VITERBO, SI AVVIA VERSO LA CONCLUSIONE LA POSIZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA PROVINCIA

Il presidente Marcello Meroi interviene a chiarire, in maniera definitiva, la questione che ha riguardato la proroga dei contratti ai lavoratori precari della Provincia di Viterbo, in seguito alle polemiche che si sono succedute in questi ultimi giorni.

 

Angelo Parca

“Dopo un lungo ed approfondito dibattito – spiega Meroi – la posizione dei precari si sta avviando versa la conclusione. La questione ha riguardato in particolar modo 35 posizioni da tempo attive nell’Ente mediante contratto di lavoro di natura interinale, per poter far fronte a croniche carenze di personale.
Il problema si stava trascinando dal dicembre 2011. La Giunta provinciale – ricorda il Presidente –  in una fase di grandissima incertezza finanziaria, aveva prorogato gli stessi contratti sino al 31 marzo 2012, per poi procedere, con l’approvazione del bilancio, ad un’ ulteriore proroga fino al 30 giugno. Si è quindi proseguito nel percorso amministrativo, maturando la decisione di avvalersi di graduatorie interne al fine di trasformare i rapporti di precariato in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato; pertanto, in sede di approvazione dello schema di bilancio preventivo 2012, la Giunta ha dato mandato alla Direzione generale di analizzare le procedure per l’attivazione delle selezioni ed ha incaricato i dirigenti dei vari settori, di proseguire sino alla data del 30 giugno i contratti interinali al fine di garantire la continuità dei servizi.
“La Direzione – spiega ancora Meroi – ha rilevato la necessità di apportare modifiche al regolamento di accesso ed ha quindi  redatto una proposta di rettifica; le rettifiche sono state definite in sede di conferenza dei dirigenti nelle sedute del 29 marzo e 12 aprile ed approvate nella seduta del 17 aprile; sono state altresì confrontate con la parte sindacale in più sedute, approvate e sottoscritte nell’ultima seduta del 17 maggio; sono state infine illustrate nel corso di apposite riunioni della maggiorana tenutesi il 24 e il 31 maggio e nelle riunioni dei capigruppo dell’11 e 18 giugno.
La Giunta, nella seduta di ieri 5 luglio 2012, ha preso atto del testo presentato dalla Direzione riservandosi di definirlo ed approvarlo entro il corrente mese di luglio per poter attivare i relativi bandi nei primi giorni del mese di agosto; nel contempo ha provveduto a prorogare i contratti interinali sino al 30 settembre, data entro la quale dovrebbero svolgersi le selezioni pubbliche.

In sede politica – conclude infine il presidente – l’Udc, tramite il proprio segretario provinciale, ha richiesto di poter valutare eventuali modifiche ed integrazioni al regolamento per attivare procedure idonee alla migliore organizzazione delle selezioni. Fra le forze di maggioranza con grande senso di responsabilità, si è quindi raggiunto un accordo per poter addivenire in tempi rapidi alla condivisione del testo regolamentare e definire così il percorso legato alla purtroppo annosa, ed assai complessa, vicenda dei precari”.
 




VITERBO, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SOLLECITA LE BANCHE: "E' ORA DI PASSARE AI FATTI"

E.G.

“Ritengo che il positivo esito della recente assemblea promossa dall’Associazione dei Bancari Italiani (Abi) tenutasi a Viterbo, ci imponga di mettere a frutto quella unità d’intenti da tutti auspicata in favore del territorio”. 

Il presidente Marcello Meroi il 26 maggio scorso ha partecipato al Road Show Abi, evento di livello nazionale che ha visto la partecipazione del presidente Abi Giuseppe Mussari, dei rappresentanti del sistema bancario provinciale, delle autorità locali e del mondo imprenditoriale viterbese. Meroi, nel suo intervento, aveva manifestato l’esigenza di fare lobby territoriale per agevolare, in un momento di grave ed acuta crisi economica, processi di crescita attraverso una forte sinergia fra istituzioni, imprese e banche. Il Presidente aveva anche evidenziato come, salvo rare e ben note eccezioni, la stragrande maggioranza degli istituti di credito presenti nella Tuscia, non avesse ritenuto utile investire sul territorio sostenendo il tessuto economico e produttivo ed aiutando gli enti locali a creare le condizioni per programmare e attuare politiche in favore dello sviluppo. Ne era scaturito un ampio dibattito dove ognuno ha confrontato e ribadito le proprie posizioni, culminato tuttavia con una positiva e reciproca volontà di collaborazione. Alla luce di questa disponibilità, il presidente Meroi torna oggi a rilanciare la necessità di riaprire un serio ed approfondito dialogo con i gruppi bancari presenti ed operanti sul territorio provinciale.

