POMEZIA: LAVORATORI DEL COMUNE SENZA BUONI PASTO E SALARIO ACCESSORIO

Redazione

Pomezia (RM) – Dal mese di gennaio 2015 i dipendenti del Comune di Pomezia non ricevono i buoni pasto e a tutt'oggi non sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione dei fondi relativi al salario accessorio per gli anni 2014 e 2015, creando gravi disagi ai lavoratori per i ritardi legati alla mancata assegnazione di importanti quote di salario accessorio. Questo quanto denunciato da Giancarlo Cosentino segretario con delega agli Enti locali della Cisl Fp Roma Rieti che ha provveduto a a diffidare e mettere in mora il Comune di Pomezia inviandone comunicazione per opportuna conoscenza al Prefetto di Roma. "Tali situazioni – dichiara Cosentino sulla missiva inviata oggi al Comune – non possono In alcun modo ricadere sui lavoratoriinteressati.

E' appena il caso di ricordare – ha proseguito il segretario Cisl Fp –  che la contrattazione decentrata, sull'utilizzo del Fondo del salario accessorio, è necessaria e obbligatoria per fissare criteri e modalità di ripartizione delle risorse. Quanto sopra premesso la scrivente diffida e mette in mora sin d'ora codesta Amministrazione dall'adozione di qualsiasi atto unilaterale in merito alla ri-partizione di quote di salario accessorio. Pertanto, alla luce di quanto sopra. la Cisl Fp di Roma Capitale e Rieti diffida codesta Amministrazione ad adempiere entro e non oltre il mese di ot-tobre 2015 alla consegna dei buoni pasto spettanti al personale da
gennaio 2015, in caso contrario, nostro malgrado, saranno attivate tutte le iniziative legali per il risarcimento dei danni subiti dal lavoratori nonché per il recupero del buoni pasto non consegnati, con conseguente segnalazione alla magistratura contabile per gli eventuali esborsi che l'Amministrazione dovrà sostenere in caso
di soccombenza nei giudizi". Cosentino, per quanto riguarda il salario accessorio, ha fissato un termine temporale di 10 giorni per la convocazione, dopo il quale, in mancanza di riscontri, ha avvertito che saranno intraprese iniziative a tutela dei lavoratori, incluse azioni legali risarcitorie.

Giancarlo Cosentino ha inoltre dichiarato: "Una situazione incredibile e incresciosa, che dimostra l’immobilismo dell’amministrazione nei confronti dei propri lavoratori. Ancora una volta dobbiamo denunciare il malessere organizzativo che i dipendenti del Comune di Pomezia stanno vivendo sulla loro pelle. Ma è ora di dire basta e già dai prossimi giorni saranno organizzate assemblee con il personale per decidere insieme le strade sindacali e legali da intraprendere per ottenere ciò che le norme prevedono. Non abbiamo rinnovi contrattuali nazionali dal 2009 e le amministrazioni si permettono di bloccare il salario accessorio e non erogano i buoni pasto per nove mesi, una situazione scandalosa. Vogliamo subito l’intervento del Sindaco di Pomezia e del Prefetto di Roma per capire chi ha sbagliato, saremo pronti a difendere tutti i lavoratori che lo vorranno con azioni sindacali e legali con richiesta del risarcimento del danno e saremo pronti anche a segnalare alla magistratura contabile gli eventuali esborsi che l’Amministrazione dovrà sostenere in caso di soccombenza nei giudizi. Restiamo in attesa sia di una risposta formale che assicuri il pagamento di tutti i buoni pasto entro il mese di ottobre 2015 e di una convocazione entro 10 giorni da oggi per la trattativa sulla contrattazione decentrata, in caso contrario saremo pronti ad ascoltare la voce dei lavoratori per decidere insieme le iniziative a difesa dei loro sacrosanti diritti".




