Pomezia, Aspal: "Anche i nostri agricoltori sono stati danneggiati dal rogo"

 

Redazione

POMEZIA (RM) – Il direttivo dell’Aspal Lazio (Associazione Produttori Agricoli Laziale) interviene in merito al disastroso evento riguardante il rogo di Pomezia alla Eco X.  "Temendo un altro duro colpo per gli agricoltori della nostra zona, – dichiara il presidente Aspal, Stefano Giammatteo – dopo la gelata primaverile del mese di aprile scorso, che ha già mandato al tappeto oltre il 60% della produzione lorda vendibile di tutto il nostro territorio, ci teniamo a ricordare, che nelle zone interessate intorno al rogo di Pomezia, ci sono tantissime colture di estremo pregio, coltivate con cura e passione dai nostri agricoltori, riguardante tanti comparti produttivi ( ortofrutticolo, vitivinicolo,olivicolo ecc. ecc. ) . Adesso,continuano dal direttivo Aspal, chi risarcirà i nostri agricoltori per i danni diretti e indiretti,che hanno subito da questa gravissima negligenza? Perché si parla solamente dei danni ambientali subiti dai singoli cittadini che potrebbero compromettere la salute di tutti ,e nessuno parla invece dell’enorme danno che hanno già subito quei poveri coltivatori, a cui hanno vietato di raccogliere il loro prodotto,coltivato nei dintorni del rogo con tanto sacrificio e cura, e dopo un anno di lavoro, oggi si trovano costretti ad abbandonare il loro raccolto per danni causati da altre persone ?

Giammatteo ricorda inoltre, che: "Tutti gli allarmismi ,forse anche esagerati,che si sono diffusi ultimamente su questa vicenda,hanno creato tantissima paura ed insicurezza verso molti consumatori, che hanno di fatto preferito non acquistare i nostri prodotti freschi,nei mercati stagionali e rionali ,gestiti dai nostri produttori agricoli .Che cosa dovrebbero fare adesso questi produttori agricoli che hanno avuto un calo drastico delle loro vendite dirette verso i consumatori, per colpe ancora non accertate,causate da altre persone? A tutte queste domande e preoccupazioni, attendiamo al più presto delle risposte da chi di dovere,conclude il direttivo Aspal , affinchè venga fatta giustizia,nei confronti dei veri responsabili di questo disastro,che hanno causato danni alla salute dei cittadini, ma anche agli agricoltori, i quali hanno subito ingenti perdite economiche, e non certo per colpa loro!!!"




Pomezia, rogo della Eco X: diossine 700 volte sopra i limiti nelle vicinanze del sito

 

Redazione

 

POMEZIA (RM) – Arpa Lazio ha pubblicato oggi i risultati delle analisi svolte repentinamente a poche ore dal rogo della Eco X di Pomezia, da questi emerge una presenza record di diossine e furani. Per il 5 e 6 maggio le rilevazioni indicano una percentuale di concentrazione di diossine e furani di 77,5 picogrammi per metro cubo, a fronte del limite di 0,1 picogrammi per metro cubo indicato come limite massimo per la salute umana dall'Oms: una presenza oltre 700 volte la soglia di rischio. Anche la concentrazione di idrocarburi benzopirenici è risultata superiore al limite con 9,1 nanogrammi per metro cubo, a fronte di un massimo di 1 ng/m3. Migliorano invece il livelli di Pm10 che stanno tornando a valori normali anche nelle vicinanze del sito dopo che domenica 7 maggio si era registrata una concentrazione record di 373 μg/m3 (nelle giornate di massimo smog in una città e difficile superare i 150 μg/m3 ).