“Credo che l’incontro del 26 maggio sia stato estremamente utile, se non altro perché ha rappresentato un autentico momento di confronto nell’ambito del quale ognuno ha avuto modo di ribadire le proprie posizioni, senza preclusioni o demagogie, ma con la ferma volontà di trovare una proposta di collaborazione comune. In passato questo confronto è avvenuto sempre a distanza, soprattutto sulle pagine dei giornali, un confronto anche aspro che è servito a ribadire le rispettive ragioni e che ora però deve portare alla costruzione di intese”. 

La Provincia di Viterbo – prosegue Meroi –  intende mettere a frutto le buone intenzioni emerse nel corso dell’assemblea Abi, cercando di stimolare in ognuno quel senso di responsabilità verso i destini del territorio che a parole, tutti, ci siamo impegnati a mettere in pratica. Come primo atto verificherò la disponibilità delle banche per ciò che riguarda il sostegno ad iniziative di promozione promosse dalla Provincia e da sempre destinate a produrre ricadute positive sul territorio in campo culturale e turistico. Già nei mesi scorsi – ricorda il presidente – mi feci promotore di un incontro a Palazzo Gentili che vide la presenza della quasi totalità degli istituti di credito. Fu proposta in quella occasione una piattaforma propositiva intorno alla quale creare le condizioni per un’ampia collaborazione. Il modello suggerito era in sostanza quello sperimentato con successo nella vicina Umbria, dove i principali eventi culturali di rilevanza sia nazionale che internazionale trovano la loro realizzazione proprio grazie al contributo determinante delle banche. Quella riunione non produsse alcun risultato concreto. Non arrivarono riscontri alle nostre proposte se non da parte delle poche già citate eccezioni. Oggi ritengo che si possa tranquillamente riprendere quella piattaforma di lavoro intorno alla quale, a parole, tutti si erano in parte riconosciuti, con l’auspicio di poter andare oltre le poche e ben note partecipazioni”.

Il presidente torna infine sul concetto già espresso chiaramente il giorno dell’assemblea: “La crisi economica che anche la Tuscia sta attraversando, rischia di porci di fronte alla necessità di dover lottare, non per la crescita del territorio, ma per la sua sopravvivenza. Guardiamo con grande favore alla nascita e allo sviluppo di nuovi sportelli bancari a Viterbo e nella provincia. Le banche hanno il pieno diritto di trarre profitto laddove esistono le condizioni economiche per farlo, ma questo diritto deve essere necessariamente coniugato ad una capacità d’investimento in grado di consentire all’ambito territoriale in cui si opera, di continuare a produrre profitto. Su questo ci siamo detti tutti d’accordo, istituzioni, imprese ed istituti di credito. Ora però – è la conclusione del presidente Meroi – è necessario che il principio venga tradotto pratica e per il ruolo specifico che compete alla Provincia, proveremo a fare ancora il primo passo”.
 




