Ragusa, Squadra Mobile: in manette 5 persone per traffico di esseri umani, sfruttamento della prostituzione anche minorile e associazione a delinquere

RAGUSA – La Polizia di Stato di Ragusa ha fermato cinque cittadini rumeni per reati connessi al fenomeno del “caporalato”, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile. Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini svolte dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa a seguito delle dichiarazioni rese da un cittadino romeno che, prostrato da una situazione di grave sfruttamento lavorativo, si era recato presso la Questura di Ragusa, offrendo un agghiacciante narrato sulle modalità del suo trasferimento in Italia e sull´attività lavorativa in cui era impegnato. Da tali dichiarazioni partiva l´indagine con cui veniva accertata l´esistenza di una associazione criminale finalizzata al traffico di esseri umani a fini dello sfruttamento lavorativo.

La prassi criminale

Le vittime venivano attirate con l´inganno e la falsa promessa di un´occupazione lavorativa, di una sistemazione abitativa dignitosa e, poi, invece, venivano private di ogni facoltà di negoziare condizioni di lavoro e di vita. All´arrivo in Italia tutte le vittime venivano costrette ad abitare in immobili privi di riscaldamento, a vestirsi con indumenti prelevati dai rifiuti, a cibarsi di alimenti scaduti o di pessima qualità ed erano condotte nei vari terreni dai sodali e lì controllate al fine di mantenerne alta la produttività, usando a tale scopo una violenza inaudita. L´attività permetteva di identificare numerose vittime del traffico di esseri umani gestito dagli indagati. Tutte le vittime presenti sul territorio sono ora presso un´associazione anti-tratta specializzata nell´ambito della tratta di persone a scopo di sfruttamento lavorativo.




Ragusa, porto di Pozzallo: denunciate 3 persone per truffa, evasione fiscale e riciclaggio

RAGUSA – Lo scorso 7 settembre le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dalla magistratura iblea per un valore pari a quasi quattrocentomila euro nei confronti di un imprenditore locale, operante all’interno del Porto di Pozzallo.

L’operazione è frutto di una lunga attività di polizia tributaria e giudiziaria intrapresa dai finanzieri della Tenenza di Pozzallo che ha portato alla luce un vorticoso giro di false fatturazioni finalizzate a consentire ad una impresa di Pozzallo di aggiudicarsi un finanziamento del Fondo Europeo per la Pesca, pari a quasi 400 mila euro, per la costruzione di un impianto di erogazione carburante per natanti all’interno del porto.

Le indagini, scattate a seguito di un normale monitoraggio sui flussi finanziari e controllo della spesa pubblica, hanno fatto emergere un articolato sistema truffaldino fondato sul sistematico utilizzo di fatture false prodotte da società create ad hoc, il tutto finalizzato a truffare l’ente Regione Siciliana.

In particolare, per mezzo di trasversali metodologie d’indagine di polizia giudiziaria e tributaria, è stato accertato che l’azienda beneficiaria del finanziamento pubblico altro non faceva che prendere contatti con le reali aziende fornitrici, ordinare gli acquisti e fare in modo che questi venissero solo fatturati a terze aziende compiacenti perché i beni invece arrivavano a reale destinazione. Quest’ultime, denominate in gergo “cartiere” (perché prive di patrimonio e create con l’unico obiettivo di ricevere ed emettere fatture false), fatturavano la merce indicando importi maggiorati nei confronti della società beneficiaria, al solo scopo di farle creare costi compatibili con il credito pubblico ottenuto.

Tale espediente truffaldino ha permesso all’impresa di incamerare molti più soldi di quelli necessari per la fabbricazione del nuovo impianto di distribuzione ed ha consentito a due imprenditori disonesti di intascarsi illecitamente una buona fetta del finanziamento.

Inoltre, per rendere il tutto più verosimile, le fatture, attestanti acquisti sovrastimati o lavori edili mai eseguiti, venivano pagate a mezzo bonifico, e poi, nell’arco di pochi giorni, i soldi bonificati tornavano nella disponibilità dell’ordinante, mediante fittizi compromessi di acquisizione di quote societarie.

L’articolata attività d’indagine, condotta setacciando decina di conti correnti e centinaia di pagine di documentazione contabile ed extracontabile, ha permesso di seguire il flusso di denaro sporco che i due imprenditori avevano già fatto confluire in attività economiche lecite, al fine di dissimulare la provenienza delittuosa.

