PROPAGANDA ISIS: DIGOS ARRESTA PAKISTANO OSPITE DI UN CENTRO DI ACCOGLIENZA

di Cinzia Marchegiani

Mantova – Terroristi, cellule silenti e neanche troppo verrebbe da dire nascosti nella nostra città. Quanti di loro grazie ai continui sbarchi sono entrati in Italia, con lo scopo preciso di fare attività propagandistica per una guerra contro gli infedeli? Questo è un problema non di poco conto legato alle politiche nazionali, poiché troppo spesso i terroristi si nascondono in mezzo agli immigrati, e vengono accolti senza un reale controllo nei centri di accoglienza e poi trasferiti in resort, alberghi. Molti di loro riescono a dileguarsi, facendo perdere le tracce e vivono in mezzo a noi come fantasmi. 

Le maglie enormi della rete prevenzione del nostro sistema è la dimostrazione che in Italia non si conoscere la misura reale di questa realtà, facilitata da una politica immigratoria con evidenti lacune macroscopiche. Inefficienza che viene fortunatamente tamponata dalle attività di controllo attività antiterroristica come quello della Digos.

Indagine Digos smaschera un terrorista ospite di un centro accoglienza. Grazie infatti al reparto Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato è stato possibile individuare uno dei tanti terroristi latitanti. Un'indagine capillare e scrupolosa partita dalla città di Enna, ha permesso di individuare l'uomo che faceva propaganda terroristica su facebook. L'indagine è partita lo scorso anno dal Centro di accoglienza "Città del Sole" di Piazza Armerina, in provincia di Enna dove l'uomo, ospite per un periodo, si era reso responsabile di episodi di violenza insieme ad altri connazionali. Proprio in questa struttura si era rivelato il leader di un gruppo all'interno del Centro e gli investigatori, durante l'indagine, hanno appurato che gestiva due profili Facebook dove pubblicava foto, documenti, video e frasi inequivocabilmente inneggianti alla violenza con finalità di terrorismo e contro l'ordine democratico.

Attività propagandistica della Jihad. Del terrorista si è scoperto essere un cittadino pakistano, il quale attraverso Facebook, promuoveva la jihad con foto e commenti inneggianti alla violenza e al martirio: "…cerca di interessarti al martirio…la jihad andrà avanti fino alla fine”, queste le frasi con cui cercava contatti tramite il network più conosciuto.

Arresto terrorista Pakistano. La mattina del 20 ottobre 2015 la Digos della questura di Enna ha arrestato l’uomo a Mantova e ha eseguito perquisizioni nelle province di Mantova, Enna, Prato, Milano e Como dove l'uomo ha soggiornato. Anche le intercettazioni telefoniche avevano dato conferma agli investigatori della sua attività terroristica con riferimenti ad addestramenti militari e disponibilità di armi.




IMMIGRAZIONE, IL FALLIMENTO DELL'OPERAZIONE EUNAVFOR MED

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani in merito al problema immigrazione e all’Operazione  Eunavfor Med:

“L’Operazione Eunavfor Med che doveva contrastare i trafficanti di uomini non è mai partita ma è  in attesa di un macchinoso via libera da Bruxelles, e se la valutiamo nel contesto di emergenza in cui è stata programmata parliamo di un vero e proprio fallimento. L’Europa si limita ad aiutare Triton e l’operazione italiana Mare Sicuro al solo fine di trasferire in Italia quella parte della popolazione africana che può permettersi di pagare i trafficanti."

Dal 1 gennaio al 12 agosto sono  giunte in Italia 102mila persone contro i 98.400 dello stesso periodo del 2014. Si tratta soprattutto di eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani(5.688).  La quasi totalità (92.275) sono partiti dalla Libia. 

Quest’anno si stima che il Paese verrà attraversato da almeno 300 mila immigrati clandestini.

Nell’attesa dell’autorizzazione ad agire ,le navi di Eunavfor Med vengono impiegate, quando richiesto, per soccorrere i barconi e trasportare in Sicilia gli immigrati, come hanno già fatto in un paio di occasioni le due navi tedesche Werra e Schleswig-Holstein.

Oltre all’impasse va valutato anche il danno di immagine per l’Europa determinato da una forza navale costituita ma non impiegata, e che regala ai trafficanti una tremenda arma propagandistica: i barconi che sconfiggono le portaerei, simbolo dell’impotenza europea.

I  primi mesi di operazione Ue finanziati con 12 milioni dalla Ue, 26 dall’Italia (la portaerei Cavour costa 200 mila euro al giorno di spese vive) e con altri fondi da Londra e Berlino non hanno contrastato i trafficanti ma ne hanno favorito il business.

E’ inimmaginabile pensare a profughi così arroganti, irrispettosi e ingrati. Contestano vitto e alloggio, devastano i centri d’accoglienza, pretendono schede telefoniche, wi-fi, tv e persino sigarette oltre ad esigere il rispetto dei loro costumi, per lo più islamici e quindi discriminatori e contrari non solo alle nostre leggi ma persino alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.2   

Conclude il Presidente Anghinelli :"I risultati di questo immanentismo sono devastanti. Già oggi nessun Paese occidentale che ha aderito alla Coalizione contro l’ISIS rivela nomi e volti e dei militari impegnati in Iraq e Siria nel timore di rappresaglie islamiche sulle famiglie e i colleghi rimasti a casa."