VITERBO, MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE: I SOLDI NON BASTANO

Redazione

Viterbo – La Commissione consiliare sull’Edilizia Scolastica della Provincia di Viterbo si è riunita alla presenza dell’assessore Giuseppe Fraticelli in ordine alla questione della messa in sicurezza delle scuole. Inevitabilmente, la discussione ha riguardato anche l’ampliamento del Liceo Scientifico “Antonio Meucci” di Ronciglione e la possibilità di stornare la somma di circa un milione e mezzo di euro prevista per questo intervento.

Già nelle scorse settimane l’assessore alla Provincia di Viterbo Fraticelli, rispondendo alle polemiche del sindaco di Ronciglione Alessandro Giovagnoli, aveva evidenziato come la somma stanziata fosse del tutto insufficiente a realizzare il progetto comprendente la creazione di cinque nuove aule e laboratori. Da qui l’ipotesi di dirottare il relativo finanziamento sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici della Tuscia.

L’assessore Fraticelli, con documenti alla mano, ha dimostrato ai consiglieri provinciali la concreta impossibilità di realizzare l’intervento sul Liceo di Ronciglione con la somma attualmente disponibile, come da progetto predisposto dalla precedente amministrazione.

 “Spiace dover continuare a leggere sulla stampa polemiche pretestuose – dichiara Fraticelli – come se da parte della Provincia vi fosse una volontà persecutoria nei confronti del liceo “Meucci”, magari per favorire lo sviluppo di altri istituti limitrofi. Questo purtroppo il messaggio che da più parti si sta cercando di far passare. In Commissione si è aperta già da settimane una fattiva discussione fra le forze politiche per decidere come far fronte all’obbligo normativo di mettere in sicurezza gli edifici scolastici, pur in presenza di una carenza di risorse che ha ormai raggiunto forti livelli di criticità. Pensare di completare l’ampliamento del Liceo di Ronciglione con circa un milione e mezzo di euro è pura utopia. Altri fondi aggiuntivi non è possibile ottenerli. Basta quindi fare inutile demagogia. In questo momento la priorità è quella di mettere in sicurezza le scuole. La stessa situazione si è verificata con la costruzione della nuova sede del Liceo Scientifico “Ruffini” di Viterbo. Di fronte alla concreta impossibilità economica di dar corso al progetto, abbiamo affrontato e risolto il problema della carenza di aule individuando soluzioni alternative, realmente fattibili e poco dispendiose, intervenendo sull’esistente”.

L’assessore tuttavia continua a manifestare massima apertura al dialogo ed alla collaborazione. “Nessuna decisione è stata ancora assunta – precisa – e già nella prossima riunione sarà invitato a partecipare anche il sindaco di Ronciglione. Non esistono da parte del sottoscritto posizioni preconcette o chiusure pregiudiziali ad ogni eventuale proposta. Anzi, con il sindaco Giovagnoli c’è la ferma volontà di individuare per il liceo “Meucci” delle soluzioni condivise che possano favorire un accorpamento delle sedi, sfruttando anche parte della somma che andremo a stornare e a destinare alla messa in sicurezza degli edifici”.




VITERBO: TUTTI PAZZI PER I PIPISTRELLI

Redazione

Viterbo – L’Ufficio parchi e aree protette della Provincia di Viterbo, nell’ambito delle  manifestazioni dell’European bat night,  organizza per il prossimo 23 agosto Arcionello Bat Night 2013. Due i momenti clou della manifestazione. Il primo sarà ospitato alle 18,30 nella sala F. Benedetti di palazzo Gentili e vedrà il naturalista esperto in chirotteri, Vincenzo Ferri, dello Studio associato natura arcadia, illustrare il mondo dei pipistrelli, unici mammiferi capaci di volo attivo. 

Le 35 specie italiane di pipistrelli sono tutte tutelate dalla normativa nazionale ed europea, molte di loro rischiano l’estinzione perché minacciate dal disturbo o distruzione dei loro rifugi, dalla scomparsa dei loro habitat di caccia e dalla diffusione dei pesticidi. 

