POTENZA, MASSACRO IN FAMIGLIA: UCCIDE MOGLIE E TRE FIGLI E POI SI SUICIDA

Redazione

Potenza – Un massacro dettato da un raptus di follia omicidia, probabilmente stremato dalle difficoltà di avere un figlio disabile. Ha ucciso il figlio disabile, l'altro figlio, la moglie e si e' suicidato. E' accaduto a San Fele, paese dell'appennino lucano in provincia di Potenza. A far scattare la follia dell'uomo, 65 anni, sarebbe stata proprio la condizione di disabilita' di uno dei due figli che avevano 32 e 27 anni. La moglie ne aveva 57. Sul posto i carabinieri che hanno trovato la pistola usata per il massacro.




POTENZA: UN COMUNE "PRO PACE"

Redazione

Potenza – A rappresentare la vicinanza e la sensibilità delle Istituzioni ad un tema così importante il Sindaco Dario De Luca e l'assessore Giovanni Salvia hanno partecipato alla manifestazione Night 4 Peace,un evento che ha promosso la pace ed il NO perentorio alla guerra, caratterizzato da entusiasmo, solidarietà, integrazione e riflessione. Spazio alla riflessione con alcune poesie lette dalle donne sul tema della pace e soprattutto la toccante testimonianza di Tamir, ragazzo palestinese fuggito dalla guerra che sta devastando la striscia di Gaza. La commozione ha preso il sopravvento con le parole di Tamir che reclamano semplicemente PACE per tutti. Coinvolgente anche la partecipazione dei ragazzi immigrati provenienti da varie Nazioni dell'Africa ed ospiti dell'associazione Manteca.




PIACENZA IMMIGRAZIONE: SGOMINATA BANDA CHE PROCURAVA DOCUMENTI FALSI PER I PERMESSI DI SOGGIORNO

Redazione

Piacenza – La Polizia di Piacenza ha eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare e sta procedendo a 47 perquisizioni domiciliari nei confronti di un'organizzazione ritenuta responsabile di procurare, a "bisognosi" pakistani alla ricerca disperata di un permesso di soggiorno italiano, documenti falsi.

L'indagine, eseguita dalla Squadra mobile di Piacenza in collaborazione con le questure di Lodi, Brescia, Verona, Mantova, Prato, Rieti, Potenza e Foggia e coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato ha permesso di scoprire un gruppo criminale composto da cittadini pakistani e italiani che, producendo documentazione attestante fittizi rapporti di lavoro in cambio di somme di denaro, ha favorito, tra il 2010 e il 2012, l'ingresso e il soggiorno irregolare sul territorio nazionale di centinaia di stranieri provenienti prevalentemente dal Pakistan, riuscendo nel tempo a lucrare fino a 10 milioni di euro.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate un'attività commerciale e un'autovettura intestate ad un cittadino pakistano ritenuto tra i principali promotori dell'associazione.




PESCARA, NAPOLI, POTENZA, CROTONE: CODICE ROSSO MALTEMPO. A FOGGIA DERAGLIA TRENO

Redazione

Maltempo – Un bollettino meteo da brivido. Nubifragi e burrasche di vento: situazione critica a Crotone e provincia, dove sono caduti oltre 100mm di pioggia e i corsi d'acqua sono a rischio esondazione, mentre burrasche di vento hanno provocato onde anche di oltre 10 metri con violente mareggiate. Nubifragi e allagamenti pure in Sicilia, Basilicata e Puglia, in particolare su Palermo, sul materano e sul Salento in genere, con punte di oltre 120mm di pioggia e numerosi allagamenti; frane in prossimità dell'Appennino. Piogge anche su Campania, Molise, Abruzzo, parte del Lazio, con forte vento da Est e danni in particolare sulla Campania ma anche a Roma.