POMEZIA: MUORE SULLE STRISCE PEDONALI INVESTITO DA BUS DEL COTRAL

Redazione

Pomezia (RM) – Muore sul colpo dopo essere stato investito da un bus della Cotral. Questo quanto accaduto nella prima mattinata di martedì 25 agosto a Pomezia dove un anziano, Francesco Lo Russo, è stato investito dal pulmann della Cotral proveniente dalla capitale e diretto a Torvaianica. Il tragico incidente è avvenuto di fronte la caserma della Guardia di Finanza. Dinamica ancora tutta da chiarire da parte della polizia stradale di Aprilia che sta effettuando tutti i rilevamenti. Il corpo dell'anziano è stato trovato sulle strisce pedonali dietro il bus Cotral. Da stabilire ancora, quindi, eventuali responsabilità dell'autista del mezzo in merito all'accaduto, al quale è stato effettuato il test dell'alcol risultato negativo. Sul luogo della tragedia anche gli agenti della polizia locale e l'ambulanza, poi rientrata vuota dopo che i sanitari hanno appurato il decesso dell'uomo. 




POMEZIA: NELLE SCUOLE VA IN SCENA LA TRATTATIVA STATO MAFIA

Redazione
Pomezia (RM)
– Conoscere e approfondire il fenomeno della mafia, il suo radicamento nella società e i legami forti con la politica e le istituzioni. E' questo l'obiettivo dell'Amministrazione comunale di Pomezia che, dopo l'approvazione in Consiglio comunale il 30 dicembre 2014 dell'ordine del giorno che investiva il Sindaco a farsi promotore nelle scuole del territorio di un confronto sul tema a partire dal film – documentario di Sabina Guzzanti "La Trattativa", invita la cittadinanza tutta alla proiezione della pellicola venerdì 27 marzo prossimo alle ore 20.00 presso l'Aula Magnadel Campus Selva dei Pini.

Alla proiezione seguirà un dibattito aperto a cui parteciperanno Giuseppe Pipitone, giornalista de Il Fatto Quotidiano; Elvio Di Cesare, Presidente dell'Associazione Antonino Caponnetto; Serenetta Monti, coordinatrice del Gruppo Agende Rosse di Roma.

L'evento è aperto a tutti e gratuito. La prenotazione è obbligatoria.

Di cosa si parla quando si parla di trattativa? Delle concessioni dello stato alla mafia in cambio della cessazione delle stragi? Di chi ha assassinato Falcone e Borsellino? Dell'eterna convivenza fra mafia e politica? Fra mafia e chiesa? Fra mafia e forze dell'ordine? O c'è anche dell'altro?

Un gruppo di attori mette in scena gli episodi più rilevanti della vicenda nota come trattativa stato mafia, impersonando mafiosi, agenti dei servizi segreti, alti ufficiali, magistrati, vittime e assassini, massoni, persone oneste e coraggiose e persone coraggiose fino a un certo punto. Così una delle vicende più intricate della nostra storia diventa un racconto appassionante.
 




POMEZIA: ARRESTATO DIRETTORE AMMINISTRATIVO DI UN ISTITUTO COMPRENSIVO

Redattore

Pomezia (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del Direttore Amministrativo di un Istituto Comprensivo di Pomezia ritenuto colpevole dei reati di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata e occultamento di atti.

L’uomo è accusato di aver distratto, tra il 2010 e il 2014, una somma superiore a 330.000 euro destinata al pagamento dei fornitori di plessi didattici per cui prestava servizio.

Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha, inoltre, disposto il sequestro preventivo di beni immobili, mobili registrati e conti correnti bancari sino al raggiungimento della somma costituente il profitto acquisito illecitamente, accogliendo la richiesta del Procuratore della Repubblica, Francesco Prete.
Gli accertamenti patrimoniali eseguiti sul conto dell’indagato hanno permesso di individuare due immobili di sua proprietà ubicati nel comune di Roma – in località Ostia e nella zona della Magliana – e un conto corrente bancario.

L’attività di indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Pomezia nei confronti dell’indagato è scaturita dalla denuncia sporta da un dirigente scolastico che aveva riscontrato delle anomalie contabili, evidenziate dallo stesso dopo che una delle ditte fornitrici aveva vantato un credito nonostante agli atti non si riscontrassero mancati pagamenti.