Alle 21 in Strada Palanzana (termine tratto carrabile nei pressi dell’Eremo dei Cappuccini, indicazioni in loco), partirà l’escursione notturna nei boschi della Riserva naturale regionale Valle dell’Arcionello. “Si tratta – dicono da palazzo Gentili – di una straordinaria esperienza sul campo, in cui i partecipanti avranno l'opportunità di osservare da vicino il segreto mondo dei chirotteri. Con l’utilizzo del bat-detector si potranno ascoltare le voci degli esemplari avvistati e con l’aiuto dell’esperto chirotterologo individuarne le specie”. 

Si consiglia di indossare un abbigliamento pratico, scarpe da escursione e di portare una torcia. La partecipazione all’evento, ideato per bambini ed adulti, è gratuita. Per info: areeprotette@provincia.vt.it; e.rota@provincia.vt.it oppure si può chiamare il numero 3467128301. 




VITERBO: L'ASSESSORE PROVINCIALE ALLA VIABILITA' PIERO CAMILLI INTERVIENE SUI PASSI CARRABILI

Redazione

Viterbo – L’assessore provinciale alla Viabilità Piero Camilli interviene a chiarire la vicenda delle lettere fatte recapitare ai titolari di accessi abusivi lungo le strade provinciali contenente la richiesta di regolarizzazione delle rispettive posizioni. L’assessore in particolare ci tiene a precisare che, a quanti si metteranno in regola nei tempi previsti, non saranno applicate multe.

Nel 2007 la Provincia di Viterbo ha dato incarico alla società AIPA spa di effettuare un censimento di tutti i passi carrabili presenti sul territorio con relativo sbocco su arterie di competenza provinciale. In base a detta ricognizione è emerso che molti di questi accessi sono risultati privi della necessaria autorizzazione. Da Palazzo Gentili sono state spedite a circa 2400 frondisti le comunicazioni inerenti l’accertamento del presunto abuso con l’invito a regolarizzare, laddove non fosse possibile dimostrare il contrario, la situazione. 

Tuttavia l’assessore Camilli tiene a tranquillizzare gli utenti, ridimensionando notevolmente l’allarmismo che si è diffuso sul territorio. “Il procedimento amministrativo ha preso avvio prima che mi insediassi come assessore quindi mi sono trovato a dover prendere atto della situazione quando le lettere, di cui personalmente non condivido i toni, erano già state spedite. Il provvedimento tuttavia non deve essere inteso in senso vessatorio ma va gestito nell’ottica di un adeguamento normativo, a tutela della sicurezza stradale, dal momento che i passi carrabili, inevitabilmente, comportano impatti sulla circolazione e vanno quindi censiti. La Provincia si attiverà per mettere in sicurezza le strade provinciali non appena arriveranno i fondi promessi in ambito regionale. Nel frattempo – aggiunge l’assessore – invitiamo i frontisti a regolarizzare le loro posizioni entro il 31 dicembre 2013 nell’ambito di una fattiva collaborazione fra enti e privati, senza l’applicazione di alcuna sanzione. Ringraziamo a tal proposito gli utenti che, anche in questi giorni con grande disponibilità e massima collaborazione, sono venuti nei nostri uffici e ci hanno consentito di accertare e sanare alcuni errori. E’ questo infatti lo spirito con cui intendiamo affrontare e risolvere il problema, contemplando l’esigenza di un’attenta e precisa ricognizione di tutti gli accessi stradali senza costi aggiuntivi per i cittadini, né intenti punitivi”.




VITERBO: LA PROVINCIA INTERVIENE SULLA CANCELLAZIONE DEI CONCERTI DEL TUSCIA JAZZ FESTIVAL

Redazione

Viterbo – “Siamo rimasti sorpresi  nell’apprendere direttamente dagli organizzatori del Tuscia in Jazz Festival la cancellazione dei quattro concerti in programma dal 21 al 24 agosto a Bagnaia a causa dell’atteggiamento di chiusura manifestato dal Comune di Viterbo. Eppure proprio in questi giorni sulla stampa si sta parlando con grande enfasi dello straordinario successo ottenuto dalla manifestazione nei vari Comuni della Tuscia”.