Pescara

Il maltempo si sta facendo sentire in maniera molto forte. Criticità a Pescara e provincia a causa della pioggia incessante. Le scuole sono rimaste chiuse. Ci sono allagamenti ovunque: in particolare nella zona Nord l'acqua ha raggiunto gli 80 centimetri di altezza. Il Villaggio Alcyone, area residenziale nella zona sud di Pescara, è stato evacuato per l'esondazione del torrente Vallelunga. Circa 1.500 persone hanno lasciato le proprie abitazioni accompagnate dal suono delle campane della chiesa parrocchiale. Il mare grosso ha intanto provocato una forte mareggiata. I mezzi del comune hanno posizionato grossi massi per contrastare l'avanzamento dell'acqua. La zona sud della città è paralizzata con decine di strade chiuse per gli allagamenti. In tilt il centralino dei vigili del fuoco che dalla notte hanno ricevuto decine di chiamate dai cittadini.

Napoli

E a Napoli il maltempo continua ad arrecare danni , non solo alla viabilità. Diversi gli alberi spezzati, in alcune zone sono caduti alcuni pali senza però creare danni.

Potenza /Foggia

Ieri sera è deragliato il treno Potenza-Foggia nei pressi della stazione di Cervaro forse per il cedimento della sede ferroviaria causato dal maltempo. In codice rosso sono stati ricoverati nell'ospedale di Foggia il capotreno e il macchinista. A bordo del mezzo vi erano solo due passeggeri (uno dei quali è un dipendente fuori servizio di Rfi): per loro solo qualche ecchimosi. Intanto la circolazione della linea è stata sospesa.
 

Crotone

E' ancora alla deriva, a circa 70 miglia a sud-est di Crotone, il peschereccio a bordo del quale vi sono un centinaio di immigrati diretti in Italia. Tra questi ci sono donne e bambini. I migranti sarebbero molto provati per la difficile traversata, ma le loro condizioni generali sarebbero soddisfacenti. Nella zona le condizioni meteorologiche sono ancora pessime, con mare forza 7-8 e vento molto forte.




CASO ELISA CLAPS, MUOVIAMOCI PER SCRIVERE AL SINDACO DI POTENZA: LA MAMMA DI ELISA CHIEDE PARTECIPAZIONE

Redazione

Potenza – Ricordando la triste e tragica vicenda di Elisa Claps, per volere di sua madre, la signora Filomena, il gruppo Fb Chi l'ha visto, e nello specifico Tiziana Muselli e Anna Giordano hanno dato vita all'iniziativa "Una firma per Elisa Claps" al fine di inviare una lettera al Sindaco di Potenza (persona che ha dimostrato molta sensibilità nei riguardi di Elisa e della sua famiglia, anche nell’omaggiare la memoria della giovane con l’inaugurazione di un parco sito in Potenza), nel chiedere la chiusura definitiva al culto presso la chiesa potentina della Santissima Trinità ove la ragazza fu uccisa, al fine di costruire nello stesso sito, un centro di accoglienza per giovani donne che hanno subito violenza. Il suddetto centro, oltre ad omaggiare la memoria di Elisa, rappresenterebbe un profondo simbolo di educazione civile, teso, inoltre, a non dimenticare una vicenda così terribilmente dolorosa che poteva essere evitata non giungendo, inoltre, ad epiloghi così profondamente amari.
Per l’adesione alla lettera si chiede una firma – nome e cognome – da scrivere nell’apposito spazio per i commenti, nel gruppo Fb Chi l'ha visto, noi de L'osservatore Laziale, faremo circolare il post anche sul nostro profilo del gruppo, in maniera da raggiungere ancora più adesioni.