I militari, grazie ad una scrupolosa attività investigativa, sono riusciti a ricostruire non solo il modus operandi dell’indagato – che in più occasioni e in modo continuativo, almeno dal 2010, avrebbe falsificato i mandati di pagamento già posti alla firma dei dirigenti scolastici alterando i beneficiari che venivano di volta in volta indicati come il Direttore Amministrativo stesso o suoi conoscenti e anche suoi creditori – ma anche tutte le operazioni di pagamento illecite, per un ammontare di oltre 330.000 euro.
E’ stato, quindi, accertato che l’indagato aveva creato dei “doppioni” dei mandati di pagamento con identico numero di protocollo, ma con diverso contenuto, affinché presso la scuola fossero conservati i mandati di pagamento intestati ai reali creditori, mentre quelli inviati realmente all’incasso erano tutti intestati a terze persone prive di alcun titolo, recanti la firma apocrifa del dirigente scolastico.

Le indagini hanno, inoltre, permesso di rilevare che i mandati di pagamento conservati presso l’istituto scolastico presentavano anche timbri attestanti una falsa quietanza per sviare eventuali controlli. I timbri non conformi e altro materiale probatorio sono stati rinvenuti nel domicilio dell’indagato durante le perquisizioni eseguite nelle fasi investigative.

A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari nella propria abitazione.
 




POMEZIA, "LA SUGHERETA": DA PARADISO A DISCARICA ABUSIVA

 

L'appuntamento per tutti è per sabato 28 marzo 2015  ore 9 al Campus Selva dei Pini in via Pontinia Km 31,4

 

di Cinzia Marchegiani

Pomezia (RM) – Rifiuti di ogni genere scaricati illecitamente, un degrado inaccettabile quello in cui perversa il Parco della Sughereta di Pomezia, un paradiso e un polmone che a pieno titolo è definito come il biotipo di notevole interesse sotto il profilo della conservazione. Un valore non solo scientifico ma naturale dunque la Sughereta, supportato da numerosi studi e relazioni appartenenti agli Ordii Agronomi e Forestali di Roma ed enti scientifici come il Dipartimento di Tecnologie,Ingegneria e Scienze dell’Ambiente e delle Foreste dell’Università della Tuscia, Dipartimento Biologia Vegetale Università la Sapienza e il Dipartimento Biologia dell’Università degli Studi Roma Tre.

La Sughereta è il più importante dei lembi relitti di boschi con Sughera tra Roma e le sugherete dell’area intorno al monte Circeo e alla Piana di Fondi. Un patrimonio dunque di immenso valore che invece di raccogliere consensi per la sua bellezza unica è entrato nelle cronache del litorale romano per la denuncia lanciata dai cittadini del forte impatto di inquinamento in cui silentemente è minacciata. Dei ragazzi di Pomezia durante alcune escursioni in Sughereta, si sono resi conto di come la situazione sia ormai diventata insostenibile: "qui la natura è stata per anni deturpata dall’agire senza criterio di una parte degli abitanti del comune, che, o sporcando direttamente o semplicemente non avvedendosi di quello che gli si parava intorno, ha contribuito alla situazione di deterioramento dell’ambiente.”

Testimonianza fattiva di come questo posto magico venga deturpato dai continui scarichi abusivi di rifiuti sono le attività di monitoraggio, infatti lo scorso ottobre 2014 la Polizia locale di Pomezia fermava un uomo che scaricava calcinacci all'interno del parco della Sughereta, mentre presso il Campus Selva dei Pini, bloccavano tre minori che si accingevano ad arrecare danni alle strutture esistenti. I tre ragazzi poi sono stati identificati e segnalati agli organi competenti.

Il degrado per questi ragazzi è stato inaccettabile, così armati solamente di buste, guanti e molta pazienza, hanno iniziato a raccogliere durante le loro passeggiate tutta l’immondizia che riuscivano a trasportare, dedicando quindi anche una sola ora delle loro giornate alla causa. Ma il piccolo sforzo ha ottenuto il massimo risultato, tanto che il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, ha preso molto a cuore la vicenda e quando gli è stata proposta un’intera giornata dedicata esclusivamente alla pulizia della Sughereta prevista per il prossimo 28 marzo 2015, egli ha subito accettato e ha addirittura proposto i mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti più pesanti, che di certo non entrano in semplici buste. Questo tipo di cittadinanza attiva è stato ulteriormente supportato dal consiglio comunale della città attraverso l’approvazione di un atto amministrativo, che dà la possibilità, a chi si volesse rendere utile sul territorio comunale per azioni di questo genere, di non incorrere in sanzioni o provvedimenti amministrativi.

