ROMA: NO ALLA SVENDITA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

 

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di Ivan Galea

Roma – Sabato prossimo i lavoratori della Croce Rossa Italiana sfileranno in protesta lungo un corteo che si snoderà per le vie della capitale a partire dal Colosseo per arrivare in piazza S.S. Apostoli.
La protesta riguarda la privatizzazione che sta frammentando l'Ente in una miriade di piccole realtà locali private che hanno perso la funzione primaria. "Il decreto 178/12 voluto dal governo Monti, sostenuto dai vertici della Croce Rossa Italiana confermato dai governi Letta e dall’attuale governo Renzi – denuncia a gran voce il Coordinamento nazionale delle Rsu di Croce Rossa Italiana – ha sancito la privatizzazione della CRI e ne sta causando la morte come Ente Pubblico. Il lavoro di 150.000 volontari e di circa 4000 lavoratori civili e militari – spiegano – che ogni giorno assicurano in Italia e all’estero assistenza ai disabili, ai terremotati, nelle maxiemergenze, nei laboratori analisi e sulle ambulanze non sarà più garantito.

"Dietro la parola riorganizzazione si cela la svendita del patrimonio mobile ed immobile della Croce Rossa Italiana e il licenziamento in massa di 4mila persone" Si legge nel volantino diffuso in questi giorni dal Coordinamento nazionale delle Rsu della Croce Rossa che accende i riflettori su un caso in cui delle attività di interesse pubblico verranno di fatto trasferite ad un'associazione di diritto privato. I lavoratori per queste motivazioni chiedono l'abrogazione o quantomeno la modifica del decreto voluto dal governo Monti.
L'appello dei sindacati è quello di andare  tutti in piazza a Roma il prossimo 21 febbraio dalle 10 alle 13.