L’autorità Giudiziaria di Ragusa, condividendo appieno i rilievi mossi dalle Fiamme Gialle Iblee, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca di tutti i beni di proprietà e nella disponibilità della società beneficiaria.

Diversi sono i beni su cui sono stati apposti i sigilli, tra cui gran parte del patrimonio aziendale, l’intero impianto di distribuzione carburante, un molo galleggiante lungo più di 50 metri e tutte le disponibilità finanziarie contenute sui conti correnti.

Gli imprenditori coinvolti, tra cui anche un commercialista, sono stati tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria di Ragusa e dovranno ora difendersi dall’accusa di truffa aggravata, evasione fiscale e riciclaggio.

L’operazione eseguita evidenzia la trasversalità dei servizi svolti dalla Guardia di Finanza, che permette di contrastare le truffe, gli abusi e gli sprechi nel settore della spesa pubblica, al fine di garantire sia un’efficace azione di tutela della concorrenza tra le imprese che la legalità in generale.




Ragusa: i carabinieri intensificano l’attività contro il fenomeno delle fumarole

RAGUSA – Nell’ambito dei controlli predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, finalizzati a prevenire e reprimere reati di natura ambientale e l’annoso fenomeno delle fumarole, che incidono negativamente sulla qualità della vita delle persone che abitano il territorio, i militari della Compagnia di Vittoria, nella mattinata di ieri, hanno sottoposto ad attività ispettiva numerosi appezzamenti agricoli situati ad Acate in Contrada Macconi, rinvenendo di fatto vere e proprie discariche abusive per lo smaltimento illecito di rifiuti e alcune zone interessate dalla combustione di plastica e di scarti di coltivazioni serricole, con relative ceneri e residui, sequestrando il tutto.

In particolare, i militari della locale Stazione, grazie alla profonda conoscenza del territorio di competenza e nello specifico delle aree rurali e agricole, molto diffuse, hanno concentrato la loro attenzione su alcuni terreni situati in quella Contrada e, dopo averla monitorata per diversi giorni, anche con servizi notturni, è scattato il blitz durante il quale sono stati rinvenuti numerosi e consistenti cumuli di rifiuti, per svariate tonnellate, costituiti da inerti, materiale plastico e rifiuti organici di ogni genere. Inoltre, sono stati rilevati appezzamenti di superfici interessate dalla combustione di materiale plastico, proveniente dalle serre agricole adiacenti, e dalle relative ceneri, che sono state quindi sottratti al regolare smaltimento, nonché di rifiuti vegetali provenienti dall’attività serricola. L’accumulo di rifiuti speciali e delle materie plastiche, ed in particolare la loro combustione, provoca lo sversamento nel terreno di liquidi e sostanze altamente nocive quali le diossine e i policlorobifenili, che possono inquinare il suolo e le relative falde acquifere, mentre nell’aria si liberano idrocarburi policiclici altamente inquinanti.
E’ scattata così la denuncia a piede libero per un coltivatore, 55 enne, incensurato di Acate, proprietario dei terreni.

Dinanzi all’Autorità Giudiziaria di Ragusa dovrà rispondere dei reati di abbandono, combustione e smaltimento illecito di rifiuti speciali con emissioni diffuse in atmosfera di polveri. L’intera area, comprendente un appezzamento agricolo di oltre cento metri quadrati complessivi, è stata sottoposta a sequestro e sono tuttora in corso accertamenti di natura tecnica finalizzati all’individuazione di corpi metallici nel sottosuolo al fine di accertare il livello e la gravità dell’inquinamento prodotto: le indagini, pertanto, sono suscettibili di ulteriori sviluppi operativi.
L’attività ispettiva di oggi si inquadra nell’ambito dei controlli in materia ambientale che l’Arma dei Carabinieri sta effettuando in tutto il territorio ragusano.




Ragusa, solidarietà con Amatrice: tutto pronto per l’evento del 3 settembre

 

RAGUSA – Tutto pronto per la manifestazione che si svolgerà domenica 3 settembre, organizzata dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco, patrocinata dal Capo del Corpo Nazionale, per sostenere le popolazioni colpite dal sisma dell’agosto 2016.

Con la collaborazione della associazione “No al doping e alla droga” alle 07.00 i partecipanti si concentreranno nello spazio antistante il campo sportivo “Aldo Campo” di C.da Selvaggio da dove partiranno alla volta di Marina di Ragusa per giungere in piazza Duca degli Abruzzi intorno alle 10.30. Intorno alle 08.00 dallo stesso sito prenderà il via gara podistica vera e propria che vede la partecipazione di atleti del ragusano e delle province limitrofe per giungere anche loro in piazza duca degli Abruzzi intorno alle 10.00.