Ad intervenire sono il presidente  della Provincia di Viterbo Marcello Meroi e l’assessore alla Cultura Giuseppe Fraticelli che esprimono solidarietà ad Italo Leali, direttore artistico della manifestazione, ed all’intera organizzazione. “Leggere certe cose non è sicuramente  il modo giusto per rilanciare la cultura in città. Il Tuscia in Jazz è una di quelle manifestazioni che oltre a produrre cultura di qualità ha contribuito a favorire negli anni la crescita turistica del Capoluogo e della Tuscia. Lo scorso anno chi ha avuto occasione di partecipare da semplice spettatore ai numerosi concerti che si sono svolti nell’intera provincia, ha avuto la possibilità di verificare quanto questa manifestazione sia apprezzata dal pubblico, ad iniziare proprio dai cittadini di Bagnaia come dimostrato dall’alta affluenza di persone agli spettacoli organizzati nel 2012 presso il suggestivo scenario di Villa Lante. Si parla tanto di attenzione per le frazioni, ma proprio nel momento in cui la cultura può diventare un prezioso volano per la valorizzazione delle periferie cittadine non si riesce a comprendere né a cogliere l’occasione offerta da eventi del genere”.

Meroi e Fraticelli ricordano inoltre l’importanza del Tuscia in Jazz per Viterbo e la provincia. “Questa manifestazione è nata anni fa a Ronciglione come iniziativa locale e nel corso degli anni si è caratterizzata sempre di più come evento di carattere nazionale ed internazionale. Hanno partecipato al Festival, nelle varie sezioni sia invernali che estive, i maggiori esponenti della musica jazz, italiani e stranieri, che oltre ad esibirsi hanno anche tenuto dei seminari di altissimo livello qualitativo e professionale. Comprendiamo perfettamente che per gli enti locali sia sempre più difficile investire sulla cultura, ma va detto che in tutti questi anni il Tuscia in Jazz non ha mai chiesto la luna. Anzi, come lo stesso direttore artistico Italo Leali ha avuto modo di dichiarare in questi giorni in alcune interviste apparse sulla stampa, hanno continuato ad organizzare la manifestazione puntando sempre di più sulla qualità, pur a fronte delle poche risorse ottenute dagli enti pubblici, ma consapevoli delle difficoltà e degli sforzi che gli enti stessi mettono in campo per assicurare un minimo sostegno alla promozione culturale. Anche noi come Provincia avremmo voluto investire di più su questo e su altri eventi.. La vicinanza tuttavia non è fatta soltanto di soldi, ma anche di sostegno istituzionale, un sostegno che intendiamo assicurare anche in questo particolare e difficile momento. E’ per questo che siamo intenzionati ad intervenire concretamente per non disperdere l’esperienza acquisita dal Tuscia in Jazz Festival sul Capoluogo. Faremo in modo di garantire lo svolgimento dei concerti programmati a Bagnaia. Un impegno che intendiamo assumerci per il bene della Città dimostrando con i fatti di essere con i piedi ben radicati nella realtà e di non vivere affatto su Plutone, come sostenuto da qualche improvvisato e poco credibile solone”. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere provinciale Marco Torromacco: “Con la cancellazione degli spettacoli del Tuscia in Jazz in programma qui nella nostra frazione si produrrà un danno enorme alla collettività locale in termini di immagine, di qualità culturale, di presenze turistiche. Con il presidente Meroi e l’assessore Fraticelli cercheremo di recuperare la situazione nel migliore dei modi consapevoli di quanto sia necessario potenziare e rilanciare tutte quelle iniziative che con la loro valenza culturale possono contribuire a risvegliare, non solo il centro storico cittadino, ma anche le zone di periferia, che come Bagnaia possono contare su location prestigiose da valorizzare adeguatamente”. 




LAZIO, PENDOLARI: DALLA REGIONE 26 NUOVI TRENI PER I PENDOLARI

Luca Pagni

Viterbo – “Grazie ad uno sforzo concreto per migliorare le condizioni di viaggio dei pendolari, per i quali ci siamo messi al lavoro da subito in questi mesi, siamo in grado di garantire undici nuovi treni aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal Contratto di Servizio del 2011 con Trenitalia”. Così il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, annuncia il via libera della Giunta regionale alla modifica del Contratto di Servizio con Trenitalia grazie al quale viene incrementata la disponibilità di nuovi treni per i pendolari.

“Stiamo già provvedendo a saldare i debiti pregressi verso Trenitalia per un importo di circa 270 milioni di euro – spiega Zingaretti – e grazie a questo importante lavoro siamo in grado di garantire la consegna entro il mese di dicembre 2014 di ulteriori undici treni Vivalto, aggiuntivi rispetto ai 15 previsti dal vecchio Contratto di Servizio. 