L’iniziativa è stata accolta felicemente anche dal gruppo ecologista di Roma “Istinto Animale”, promotore di molte altre iniziative del genere sul territorio regionale, che ha garantito quindi sabato 28 marzo le braccia dei militanti e strumenti di prima utilità per chiunque volesse partecipare all’occasione, dando nuova linfa vitale alla causa.

I ragazzi vogliono dare risalto a questa giornata affinché ci sia una larga partecipazione della popolazione locale, nella speranza che l’azione non si fermi ad una sola giornata, ma diventi simbolo di un ideale di rispetto, conservazione e armonia con la Natura e l’ambiente in cui si vive.

La Sughereta ha una sua magia quasi esclusiva, molti raccontano come sia il loro luogo di passeggiate a due passi dal centro cittadino. Ma l’immondizia, ormai è diventata parte integrante di quest’area, è una ferita che gli stessi fruitori vogliono curare. La consapevolezza di un tesoro è la strada giusta affinché la sua valorizzazione sia l’arma per difenderla dagli scempi di chi pensa possa essere utilizzata come una discarica illecita.
Istinto Animale oltre a dare mani e braccia per il recupero di ogni tipo di rifiuto, conferma che aiuterà, assieme al mezzo di trasporto messo a disposizione a fine giornata dal comune di Pomezia, a portare via i materiali raccolti.

Insomma, una giornata all’insegna del rispetto di quei patrimoni che abbiamo a portata di mano, il 28 marzo tutti presenti dalle ore 9:00, il Meeting Point è al Campus Selva dei Pini Via Pontinia Km 31,4
L’unico accorgimento, si chiede di andare muniti di guanti (resistenti e non usa e getta) e chi può gli attrezzi da lavoro (pale, rastrelli, ecc…).

Salviamo la Sughereta una straordinaria occasione per diventare tutti più grandi.




POMEZIA: LA VIA ARDEATINA INVASA DAI RIFIUTI INDUSTRIALI

di Maurizio Costa

Pomezia (RM) – Una delle arterie più importanti della città di Roma da mesi è immersa nel degrado totale: parliamo della via Ardeatina, che da decine di giorni viene utilizzata come discarica a cielo aperto. Ogni giorno, incivili scaricano di tutto sul ciglio della strada: dall'immondizia agli scarti alimentari. Anche le piccole e medie industrie, però, invece di smaltire i propri scarti presso ditte specializzate, preferiscono lasciare cataste di rifiuti sul ciglio della strada.

La zona dove vengono scaricate queste scorie è anche molto trafficata: centinaia di autovetture e di camion percorrono giornalmente questo tratto di Ardeatina, che collega uno dei poli industriali più importanti della zona di Pomezia.

Tra i rifiuti abbandonati si intravedono dei pneumatici enormi, dei tubi di plastica sicuramente di derivazione industriale, dei laminati di ferro e anche degli scarti ferrosi di dubbia provenienza. Tra questi troviamo anche rifiuti privati, come sacchi di plastica domestici e rifiuti organici.

Più avanti, verso le rotatorie di Campoleone, un'altra discarica a cielo aperto campeggia in uno slargo isolato. Qui, l'Ardeatina Bis, inaugurata qualche mese fa, versa in una situazione pietosa. In questo caso, centinaia di buste di toner usati sono state abbandonate sul bordo della strada da qualche azienda limitrofa. Certamente non si tratta di scarti domestici. In questa zona, fino a qualche mese fa, erano presenti anche laminati di amianto, che sono stati evidentemente smaltiti.

La situazione è molto grave e aggrava le condizioni di zone già densamente colpite da problemi quali l'immigrazione, la prostituzione e l'elevata viabilità. Seguiremo le vicende per cercare di sollecitare la risoluzione del problema.




