Potenza, violenza sessuale: 68enne condannato a 7 anni di reclusione

POTENZA – Sette anni di reclusione per violenza continuata e aggravata ai danni di una disabile. Questa la condanna inflitta dal Tribunale di Potenza al 68enne potentino per aver usato violenza sessuale continuata ai danni di una giovane donna, che all’epoca dell’inizio dei fatti era ancora minorenne e disabile fisicamente e mentalmente. La violenza si sarebbe consumata per ben cinque anni. L’uomo minacciando violenze anche sulla sorella minore della ragazza, ottenne il silenzio da parte della sua vittima costringendola ad avere rapporti sessuali con lui dal 2000 al 2005, in luoghi sempre diversi, che includevano la casa del condannato. Il Tribunale ha condannato inoltre l’uomo a risarcire la vittima per 20mila euro di cui 5.000 verranno devoluti all’associazione “Telefono Donna”.

Giulia Ventura




Potenza, furto all’ospedale san Carlo: rubati macchinari e medicinali per 600mila euro

POTENZA – Rubati medicinali e due colonne endoscopiche per un valore di 600mila euro dal padiglione M2 (reparto di Endoscopia Digestiva) dell’ospedale San Carlo di Potenza. L’episodio si è verificato la scorsa notte e dai primi rilievi effettuati dagli inquirenti non ci sarebbe alcun segno di scasso o manomissione esterna. A lanciare l’allarme sarebbe stato un medico accortosi della mancanza delle apparecchiature sanitarie.

Immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine e della Polizia Scientifica che stanno tentando di ricostruire lo scenario del furto.

L’ Ospedale San Carlo è un’azienda ospedaliera pubblica della città di Potenza. È uno degli ospedali più estesi del Mezzogiorno, con una superficie coperta di 128mila metri quadri coperti, 1900 dipendenti (di cui 400 medici e 1000 infermieri), 50mila accessi di pronto soccorso e 750 posti letto, ed è situato nella zona ospedaliera della città, nel quartiere di Macchia Romana. La cittadinanza tutta spera che presto saranno determinate cause e responsabilità della frode in atto.

Giulia Ventura




Potenza, pedofilia e internet: udienza preliminare per l’adescatore 64enne di Catania

POTENZA – Si è svolta mercoledì scorso l’Udienza Preliminare nel Tribunale di Potenza per una storia che coinvolge una ragazza appena adolescente e il suo fratellino di appena 8 anni. La giovane donna, amante della navigazione internet come molti altri coetanei, si è trovata ad avere a che fare con un uomo di 64 anni, residente a Catania, il quale, mentendo sulla sua reale età, fa innamorare la ragazzina di un fantomatico ragazzo.

Abilmente l’uomo riesce a conquistare la fiducia della sua vittima e mette in atto il suo squallido piano: comincia ad inviare materiale pornografico chiedendo di essere contraccambiato. L’abile manipolatore induce la ragazza ad avere rapporti sessuali con terzi quindi a filmare il tutto, filmati che invierà online ad altre persone sulla piattaforma “stremago”, facendosi ripagare con ricariche telefoniche per sè e per la ragazza. L’uomo in particolare l’avrebbe indotta ad avere e filmare rapporti orali con il fratellino di appena 8 anni.

La vicenda giudiziaria si svolge davanti al Gip Michela Petrocelli, la quale, durante l’udienza ha negato all’uomo di poter ricevere una perizia psichiatrica ed ha inoltre revocato l’ammissione al giudizio abbreviato riservandosi di fissare la data dell’inizio del processo. Ulteriore pesante storia che va a gravare sempre di più su due argomenti di forte impatto: La violenza sulle donne e sui minori. Ulteriore pessima vicenda che punta l’attenzione sulla vita di tutti i giorni e ci insegna a tenere l’attenzione verso i nostri figli sempre ai massimi livelli.
Giulia Ventura