La Regione si è impegnata a trovare 35 milioni di euro entro marzo per coprire questi oneri aggiuntivi. Il nostro obiettivo, grazie ad un rapporto di collaborazione leale e corretto con Trenitalia, è quello di aumentare il livello della qualità del trasporto su ferro, incentivando i cittadini all’utilizzo dei mezzi pubblici e venendo incontro alle esigenze di migliaia di utenti del trasporto pendolare che a lungo è stato considerato la “Cenerentola” dell’intero settore”.

Il Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano è stato ricevuto dall' Assessore ai Trasporti della Provincia di Viterbo. Ora un sogno di molti potrebbe divenire realtà… se ci sarà volontà da parte di tutti. Entro settembre 2014, Nicola Zingaretti disporrà di 15 nuovi treni Vivalto grazie allo sblocco dei finanziamenti regionali e statali di circa 33 milioni di euro, il Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano ha chiesto alla Provincia di Viterbo di conoscere il numero dei convogli che saranno fatti circolare sulla FL3 Roma Cesano Viterbo.  Il nuovo Vivalto è composto da 6 carrozze di cui una semipilota, ha una capacità di trasporto di circa 1.000 passeggeri, di cui 700 seduti ed è dotato di un impianto di climatizzazione, di monitor per la diffusione di video informativi, di videosorveglianza a circuito chiuso, di zona attrezzata per i disabili e di un'area polifunzionale attrezzata anche per il trasporto delle biciclette. Ogni Vivalto favorisce di la “CURA DEL FERRO” facendo diminuire il traffico su gomma con il relativo inquinamento.

Il Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano ha chiesto al neo  Assessore ai Trasporti della Provincia di Viterbo di voler intercedere presso la Regione Lazio per avere qualche treno nuovo anche sulla linea FL3 Roma Cesano Viterbo.  Il Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano, è stato a sua volta coinvolto dall'Assessore Roberto Staccini, al fine di ottenere insieme un migliore sviluppo del territorio viterberse, attraverso il  "Piano di Bacino dei Trasporti" con cui nel 2012 la Provincia di Viterbo ha coinvolto tutti i Sindaci del viterbese, che prevede tra l'altro la connessione a Viterbo Porta Fiorentina delle linee Roma Nord, FL3 con la Orte Capranica Civitavecchia che si incrocia ad Orte con la Direttissima, con la Roma-Ancona, con la Roma-Perugia, la FR1 e la Orte-Viterbo; a Fabrica di Roma con la Roma Nord; a Capranica con la FL3; a Civitavecchia con la FR5 e tutta la Tirrenica Nord; ed in futuro, potrebbe collegare Viterbo a Fiumicino Aeroporto oltre che convogliare nella Tuscia i crocieristi dal Porto di Civitavecchia. Questo comporterebbe una valorizzazione ed uno sviluppo delle varie aree collegate nel Lazio con forti benefici per la Provincia Viterbese che porebbe giovare di un aumento dell'indotto legato al turismo eno-gastronomico, naturalistico, termale, venatorio e legato a agriturismi ed ippovie della Tuscia, già oggetto di campi scout e pellegrinaggi sulla via Francigena.

Il Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano ha chiesto formalmente alla Provincia di Viterbo di coinvolgere la Regione Lazio, committente del Contratto Pubblico di Trasporto Regionale, affinché chieda ad RFI e TRENITALIA di approntare uno studio di fattibilità della riunione delle linee FL3 – ROMA NORD – ROMA ORTE – ORTE CAPRANICA CIVITAVECCHIA che in passato erano unite a Viterbo Porta Fiorentina. Sarebbe auspicabile anche il raddoppio della FL3 almeno da Cesano fino a Bracciano. La copertura finanziaria si potrebbe ottenere da Finanziamenti Europei, come i Fondi Sociali Europei 2014 – 2020 destinati al recupero delle stazioni impresenziate italiane per scopi sociali, turistici e culturali. Purtroppo negli ultimi anni i comuni del Lazio attraversano una forte crisi di liquidità, in parte dovuta ai tempi lunghissimi con cui la Regione Lazio eroga i contributi assegnati, soprattutto quelli riguardanti la realizzazione di opere pubbliche.

Sarebbe dunque auspicabile una maggiore puntualità nei rapporti tra diversi livelli istituzionali.