"Il rogo di Pomezia ha prodotto una concentrazione di diossine impressionante – dichiarata Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – nell'aria intorno all'incendio. Bisogna evitare allarmismi ma ora è fondamentale individuare i terreni di ricaduta al suolo attraverso i modelli per lo studio dei venti, solo così si può avviare una seria di bonifica, che operi là dove è necessario intervenire, per mettere così in sicurezza la salute delle persone e tutti il comparto agro-silvo-pastorale del territorio. Presenteremo un esposto alla procura che possa essere di sostegno alle indispensabili indagini delle cause, intanto ringraziamo con forza Arpa Lazio per il gran lavoro di monitoraggio che ha messo in campo in questa settimana e dovrà continuare".

 

Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia: 150 imprese a rischio chiusura. Richiesta convocazione commissione congiunta Ambiente-Agricoltura per audire associazioni locali e fare stima danni

“Chiediamo al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di farsi portavoce col Governo per destinare fondi straordinari a tutte quelle aziende agricole colpite dalle conseguenze della nube tossica sprigionatasi dal rogo della Eco X di Pomezia. C’è un’intera porzione di territorio pontino e del suo entroterra, per un totale di circa 21 comuni coinvolti, che trema in attesa dei risultati sui campionamenti di ortaggi, frutta e capi di bestiame che, se negativi, potrebbero mettere in ginocchio l’economia locale, con danni irreparabili. Da un primo calcolo, sarebbero oltre 150 le aziende che rischiano di chiudere per colpe non loro, ma di chi non ha vigilato sull’impianto di compostaggio di Pomezia. Per questo, ho già chiesto la convocazione urgente in commissione congiunta Ambiente-Agricoltura della Regione in cui ascoltare le associazioni locali di imprenditori e le aziende agricole, così come tutto l’indotto, per approfondire dettagliatamente lo stato economico delle attività e le ripercussioni avute. In quella sede si potrà valutare attentamente la situazione che si è venuta a determinare in seguito all’incendio della Eco X per una stima dei danni arrecati al territorio e alle attività, avanzando così adeguate richieste di sostegno economico, puntuali e dettagliate, sulla scorta dei dati acquisiti e del risultato dei campionamenti. Al di là delle richieste di risarcimento che si potranno avanzare con le associazioni dei consumatori o di categoria, le istituzioni non devono lasciare sole persone e famiglie che hanno speso la loro vita intera in un’azienda e corrono il rischio di vedere andare tutto in frantumi per colpe non loro”.

 




Rogo di Pomezia: indagato l'amministratore di Eco X

 

Redazione

 

POMEZIA (RM) – L'amministratore unico della società Antonio Buongiovanni è indagato "per incendio e inquinamento colposo". Lo ha detto il procuratore di Velletri Francesco Prete in merito all'incendio alla Eco X di Pomezia. Dai primi accertamenti è emerso che la Eco X era già stata sanzionata nel 2012 per irregolarità "con certificazioni antincendio"."Allo stato – ha detto il procuratore capo di Velletri Francesco Prete – non ci sono elementi per parlare di incendio doloso". "Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti", ha aggiunto Prete.
 
Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta. Intanto la Regione ha disposto indagini anche sul latte – Saranno eseguite analisi anche sul latte ovi-caprino prodotto da allevamenti dell'area dell'incendio che ha interessato al Eco X di Pomezia. LO comunica la REgione Lazio precisando che questa è una delle "misure di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria" decise dall'istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. L'Osservatorio epidemiologico ha estratto dall'anagrafe gli allevamenti che si trovano nella nuova area e che vengono valutati per decidere quali inserire nel piano di campionamento. In considerazione della necessità che gli animali concentrino nel latte eventuali sostanze nocive assunte, si è deciso di iniziare l'attività di campionamento del latte non prima di domani proprio per ridurre il rischio di eventuali falsi negativi.
 