VITERBO, CONCLUSO INCONTRO IN REGIONE SU SMALTIMENTO CDR IMPIANTO CASALE BUSSI

Redazione

L’Assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha partecipato ieri ad un incontro che si è tenuto alla Regione per discutere in merito alla problematica dello smaltimento del cdr che sarà prodotto prossimamente presso l’impianto di Casale Bussi. Il cdr, essendo considerato combustibile, dovrà essere conferito in un termovalorizzatore che dovrebbe essere quello di Colleferro con un inevitabile aumento del costo della tariffa, che sembrerebbe essere pari a circa 30 euro a tonnellata, a copertura delle spese di trasporto e di ingresso al termovalorizzatore. Alla riunione, oltre all’assessore Equitani e ai tecnici della Provincia, hanno partecipato i funzionari della Regione Lazio, i rappresentanti della società “Ecologia Viterbo” che gestisce gli impianti della Tuscia e l’assessore all’Ambiente della Provincia di Rieti. “L’incontro è stato estremamente proficuo – spiega Equitani – come Provincia abbiamo ribadito la nostra ferma intenzione di tutelare esclusivamente gli interessi del territorio. Ho infatti richiesto la presenza della Provincia all’interno del gruppo di lavoro che dovrà procedere alla rimodulazione della tariffa, così come ho duramente contestato la determina dirigenziale del 24/05/2011 che ha stabilito l’aumento tariffario senza alcuna consultazione con gli enti locali. La legittimità di quell’atto è stata per altro oggetto di un ricorso al Tar da parte dei Comuni. Infatti la nuova tariffa non prevede più i costi relativi alla produzione del cdr. In un momento di grave sofferenza economica – ha aggiunto Equitani – non permetteremo a nessuno di prendere decisioni, destinate ad incidere sui bilanci degli enti locali e delle famiglie, senza alcun confronto preventivo con chi è stato chiamato a tutelare il territorio. Al tavolo di lavoro porteremo anche esperti di economia industriale, che valuteranno la reale entità dei costi relativi allo smaltimento dei rifiuti, al trasporto ed all’ incenerimento del cdr”. L’assessore ha poi espresso dure critiche sulle modalità di determinazione dell’attuale tariffa: “Il calcolo, di norma, dovrebbe scaturire da un piano industriale – spiega ancora – mentre nel caso di Viterbo assistiamo al paradosso di una tariffa calcolata in base al bilancio di gestione della società. Una procedura inaccettabile se si considera poi che lo smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia avviene in regime di monopolio e dunque in totale assenza di concorrenza”. Il presidente Marcello Meroi, informato da Equitani sull’esito dell’incontro si è detto molto soddisfatto. “Approvo totalmente l’operato dell’assessore all’Ambiente che, ancora una volta, ha difeso la dignità del territorio rivendicando il diritto a scelte condivise. Una politica sicuramente in controtendenza rispetto al passato. Non è mia intenzione esprimere giudizi sull’operato di altre amministrazioni, ma credo che sia sotto gli occhi di tutti come questa giunta, in ogni occasione, abbia sempre dimostrato con i fatti di non essere supina a nessuno e di non essere disposta a subire tacitamente decisioni prese da altri e destinate a pesare sulle tasche dei cittadini”. Equitani ha infine concluso: “Nessuno qui ha interesse a nascondere la verità, né a raccontare bugie e fino a quando saremo alla guida di questo Ente i cittadini della Tuscia saranno puntualmente informati e difesi, certi di onorare in questo modo il mandato elettorale ricevuto”.
 




VITERBO, MEROI AMMONISCE: “GLI AUTOVELOX NON DEVONO SERVIRE AI COMUNI PER FARE CASSA”

A.P.

“Senza voler entrare nel merito delle polemiche che da qualche giorno stiamo leggendo sulla stampa relativamente all’installazione e alla presenza degli autovelox sia su strade urbane che extraurbane, ritengo ancora oggi attuale intervenire sul problema dell’utilizzo, spesso anomalo, che di queste apparecchiature viene fatto da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il presidente della Provincia Marcello Meroi, nel corso del mandato parlamentare svolto nella XVI legislatura (2001-2006) si è interessato in prima persona della riforma del Codice della Strada, in qualità di relatore di maggioranza. Meroi ottenne nella seduta del 16-11-2005, l'approvazione da parte della Camera di una specifica norma. Questa stabiliva che: “sulle strade extraurbane principali, ai corpi ed ai servizi di polizia municipale di cui al comma 1, lettera d, fosse precluso l’accertamento delle violazioni ai limiti massimi di velocità di cui all’art. 142 attraverso l’impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità”. La norma non fu poi convertita in legge dal Senato che calendarizzò il voto sulla riforma nell’ultima settimana della legislatura, non raggiungendo il numero legale. Dopo molti anni parte di quel dettato normativo fu però reinserito nella successiva riforma, con  un esplicito richiamo all'articolato proposto da Meroi. “Lo scopo del mio lavoro in Commissione ed in Aula – spiega Meroi – fu quello di codificare un serio controllo di sicurezza sulla viabilità, evitando nel contempo utilizzi distorti od insensati dell’autovelox, troppo spesso concepito come strumento per far cassa a favore delle Amministrazioni locali. Comprendo benissimo, soprattutto in periodi di particolare difficoltà economica, le necessità di bilancio degli enti locali, ma ritengo inaccettabile introdurre di fatto un ulteriore strumento sanzionatorio,  tentando di mascherarlo con intenti  tesi alla tutela della sicurezza stradale”. A tale proposito, nelle scorse settimane, il presidente Meroi ha inviato una lettera al Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero sollecitando un intervento dell’autorità di Governo affinché, attraverso una stretta opera di vigilanza, riconduca l’autovelox alla funzione originaria, quella cioè di fare da deterrente alla velocità e di prevenire il rischio d’incidenti. “La mia non vuole certo essere una crociata contro le Amministrazioni locali, di cui apprezzo il lavoro sempre più difficile e delicato- precisa Meroi – ma credo rappresenti una battaglia di serietà per un corretto rapporto tra Istituzioni e cittadini. Le Polizie Locali hanno importanti compiti da svolgere in tema di viabilità, con particolare riferimento alla sicurezza stradale, alla prevenzione e al controllo della circolazione,  ma sempre e comunque con riferimento a tratti stradali di specifica competenza e soprattutto di concreto e reale interesse comunale. So purtroppo bene che reperire risorse per le casse degli enti territoriali oggi è sempre  più complicato, spesso proprio nel settore delle manutenzioni stradali, ma va correttamente governata la procedura e rispettata la legge che non può essere piegata ad interessi, sia pur legittimi e comprensibili, di mera quadratura di bilancio. Ribadisco che questo mio intervento non è rivolto contro nessuno e non vuole inserirsi minimamente nelle polemiche di questi giorni, ma in linea generale ho ritenuto opportuno riaffermare un principio di civiltà oggi ancora più attuale. A tal fine – ha concluso Meroi – ho ritenuto molto positivo anche il recente vertice sulla sicurezza stradale che si è tenuto in Prefettura al quale hanno partecipato, oltre al sottoscritto e al delegato del Prefetto, i sindaci dei comuni interessati dalla Superstrada, i rappresentanti della Polizia Stradale e delle altre forze dell’ordine, dove l’argomento è stato affrontato con grande serietà e piena collaborazione da parte di tutti”.