Chi non allenato alla percorrenza di tanti chilometri, e le numerose famiglie che parteciperanno alla “Family-Run”, potranno ritrovarsi alle 09.00 in P.zza Duca degli Abruzzi da dove partiranno per raggiungere “Punta di Mola” e tornare indietro per una percorrenza complessiva di circa 5 Km..

Tutti i partecipanti indosseranno le maglie con i loghi, acquistate con il contributo di aziende del territorio. Il ricavato della vendita delle magliette, che proseguirà fino al pomeriggio di sabato, in piazza Duca degli Abruzi a marina di Ragusa, determinerà il contributo che per il tramite dell’associazione “No al doping e alla droga” sarà recapitato al Sindaco di Amatrice a favore dei bambini residenti in quel comune.

Personale libero dal servizio del Comando, ha dato la propria disponibilità per assistere i camminatori lungo il percorso e per ogni attività di supporto alla manifestazione.

Piazza Duca degli Abruzzi a Marina di Ragusa vedrà intorno alle 10.30 l’arrivo di tutti i partecipanti e la premiazione dei podisti che avranno ottenuto il miglior tempo fra le donne, gli uomini e i vigili del fuoco partecipanti. I bar della piazza offriranno un gelato a tutti i camminatori e podisti con indosso la maglia della manifestazione.

Determinante, per l’organizzazione e la riuscita dell’evento, é stato il contributo tecnico logistico del Comune di Ragusa, che, peraltro, ha messo a disposizione due bus per i trasferimenti da Marina di Ragusa a Ragusa, delle forze dell’ordine che contribuiranno a rendere sicuro e vigilato il percorso, dei volontari che realizzeranno punti di ristoro lungo, di tutti gli enti che hanno in qualche modo sostenuto l’iniziativa.




Ragusa, recuperato un uomo dal greto del fiume Ippari a Comiso

Alle 16.20 del 26 agosto la squadra del distaccamento di Vittoria è intervenuta a Comiso, in prossimità del ponte sul fiume Ippari, per recuperare un ferito dal greto del corso d’acqua.

Mentre il personale medico provvedeva a stabilizzare il ferito, dalla sede centrale è arrivata l’autoscala e l’automezzo con l’attrezzatura SAF (Speleo Alpino Fluviale) con la quale i vigili del fuoco hanno raggiunto il malcapitato, lo hanno posizionato sulla barella toboga e lo hanno riportato al piano strada.
Al termine del recupero, il ferito è stato affidato al personale del 118 che lo ha trasportato all’ospedale Cannizzaro di Catania.




Ragusa: investe con l'auto il nuovo fidanzato della ex

 

RAGUSA – Ha visto la sua ex fidanzata, di 17 anni, davanti la casa di lei, assieme a un uomo di 31, che ritiene sia il suo 'rivale' in amore, fa il giro dell'isolato e lo investe con la propria auto, trascinandolo per diversi metri prima di fuggire. Autore dell'aggressione un 22enne che è stato fermato dalla polizia di Stato di Ragusa per tentativo di omicidio. La 17enne è rimasta illesa, la vittima è stata operata d'urgenza per gravi lesioni, ma secondo i medici è fuori pericolo di vita. La Squadra Mobile della Questura di Ragusa ha ricostruito l'esatta dinamica dei fatti, ascoltando numerosi testimoni. Al termine delle indagini l'uomo è stato sottoposto a fermo.




Ragusa, rifiuti e incivili: a Comiso multa e gogna mediatica sulle note de "I 3 porcellini"

P . C.