A seguito degli incontri è stato stabilito un calendario che prevede un'attività di campionamento nei seguenti giorni: venerdì 12 maggio (1 campione), sabato 13 maggio (1 campione), da lunedì 15 maggio verranno prelevati 2 campioni di latte fino a venerdì 19 maggio per un totale di 12 campioni di latte. L'istituto ha inoltre stabilito alcune indicazioni per permettere alle Asl di rilasciare le autorizzazioni per l'acquisto del latte crudo. Le Aziende che non ricadono nell'area soggetta a restrizioni possono ottenere dall'Asl di competenza gli attestati necessari mentre le aziende che si trovano nell'area di restrizione potranno autocertificare il rispetto dei divieti dell'ordinanza sindacale, ovvero che gli animali non hanno avuto accesso al pascolo e sono stati alimentati con mangimi e foraggi non prodotti in loco o prodotti in loco prima del 5 maggio 2017 ed in ogni caso conservati al riparo dell'inquinamento. Si svolgerà lunedì prossimo un'ulteriore riunione per fare il punto della situazione sui campionamenti".



Rogo di Pomezia, Pm10 oltre limiti ma in diminuzione. La procura di Velletri sequestra l'impianto

"Le prime analisi sui campioni prelevati in prossimità dell’incendio evidenziano valori di Pm10 superiori ai limiti ma con una rapida tendenza alla diminuzione". E' quanto spiega la Regione Lazio in una nota sull'incendio che venerdì scorso ha interessato l’area di Pomezia. Questo pomeriggio il presidente Nicola Zingaretti "ha presieduto una riunione con il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda, il direttore generale dell’Arpa Lazio, Marco Lupo, l’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Hausmann e l’assessore all’Ambiente Mauro Buschini, per fare un punto della situazione circa il vasto incendio".

I rappresentanti Arpa Lazio hanno riferito che "sono in atto, sin dal momento dell’evento, i monitoraggi inerenti la parte ambientale" si legge. "Le ulteriori determinazioni relative a IPA, diossine e amianto sono in corso e saranno rese disponibili appena completate le fasi analitiche. L’Agenzia ha provveduto inoltre ad elaborare un ‘modello di ricaduta’ degli inquinamenti per individuare le aree più critiche su cui concentrare le ulteriori azioni di monitoraggio che saranno messe in atto sia sulle matrici ambientali che sulle matrici alimentari". "Come misura precauzionale – conclude la nota – la Asl Roma 6 ha inviato nella giornata di sabato, ai sindaci di Ardea e Pomezia, una nota per ridurre la diffusione di prodotti alimentari e agricoli provenienti dall’area interessata".

Intanto La Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell'impianto della "Eco X" sulla Pontina, vicino a Roma, dove tre giorni fa è divampato un maxi incendio. La procura, secondo quanto apprende l'ANSA, ha incaricato l'Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell'aria. Entro giovedì dovrebbero essere disponibili i dati sul grado qualitativo di inquinamento dell'aria, ovvero la natura delle concentrazioni di polveri, e venerdì ci sarà un vertice in procura per un punto della situazione. Avviati accertamenti anche per verificare la regolarità dell'operato dell'azienda rispetto alle autorizzazioni che aveva ottenuto. Il procuratore di Velletri Francesco Prete ed il sostituto Luigi Paoletti, titolari dell'inchiesta per incendio colposo, hanno disposto, secondo quanto apprende l'ANSA, verifiche sulle fibre di amianto eventualmente liberatesi nell'aria. Tutti i dati dovrebbero essere comunicato agli inquirenti entro giovedì prossimo.

Nel frattempo il Centro Agroalimentare di Roma (Car), il centro logistico e distributivo dal quale passano i prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle tavole di Roma e del Lazio, sta disponendo controlli a campione su tutti i prodotti che arrivano in sede dalle zone del Lazio interessate, in particolare sulle verdure a foglia. L'operazione, spiegano dal Car, riguarda soprattutto l'eventuale presenza di diossina negli alimenti a livelli di guardia. Dal CAR, che teme un effetto "psicosi" tra i consumatori, sottolineano però che per ora non sono pervenute indicazioni in senso restrittivo dalle autorità regionali preposte e che, in ogni caso, "i prodotti da serra sono sicuri. Nel Car si è ormai raggiunta – rimarcano – la totale tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti che vi transitano sulla base dei documenti di commercializzazione e trasporto. Questo porta, al momento, a non accreditare fenomeni di allarmismo".