Potenza, paura migranti: ecco cosa chiedono i cittadini

POTENZA – I migranti, sotto attacco dall’opinione cittadina che li reputa responsabili dei vari misfatti accaduti di recente, non cessano di approdare in Basilicata, regione che oggi si ritrova a fronteggiare un’emergenza assai più grande delle sue risorse. E’ recente, precisamente del 5 settembre, la notizia di un tentato stupro nella zona centrale del capoluogo, ai danni di una donna cinquantenne che si è vista trascinata all’interno del proprio portone mentre, intenta a tornare casa, non aveva badato alla presenza di un uomo dalle parvenze africane, si scoprirà poi essere un richiedente asilo, il quale, senza timore tentava di abusare di lei. Le grida d’aiuto della donna allertarono dei passanti che bloccarono il giovane allertando i militari.

Questa vicenda (la prima in Basilicata) ha suscitato un grande clamore: molti cittadini di Potenza, non abituatati alla presenza così massiccia di extracomunitari, si dicono spaventati da ulteriori eventuali aggressioni, quest’ultime ripetutesi, qualche giorno dopo il tentativo di stupro, anche nei confronti delle forze dell’ordine mentre effettuavano controlli di routine chiedendo documenti ai passanti. Gli agenti si sono visti aggrediti da un extracomunitario, il quale non voleva dimostrare la sua identità, la vicenda si è conclusa con la presa in custodia del ragazzo. Sono inoltre sempre più presenti prostitute di colore sulle strade, precisamente nel tratto dedicato alle industrie, che ospita il viadotto dell’Industria (ponte Musmeci) candidato all’unanimità a Patrimonio dell’Umanità Unesco . Le giovani, prostituendosi ledono all’immagine di un monumento che è sempre stato oggetto d’interesse da parte dell’ Unione Europea.
Le varie vicende hanno quindi scatenato un presidio dei potentini nella piazza principale: Piazza Prefettura, in cui hanno manifestato il proprio disappunto dichiarando di essere in “Emergenza sicurezza” .
Tanti, d’altronde, sono gli edifici abbandonati, anche nel pieno centro della città, che diventano luoghi perfetti per accampamenti abusivi e discariche a cielo aperto in cui i migranti si rifugiano durante le loro giornate trascorse davanti ai vari supermercati ad elemosinare.

 

Si può quindi affermare che c’è davvero un’emergenza sicurezza nella città di Potenza? Il Prefetto Giovanna Cagliostro indica Potenza come un “virtuoso modello” da costruire con la generosità tipica del popolo lucano, che rendendo il flusso dei migranti più fluido, amplierà anche i centri di accoglienza già numerosissimi e presenti sul territorio.

 

Ebbene se si vuol dare voce al malcontento cittadino, le richieste delle cose da fare immediatamente sarebbero: Controlli serrati sugli ingressi in regione, prevenzione con ronde notturne che si facciano carico di perlustrare i numerosi vicoli presenti e adeguamento dei migranti in base alle strutture già presenti.
La gente, stanca ed affannata per lo scarseggiare di lavori stabili, si vede privata dei figli, che cercano fortuna altrove, ma pieni di ragazzi provenienti da paesi meno sviluppati, che faticano ad inserirsi in quanto si fa sempre più forte un sentimento di razzismo che non era mai stato presente in questo territorio. I pericoli che si corrono, anche se vengono fortunatamente scampati, innalzano dei muri nelle coscienze e questi muri tanto facili da ergere sono quasi impossibili da abbattere se non con una messa in atto di potenzialità provenienti sia dalla Regione che dagli stessi migranti, alcuni di loro infatti si rendono utili svolgendo lavori marginali come la pulizia delle strade e dei marciapiedi, questo però aiuterà la popolazione a vedere entrambi i lati della medaglia e comunque in qualsiasi situazione non bisognerebbe fare di tutta l’erba un fascio.
L’accoglienza e la gentilezza lucana sono state il biglietto da visita di questa regione per molti e molti anni ma ad oggi questi valori rischiano di essere messi in discussione. Trovare un giusto equilibrio che possa accontentare tutti, che permetta di vivere con spensieratezza le bellezze di questa terra probabilmente è la ricetta giusta per mantenere i giusti equilibri sociali.