 




VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO

A.P.

“La Provincia di Viterbo sta operando per risolvere il grave problema dell’arsenico ed evitare che l’inizio del prossimo anno coincida con l’acuirsi dell’emergenza già in corso”. Il vicepresidente della Provincia e assessore all’Ambiente Paolo Equitani, in merito alle dichiarazioni del Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale Federico Grattarola, che legittimamente è tornato a sollecitare risposte concrete da parte della Regione, spiega il percorso intrapreso da Palazzo Gentili per fare fronte alla situazione legata alla direttiva europea che sancisce, a partire dal primo gennaio 2013, l’obbligo di riconoscere come potabili solo le acque che contengono concentrazioni di arsenico inferiori ai 10 microgrammi litro. “Abbiamo già provveduto, insieme al presidente Marcello Meroi, a richiedere un incontro con il commissario straordinario per l’emergenza arsenico Renata Polverini – spiega Equitani – e ci presenteremo in Regione con una proposta d’intervento già individuata in sede Ato. Sappiamo perfettamente che il presidente Polverini, pur fra mille difficoltà, sta facendo sforzi enormi per dare risposte alle esigenze del territorio, ma siamo altresì consapevoli che si tratta di una problematica che non può essere derogata ad altri soggetti territoriali. Per quanto ci riguarda, già da mesi stiamo garantendo il supporto massimo per definire tempi e modalità d’intervento, attraverso la definizione di un percorso improntato alla piena fattibilità. Ai Comuni che non hanno trasferito il servizio idrico al gestore unico integrato – prosegue – abbiamo trasmesso le disposizioni adottate dalla Consulta d’Ambito dell’Ato con l’impegno a provvedere entro il 31 dicembre 2012 alla messa a norma degli impianti con il ricorso agli strumenti che riterranno più opportuni. Per quanto riguarda invece i Comuni che stanno in Talete, la società è stata già sollecitata ad attivare tutte le procedure necessarie, comune per comune, per l’individuazione di provvedimenti efficaci che vadano ben oltre l’installazione dei dearsenificatori”. Naturalmente in tutto ciò sarà inevitabile il supporto della Regione: “Alla Polverini – aggiunge Equitani – abbiamo chiesto di contribuire alla realizzazione di questo percorso in tre modi. Innanzitutto è necessario che il commissario eserciti i poteri straordinari che le sono stati concessi per garantire procedure rapide nell’assegnazione degli appalti. In secondo luogo è opportuno sbloccare, attraverso il ricorso al patto di stabilità regionalizzato, i vincoli imposti ai Comuni, che pur avendo risorse a disposizione da investire non possono utilizzarle. In ultimo è indispensabile trasferire sul territorio, quando saranno erogati dal Governo centrale, i fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per consentire ai Comuni di rientrare dei costi che si troveranno a sostenere per fronteggiare l’emergenza. Queste le richieste che con forza presenteremo al commissario straordinario con la consapevolezza che questa situazione debba essere risolta principalmente con rapidità d’intervento e garanzie economiche certe. Sta di fatto – conclude Equitani – che continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire che dal primo gennaio 2013 possono esserci nella Tuscia, cittadini senza acqua potabile”.
 