Pomezia, grossa nube nera: in fumo rifiuti industriali. La nube si sposta verso Roma sud

 

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POMEZIA (RM) – Paura a Pomezia per un grosso incendio che ha mandato in fumo rifiuti speciali. Il rogo partito nei capannoni della Eco X, sito di stoccaggio di rifiuti industriali: a fuoco plastiche, probabilmente solventi e carta. Dall'edificio si è alzata un'enorme nube nera visibile a chilometri di distanza. La Eco X si trova in via Pontina Vecchia 33. Le fiamme sono divampate intorno alle 8.20 di questa mattina. Sul posto i vigili del fuoco di Roma e Pomezia con tre squadre, tre autobotti e un carro schiuma. Evacuati da una fattoria didattica di Ardea circa oltre 50 bambini che stavano visitando l’azienda  La grossa nube si vede da diversi Comuni dei Castelli Romani. Una nube del genere non si vedeva dallo scorso giugno quando è scoppiato un incendio di vaste proporzioni all'interno della discarica di Roncigliano, al confine tra Pomezie e Ardea.

"Per quanto ci risulta adesso dalle comunicazione della Asl 6 i fumi non si sono dispersi sulla città di Roma, per cui al momento non abbiamo situazioni di criticità in città". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi a proposito dell'incendio divampato in un'azienda nei pressi di Pomezia. La "nube tossica", sprigionata dall'incendio divampato in un'azienda nei pressi di Pomezia, sta interessando "i comuni a sud di Roma per cui gli uffici della Città metropolitana hanno già preso contatto con le varie amministrazioni e stanno coordinando eventuali aiuti e supporti. La situazione comunque sembra essere monitorata dalla Asl e da altri organismi". Lo ha sottolineato la Raggi, in qualità di sindaca della Città Metropolitana.

Dopo ore dall'inizio dell'incendio nell'azienda Eco X, continua a sprigionarsi un'enorme nuvola nera di fumo. I vigili del fuoco sono ancora alle prese con le fiamme, seppur basse ben visibili dall' esterno. Il fumo che si sprigiona non sta creando problemi alla viabilità della Pontina, il vento lo spinge verso le campagne, dove molti terreni sono coltivati a vigneti e uliveti. Il fumo passa sopra alcune case vicine all'azienda. A distanza di decine di metri si sente l'odore acre dei materiali andati a fuoco.

Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha firmato una ordinanza che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in un raggio di 2 chilometri dall'incendio dello stabilimento sulla via Pontina. Si tratta della scuola materna ed elementare di Castagnetta e della scuola materna ed elementare di Santa Procula. Il sindaco ha inoltre emesso una ordinanza che dispone l'evacuazione delle case nel raggio di cento metri dall'incendio. L'ordinanza è pubblicata sulla pagina Facebook del Comune.




Shock a Pomezia: trovato immigrato impiccato a un albero

 

di Simone Carabella

 

POMEZIA (RM) – Scossa la cittadinanza di Pomezia per il ritrovamento, questo mercoledì mattina, del corpo di un immigrato impiccato ad un albero nel parco di via Fiorucci, nel quartiere Roma 2, dove giocano i bambini non lontano dal residence che ospita centinaia di migranti.
Si tratta di un ragazzo somalo che non dovrebbe avere più di 25 anni è stato trovato questa mattina impiccato a un albero nel parco di via Fiorucci, a Pomezia.
A trovare il cadavere è stato un residente della zona che ha immediatamente chiamato il 118. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Pomezia. Con tutta probabilità si è trattato di un suicidio. Infatti sembrerebbe che il giovane somalo avesse manifestato ai suoi compagni di stanza un forte disagio depressivo legato ai suoi trascorsi nel paese d'origine e nel viaggio che ha intrapreso verso l'Italia. Su questo caso c’è molto da riflettere. 




