Anguillara, si passa definitivamente al Porta a Porta integrale

ANGUILLARA (RM) – Sette amministratori, un giornalista (il sottoscritto) e un cittadino. Questa la platea che lo scorso sabato popolava la sala consiliare di Anguillara Sabazia, alla presentazione del progetto Porta a Porta.

Una situazione che ha lasciato amareggiata la consigliera con delega all’ambiente, Silvia Silvestri

“Sono rimasta sorpresa dal fatto che nessuno sia venuto alla conferenza. – dichiara Silvestri – Un momento di confronto e dibattito. – prosegue – Tutti stanno a lamentarsi sui social network, tutti parlano, ma poi all’atto pratico nessuno viene a informarsi sul serio. Io sarei stata pronta anche a prendermi qualche insulto se qualcuno fosse stato contrario rispetto alla nostra proposta, invece niente. Spero solo che ai prossimi incontri venga qualcuno, noi ce la mettiamo tutta, perché per avere una città migliore dobbiamo collaborare amministrazione e cittadini.”

La trasformazione del sistema di raccolta dei rifiuti a Anguillara Sabazia, con l’introduzione del porta a porta per tutte le utenze, sta procedendo speditamente, con l’eliminazione dei cassonetti di prossimità nelle ex zone B e C del territorio comunale (rispettivamente le zone semicentrale e periferiche). Una delle novità del servizio, evidenziata dagli amministratori, è la modifica della raccolta del materiale metallico, che era precedentemente inserito con la plastica, mentre ora si inserisce nel mastello del vetro. Questo consente di risparmiare un passaggio nel ciclo di raccolta, eliminando la necessità di separare metalli e plastica, con un notevole risparmio, essendo la separazione tra vetro e metallo più rapida e meno costosa di quanto avviene con la plastica.

Ci sarà, come hanno ammesso gli amministratori, un periodo, ipotizzabile in qualche mese, in cui bisognerà vigilare affinché nei luoghi dove fino all’altro giorno erano presenti i carrellati, non vengano abbandonati rifiuti, così come è avvenuto in altre realtà, dove parte della popolazione è sempre renitente alle novità.

Restano in sospeso alcuni problemi, che devono essere comunque risolti prima del termine dell’attuale contratto, che scade nella primavera del 2020

Per quanto riguarda la raccolta degli sfalci, a parte da possibilità di conferirli direttamente presso l’isola ecologica, il servizio di raccolta domiciliare verrà integrato, a pagamento, nel contratto di manutenzione del verde pubblico, che scade il mese prossimo. Il servizio verrà conteggiato non a chiamata, ma a cubatura del materiale da ritirare, in maniera da renderlo meno gravoso per chi ha piccoli giardini.

L’altro punto che ancora non ha trovato soluzione è l’isola ecologica di Ponton dell’Elce

inserita nel contratto del 2011, ma che ancora non ha visto la luce perché non è stato possibile reperire un terreno idoneo. Su questo tema, ritenendo non idonei i terreni interni al comprensorio, per la vicinanza dalle abitazioni, ci siamo permessi di suggerire all’amministrazione la possibilità di individuare terreni prossimi alle cave di basalto che si trovano in prossimità dell’area, che avrebbero oltre al vantaggio di mantenere una distanza di sicurezza rispetto alle abitazioni, anche la presenza di strade che permettono un rapido accesso all’isola stessa, senza dover percorrere le strade interne al comprensorio.

I prossimi incontri, dove l’amministrazione cercherà di spiegare meglio ai cittadini come operare per rendere il porta a porta più efficace, con una diminuzione della frazione indifferenziata e una maggiore qualità del materiale differenziato, si svolgeranno il giorno 8 marzo presso l’ex consorzio agrario, e il giorno 15 presso il centro anziani di Ponton dell’Elce (incontro che era stato fissato il primo marzo, ma rimandato a causa delle precipitazioni nevose).




Lettera a “Porta a porta” contro Bruzzone: finisce male per chi ha provato a screditare la criminologa

IN DATA 26 GENNAIO 2024 L’AVV. MARIA PAOLA FERRARI DELLO STUDIO LEGALE LICONTI GALLIANO VILLA E ASSOCIATI HA INVIATO UNA PEC A QUESTO QUOTIDIANO PER INFORMARE RIGUARDO L’ESITO FINALE DELLA VICENDA GIUDIZIARIA, VALE A DIRE DELL’AVVENUTA ASSOLUZIONE DEL DOTT. CETARA E DEL DIRETTORE DE “IL SECOLO XIX” DOTT. LA ROCCA DALLE IMPUTAZIONI LORO ASCRITTE, INTERVENUTA CON LA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO PENALE DI GENOVA N. 2703 DEL 28/9/2023, PASSATA IN GIUDICATO E DEPOSITATA IN CANCELLERIA IN DATA 27 NOVEMBRE 2023 CHE RENDIAMO DISPONIBILE QUI DI SEGUITO:

CLICCARE QUI PER LEGGERE LA SENTENZA

La macchina del fango spesso e volentieri diventa un boomerang per chi la costruisce e pensa che possa avere un minimo effetto su persone tutte d’un pezzo come è Roberta Bruzzone, una professionista che evidentemente ha destato gelosie nel suo campo anche da parte di chi si è riciclato in un ambiente che non lo acclama tanto quanto la bionda criminologa ospite fissa a “Porta a Porta” ogni qual volta si commentano i casi di cronaca nera. E proprio il salotto di Vespa è stato destinatario di una lettera che ha provato invano a screditare Roberta Bruzzone tant’è che in sede giudiziaria stanno arrivando i primi esiti: il Gup Dott.ssa Cinzia Perroni, all’esito dell’udienza preliminare del 03/10/2017, ha rinviato a giudizio l’ex Direttore del quotidiano genovese “il Secolo XIX”, Umberto La Rocca, ed il giornalista Graziano Cetara.

I reati contestati sono: diffamazione a mezzo stampa per il giornalista ed omissione di controllo da parte dell’ex Direttore, per avere dato credito e risalto, in un articolo pubblicato nell’ottobre del 2011, ad un documento, gravemente offensivo della reputazione della nota Criminologa Roberta Bruzzone, “riportando fatti senza verificarne la veridicità ed omettendo di rendere note rettifiche e smentite” prontamente espresse da persone falsamente citate come firmatari.

In particolare, il citato articolo rendeva nota l’esistenza di una lettera aperta indirizzata a Bruno Vespa, della cui trasmissione “Porta a Porta” la Bruzzone è tutt’ora ospite pressoché fisso, nella quale, senza alcun fondamento, veniva segnalata una presunta mancanza di titoli per l’esercizio della professione e, ancor più grave, la falsificazione di altri. Si sottolineava la presenza tra i firmatari di numerosi sindacati che, in seguito alla pubblicazione dell’articolo, hanno incisivamente manifestato la loro totale estraneità all’iniziativa, senza che la testata provvedesse alle doverose rettifiche e precisazioni.

Peraltro, in una conversazione telefonica antecedente la pubblicazione dell’articolo inerente la “lettera aperta”, il giornalista era stato reso edotto dalla Bruzzone della inconsistenza delle accuse, da attribuirsi ad una persecuzione operata da una terza persona nei confronti della quale già erano state avviate azioni giudiziarie. L’ennesima bufala insomma, che, anche a causa del credito concesso dall’imputato giornalista e dal quotidiano, ha assunto connotazioni gravi, che hanno fortemente leso la Criminologa.