VITERBO, LA PROVINCIA PROMUOVE INIZIATIVA PER GLI ALUNNI DELLE SCUOLE SUPERIORI

A.P.

Questa mattina il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, e l’assessore alle Politiche sociali, Paolo Bianchini, hanno visitato la comunità riabilitativa Villa Paradiso in località Spinicci a Tarquinia, una delle strutture della Comunità Mondo Nuovo per il recupero e il reinserimento sociale di chi si trova in difficoltà per problemi di emarginazione, tossicodipendenze e alcolismo. A riceverli c’era il presidente e fondatore di Mondo Nuovo, Alessandro Diottasi, che ha accompagnato Bianchini e Meroi all’interno delle varie aree della bella e solida realtà di Mondo Nuovo.

Motivo dell’incontro, la possibilità di conoscere più da vicino un’organizzazione che da oltre trent’anni opera con eccellenti risultati sul territorio della Tuscia – Mondo Nuovo ha, infatti, un’altra sede a Tarquinia, a Tuscania e a Monte Romano, oltre che nella vicina Civitavecchia, in provincia di Teramo, di Cremona, di Siena e in Croazia – in sostegno e in aiuto di persone meno fortunate a cui, attraverso un percorso pedagogico-riabilitativo, è possibile restituire una speranza.
“Mondo Nuovo è una realtà tra le più valide del nostro territorio – dichiara il presidente Meroi – e la Provincia è lieta di collaborare a iniziative di sostegno e di sensibilizzazione. Sono contento di aver visitato la sede di Spinicci, credo sia opportuno che le istituzioni locali si mettano a disposizione di simili realtà per creare una rete che porti alla soluzione dei problemi che ogni giorno queste strutture possono incontrare svolgendo la loro delicata attività”.
“La Provincia è partner di Mondo Nuovo per un bando varato dall’Agenzia Nazionale Giovani – continua l’assessore Bianchini –, il progetto della Comunità è stato finanziato e prevederà il coinvolgimento delle scuole per diverse attività. Proprio in questo contesto i primi di maggio organizzeremo qui a Spinicci un’iniziativa dedicata agli alunni del biennio di alcuni licei della Tuscia, perché riteniamo giusto che i ragazzi possano conoscere e vedere da vicino le attività svolte dalla Comunità Mondo Nuovo”.
 




VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI

Angelo Parca

"La Regione Lazio deve concedere al territorio i poteri straordinari per gestire l’emergenza arsenico nei 39 comuni della Tuscia che presentano concentrazioni superiori ai 10 microgrammi litro nelle proprie fonti e che, a partire dal primo gennaio 2013 senza interventi risolutivi, si troveranno costretti ad emettere l’ordinanza di non potabilità dell’acqua." Questo quanto dichiarato ijn una nota della Provincia di Viterbo Il presidente a Provincia Questa mattina il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, insieme all’assessore all’Ambiente Paolo Equitani, hanno incontrato i sindaci dei comuni che in base ai dati forniti dall’Asl e datati febbraio 2012, presentano nelle proprie acque concentrazioni di arsenico superiori al parametro massimo di tolleranza imposto dalla Comunità Europea. Il 31 dicembre 2012 scadrà il periodo di deroga e quindi con l’inizio del 2013 se non saranno ricondotte le concentrazioni al di sotto della soglia massima di 10 microgrammi litro non sarà più possibile da parte dei comuni, certificare la potabilità delle acque per i 39 comuni e i circa 127 mila residenti. Secondo una stima fatta dalla Provincia, per portare a termine i necessari lavori di messa a norma degli impianti, servono circa 18 milioni di euro che la Regione ha però già detto di non poter al momento erogare. “Si corre il serio rischio – ha ribadito l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – di non avere i tempi tecnici per portare a termine gli interventi, costringendo i cittadini a prelevare l’acqua con i secchi dalle fontanelle. Una prospettiva decisamente assurda ed improponibile. Considerato che la Regione ha già fatto sapere di non poter far fronte ai costi non resta che rimboccarci le maniche, ricercando soluzioni alternative e rapide”. La Provincia ha quindi proposto ai sindaci di richiedere un incontro al presidente della Regione Lazio Renata Polverini per prospettare un’ipotesi alternativa. I Comuni si potrebbero fare carico degli interventi necessari, all’interno di una strategia unitaria coordinata dall’Ato, dietro la garanzia di un rimborso dei costi da parte della Regione in un arco temporale da definire. La proposta però ha incontrato lo scetticismo dei sindaci, in quanto molti dei Comuni interessati non hanno la possibilità di contrarre nuovi mutui. Tuttavia è stata ribadita l’esigenza di agire unitariamente sotto il coordinamento della Provincia. ll presidente Meroi ha comunicato che, nella giornata di martedì, incontrerà il presidente Polverini, alla quale chiederà un incontro con la Provincia e i Comuni in tempi brevi.  "Quella che stiamo affrontando – ha dichiarato Meroi – è una fase di emergenza, e lo dimostra il fatto che la gestione del problema è stata affidata a livello regionale ad un commissario straordinario. Il sindaco è la massima autorità sanitaria sul territorio ed è responsabile della salute pubblica. Se entro il 31 dicembre 2012 il problema non sarà risolto, i sindaci che non emetteranno le ordinanze di non potabilità dell’acqua nei propri comuni commetteranno un reato. I sindaci saranno quindi costretti a vietare l’utilizzo dell’acqua per evitare di incorrere in un procedimento penale, con tutti i disagi che inevitabilmente graveranno sui cittadini. Una situazione d’emergenza come questa non può che essere gestita con il trasferimento dei poteri straordinari, già concessi alla Regione, sul territorio. Impensabile seguire le procedure ordinarie. Ritengo – conclude Meroi – che debba essere questa la richiesta da presentare con forza, tutti insieme, alla Regione”
 




VITERBO, PRESENTATO IL PROGETTO DELLA PROVINCIA "TUSCIA AL LAVORO – RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE"

A.P.

Favorire l’accesso all’occupazione di persone svantaggiate e appartenenti a fasce deboli, fare impresa e inserire personale formato e qualificato nel mondo del lavoro. Questi gli obiettivi di “Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche”, il progetto realizzato dalla Provincia di Viterbo, assessorato alla Formazione e Lavoro, che è stato presentato questa mattina in una sala conferenze di Palazzo Gentili gremita di persone interessate all’iniziativa. All’incontro, moderato dal professor Alessandro Ruggieri, direttore del Dipartimento Economia e Impresa dell’Università degli studi della Tuscia, hanno partecipato il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi; il sindaco del Comune di Viterbo, Giulio Marini; l’assessore provinciale al Lavoro e Formazione, Paolo Bianchini; l’assessore alla Formazione e Lavoro del Comune di Viterbo, Chiara Frontini. La sociologa e life coach Stefania Pieri, inoltre, ha presentato una relazione sull’importanza della pianificazione creativa. Presenti in sala i rappresentanti delle forze sociali, del mondo dell’impresa, della scuola, delle associazioni, delle istituzioni locali e della casa circondariale viterbese di Mammagialla.

“Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche” prevede l’impiego di due milioni di euro per una filiera di azioni finalizzate all’inserimento lavorativo stabile e duraturo. Si tratta di un progetto coraggioso e innovativo che la Provincia di Viterbo ha voluto fortemente attuare per far fronte al prolungato momento di difficoltà connesso alla crisi mondiale che inevitabilmente ha colpito anche la Tuscia. Quarantacinque work experience con conseguente buono assunzione per le aziende, quindici start up per nuove imprese, uno sportello “Fare impresa”, venti tirocini formativi per l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili, tre premi per start up idee giovani, contributi in conto interessi per start up imprese giovanili, formazione e-learning per le donne: attraverso simili iniziative l’amministrazione provinciale intende attuare un intervento virtuoso per favorire l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