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VITERBO, LA PROVINCIA PROMUOVE AZIONE PER SCONGIURARE LA SOPPRESSIONE DEL DISTACCAMENTO VIGILI DEL FUOCO DI GRADOLI

Redazione

Viterbo – La Provincia di Viterbo è in prima linea per scongiurare la paventata soppressione del distaccamento dei Vigili del Fuoco con sede a Gradoli. Il vice presidente ed assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha riunito ventuno sindaci di altrettanti comuni dell’Alta Tuscia per promuovere una forte ed incisiva azione di sensibilizzazione volta a scongiurare un provvedimento che rischia di creare seri problemi ambientali e legati alla sicurezza.

“Chiudere il distaccamento di Gradoli significa in pratica esporre l’intera zona a nord di Viterbo a seri rischi  – spiega Equitani – soprattutto nel periodo estivo quando il pericolo di incendi è ancora più elevato. Per questo motivo come Provincia ci siamo fatti promotori di questo incontro con i primi cittadini del comprensorio, con l’intenzione di manifestare tutti insieme la nostra netta contrarietà al proposito ventilato. Secondo quanto ci è stato riferito la soppressione sarebbe legata alla carenza di organico che renderebbe impossibile garantire il proseguimento delle attività finora garantite. Siamo però convinti della necessità di individuare soluzioni alternative che possano scongiurare un provvedimento così drastico. Abbiamo pertanto redatto un documento, inviato al competente ufficio del Ministero dell’Interno, alla direzione regionale dei Vigili del Fuoco ed al Prefetto di Viterbo spiegando dettagliatamente i motivi per cui è necessario mantenere in attività il presidio a garanzia del territorio, dell’ambiente e delle popolazioni”. 

Il documento, oltre che dall’assessore Equitani quale rappresentante della Provincia di Viterbo, è stato sottoscritto dai sindaci dei comuni di: Valentano, Cellere, Latera, Canino, Piansano, Tessennano, Arlena di Castro, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Farnese, Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bagnoregio, Bolsena, Montefiascone, Grotte di Castro, Gradoli, Onano, Proceno, Marta, Capodimonte. 

“A causa della particolare conformazione della provincia di Viterbo – scrivono i firmatari della missiva – i mezzi di soccorso che partono dal comando provinciale di Viterbo, impiegherebbero oltre un’ora per raggiungere le zone a nord della Tuscia che distano oltre 50 Km dal Capoluogo, penalizzando la rapidità e l’efficienza delle operazioni. Il distaccamento di Gradoli è invece situato in posizione strategica rispetto ad una vasta area del nord della Tuscia tale da assicurare, al contrario, rapidità ed efficienza dei soccorsi. Da evidenziare poi la forte vocazione turistica dell’intero comprensorio del lago di Bolsena che nel periodo estivo, grazie alla presenza di alberghi, campeggi e strutture ricettive, raggiunge picchi di oltre 100mila presenze. Il presidio di Gradoli serve almeno ventuno comuni per un totale di 1275 Km, con una popolazione residente di circa 70mila abitanti. Non va dimenticato poi l’alto valore che il paesaggio riveste per questa provincia”.

A fronte di queste considerazioni la Provincia ed i sindaci dei ventuno comuni chiedono che l’ipotesi di soppressione del distaccamento di Gradoli, prevista già a partire dai prossimi giorni, non trovi concreta attuazione. 




VITERBO: LA PROVINCIA RIBADISCE IL PARERE NEGATIVO ALL’IMPIANTO GEOTERMICO DI CASTEL GIORGIO

Redazione

Viterbo – Questa mattina il vice presidente della Provincia di Viterbo e assessore all’Ambiente, Paolo Equitani, ha scritto alla Regione Lazio, alla Regione Umbria e al ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento della Pisana in merito al progetto di realizzazione di un impianto sperimentale di sfruttamento della risorse geotermica di un bacino nel territorio del Comune di Castel Giorgio.

“La Provincia di Viterbo ha espresso già parere negativo – spiega Equitani – perché una simile opera potrebbe mettere a rischio l’ambiente dell’intera area, che non riguarda solo l’Umbria dato che il giacimento interesserebbe una cospicua fetta di territorio viterbese, e quindi laziale, nelle zone di Acquapendente e San Lorenzo Nuovo, oltre che di Castel Giorgio e Castel Viscardo”.