COMISO – L'inciviltà è una piaga che può essere combattuta non solo per vie legali come multe o more ma anche con quella che si può definire "pubblica gogna mediatica". Ed è proprio quello che è successo nella cittadina di Comiso nel ragusano dove il primo cittadino Filippo Spataro ha ritenuto efficace e "ammaestrativo" l'utilizzo della rete internet per "postare" un video-denuncia che ha ripreso il gesto palesemente incivile di alcuni cittadini ripresi con le classiche telecamere di videosorveglianza mentre abbandonano sacchetti della spazzatura e vari rifiuti ingombranti in strade divenute vere e proprie "discariche abusive". Alcune persone sono state identificate e dovranno pagare una multa salatissima di seicento euro. Il video pubblicato sul portale YouTube nel canale istituzionale mostra le immagini del misfatto con un sottofondo ad hoc scelto per evidenziare e sottolineare in una ottica di derisione e di pubblica gogna ovvero la musica "Siam tre piccoli porcellin" tratta dal capolavoro cinematografico a cartoni animati del 1933 "I tre porcellini". Una chiara derisione a fin di bene per evidenziare, qualora non fosse chiaro, che a volte spingersi oltre nel cercare vie più efficaci nella educazione civile "è cosa buona e giusta". Il Sindaco Spataro aveva già espresso la chiara intenzione di voler incoraggiare l'utilizzo della rete per iniziative che provassero a scuotere le coscienze. 
 
 



Ragusa, traffico di migranti: fermati sei nigeriani

 

RAGUSA –  Un gruppo di nigeriani, considerato il terminale in Italia di un'organizzazione che gestiva una tratta di loro connazionali, comprese giovanissime minorenni da avviare alla prostituzione a loro insaputa, è stato sgominato da un'operazione della polizia di Stato di Ragusa, coordinata dalla Dda della Procura di Catania. Sono sei le persone fermate dalle squadre mobili del capoluogo Ibleo e di Padova. Due di loro erano ricercati in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dal Belgio. Tre dei fermati sono indagati per tratta di persone umane, compresi minorenni, e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, uno per la tratta di una connazionale minorenne, e due per traffico di stupefacenti connesso alla tratta umana. I fermi sono stati convalidati dal Gip di Padova che ha emesso cinque ordinanze di custodia in carcere, escludendo una donna madre di una bambina piccola.




Ragusa: da uomo a donna, cambio anagrafico senza intervento

 

di Paolino Canzoneri

 
RAGUSA – Nella sezione civile del tribunale del capoluogo di provincia, su istanza presentata da un 27enne ragusano nel 2014 che chiedeva di cambiare sesso, il presidente Salvatore Barracca a latere Elisabetta Trimani e Alida Bracone, ha disposto e ordinato il cambio di sesso all'anagrafe per il giovane 27enne a seguito del trattamento medico chirurgico che ha adeguato i caratteri sessuali da maschili a femminili. Il caso al momento unico è stato seguito dal legale avvocato Nunzio Citrella che ha visto accolte tutte le sue aspettative solo dopo i dovuti e rigorosi accertamenti della non reversibilità della scelta della assistita. Si può quindi cambiare sesso all'anagrafe senza sottoporsi ad alcun intervento chirurgico per adeguare i caratteri sessuali da maschili a femminili o viceversa. 
 
L'avvocato Citrella ha cosi commentato: "Un procedimento non facile perché all' inizio non c'era alcun supporto giurisdizionale in favore di un pronunciamento in tal senso che sono poi intervenuti successivamente. Il Tribunale di Ragusa previo un rigoroso accertamento fatto sull'istante che la sua scelta è irreversibile nella volontà di cambiare sesso ha accolto la nostra tesi. La scelta del ventisettenne, nato uomo ma che sostiene di sentirsi a tutti gli effetti una donna, è stata dettata dalla volontà e dalla determinazione che prevale in lei, ovvero che la psiche prevale sul corpo ed il riconoscimento nell'ordinamento, relativo alla sessualità non deve essere basato su un organo sessuale ma deve soppesare tutte le componenti dell'identità di genere". 
 
L'interessata ha commentato raggiante: "Le porte ci sono, possono essere spalancate, ci sono le sensibilità e le leggi. Non ho bisogno di apparire, io sono così; ho una armatura bellissima, l'ho creata dal nulla, l'ho chiamata donna, perchè donna ero, sono e sarò".
Ora la strada diventa una discesa: Indipendentemente dai documenti, io voglio anche diventare donna a tutti gli effetti. Come sono? Dolce, schietta, nevrotica, insomma, donna, ce le ho tutte! Ma mi guardo allo specchio ed ancora manca qualcosa. Mi sono privata di molte cose, ora voglio iniziare a farle". Quali cose? Ho preso la patente ma non guidavo la macchina: non avrei accettato un "signorina documenti" per poi essere chiamata con un nome maschile che non riconosco; ho sempre avuto la passione del ballo ma non avrei sopportato uno sguardo di troppo in quella parte del mio corpo che non accetto perchè non corrisponde alla mia sessualità interiore; mi sono privata del lavoro ma oggi il futuro lo vedo rosa. Oggi ho lottato e vinto da sola, perchè in fondo, anche se la famiglia ti sta accanto, la battaglia è profondamente tua, sei tu che esci da casa e affronti il mondo. Io ho vinto". 