La storia
Elisa esce di casa la mattina del 12 settembre 1993 per recarsi presso la Chiesa della Santissima Trinità, situata nel centro di Potenza, per incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo al fine di festeggiare la promozione della ragazza. Da allora, di Elisa Claps non si hanno più tracce fino al 2010. Il suddetto “amico” risulta essere Danilo Restivo, ultima persona ad aver visto Elisa, presentandosi agli inquirenti con un’alibi molto sospetta, per la sua incongruenza. Egli, infatti, riferisce di essersi fatto male in seguito ad una caduta accidentale, ma gli abiti insanguinati e la ferita che presenta (il cui referto medico afferma provocata da un’arma da taglio), non hanno alcuna compatibilità con il sua versione dei fatti. I vestiti che il giovane indossava quella domenica appaiono vistosamente insanguinati, ma (stranamente), non vengono sequestrati. La madre di Elisa chiede ripetutamente agli inquirenti di indagare a fondo su Restivo ma senza esito, fino a quando – diciassette anni dopo – il 17 marzo 2010, i resti di Elisa Claps vengono ritrovati occultati in fondo al sottotetto della succitata chiesa potentina, molto probabilmente, scoperti per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione. Chiesa, che i familiari di Elisa chiedevano, appunto, da diciassette anni di perquisire! Si scoprirà, in seguito, che negli anni precedenti alla scoperta del corpo di Elisa, erano stati praticati dei fori nel soffitto per facilitare la dispersione dei miasmi del cadavere. Pertanto, è importante sottolineare quanto i prelati, responsabili della chiesa potentina, abbiano volutamente tenuto occultata la verità, poiché dati anche alcuni lavori a cui era stata sottoposta la chiesa, era assolutamente impossibile non aver visionato la povera salma. Il 25 ottobre 2010 vengono resi noti altri elementi: i sassolini provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps, dimostrano che Elisa arrivò viva, camminando, nel sottotetto e che poi vi fu uccisa: la giovane sarebbe stata colpita ripetutamente da una lama tagliente. Il 9 marzo 2011 la trasmissione “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli, rivela che sono state evidenziate tracce del DNA di Danilo Restivo sulla maglia che Elisa indossava quando fu uccisa. Inoltre, l'avvocato della famiglia Claps precisa che sulla maglia è stato ritrovato sia sangue che saliva di Restivo. Il 2 luglio 2011 viene officiato il funerale di Elisa da don Marcello Cozzi e da don Luigi Ciotti. Per l’intera giornata viene proclamato il lutto cittadino. L'8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati più gravi a carico di Restivo – che avrebbero potuto far scattare l'ergastolo – sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di 30 anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell'espiazione della pena. L'11 novembre 2011 viene condannato in primo grado a 30 anni di carcere, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di € 700.000 alla famiglia Claps a titolo di risarcimento. Ancora adesso, resta aperta l'indagine della Procura di Salerno sulla scomparsa di Elisa Claps, sulle modalità del ritrovamento del cadavere e su eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato Restivo. L'11 novembre 2011 l'avvocato della famiglia Claps, prima della lettura della sentenza, ha sottolineato come, per l'omicidio di Elisa, Danilo Restivo non avrà l'ergastolo "per colpa della Chiesa che, in questi 18 anni, ha permesso che siano stati prescritti i reati concorrenti".

 