ARDEA, STORIA DI UN RAGAZZO DISABILE: QUELL’IRRAGGIUNGIBILE CENTRO RICREATIVO DI POMEZIA

di Simonetta D’Onofrio

Ardea (RM) – Scarsa attenzione per chi è costretto a rimanere inchiodato su una sedia a rotelle, desideroso di raggiungere un posto ricreativo distante dalla sua abitazione una decina di chilometri. Sembra essere questa la motivazione che ha spinto un giovane trentenne a contattarci per porre all’attenzione della redazione il suo annoso problema. Antonio (nome di fantasia per proteggere la sua privacy) è affetto da distrofia muscolare dall’età di tre anni ed è costretto a rimanere bloccato in una carrozzina. Ho sempre trovato difficoltà a poter raggiungere qualsiasi posto — ci dice — il ragazzo e devo essere sempre accompagnato in ogni occasione da mia madre.

Antonio, lo ripete diverse volte: vorrei, con questo mio “sfogo”, far accrescere l’interesse dell’opinione pubblica sulla mia condizione, una realtà comune a tanti altri disabili sparsi nel mondo. Persone con disagi che troppo spesso vengono dimenticate dai media e da chi ha il potere decisionale, uomini e donne che non solo subiscono il dolore fisico ma anche il disagio psichico provocato soprattutto dalle istituzioni che non garantiscono il raggiungimento della pari dignità sociale oltre che morale.

Il nostro protagonista, avrebbe voluto trascorrere un periodo di tempo di questa pausa estiva, presso un centro ricreativo diurno di Pomezia, specializzato per chi ha gravi disabilità, distante qualche chilometro dal territorio comunale dove risiede (si raggiunge con meno di un quarto d’ora in macchina).

“Sarebbe stato per lui una vera e propria terapia, proprio per stare insieme agli altri, per soddisfare l’esigenza di uscire e relazionarsi con il mondo esterno – sostiene la madre separata da molti anni – per questi motivi ho fatto questa richiesta al Comune dove Antonio risiede. Ho pensato che un ambiente con un clima positivo, gli avrebbe permesso un notevole sviluppo delle abilità cognitive, attraverso laboratori e attività di socializzazione”.

La mamma di Antonio ci racconta di aver tentato invano di contattare l’Amministrazione Comunale per richiedere assistenza specifica per lo spostamento di Antonio presso la struttura di Pomezia, perché non in grado di sostenere alcuna spesa aggiuntiva, già gravata da numerose altre spese che da sempre si sobbarca per il mantenimento di un ragazzo disabile.

Allora noi de la redazione ci siamo mossi e abbiamo immediatamente ricevuto una risposta: L’addetto stampa ci ha comunicato che al momento non c’è la possibilità di fornire adeguata copertura per questo tipo di servizio. Il caso sarebbe comunque sotto osservazione dai servizi sociali, che ne conoscono la situazione specifica.

Non è solo Antonio ad affliggersi, e non è un problema solo di Ardea, comune di oltre 42.000 abitanti alle porte di Roma.

La mobilità per le persone con la carrozzella, i servizi specifici da poter offrire per superare le difficoltà oggettive, riguardano molte realtà nel territorio nazionale.

In questo caso abbiamo parlato di trasporto “non obbligatorio” e non previsto da parte di una Pubblica Amministrazione, ma il tema della disabilità è molto vasto e articolato.

Il Censis, di recente, ha definito disabili, i più diseguali nella crescita delle diseguaglianze sociali. Secondo l’Istituto di Ricerca socio-economica le persone disabili saranno 4,8 milioni nel 2020. Dopo la scuola, i disabili saranno destinati all'invisibilità. In Italia la spesa pubblica (437 euro pro-capite all'anno) è molto inferiore a quella media europea (535 euro). Finita la scuola “obbligatoria”, afferma il Centro Studi Investimenti Sociali “tutti a casa”. Il destino dei ragazzi ormai grandi che escono dal sistema scolastico è sintetizzabile con una parola: dissolvenza.