Giulia Ventura




Potenza, Elisa Claps: entro due anni la riapertura della “chiesa degli orrori”

POTENZA – Il via ai lavori per la riapertura sarebbe fissato entro sei mesi, parliamo della chiesa S.S. Trinità, nel centro storico di Potenza, scenario oscuro di un delitto del 12 Marzo del 1993, data in cui Elisa Claps, giovane donna di diciassette anni, scomparve inspiegabilmente e improvvisamente fino a quando i resti della giovane furono ritrovati il 17 marzo del 2010, in un sottotetto della chiesa riservato con lucchetto e catenaccio, ricoperta da detriti e pezzi di muratura oltre che da travi che però nel momento del ritrovamento risultavano spostate ad hoc per permettere il ritrovamento del corpo.

La polizia scientifica ritrovò anche una valvola di areazione aperta per permettere ai miasmi di disperdersi. Sull’argomento la cittadinanza nutre ancora oggi rabbia e delusione in quanto alcune notizie parlarono di intrighi taciuti da parte di un sacerdote e due donne delle pulizie. Il corpo della giovane però sta rivelando la causa del decesso che sarebbe avvenuto per numerose coltellate alla schiena. Unico indagato un giovane del posto, pare mentalmente disturbato, che risponde al nome di Danilo Restivo.

 

Elisa Claps, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe raggiunto il sottotetto in compagnia del suo aggressore (presumibilmente Restivo o altro soggetto). Nella parte centrale della struttura, Elisa avrebbe subito l’aggressione, probabilmente a sfondo sessuale e sarebbe stata colpita ad una spalla, forse anche con un taglierino. Questo particolare è oggetto degli accertamenti medico-legali del professor Francesco Introna e l’ipotesi si baserebbe su un rilievo osseo nella parte posteriore del costato. La Claps sarebbe poi stata finita per soffocamento. Il cadavere sarebbe stato poi sollevato o trascinato ed infine deposto nell’angolo destro del sottotetto, rispetto all’ingresso.

Uno scenario sacro per una morte tanto orrenda. La chiesa, infatti, era uno dei luoghi in cui Elisa si recava soventemente per seguire la messa, il catechismo e le varie attività ecclesiastiche, così come la sua famiglia. Ma quella domenica Elisa a messa ci andò da sola, salutando con un bacio la madre che la riabbraccerà cadavere ben 17 anni dopo, sapendola ad un passo da lei senza però averla trovata.

L’edificio principe delle varie chiese in città vanta ben 9 secoli di storia, luogo della maggioranza delle funzioni liturgiche annuali per i potentini, fu sempre visto come “porto sicuro” dei fedeli. Ad oggi questo sentimento svanito lascia spazio ad interrogativi sulla destinazione di tale meraviglia dal punto di vista architettonico. Ebbene, obiettivo della Curia vescovile è la riapertura del luogo religioso, il quadro economico prevede un investimento totale di quasi un milione di euro proveniente dalla Regione Basilicata per la maggior parte ma anche dalle casse della Curia e da offerte dei fedeli. Lo scoglio che fa più paura è la reazione della cittadinanza alla riapertura dell’edificio che dovrebbe riergersi su nuove basi entro due anni.

Giulia Ventura




Potenza: sequestrate 38 tonnellate di grano duro “biologico”

Potenza – Intensificati i controlli sulla tracciabilita’ finalizzati al contrasto alle frodi alimentari effettuati dal comando carabinieri politiche agricole e alimentari–nucleo antifrodi carabinieri di salerno-  nel campo agroalimentare a tutela del comparto biologico.