“Le molte persone presenti qui questa mattina dimostrano che il senso di questa giornata e di questo progetto sono stati ben compresi – afferma l’assessore Bianchini -. Ringrazio tutto il personale e i tecnici che hanno lavorato alla realizzazione di ‘Tuscia al lavoro’, le istituzioni, l’Unitus, i sindacati, le associazioni di categoria e datoriali, i rappresentanti del mondo della scuola, del volontariato, del carcere, perché questo progetto non sarebbe esistito senza la rete territoriale che abbiamo voluto creare insieme sulla base dell’analisi del fabbisogno formativo effettuata sul territorio e collegata alle richieste del circuito del lavoro”. “Oggi presentiamo un’azione sperimentale che poche altre Provincia in Italia hanno avviato – continua Bianchini – e che vuole essere soprattutto un passo in avanti sotto l’aspetto culturale. Nel 2012 è necessario cambiare prospettiva anche quando si scelgono gli istituti superiori, pensando non solo ai licei ma riscoprendo anche gli istituti professionali e tecnici. Con ‘Tuscia al lavoro’ intendiamo occuparci anche dei soggetti più deboli, e infatti otto delle quarantacinque work experience saranno destinate a categorie svantaggiate, come gli ex detenuti. Noi amministratori per primi ci siamo rimboccati le maniche, cercando di creare lavoro, ricchezza, sviluppo e crescita attraverso un gioco di squadra territoriale”.

“Questo progetto messo in campo dalla Provincia – afferma il sindaco di Viterbo, Giulio Marini -, con il supporto scientifico dell’Università e la collaborazione dei Comuni, consente finalmente di occuparci a tempo pieno dei nostri giovani, che hanno bisogno di speranze, ma soprattutto di certezze sul proprio futuro. E le numerose iniziative previste in questa ambiziosa operazione vanno tutte in questa direzione”. Dello stesso avviso anche l’assessore alla Formazione e Lavoro del Comune di Viterbo, Chiara Frontini, che ha puntato l’attenzione sul Centro Orientamento Lavoro di Palazzo dei Priori e sui Centri per l’Impiego della Provincia. “Riscontriamo tra i giovani la mancanza di appeal di queste strutture – dichiara -, viste solo come luoghi dove vengono proposti lavori poco qualificati. La Provincia e il Comune insieme vogliono andare in controtendenza, provando a riunire queste due strutture per offrire un servizio unico all’utenza. E’ fondamentale l’opera di orientamento e il reindirizzo dell’offerta formativa per i giovani, volta a valorizzare anche settori produttivi d’eccellenza del nostro territorio che rappresentano uno sbocco occupazionale importantissimo”. L’assessore Frontini si è soffermata poi sulle grandi opportunità offerte dall’Unione Europea e dai progetti di cooperazione nell’area del Mediterraneo. Anche da parte del professor Ruggieri e del direttore della casa circondariale di Viterbo, Teresa Mascolo, sono arrivate parole di apprezzamento per il progetto della Provincia.

“La scelta di riunire le deleghe della Formazione e del Lavoro è stata una felice intuizione – afferma in conclusione il presidente Meroi -, e la numerosa partecipazione di oggi lo dimostra. Io credo che gli enti locali debbano usare i finanziamenti che hanno a disposizione per creare opportunità del lavoro all’esterno, per creare un circuito occupazionale e produttivo positivo ed efficace. Forse per anni questo non è stato fatto, perciò permettetemi di attribuire a questa Amministrazione il merito di essere riuscita a realizzare progetti concreti come ‘Tuscia al lavoro’ mantenendo inalterati i livelli occupazionali interni alla Provincia”. “Ringrazio tutti i soggetti che hanno collaborato a questa nostra iniziativa – conclude -, che ci ha permesso di sfruttare al meglio la sinergia nata sul territorio per fornire risposte chiare soprattutto ai nostri giovani, con risorse che abbiamo già in cassa. Se il panorama generale del lavoro mostra un quadro assai critico, cedo che progetti di questo genere in ambito locale ci lascino spiragli di ottimismo, perché al di là di tante chiacchiere la Provincia sta offrendo a tanta gente la possibilità di imparare un mestiere, di crearsi un lavoro e di avviare un’azienda. Questo è il compito della buona amministrazione, questo è quello che abbiamo fatto e che insieme intendiamo continuare a fare”.