Carreggiate sconnesse, dislivelli negli esercizi commerciali pubblici, mancanza dell’attuazione delle normali norme del codice della Strada sono ormai disagi con i quali, purtroppo, i disabili sono costretti a conviverci “normalmente”. Se aggiungiamo, inoltre, una forte mancanza di sensibilità verso chi soffre, una completa trascuratezza nell’accompagnare i bisogni di queste persone, non solo da chi ha incarichi istituzionali, ma da parte di chi dovrebbe interagire e promuovere percorsi accessibili, mettendo a disposizione strumenti che ne permettono il buon funzionamento, ci accorgiamo che si è fatto ben poco finora. Anche in questo caso la mancanza di una legge organica, affrontata a livello europeo, potrebbe fare molto, una direttiva ad hoc che “obblighi” tutte le istituzioni a comportarsi allo stesso modo, da Nord a Sud, Isole comprese.

 

 




ARDEA, ASL RMH: DUE NUOVE CASE FAMIGLIA

Redazione

Ardea (RM) – Si inaugurano, Lunedì 7 Luglio 2014, alle ore 10.30, ad Ardea (Via Imola, n° 2 e n° 6), due Case Famiglia per persone con problematiche psichiche nell’ambito del Progetto “Sostegno all’abitare, in autonomia” inserito nei Piani di Zona, alla presenza del Direttore Generale e del Direttore Sanitario della ASL ROMA H e dei Sindaci di Ardea e Pomezia.

 Negli ultimi decenni, a partire dalla Legge 180 del 1978 che porta il nome di Franco Basaglia, la cura e la riabilitazione del disagio mentale si sono evolute sempre più in termini “territoriali”, cercando cioè di riportare la persona con disagio psichico all’interno del territorio e della comunità cui appartiene.

Il superamento delle istituzioni totali ha comportato la necessità di sviluppare una rete di soluzioni abitative sul territorio che rispondesse nel modo più efficace possibile ai bisogni di assistenza, cura e riabilitazione delle persone con disagio psichico.

La riabilitazione psichiatrica non può non passare che attraverso il reinserimento della persona all’interno del territorio e della comunità di appartenenza, in tal senso la nascita di “Case Famiglia” sul territorio rappresenta la risposta più idonea  a  tali bisogni.

Il progetto “Sostegno all’Abitare In Autonomia” realizzato dal Dipartimento di Salute Mentale di Pomezia insieme all’Associazione dei Familiari “Insieme oggi per il futuro” e ai Comuni di Ardea e Pomezia, rappresenta una novità nel campo dell’assistenza psichiatrica prevedendo progetti individualizzati di reinserimento sociale per persone affette da disagio psichico che non hanno la possibilità di avere un sostegno familiare adeguato.

L’intervento terapeutico-riabilitativo del disagio psichico non può ridursi a terapie psichiatriche e psicologiche che non comprendano anche interventi risocializzanti e riabilitativi che coinvolgano, oltre al Dipartimento di Salute Mentale, anche i familiari con le loro associazioni, le istituzioni e la comunità in senso ampio. I bisogni assistenziali, in termini di abitazione e sostegno economico, sono ancora per la maggior parte espletati dalle famiglie delle persone con disagio finendo spesso con il creare situazioni di stigma ed emarginazione che vanno a coinvolgere non solo il singolo paziente, ma il suo intero nucleo familiare. Le iniziative di “sostegno all’abitare” si propongono di favorire lo svincolo del paziente dalla famiglia al fine di progettare un proprio futuro, anche quando la famiglia non ci sarà più, pur mantenendo con loro un rapporto affettivo.

Il Progetto “IN AUTONOMIA” è stato presentato già da alcuni anni dal Dipartimento di Salute Mentale di Pomezia nel Piano di Zona che i Comuni di Pomezia e Ardea presentarono con la ASL alla Regione.

Il Progetto della CASA FAMIGLIA si pone l’obiettivo di realizzare piani individuali di sostegno abitativo all’interno di 2 appartamenti indipendenti per 3 uomini e 3 donne con disagio psichico, con il fine di consentire loro sia di sperimentarsi in un contesto abitativo non istituzionale sia di far raggiungere loro un buon grado di autonomia.

