Nemi: se non è gestione dei rifiuti, cos'è?

 

di Ivan Galea


NEMI (RM)
– A Nemi, in via della Radiosa, persiste l'area recintata in cui sono presenti una decina di cassonetti utilizzati come appoggio momentaneo per i rifiuti. La spazzatura dei cittadini di Nemi viene raccolta dagli operatori della Lazio Ambiente S.p.A., società che si occupa della raccolta rifiuti, quindi scaricata nell'area di via della Radiosa all'interno dei cassonetti. I rifiuti, dopo aver sostato nel sito, vengono poi successivamente caricati su un mezzo più grande sempre della Lazio Ambiente S.p.A. che  provvede a portarli in discarica.


Riepilogando:
i rifiuti vengono raccolti sul territorio di Nemi dalla società incaricata dal Comune, quindi depositati nei cassonetti presenti nell'area di via della Radiosa per poi essere raccolti nuovamente, da un mezzo più grande, da via della Radiosa per essere portati in discarica.


La gestione dei rifiuti
Un'attività dunque, quella appena descritta, messa in pratica dalla Lazio Ambiente a Nemi, che definiamo come  gestione dei rifiuti, nel senso più ampio del termine . L'enciclopedia libera Wikipedia, infatti, definisce come gestione dei rifiuti "l'insieme delle politiche, procedure o metodologie volte a gestire l'intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale". Nel caso di Nemi il processo è quindi rappresentato dalla produzione dei rifiuti da parte dei cittadini e dalla raccolta degli stessi effettuata dalla Lazio Ambiente che provvede a portarli alla destinazione finale, in questo caso la discarica.


La legge Una gestione dei rifiuti che appare in netto contrasto con quanto disposto dalla legge. Esiste infatti un decreto legislativo, il 152/2006 per l'esattezza, che disciplina le norme in materia ambientale, che all'articolo 94, parlando di aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, vieta espressamente la gestione dei rifiuti. E comunque fissa una zona di rispetto, partendo dal pozzo di acqua, di 200 metri.


Il malcostume di alcuni Intanto in via della Radiosa, oltre all'attività effettuata dagli operatori della Lazio Ambiente, diventa ogni giorno che passa costume da parte di alcuni di depositare sia dentro che fuori l'area circoscritta ogni genere di rifiuto. Dall'organico, all'inorganico fino agli ingombranti. Abbiamo immortalato anche una decina di  bottiglie di plastica racchiuse dentro delle buste riportanti l'indirizzo di un'autofficina  e con del liquido all'interno che ricordava l'olio esausto dei motori. Ma anche di fronte l'area sono presenti, dallo scorso aprile, rifiuti ingombranti gettati da qualcuno nel bosco attinente, che ancora oggi, a distanza di 5 mesi e nonostante siano stati segnalati su queste colonne, giacciono ancora lì indisturbati.


Un'area basilare Ma torniamo nel merito della pratica 'gestionale' dei rifiuti di Nemi, unico Comune dell'area dei Castelli Romani che ad oggi non è ancora riuscito a dotarsi di un isola ecologica e quindi non effettua la raccolta differenziata. questa modalità si presenta necessaria e fondamentale alla ditta incaricata dall'amministrazione locale in quanto risulterebbe impossibile raccogliere i rifiuti con un unico grande mezzo, attraverso i vicoli del paese o per le strette vie del circondario, per poi portarli direttamente in discarica. L'area di via della Radiosa appare quindi basilare per i piccoli mezzi della Lazio Ambiente che si serve della stessa per poi di trasferire i rifiuti in discarica con un mezzo più grande. 


Il pozzo d'acqua dei Corsi Quindi, dopo aver iniziato a scrivere di questa faccenda già dallo scorso 14 luglio, dove il rappresentante locale di Italia Nostra e di "Nemi per Sempre" Vairo Canterani segnalava questa situazione,  accendendo i riflettori su una questione che interessa un'intera comunità, quello che si intende ancora una volta evidenziare è la presenza di uno dei due pozzi che servono acqua potabile alla popolazione, definito dal gestore Acea come pozzo dei Corsi e che si trova a soli 54 metri circa di distanza dall'area rifiuti di via della Radiosa.


La legge e le interpretazioni Ma si sa, siamo in Italia e le leggi sono soggette alle più variabili interpretazioni. Così, quindi, come potrebbe essere interpretata l'accezione di "gestione dei rifiuti".  È  gestione dei rifiuti il fatto che una società incaricata dal Comune di raccogliere la spazzatura della cittadina delle fragole utilizzi un area come deposito momentaneo degli stessi per poi trasferirli in discarica? Qualora venisse confermato che si tratta di gestione dei rifiuti e non di altra pratica, quindi in contrasto con quanto disposto dal Decreto Legislativo, chi è che deve intervenire per porre fine a un comportamento contrario ad una legge dello Stato visto che nelle immediate vicinanze è presente un pozzo che serve acqua potabile per uso umano?  


Una scelta poco ponderata
Siamo di fronte ad una questione che non ha colori politici ma solo l'interesse di salvaguardare l'ambiente e uno dei beni più preziosi che madre natura ci offre: l'acqua. Permettere un'attività del genere, che potrebbe mettere a rischio inquinamento la falda acquifera di un pozzo che serve la popolazione non ci sembra una scelta molto ponderata. Forse è il caso di trovare un altro spazio nel territorio di Nemi, dove appoggiare momentaneamente i rifiuti, al fine di poter permettere alla società deputata alla raccolta della spazzatura di poter svolgere il proprio lavoro nel rispetto della salvaguardia dei beni ambientali. Non vi pare?


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