SI ALLUNGA LA LISTA DEI COMUNI CHE NON RISPETTANO LE QUOTE ROSA NELLE GIUNTE

Emanuel Galea

La lista dei Comuni che non vedono la presenza di donne nelle loro Giunte si allunga.

E così oltre i tre Comuni dell'area dei Castelli Romani (Albano, Marino e Monte Compatri), i quali non hanno donne in Giunta, compaiono le amministrazioni di Anguillara, Fiumicino, Manziana, Santa Marinella, Ronciglione, Monterosi.

Mentre in quest'area del territorio laziale riscontriamo fortunatamente, Comuni virtuosi come Cività Castellana, Bracciano, Allumiere, Cerveteri, Ladispoli, Oriolo, Sutri, Monte Romano, Tolfa, Veiano e Bassano Romano.

I Comuni, a suo tempo, dovevano già aver provveduto ad aggiornare il proprio statuto adeguandolo alla nuova normativa: "Ai sensi della legge 10 aprile 1991 N. 125 gli statuti comunali devono prevedere norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ovvero per promuovere la presenza di componenti di entrambi i sessi nelle Giunte, negli organi collegiali del Comune e degli Enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti, così come stabilito dall'art. 6 comma 3 del Testo Unico."

Quattro giorni fa il Tar del Lazio ha sciolto la giunta di Viterbo per il non rispetto della rappresentanza delle “quota rosa” su ricorso dell’opposizione. Se ci fossero dei ricorsi per ogni Comune  privo di rappresentanza di donne in Giunta , il Tar avrebbe sicuramente un gran bel pò da fare. Se ciò servisse per ristabilire la legalità, benvengano i ricorsi.