Tutte le informazioni sul progetto “Tuscia al lavoro – Rimbocchiamoci le maniche” e i bandi per partecipare all’iniziativa sono disponibili sul sito ufficiale della Provincia di Viterbo, www.provincia.vt.it, e sul sito www.merlino-vt.eu, il portale dell’assessorato alla Formazione e Lavoro di Palazzo Gentili. Altre notizie e indicazioni, inoltre, sono disponibili presso lo sportello “Fare impresa” dell’assessorato, in via della Verità 12 a Viterbo, tel. 0761-3131 (il martedì dalle 9 alle 14 e dalle 14,30 alle 17,30 e il venerdì dalle 9 alle 14) e presso il Centro per l’impiego di Viterbo, in via Cardarelli 20, tel. 0761-353252/353267 (lunedì dalle 8,30 alle 12,30 e giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 16,30).
 




VITERBO, RADDOPPIO DELLA CASSIA, PARTITO IL TAVOLO DI CONFRONTO

 

Ieri mattina presso l’Assessorato alle Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Lazio si è svolta una riunione che ha avuto per oggetto il tracciato della nuova Cassia. Hanno partecipato l’assessore  Luca Malcotti, i dirigenti delle Direzione Infrastrutturale, i progettisti, il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici e Viabilità, Gianmaria Santucci, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Viterbo Claudio Ubertini, i sindaci di Capranica, Sutri e Bassano Romano.
“L’incontro è stato molto proficuo – dichiara Malcotti – sono state approfondite in maniera dettagliata le richieste avanzate dagli Enti Territoriali, alcune delle quali saranno riportate e raccolte in sede di Conferenza dei Servizi. Sono state date ampie ed approfondite delucidazioni – continua – su alcune osservazioni non accoglibili perché fuori dalla competenza della Conferenza dei Servizi attualmente in corso. Particolarmente apprezzabile è stato l’atteggiamento di tutti i Sindaci del territorio che hanno dimostrato grande responsabilità: nel porre le loro rivendicazioni hanno ribadito l’importanza dell’opera e la necessità di non fermare l’iter di approvazione”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia Marcello Meroi: “La riunione è stata estremamente utile e positiva, da parte della Regione e dei Comuni è stata ribadita la piena volontà di lavorare insieme per la realizzazione di questa infrastruttura, strategica per lo sviluppo della Tuscia e del Lazio. I Sindaci hanno ribadito le loro osservazioni, pienamente condivisibili e rivolte all’ottimizzazione del progetto. La Regione ha dato la massima disponibilità a lavorare in stretta sinergia con il territorio. L’obiettivo di tutti è di arrivare presto all’approvazione del Cipe con un progetto largamente condiviso e rispondente alle esigenze delle comunità locali”. 
 




VITERBO, RADDOPPIO DELLA VIA CASSIA

A.P.

Il Presidente della Provincia Marcello Meroi e l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Maria Santucci hanno incontrato questo pomeriggio a Palazzo Gentili i sindaci dei Comuni di Capranica (Paolo Oroni), Sutri (Guido Cianti) e Bassano Romano (Angela Bettucci) per discutere in merito al progetto legato al raddoppio della Cassia. Per il Comune di Viterbo è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Claudio Ubertini.

C’è stata un’ampia e costruttiva discussione, nel corso della quale i sindaci, soprattutto il primo cittadino di Capranica, hanno messo in evidenza gli aspetti del progetto considerati di impatto sul territorio. I sindaci hanno tuttavia precisato che le loro osservazioni non hanno come obiettivo quello di impedire l’opera ma di renderla il più funzionale possibile alle esigenze territoriali.
Alla fine dell’incontro gli amministratori provinciali e i sindaci si sono trovati concordi nel rimarcare parere positivo alla realizzazione dell’opera, riconoscendo il valore strategico che questa riveste sia a livello nazionale, regionale e provinciale. Trattandosi di un’infrastruttura destinata ad incidere sullo sviluppo della Tuscia, è stata altresì ribadita la necessità di collegare il più possibile il progetto alle esigenze dei comuni interessati dal nuovo tracciato, attraverso una fase di concertazione cui dovranno scaturire scelte condivise con le comunità locali. La Provincia si assumerà quindi l’onere di guidare questa trattativa con la Regione, in pieno accordo con i comuni, per favorire la realizzazione dell’infrastruttura, facendo salve le prescrizioni che legittimamente provengono dalle comunità, e la necessità da parte della Regione di chiarire con i Ministeri competenti gli aspetti ambientali legati all’attuazione del progetto. Il presidente Meroi nel corso dell’incontro ha contattato personalmente l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Luca Malcotti dal quale ha ricevuto ampia disponibilità al confronto con il territorio. Confronto che avrà luogo a Roma già nella giornata di mercoledì.