Pomezia, turismo: presentato il progetto Costa di Enea


di Silvio Rossi

POMEZIA (RM) – È stato presentato presso l’Hotel Palace di Pomezia il progetto “Costa di Enea”, che si propone l’ambizioso obiettivo di riunire l’offerta turistica di un ampio territorio nel litorale sud della capitale. Alla presenza di un nutrito gruppo di persone, selezionate tra operatori del settore, è stato presentato il sito che, a partire dal mese di maggio, raccoglierà le proposte del territorio suddivise per argomenti, strutture ricettive, musei, trasporti.


A presentare l’iniziativa il vicesindaco di Pomezia, Elisabetta Serra,
Comune che per primo ha sposato il progetto.  Ha partecipato anche l’Agenzia Regionale per il Turismo, rappresentata da Flaminia Santarelli, che ha elogiato il lavoro svolto. A contorno della presentazione sono intervenute alcune aziende agroalimentari del territorio, che hanno presentato le loro eccellenze, che sono parte integrante dell’offerta ipotizzata nel progetto Costa di Enea. Abbiamo incontrato i protagonisti della giornata, che ci hanno rilasciato brevi interviste




Pomezia, botte alla moglie e alla figlia con un tubo di plastica

 

POMEZIA (RM) – I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno arrestato un cittadino tunisino di 55 anni già conosciuto alle forze dell’ordine, da molti anni residente in Italia, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. I militari sono intervenuti, a seguito di una telefonata giunta al Nue 112, nell’abitazione dell’uomo a Pomezia, dove abitava con la moglie coetanea e la figlia 16enne. Al loro arrivo, i carabinieri hanno notato che l’uomo, nel corso di una banale discussione familiare, aveva usato un tubo in plastica per picchiare la moglie e la figlia. Le vittime, accompagnate alla clinica Sant’Anna di Pomezia, sono state medicate per le lesioni riportate: ne avranno rispettivamente per 10 e 2 giorni di prognosi. I successivi accertamenti hanno permesso di stabilire che non si trattava del primo episodio di violenza ai danni di moglie e figlia. Il cittadino tunisino è stato portato nel carcere di Velletri, dove rimane in attesa della convalida dell’arresto.




Pomezia: alta adesione per lo sciopero dei dipendenti comunali


di Simonetta D'Onofrio

 

Sembra non sia rimasto inascoltato il dissenso dei dipendenti del comune di Pomezia, che ieri mattina hanno manifestato in piazza Indipendenza. Un nutrito numero di dipendenti comunali ha incrociato le braccia, sotto l’unione delle sigle sindacali: CGIL FP (SAMORE’) , CISL FP ( PACIOCCA) , UIL FPL (GALANTE) e l’RSU (GATTINARI). A seguito dell'astensione dal lavoro, il sindaco di Pomezia Fucci  (Cinque Stelle) ha convocato un incontro per il 23 dicembre prossimo. A tal proposito è il dirigente sindacale Michele Marocco a commentare la decisione presa dal primo cintadino pentastellato.

Il Coordinatore della CISL FP Roma Capitale e Rieti per i comuni dell'area metropolitana di Roma Capitale rammenta come l’incontro in programma è solo il punto di partenza, ma che serve andare oltre. Marocco ci dice: “Noi vogliamo le stesse soluzioni applicate in tante altre città compresa Roma dove tra l’altro c’è lo stesso indirizzo politico al governo. Sia chiaro poi: noi tratteremo ad oltranza perché la situazione è molto critica e siamo pronti a farlo anche durante le feste, perfino a Natale, altrimenti non avremo alternativa se non quella di tornare in Piazza. Non abbiamo ancora i numeri ufficiali ma siamo contenti della grande adesione a questa iniziativa; è sicuramente un segnale forte che arriverà alle istituzioni. Ci sono poi preoccupazioni anche per il futuro: potrebbe infatti prefigurarsi uno scenario nel quale ai dipendenti venga corrisposta soltanto la retribuzione tabellare e questo, oltre alla diminuzione dei livelli salariali, provocherebbe una riduzione dei servizi offerti ai cittadini di Pomezia. Nei giorni scorsi non avevo avuto sensazioni positive tanto che siamo dovuti arrivare allo sciopero; ora, con questa convocazione, prendiamo atto di un’apertura che dovrà però produrre risultati; in caso ciò non avvenga continueremo con la protesta”.