Il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno, in provincia di Potenza, ha sequestrato  380 quintali di grano duro  “biologico” detenuto in promiscuità con concimi ,per un valore commerciale di 13.500 euro, modalità di conservazione che non rendeva il prodotto sano e sicuro. Il prodotto veniva sottoposto a restrizione a salvaguardia dei consumatori, configurandosi la reale sussistenza di un grave ed imminente pericolo a danno della salute pubblica.




Potenza, arresto migrante per violenza sessuale: i cittadini manifestano sotto la Prefettura

POTENZA – Un centinaio di persone hanno partecipato a un presidio organizzato nel pomeriggio, a Potenza, in piazza Mario Pagano, davanti alla sede della Prefettura, per chiedere maggiore sicurezza in città e il blocco degli arrivi di nuovi migranti. La manifestazione è stata organizzata in seguito all’arresto di ieri di un giovane di 20 anni originario della Guinea e in Italia come “richiedente protezione per motivi umanitari”, accusato di violenza sessuale ai danni di una donna aggredita nell’androne di un palazzo, nel centro storico del capoluogo lucano.




Potenza, controlli anti prostituzione dopo l’ordinanza del sindaco: multe e persone identificate

POTENZA – Non è mancato il controllo del territorio da parte della Compagnia Carabinieri di Potenza, nel corso della stagione estiva e nell’immediato rientro dalla conseguente pausa.
Difatti, fino ad oggi, costante è stato il monitoraggio dei luoghi interessati dall’annoso fenomeno della prostituzione sulla pubblica via, in relazione anche alla specifica ordinanza comunale che ne vieta l’esercizio.

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, all’esito di mirati servizi deputati proprio al controllo ed al contrasto, hanno contestato, complessivamente, nr. 9 (nove) sanzioni amministrative, per un totale ammontante ad euro 450,00 (quattrocentocinquanta/00), nei confronti di altrettanti soggetti tra prostitute e clienti, colti in atteggiamenti e comportamenti idonei ad adescare ed esercitare l’attività del meretricio nella zona industriale di Potenza.




POTENZA, UGL: TRATTATIVA CON FEDERMECCANICA BLOCCATA SUI SALARI

Red. Cronache
Potenza
– Presso la sede dell’Ugl di via Mazzini 79 a Potenza, si è riunito il direttivo regionale lucano dei metalmeccanici con la presenza del segretario Generale Nazionale, Antonio Spera, il Segretario Nazionale con delega organizzativa Italo Gatta ed il responsabile nazionale del Fondo Cometa Aurelio Melchionno. I lavori sono stati aperti dal Segretario regionale Ugl Giovanni Tancredi con gli interventi del segretario generale metalmeccanici lucani, Pino Giordano, del segretario provinciale di Potenza Giuseppe Palumbo e della responsabile settore Fca Melfi, Florance Costanzo.

Spera ha dichiarato che: “Il 20 aprile faremo sciopero per sensibilizzare lo stato della trattativa sul rinnovo del CCNI e considerata la posizione intransigente da parte di Federmeccanica ed Assistal sulla parte salariale. Pertanto anche per la Basilicata sono state proclamare 4 ore di sciopero.

Il nodo su cui la trattativa si è bloccata è stato quello salariale. Federmeccanica è infatti rimasta ferma sulla posizione di un salario minimo di garanzia solo per i nuovi assunti che di fatto esclude aumenti per la maggioranza dei lavoratori per i quali non sarebbe previsto alcun adeguamento nei prossimi anni. Gli eventuali adeguamenti salariali o i premi di produttività e produzione verrebbero così demandati alla contrattazione aziendale di secondo livello.