Da quanto si legge nel documento inviato da Equitani, infatti, “la valutazione d’impatto ambientale rilasciata dalla Regione Umbria risulta una procedura non rispondente a quella prevista dalla normativa vigente, in quanto l’impianto ricade sì territorialmente all’interno del perimetro dell’Umbria, ma il bacino idrogeologico di captazione del fluido geotermico riguarda interamente l’area dei Monti Vulsini. Tale bacino alimenta il lago di Bolsena e il fiume Marta e interessa l’intero distretto lacuale: tutti territori che fanno parte del Lazio”.

Da qui la contrarietà della Provincia a concedere parere positivo. “Il sito in cui è ubicato il progetto – aggiunge ancora l’assessore all’Ambiente -, ossia il Comune di Castel Giorgio, risulta a questo punto di secondaria rilevanza in termini di impatto ambientale, se consideriamo che la risorsa sfruttata interessa quasi completamente il territorio viterbese”. Ecco il perché della richiesta di una VIA che sia rilasciata anche dalla Regione Lazio.

“Non possiamo permettere che una simile operazione metta a rischio l’equilibrio ambientale dell’Alta Tuscia – conclude Equitani -, specie nell’area del lago di Bolsena. La prossimità dell’impianto geotermico e del bacino con aree di interesse naturalistico e turistico non può certo essere ignorata, per questo mi auguro che la Regione Lazio avvii quanto prima le procedure per la valutazione richiesta”.




VITERBO, IL DANTE IN TUSCIA TOUR ARRIVA AL "PARADISO"

Redazione

Viterbo – Dante entra nel Paradiso, dove, accompagnato da Beatrice e supportato da San Bernardo, ha la visione di Dio. “Dante in Tuscia tour” raggiunge il bellissimo chiostro medievale di Santa Maria del Paradiso.

Si tratta della quarta delle cinque tappe nei luoghi “danteschi” di Viterbo inserite nel cartellone del “Festival di Tuscia” varato dalla Provincia di Viterbo, del “Dante in Tuscia tour” di e con Giuseppe Rescifina, Raffaele Donno (alla chitarra) e  Laura Ciulli proposto dall'associazione culturale “La Ginestra” in collaborazione con  Archeotuscia onlus con il sostegno di Banca di Viterbo, Unindustria ed altri. 

Le  tappe, tutte ad ingresso gratuito, prevedono la spiegazione e la lettura dei canti della “Divina Commedia” che citano personaggi, luoghi ed episodi della Tuscia.

La quarta tappa è in programma  domani,venerdì 2 agosto ore 19,00 nell'incantevole scenario del chiostro del Paradiso risalente al XIII secolo, che contiene tracce tracce di affreschi che raffigurano la vita di Sant’Antonio.Il convento fu inizialmente affidato alle monache cistercensi e nel XV secolo ai frati francescani minori, che lo hanno tenuto, con una breve interruzione, fino alle soglie del XX secolo. Oggi la chiesa è sede della Parrocchia Santa Maria dell'Ellera/ Santa Maria del Paradiso.

Il canto conclusivo del Paradiso della Divina Commedia è il momento più esaltante,  in cui Dante descrive l'ultima visione del viaggio di purificazione, quella di Dio. Il canto XXXIII del Paradiso; rappresenta il trionfo di Cristo, di Maria e dei Beati che fanno da corona all'Eterno. 

E in questi versi, Dante, mentre sottolinea che il suo compito è quello di comunicare per figure, proprio per fare il lettore partecipe della sua straordinaria esperienza, nel contempo avverte tutta l’eccezionalità della sua opera.

Al termine della declamazione è prevista una cena-degustazione offerta dalle associazioni che operano nella parrocchia.

La quinta tappa di Dante in Tuscia tour , quella conclusiva,  in programma il 5 settembre 2013 ore 21,00 a Palazzo Gentili,  in via Saffi  nel cartellone di “Incontri Gentili”  sarà quella di “Peccati di gola e morti per fame” con cenni dal Canto XXIV del Purgatorio e spiegazione e lettura del Canto XXXIII dell'Inferno. 