In altre parole i lavoratori chiedono ancora una volta a gran voce di essere ascoltati e di rispettare le corrette relazioni sindacali, che non possono essere utilizzate in modo unilaterale e strumentalizzate da un’Amministrazione che insulta la dignità dei lavoratori e dei loro rappresentanti, quando non viene affrontata la realtà oggettiva dei problemi, con la stessa cura dedicata all’immagine con comunicati che non rispettano la realtà. Rivendicano i dipendenti comunali che da giugno scorso non hanno avuto nessuna notizia circa il salario accessorio del 2016 e degli sviluppi a carico dei dipendenti a seguito delle ispezioni del MEF.

Evidenziano come non sia stata sufficiente la richiesta dell’intervento del Prefetto di Roma e nemmeno i dieci giorni intercorsi per la proclamazione dello sciopero di oggi, per far pervenire una convocazione alle parti sociali, atta a scongiurare le iniziative sindacali che hanno portato poi allo sciopero. Siamo pronti a sederci al tavolo delle trattative per dirimere congiuntamente tutti i problemi evidenziati e rimasti ancora irrisolti. E’ necessario rispettare i diritti e la dignità dei lavoratori e applicare tutte le attuali normative vigenti in materia, per trovare un equilibrio ed il tanto proclamato benessere organizzativo che fino ad oggi purtroppo è mancato.




Pomezia, ennesimo scipero dei dipendenti comunali

di Simonetta D'Onofrio

 

POMEZIA (RM) – Continuano le divergenze nell’amministrazione di Pomezia, guidata dal sindaco Fucci del Movimento Cinque Stelle, nei confronti dei dipendenti, che vede ancora una volta una “fumata nera” dopo il tentativo di conciliazione dal Prefetto di Roma, dall’esito negativo per l’assenza di componenti dell’amministrazione, la partecipata assemblea dei giorni scorsi dei dipendenti comunali di Pomezia e l’annunciato sciopero del personale previsto per il prossimo martedì 20 dicembre, già pubblicizzato sul sito istituzionale.