Da una parte – prosegue Spera -, Federmeccanica difende la propria scelta spiegando che la proposta vuole distribuire ricchezza (una volta prodotta) e vuole determinare garanzie minime per tutti i dipendenti: il potenziamento della retribuzione variabile che favorisca la partecipazione; incrementi retributivi per i lavoratori con salari più bassi (minimi di garanzia); il diritto soggettivo alla formazione per quei lavoratori che non sono stati destinatari di corsi formativi; il potenziamento della previdenza complementare e l’universalità dell’assistenza sanitaria. Noi dell’Ugl – prosegue il segretario generale –  però ribadiamo che nonostante le importanti disponibilità mostrate dalle parti datoriali su sanità integrativa, diritto alla formazione per tutti, previdenza complementare, diritto allo studio e congedi parentali, restano ancora troppo distanti le posizioni sulle retribuzioni. Il contratto nazionale è uno strumento essenziale per garantire un reale potere d’acquisto ai lavoratori – ha spiegato ancora Spera -, e per questo chiediamo alle parti datoriali di dimostrare maggiori aperture anche sulla parte economica, contribuendo ad arrivare in tempi adeguati ad una soluzione condivisa e tale da dare un giusto riconoscimento al Lavoro anche sul versante retributivo”.

Gatta, segretario nazionale organizzativo a margine ha dichiarato che, “oggi in Basilicata si registra una forza sindacale alternativa ed in crescita rispetto ai vecchi schemi di partecipazione. Questo gruppo dirigente lucano ha tutte le qualità di poter esprimere una sana politica sindacale in un territorio sofferente da una mancata programmazione industriale che la governance regionale lucana non ha mai provveduto a calendarizzare”.
 




POTENZA: TUTTI I SINDACI LUCANI E I PRESIDENTI DELLE PROVINCE SULL'INTERCITY PER ROMA

di Domenico Leccese
Potenza
– Tutti i sindaci lucani giovedì 14 aprile mattina, dopo aver indossato la fascia tricolore, prenderanno il treno Intercity 700 per Roma (8.05 Taranto, 8.39 Metaponto, 9.04 Ferrandina, 9.18 Grassano, 10 Potenza centrale, 10.31 Bella con arrivo a Roma Termini alle 14.34). Con loro anche i Presidenti delle Province per chiedere con forza a Trenitalia l’attivazione di quattro coppie di pendolino Etr450 (o simili).

In questo modo si percorrerebbe il tragitto Potenza-Roma in 3 ore e Matera (Ferrandina) – Roma in 3 ore e 45 minuti, considerato che questa tipologia di treni é in grado di viaggiare sia sulla linea tradizionale che sull’alta velocità. Lo rende noto l’assessore regionale ai Trasporti, Aldo Berlinguer. Ogni sindaco prenderà il treno alla stazione ferroviaria più vicina al proprio comune per ritrovarsi tutti insieme prima alla fermata di Potenza e poi alla stazione Termini di Roma.

L’iniziativa, promossa dall'assessorato regionale ai trasporti d'intesa con Anci Basilicata, verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Regione Basilicata a partire dalle ore 10 e potrà essere seguita anche su twitter attraverso l’hashtag #basilicataintreno.

“Il Ministro delle Infrastrutture sta facendo la sua parte ed ha ribadito che la velocizzazione della tratta Taranto-Roma ci sarà – afferma Berlinguer. Ora tocca a Trenitalia mettere a disposizione materiale rotabile decente e consentire alla Basilicata di uscire da un isolamento atavico. A Roma ci faremo sentire e se non basta intraprenderemo iniziative ancor più rilevanti. Ci siamo stancati di elemosinare servizi accettabili. Il centro-nord viaggia sull'Etr 1000, noi ancora a dorso di mulo".

Trova piena condivisione e ampia adesione l’iniziativa promossa per domani 14aprile2016 dall’assessore ai trasporti della Regione Basilicata Aldo Berlinguer per sollecitare Trenitalia a istituire sulla tratta Taranto – Potenza – Roma un collegamento veloce utilizzando materiale rotabile ETR in grado di poter operare sia su tracciato tradizionale, sia su tracciato Alta Velocità.