VITERBO, IN ARRIVO DALLA REGIONE ALTRI 7 MILIONI DI EURO PER LA PROVINCIA

Redazione

Viterbo – “Altri sette milioni di euro saranno presto trasferiti a Palazzo Gentili dalla Regione Lazio”. Ne dà notizia il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, che ieri mattina, anche in qualità di presidente dell’UPI Lazio, ha partecipato ad un incontro alla Pisana con l’assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore. Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti di tutte le Province del Lazio.

“Avevamo chiesto questo incontro al presidente Nicola Zingaretti – spiega Meroi – per discutere di un necessario maggiore trasferimento di risorse regionale alle Province in particolare, e a tutti gli enti locali in generale, in virtù della quadratura dei bilanci e del rispetto del patto di stabilità. Credo che in questi giorni sia stato fatto un lavoro importante da parte di tutti i soggetti interessati, un lavoro condiviso portato avanti con uno spirito di grande solidarietà istituzionale che mi auguro si possa riscontrare anche in altre situazioni di confronto in futuro. Ringrazio sentitamente l’assessore Sartore per l’impegno profuso e soprattutto per l’ottima opera di mediazione con il Comune di Roma, che ha accettato di rinunciare ad una parte degli importi dovutigli dalla Regione in favore delle Province”.

Anche tra le amministrazioni provinciali presenti all’incontro è stato applicato in maniera esemplare il principio di sussidiarietà nella ripartizione dei fondi spettanti a tali Enti. “La Provincia di Roma ha accettato di cedere parte dei trasferimenti regionali a quelle di Viterbo, Latina e Frosinone – continua il presidente Meroi -, che si divideranno equamente tali ripartizioni, mentre tutte le Amministrazioni si sono trovate d’accordo nel riconoscere la necessità di far pervenire un contributo maggiore alla Provincia di Rieti, che si trova in una situazione di più grave difficoltà. A Viterbo, dunque, arriveranno altri sette milioni di euro, oltre ai cinque che sono già stati trasferiti nei giorni scorsi: ciò grazie alla virtuosa solidarietà istituzionale che ha caratterizzato l’incontro di oggi ed alla disponibilità dei colleghi di Frosinone e soprattutto del Presidente della Provincia di Latina Cusani, che hanno voluto dividere le risorse  paritariamente con Viterbo".

Il presidente Meroi, in veste di rappresentante UPI, ha inoltre chiesto un nuovo colloquio con il Governatore Zingaretti. “Credo sia pero' necessario confrontarci nuovamente con il presidente – aggiunge – perché riteniamo che la Regione Lazio, quando si tratta di corrispondenza dei fondi agli Enti locali, non possa politicamente continuare a considerare le Province alla stregua dei piccoli Comuni, i quali tra l’altro già beneficiano delle risorse delle amministrazioni provinciali attraverso gli interventi che queste operano sui territori”.

“Anche alla luce della sentenza della Consulta di due giorni fa – conclude Meroi – è impossibile proseguire con la consuetudine del taglio sistematico dei finanziamenti alle Province, a cui va riconosciuto il ruolo oggettivo di enti territoriali che meglio hanno saputo gestire le risorse pubbliche: lo dicono i dati inconfutabili degli studi statistici e della Corte dei Conti. Il colloquio con il presidente Zingaretti, che sono certo si svolgerà con lo stesso spirito solidale e costruttivo che ha contraddistinto la riunione di questa mattina, servirà a chiarire la posizione politica della Regione in merito a questo tema e alla luce delle prescrizioni della Corte Costituzionale”.




VITERBO, LA PROVINCIA ADOTTA IL NUOVO PIANO FAUNISTICO VENATORIO

Redazione

Viterbo – Il Consiglio provinciale  ha adottato ieri mattina all’unanimità il nuovo Piano Faunistico Venatorio, presentato ed illustrato in aula dall’assessore all’Agricoltura e alla Caccia Luigi Ambrosini. Il Piano, il cui iter di elaborazione ha avuto avvio nel 2004, è stato realizzato dalla Provincia con il contributo determinante del DAFNE (Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia) dell’Università degli Studi della Tuscia sotto il coordinamento del professor Andrea Amici.

La stesura del Piano si è resa necessaria per uniformare la regolamentazione provinciale in materia con le normative nazionali e regionali, e per stabilire un equilibrio fra l’esigenza di conservazione del patrimonio faunistico, la valorizzazione delle aree naturali, dei parchi e delle riserve, lo svolgimento dell’attività venatoria e la tutela delle colture agricole danneggiate dalla costante proliferazione dei cinghiali. 