Estratto dal libro Per Elisa il caso Claps

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mia cara sorellina, stavolta un rimprovero devo proprio fartelo: ma come ti è venuto in mente di farti ammazzare proprio in chiesa e in quella chiesa per giunta? E come se non bastasse te ne sei stata lì per diciassette anni invece di prendere le tue poche cose e allontanarti con garbo ed in silenzio fino a farti inghiottire per sempre dalle nebbie del tempo. Ti rendi conto che così facendo hai messo in imbarazzo tutti? Capisco che ti hanno toccato il cuore le lacrime di mamma e di papà, posso comprendere che hai voluto dare a me e Luciano un segno tangibile che questi anni non sono trascorsi invano, ma potevi farlo in modo diverso e soprattutto evitando di mettere tante persone che contano nelle condizioni di dover spiegare i loro comportamenti davanti ad un paese intero. Pensa adesso a quel povero magistrato e ai poliziotti che hanno indagato, pensa poverini quante cose dovranno spiegare; come faranno a far capire alla gente che non sono mai entrati in quella chiesa a cercarti se non dopo tanti anni e peraltro senza trovarti? Hai messo in difficoltà anche noi che dobbiamo chiarire come mai a poche ore dalla tua scomparsa ci precipitammo in chiesa ma non riuscimmo a salire fin sopra perché le chiavi di quella porta le aveva solo il parroco che in quel momento non era presente. Capisci, adesso dovremo spiegare come mai due ragazzi e pochi amici avevano avuto l'intuizione di andare a guardare lì e gli investigatori di provata esperienza se ne sono semplicemente dimenticati, e poi sorellina mia, dovevi incontrarti proprio con Danilo quel giorno? Hai messo di nuovo in difficoltà quel bravo magistrato e ancora una volta noi stessi. Ti rendi conto che abbiamo dovuto scavare nel passato di quel povero ragazzo, far venir fuori tutta una serie di episodi spiacevoli che lo riguardavano? Ci hai costretto ad accusarlo fin dal primo giorno ma con l'intuizione dei grandi investigatori che ci diedero dei pazzi, NOI. E poi era pur sempre il figlio del direttore della Biblioteca Nazionale, un notabile amico di notabili, dico io, non potevi incontrarti con il figlio di un operaio in cassa integrazione? Sarebbe stato tutto più semplice. Ti rendi conto sorellina che ora dovranno spiegare il motivo per cui non andarono ad interrogarlo quel giorno stesso, non sequestrarono i suoi vestiti, non acquisirono i tabulati telefonici? Quale imbarazzo per persone che negli anni hanno continuato a fare il loro dovere mentre noi ci si consumava piano nel vuoto della tua assenza. Ricordi quando mamma fu messa alla porta dal questore poco prima di quel Natale del 1993, il primo senza di te? ricordi le sue parole esatte: «Signora basta, non può venire ogni giorno qui con i suoi figli a disturbare, sua figlia è scappata di casa lo vuole capire o no?»? Tornò a casa piangendo, persa nel suo dolore dove spesso nemmeno noi riuscivamo a raggiungerla. E quando gli avvocati di uno degli indagati, attingendo a fonti confidenziali, ci dissero che eri in Albania? Noi pensammo subito ad un ennesimo depistaggio, ma da lassù sono certo che avrai visto per un attimo una scintilla negli occhi di mamma, era il riflesso sepolto della segreta speranza di saperti ancora in vita. Pensa adesso se a qualcuno venisse in mente di andare a chiedere loro quali erano queste fonti confidenziali, capisci sorellina quale imbarazzo sarebbe per due stimati professionisti dover dare spiegazioni su questa vicenda? E infine, ripeto, far ritrovare i tuoi miseri resti in una chiesa, questo proprio dovevi evitarlo. Il vescovo, il parroco, il vice e giù fino all'ultimo anello della catena sono ora costretti a spiegare come, quando, chi? E già, sarebbe stato tutto così semplice, lineare, se fosse stato vero che un'impresa edile nell'effettuare lavori di riparazione, avesse casualmente scoperto il tuo corpo. Invece no, tutto complicato in questa maledetta faccenda e ancora una volta tutto così imbarazzante. Forse sono state prima le donne delle pulizie, no scusa, il viceparroco, no lui non ne sapeva niente, era gennaio, no febbraio, sì, ma di quale anno? Il vescovo dice di non sapere, non ammette di aver saputo ma non pensava che fossi tu (come se ciò facesse la differenza), però il giorno dopo il ritrovamento, con il suo avvocato si affretta a rassicurare i fedeli che la chiesa riaprirà presto al culto (era sicuramente questa la cosa che la città sconvolta voleva sapere per prima); il parroco sfida chiunque a dimostrare che lui sapesse, il vice sapeva ma se n'era dimenticato. Da ultimo proprio ieri ho saputo sorellina, che qualcuno circa un anno fa, nei bagni del Gran Caffè, aveva scritto più volte con un pennarello “ Elisa Claps è nella Trinità”, un matto certamente. Sai sorellina, sembra quasi che nessuno volesse trovarti ma che tanti sapessero dov'eri, molti hanno pensato: anno in più, anno in meno cosa cambia? Oggi sorellina rischi di mettere in imbarazzo la parte perbene di questa città, quella che non si è mai arresa, quella che è stretta intorno a te e ha pianto con noi, quella che vuole verità e giustizia, quella che ripudia i compromessi, il quieto vivere, le consorterie e gli intrallazzi. Ti lascio ma solo per il momento, e stai tranquilla, i tuoi cari non mollano, non temono la verità e se ne fregano di quanti imbarazzi possano ancora creare, la vergogna è solo la conferma che noi siamo gente perbene.