Tale progetto si poggia su tre pilastri fondamentali: il Comune, il Dipartimento di Salute Mentale di Pomezia e l’Associazione dei familiari Onlus “INSIEME OGGI PER IL FUTURO”, costituitasi nel 2010 a Pomezia.

Il Comune, d’intesa con il Dipartimento di Salute Mentale, fornisce e finanzia l’assistenza domiciliare e una parte della quota di partecipazione alla spesa dell’affitto e delle utenze dei due appartamenti.

Il Dipartimento di Salute Mentale, in collaborazione all’équipe di riferimento (medici, psicologo e assistente sociale), effettuerà costantemente un costante monitoraggio delle persone inserite per garantire una assistenza clinica e la partecipazione alle attività riabilitative del Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale.

L’Associazione ONLUS “INSIEME OGGI PER IL FUTURO”, infine, ha tra le proprie finalità statutarie la promozione della salute mentale e la tutela delle persone con sofferenza psichica. Essa, infatti, si pone come interlocutore attivo dei servizi e come promotore e mediazione di iniziative, in collaborazione con gli altri soggetti promotori del Progetto.

La Casa Famiglia, quindi, ha lo scopo di alleviare il disagio psichico degli utenti e delle loro famiglie, offrendo loro accoglienza, ascolto e supporto per un futuro reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza.  

 

                                                                                                  

                                                                                        




POMEZIA E ARDEA SPIAGGE: FRA PECORE SGOZZATE E SCAVI ARCHEOLOGICI PARALIZZATI IMPERA L'ABBANDONO

di Maria Lanciotti

Pomezia / Ardea (RM) – Tornassero gli antichi romani ci metterebbero in croce. Loro non ci andavano tanto per il sottile, e forti del Diritto applicavano ai tempi loro la legge del taglione. Nel caso nostro, potendo, ci condannerebbero con la seguente motivazione: tu m’hai distrutto l’Impero e io ti distruggo.
Pensieri ameni camminando su una delle spiagge più belle della costa laziale, e anche fra le più disastrate, nel tratto fra Torvajanica nel comune di Pomezia e il territorio nel comune di Ardea.

Anno dopo anno la spiaggia risente di un abbandono che non si può descrivere, si deve respirare quell’aria infetta per capire, calpestare rifiuti e carogne per credere, sfiorare l’acqua satura di veleni e vuota di vita per afferrare la portata del dramma.

I pescatori per hobby continuano a raschiare il fondo, mentre i pescatori per professione campano alla giornata, appassionati del loro lavoro talvolta ereditato, amanti del mare di cui più di ogni altro conoscono lo stato di sofferenza sempre più avanzato. Conferma, uno di essi, l’impoverimento del fondo marino e delle risorse ittiche.

Da quelle parti, nei pressi della foce del fiume Incastro, emissario del lago di Nemi* (un fosso nero puzzolente fra canneti fittissimi) si trova pure il sito archeologico Castrum Inui, una piccola Pompei che a saperla valorizzare potrebbe far vivere di rendita il Comune che la ospita e non solo. Ma il fatto è che gli scavi partiti con ottimi esiti nel 1998, sembrerebbero abbandonati da almeno dieci anni, mentre tutto ciò che era venuto alla luce – il porto e la fortezza romana, una vasta area sacra – sta lì recintato e inaccessibile e mai un’anima che vi si avvicini, prossimo a tornare ad un secondo oblio, doloso e inqualificabile,  anche se c’è – fra gli addetti ai lavori – chi afferma che quegli scavi procedono ininterrottamente sebbene molto a rilento. Una questione che andrebbe certamente approfondita, poiché quel sito – posto fra Ardea e Tor San Lorenzo – rappresenta la sola eccellenza del luogo, che ahimè sempre più si va confondendo con il degrado generale che impera nella terra dei Rutuli.
 

*Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma, Roma 1848, tomo II pag. 155:
"[L'Incastro] È il fiume più considerabile che sbocchi nel mare dopo il Tevere andando da Roma fino all'Astura imperciocchè è formato in origine dallo scolo del lago nemorense e raccoglie tutte le acque, che scendono dalle pendici meridionali di Albano, Ariccia, e Genzano, e che si raccolgono insieme sotto
Ardea. […]. Il suo nome suol derivarsi dall'incastro della rifolta [N.d.R.: la "rifolta" è un sistema di chiuse destinato a regolare il flusso di acque correnti per uso industriale, come nel caso delle mole] della mola di Fonte di Papa; ma […] io sono di opinione, che [il suo nome] derivi da un fatto più antico; imperciocchè questo fiume scorre sotto le pendici dall'antica Terra di Castrum lnvi, la quale era situata non lungi dalla sua foce, cioè fra Ardea ed il mare: veggasi l'articolo CASTRVM INVI; onde si disse il fiume dell Invi-castro e poscia dell'Incastro."

Oggi, a causa dell'abbassamento del livello, non raccoglie più le acque del lago di Nemi (da almeno trenta anni), ma solamente quelle che si originano dalle pendici occidentali del vulcano laziale (Albano, Ariccia, Genzano)
 




ALBANO LAZIALE: ARRESTATO CAMIONISTA CHE SPACCIAVA COCAINA ANCHE AI COLLEGHI DI POMEZIA

Redazione

Albano Laziale (RM) – Ancora un arresto per stupefacenti da parte degli uomini della Squadra Anticrimine del Commissariato di P.S. Albano Laziale diretto dal Vice Questore FIORE.
Investigando su chi rifornisse di stupefacenti e nello specifico di cocaina i camionisti della vasta zona industriale di Albano e Pomezia, in data 23 u.s. Agenti in borghese fingendosi operai riuscivano ad individuare P.M. di anni 35 di Pavona, anche lui camionista, che con il proprio mezzo ponendosi in sosta sulla Via del Mare veniva contattato dai “colleghi” per l’acquisto dello stupefacente
Gli Agenti dopo aver notato che P.M. cedeva ad un camionista una dose di stupefacente ricevendone in cambio del denaro, intervenivano bloccandolo. Questo maldestramente tentava di disfarsi di alcune dosi di cocaina gettandole dal finestrino del proprio camion che venivano recuperate dagli operanti. Anche l’acquirente che si era dato alla fuga veniva poco dopo bloccato. Nell’abitazione di di P.M. venivano rinvenute altre dosi di cocaina, un bilancino di precisione ed altro materiale usato per il taglio dello stupefacente.
Per questi motivi P.M. pluripregiudicato veniva tratto in arresto e condotto presso il Tribunale di velletri che , con rito direttissimo ne convalidava l'arresto.




POMEZIA MENSE SCOLASTICHE, DOLCETTO SOLO AI BAMBINI CHE PAGANO L'"EXTRA": IL SINDACO NON COMPRENDE IL PROBLEMA

Redazione
Pomezia (RM)
– “Le dichiarazioni del Sindaco di Pomezia Fucci lasciano basiti. Invece di scusarsi e affrettarsi a ritirare il bando, dichiara candidamente che non comprende dove sia il problema nel consentire una differenziazione di accesso ai servizi, visto che le famiglie che non vogliono pagare di più possono sempre dare ai figli una merenda da portare da casa”.

Queste le parole della deputata di SEL Ileana Piazzoni, la quale proprio ieri aveva annunciato un'interrogazione parlamentare per chiedere conto della scelta compiuta dal sindaco pentastellato della città di Pomezia di differenziare i menu nella mensa scolastica.

“Al Sindaco Fucci, un rappresentante doc dei cittadini, come pretendono di essere gli esponenti del suo movimento – continua –, non viene neanche in mente che i bambini, soprattutto a scuola vadano tutelati dalla disuguaglianza imperante nella società. La mancanza dei 'fondamentali' mi mette ancora più in allarme rispetto all'ascesa di questa nuova 'categoria' di amministratori della cosa comune, troppo convinti di appartenere a un'élite morale per preoccuparsi di studiare e informarsi. Proprio di fronte a questo rischio – conclude la deputata romana –, credo sia urgente porre immediatamente in discussione la proposta di nuove norme per garantire l'eguaglianza nell'accesso dei minori ai servizi di mensa scolastica, presentata con la collega del Pd Chiara Scuvera”.

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