Ragusa, ragazza uccisa in Brasile: la polizia italiana interroga i due amici

 

di Vincenzo Giardino


RAGUSA – La Polizia di Ragusa ha interrogato i due amici italiani di Pamela Canzonieri, 39 anni di Ragusa, uccisa lo scorso 17 novembre a Morro de Sao Paulo, in Brasile. Fabio Marzovilla e Francesco Martini sono stati ascoltati dal capo della squadra mobile, Antonino Ciavola, per ricostruire le ultime ore della vittima in Brasile prima dell'incontro col suo assassinio Antonio Patricio dos Santos, che ha ammesso di averla uccisa. Fabio Marzovilla, livornese di 50 anni, ha raccontato la sua amicizia da diversi anni con Pamela e ha consegnato al capo della Squadra Mobile di Ragusa il cellulare della vittima che ha trovato nel suo appartamento. Si tratta del cellulare con scheda brasiliana che Pamela usava di rado. Intanto la salma della donna si trova ancora nella cella frigorifera dell'obitorio dell'ospedale di Ragusa Ibla. Il medico legale Giuseppe Iuvara è in attesa di espletare l'esame autoptico perché bisogna notificare a Antonio Patricio dos Santos, i provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria italiana.




Ragusa: scafista incastrato da un selfie di un migrante

Redazione

RAGUSA – La mania dei selfie può essere pericolosa, riesce persino a mettere le manette ai trafficanti di vite umane. Sì, è successo veramente. Solo grazie a un selfie è stato possibile identificare lo scafista al timone di un'imbarcazione di migranti. Si tratta di un tunisino, Msarra Ben Ammar, 39 anni, che è stato inchiodato dall'immagine scattata con uno smartphone da uno dei 32 passeggeri a bordo che inizialmente non avevano collaborato con gli investigatori. Il barcone era stato soccorso due giorni fa da una motovedetta della Guardia di Finanza a Sud di Lampedusa. Sette persone che necessitavano di cure mediche erano state sbarcate sull'isola, gli altri 25 erano stati trasferiti a Pozzallo (Ragusa), dove la polizia di stato ha avviato le indagini per risalire allo scafista. Quando gli investigatori hanno trovato nello smartphone di un giovane migrante il selfie con l'immagine del tunisino al timone anche gli altri testimoni che erano accanto a lui non hanno potuto fare altro che ammettere l'evidenza. Lo scafista è stato fermato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e accompagnato nel carcere di Ragusa.
Durante i controlli sull'identità tutti gli sbarcati, gli agenti hanno anche accertato che un altro tunisino, Chebani Hedi, era stato arrestato a Bolzano per spaccio di stupefacenti nel 2007 e doveva scontare una condanna a sette mesi di reclusione. Anche lui è stato condotto in carcere per scontare la pena residua.

Non si ferma la strage nel Mediterraneo: nel corso del salvataggio di due gommoni al largo della Libia sono morti 4 migranti, mentre sono state salvate circa 200 persone. Le operazioni sono state coordinate dalla Guardia Costiera. Un primo gommone è stato soccorso dalla Nave Diciotti che ha tratto in salvo 100 migranti. Sul secondo gommone, una nave di Medici senza Frontiere ha recuperato un cadavere: inoltre, durante le operazioni di soccorso degli altri 100 migranti il gommone si è rotto e sono morte altre 3 persone.

La nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere è approdata stamane nel porto di Catania con 867 profughi soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Tra di loro anche 119 donne e otto bambini di cui quattro neonati di pochi mesi. Una delle sette donne in stato di gravidanza ha accusato le doglie subito dopo lo sbarco ed è stata trasferita d'urgenza in ospedale. Medici senza frontiere sottolinea che il 2016 si conferma l'anno più nefasto per le morti nel Mediterraneo, con un tragico record di 4.200 vittime. "Di fronte a questo nuovo vergognoso record, l'Unione Europea non può continuare a far finta di niente e farsi complice di questa tragedia sempre più imponente. Servono con urgenza vie legali e sicure che consentano a persone disperate di trovare sicurezza in Europa senza rischiare, o perdere, la propria vita" ha dichiarato Tommaso Fabbri, capomissione di Msf in Italia.