L’entrata in funzione degli ETR 1000 sulla tratta Roma –Milano, rende disponibile le precedenti versioni ETR che già da subito possono entrare in funzione sul tratto tra Roma e la nostra Regione Basilicata, consentendo così di superare una situazione di grave carenza nella qualità dei collegamenti ferroviari tra la Regione Basilicata e il resto del Paese.

In Basilicata viviamo di fatto una condizione di isolamento geografico intollerabile che penalizza moltissimo le nostre comunità, non vi è motivo per non offrire da subito una risposta possibile, è quanto sostiene il Consigliere Regionale Vito Santarsiere (ex Sindaco della Città di Potenza)

Un Paese civile che guarda al futuro risolve queste situazioni, la nostra Regione Basilicata e tutto il Sud hanno bisogno di nuovi e veloci collegamenti.

Il Governo Renzi e il ministro Delrio che hanno mostrato di saper guardare con rinnovata attenzione al Mezzogiorno sapranno comprendere il senso di questa forte richiesta e comprendere che essa va nella direzione di rafforzare, non solo i nostri territori, ma l’intero Paese.

Senza tener conto che la straordinaria opportunità di Matera 2019 potrà essere pienamente colta solo attraverso il superamento dei vari gap infrastrutturali.

Il futuro della nostra Italia è nella coesione e non già nelle logiche della domanda e della bigliettazione che ispirano risposte e improprie decisioni di Trenitalia.

Alcuni consiglieri regionali, sicuramente, impegneranno la giornata di domani con l’assessore Berlinguer, per questa battaglia di civiltà, con l'auspicio di tornare da Roma, in terra di Basilicata, con la certezza che un nuovo viaggio è davvero cominciato, verso Basilicata Matera 2019.
 




POTENZA: MUORE IL PODISTA FEDELE RIVIELLO

di Domenico Leccese
Potenza
– Ieri la mia amica Katia Zaccara riportava sul suo profilo FB “io scrivo poco perché ho scelto di non usare il social se non quando proprio non ne posso fare a meno, ma oggi mi sento di condividere una brutta notizia con i miei amici podisti, ho appena saputo che un caro amico e un grande atleta ci ha lasciato, ho questo ricordo di lui che correvamo insieme, insieme al vecchio gruppo di qualche anno fa, e giravamo intorno al Pantano a scherzare e ridere con le battute del "presidente" e di tutti gli altri, mi portavano come una principessa essendo l'unica donna che correva con loro ed io mi divertivo tanto, purtroppo la morte è una fase della vita che va accettata e che quando arriva prematuramente ci lascia l'amaro in bocca ed io questa mattina mi sento molto triste, riposa in pace amico mio”

Il nostro carissimo amico Fedele ha concluso la sua ultima "maratona" corsa lungo un percorso caratterizzato da tante difficoltà e continui imprevisti. Ha lasciato un grande vuoto nella sua famiglia, nella comunità pignolese e nel mondo podistico potentino e lucano in terra di Basilicata. Esempio di grande uomo e appassionato del podismo, inteso come nobile e autentica disciplina sportiva, capace di coniugare sacrificio e sofferenza con i veri valori dell´amicizia, dello sport e della solidarietà.

L’A.S.D. Borgo Antico Portasalza di Potenza, si unisce al dolore ed allo sconforto che ha colpito il Presidente Luigi Albano e tutta la Podistica Amatori Potenza, di cui Fedele è stato uno degli artefici della sua continua crescita, che ha avuto il privilegio di conoscere le sue qualità e la sua forza, proprio per il riconoscimento e per il rispetto che gli deve cercherà di fare un modello del suo splendido ricordo.

Chi come me, che ha organizzato gare podistiche, con grandissimo dolore, ricordo Fedele col sorriso, era un uomo molto umano, aveva i capelli rossi e lavorava con la Sita, mio coetaneo.
Ciao Fedele Riviello, riposa in pace, che la terra ti sia lieve.