“Il Piano – ha spiegato l’assessore Ambrosini – ha vissuto una lunga ed articolata gestazione caratterizzata da un’ampia concertazione con tutte le realtà interessate. Da un’analisi attenta e dettagliata della situazione e delle necessità territoriali si è passati alla fase pratica, attraverso il confronto attivo con il mondo agricolo, ambientale e venatorio, raccogliendo proposte e suggerimenti, valutati e recepiti nella predisposizione dello strumento. Particolare attenzione – ha specificato l’assessore – è stata posta sulla problematica relativa ai danni provocati dai cinghiali alle colture agricole. Nel 2012 sulle aree provinciali l’entità dei danni ammontava a 460mila euro, l’anno precedente addirittura a 580mila euro. Cifre eccessive per un Ente come il nostro che si trova a fare i conti con ristrettezze economiche sempre più insostenibili. Il Piano quindi, nel pieno rispetto delle direttive nazionali e regionali, definisce una seria pianificazione, con l’obiettivo di tutelare gli interessi economici della Tuscia. A tale scopo vengono delineati i confini delle zone soggette all’attività venatoria e delle aree di ripopolamento e cattura, stabilendo il giusto equilibrio fra la conservazione del patrimonio faunistico e le necessarie misure di salvaguardia dell’agricoltura, attraverso precise azioni di contenimento della specie cinghiale. Il tutto in un’ottica di assoluta compatibilità ambientale”. 

Un Piano che è passato ripetutamente al vaglio ed alla discussione del Comitato tecnico faunistico provinciale e della Commissione Agricoltura della Provincia di Viterbo. “L’approvazione all’unanimità del Consiglio provinciale è la migliore certificazione di un percorso di concertazione utile e costruttivo” ha concluso Ambrosini.

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BASSANO ROMANO, SCORIE INCENERITORI NEI MATTONI DI CASA NOSTRA?

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – Rischi ambientali ed alla salute degli uomini, scaturirebbero dall'uso di ceneri e scorie per produrre conglomerati cementizi come chiede di poter fare la Tuscia Prefabbricati a Bassano Romano. 

Il progetto industriale è stato sospeso dalla Provincia di Viterbo in attesa di cambio destinazione d'uso e del certificato di agibilità, delle strutture ex Colacem. Nel caso di specie, tali documenti andranno richiesti direttamente  al Comune di Bassano Romano, che ha già espresso vari pareri negativi, sia tecnici che di volontà politica, fin dal 2010. 

Sono stati presentati Ricorsi al Tar sia dal Comune che da alcuni imprenditori agricoli e turistici e da associazioni varie, per scongiurare un disastro ambientale a ridosso della linea ferroviaria Fl3 Roma Viterbo, di zone turistiche e di aree verdi protette da vincoli anche europei. Questo per non parlare di ippovie e di coltivazioni di patate ed olii Dop, che potrebbero essere contaminate da un progetto industriale che si trova nel bel mezzo di una riserva di caccia e di aree destinate a pascolo dell'Università Agraria, tutelate dalla Legge Galasso. 

Inoltre il progetto di recupero di rifiuti non pericolosi per la realizzazione di conglomerati cementizi in CLS, ad oggi non sembra poter garantire la salubrità di aria, terra ed acqua, non essendo state previste la campanatura dei nastri trasportatori ne la sigillatura dei camion che ogni giorno dovrebbero trasportare 158 tonnellate di materiali vari, tra cui polveri di carbone potenzialmente cancerogene, sulla strada della stazione che non ha 8 metri di carreggiata e già presenta punti di cedimento sulla ferrovia e sulla strada provinciale sottostante.

Nonostante tutto la Regione Lazio ha ritenuto di non assoggettare il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale, riconoscendo all'iter autorizzativo la via semplificata.

Secondo l 'Arpa:

“Nel valutare i possibili recuperi delle scorie prodotte dall’incenerimento dei rifiuti bisogna porre attenzione alle possibilità di inquinamento del suolo, sottosuolo e acque sotterranee e superficiali, dovuto appunto alla presenza dei metalli pesanti e dei cloruri. 

Intanto la Colacem attesta che il cemento con polveri e scorie sarebbe più resistente.

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