania Giibino. Il parto era avvenuto senza difficoltà anche se i problemi respiratori sono insorti subito. La neonata è stata trasferita immediatamente in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica all’ospedale di Ragusa perché nel capoluogo etneo non vi erano più posti disponibili ma è morta prima che avvenisse il ricovero. L’ambulanza è andata in tre ospedali diversi, ovvero: il Garibaldi, il Santo Bambino e il Cannizzaro ma non ha ricevuto alcuna risposta positiva poiché gli ospedali risultavano pieni e non potevano dare assistenza immediata. I genitori della piccola hanno denunciato quanto accaduto in Procura e la Procura ha sequestrato la cartella clinica della piccola. E’ stato già interrogato il personale del 118 e adesso il pm Minicucci dovrà decidere se disporre l’autopsia. L’assessore regionale alla Salute dichiara in merito ai fatti accaduti: “E’ vergognoso che non si riesca a trovare un posto di Terapia intensiva pediatrica e d’urgenza per una neonata. Verificherò come sono andate le cose senza guardare in faccia nessuno”.

Muore altro neonato. Ma in Italia non è l’unico caso, ricordiamo l’analogo caso avvenuto a Frosinone in cui un Bambino di sei mesi è morto all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era stato portato in eliambulanza dopo che aveva mostrato segni di soffocamento, oppure sempre a Roma, all’ospedale Casilino, un’altra neonata muore per crisi respiratoria. La bambina aveva soltanto otto giorni. La bambina era stata soccorsa in un primo momento da un pediatra e da un anestesista, ma viste le condizioni è stata incubata e trasferita in un’altra struttura, l’ospedale Casilino di Roma, dove purtroppo è spirata.