A tal proposito arrivano prontamente anche le dichiarazioni del segretario degli Enti Locali CISL, Giovanni Cosentino, che in una nota rammenta come, anche se in una lettera aperta del Sindaco Fucci ai propri dipendenti, si annuncia un’apertura al confronto, invitando gli stessi al tradizionale saluto per le festività natalizie, ricorda anche al Primo Cittadino e soprattutto ai cittadini di Pomezia, costretti purtroppo a subire il giorno dello sciopero una diminuzione dei servizi normalmente offerti, che le ragioni della vertenza partono da un’interruzione, da prima del periodo feriale, totalmente unilaterale da parte dell’amministrazione, degli incontri sindacali, senza che siano state comunicate ufficialmente le ragioni alle rappresentanze sindacali.  Di tutt'altro avviso è la posizione del primo cittadino che nella lettera inviata ai dipendenti così commenta : “Preso atto dello stato di agitazione proclamato dalla RSU e del sacrosanto diritto di sciopero, sono convinto che debbano tuttavia essere considerati onestamente alcune importanti decisioni, non scontate né obbligate, volte unicamente alla valorizzazione delle risorse umane di questo Comune: l’avvio di seri progetti di formazione per la specializzazione e la crescita professionale, l’attenzione al miglioramento dei luoghi di lavoro, la valorizzazione della professionalità con l’istituto della posizione organizzativa ai meritevoli, che equivale a responsabilità e a incentivi economici, e, in ultimo ma più importante, l’impegno nei confronti dei tanti lavoratori a tempo determinato per i quali questa Amministrazione ha ottenuto un rinnovo contrattuale sine die che consentisse a quest’ultimi di continuare a prestare servizio senza perdere un solo giorno di lavoro.
L’obiettivo prioritario che ha da sempre mosso ogni decisione sul personale è stato quello di permettere a ognuno di lavorare nella massima serenità e di ricevere i giusti riconoscimenti e incentivi per il buon lavoro svolto. Tale sforzo può ovviamente non includere qualcuno, e comprendo i motivi di sconforto di coloro che rimangono esclusi, ma il confronto è necessario proprio per riconoscere eventuali aggiustamenti da porre in essere.”
Al centro dello scontro con i sindacati ci sono le immotivate decisioni di non liquidare il salario accessorio addirittura riferito all’anno 2015 ai propri dipendenti nonostante gli accordi intercorsi a giugno di quest’anno, il mancato accordo definitivo per la ripartizione del fondo del salario accessorio 2016, nonché una serie di problematiche che riguardano molti temi su personale e benessere organizzativo da anni irrisolti, tutti scaturenti dalla mancanza di corrette relazioni sindacali.
Il segretario Giancarlo Cosentino così commenta in merito alla verifica effettuata dagli organi competenti dentro la casa comunale: “Non possiamo di certo dimenticare o mettere in secondo piano le ispezioni del Ministero dell’Economia e Finanze che hanno rilevato incongruenze sulle liquidazioni del salario accessorio degli anni scorsi, come peraltro accaduto già in moltissimi altri enti, ma su questo argomento il Comune di Pomezia ad oggi non vuole trovare alcuna soluzione nonostante sia sufficiente la pedissequa applicazione della legge ed esattamente l’art. 4 comma 3 del Decreto Legislativo n. 16/2014, il cosiddetto Decreto Salva Roma, che permetterebbe la facile risoluzione di tale problematica come già accaduto in molti enti tra cui la stessa Roma Capitale, governata dallo stesso movimento al quale appartiene il Sindaco Fucci.” Il sindacato FP CISL chiede che il Sindaco oltre ad incontrare i propri dipendenti per gli auguri, incontri al più presto le organizzazioni sindacali, unici rappresentanti dei lavoratori come previsto dalla stessa Costituzione italiana, al fine di ritrovare quel clima di corrette relazioni sindacali, necessarie sia a trovare le adeguate soluzioni ma soprattutto a ritrovare quel benessere organizzativo necessario a garantire e soprattutto migliorare i servizi da offrire ai cittadini di Pomezia.
Per il personale del Comune di Pomezia non è il primo stato di agitazione in corso, in questi ultimi mesi sono stati diversi gli scioperi ai quali i dipendenti hanno aderito, affinché si potesse porre fine alla grave situazione che si è creata. Intanto i disservizi  per i 63.000 cittadini che risiedono a sud di Roma sono molteplici, aggravati dalla concomitanza del periodo natalizio.
 




Pomezia, il Ministero dell'economia fa tana ai vecchi amministratori: quasi 2 milioni di stipendi d'oro

 

di I.G. 

 

POMEZIA – Il ministero dell'Economia fa tana al Comune di Pomezia: oltre un milione e mezzo di euro che corrisposti dal Comune a 18 dirigenti come salario corredato al ruolo. Sembra dunque che i predecessori di Fucci, o meglio gli inquilini del palazzo nell’arco temporale dal 2007 al 2012, abbiano elargito dei veri e propri stipendi d’oro. Soldi in più che secondo la relazione Mef 2007-2012 non andavano corrisposti. Il Comune potrà richiedere indietro tali cifre? Fatto sta che è uscito fuori anche quest’ulteriore scandalo da quando è al governo il sindaco dei Cinque Stelle Fabio Fucci che, a onor di cronaca, ha sempre denunciato il fatto che i vertici degli uffici di settore percepissero una retribuzione di posizione superiore ai limiti di legge.