LO SPAZIO ENTRA NELLA STORIA: SU PLUTONE CON NEW HORIZONS. MONTAGNE DI GHIACCIO ALTE FINO A 3.500 METRI

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Redazione

Una scoperta che rimarrà nella storia e che ci ha lasciati col fiato sospeso in queste ore. Montagne di ghiaccio alte fino a 3500 metri – e quindi la presenza d’acqua- e un pianeta geologicamente attivo. Sono le conclusioni che si possono trarre dalle immagini che la sonda della Nasa New Horizons ha scattato mentre compiva il sorvolo di Plutone alla velocità di 14 chilometri al secondo.

 

“Questa topografia così approfondita mostra che queste montagne sono fatte di ghiaccio. Quindi, anche prima che il team che si occupa delle composizioni ci comunichi che sono stati rilevati punti sulla crosta che rivelano la resenza di nitrogeno e anche prima che vediamo la presenza di ghiaccio su Plutone per la prima volta, possiamo dirci sicuri che c‘è acqua in abbondanza”, ha spiegato Alan Stern, uno dei principali fautori della missione. Oltre a Plutone, New Horizons ha inviato immagini anche di due dei suoi satelliti, Idra e Caronte. La piccola luna Idra, che misura 43 chilometri per 33, sembra composta prevalentemente da ghiaccio d’acqua. Caronte, il satellite più grande e vicino a Plutone, ha invece una superficie giovane, segnata da crateri e da un canyon profondo fino a 9 chilometri.

 

 

Quel bip che entra nella storia. Siamo in contatto con la navicella spaziale…E quindi… ora non ci resta che attendere le prime immagini. Perchè la sonda della Nasa New Horizon, dopo aver compiuto lo storico incontro con Plutone, è riuscita a mettersi in contatto con la Terra e, dalla distanza di oltre 5 miliardi di chilometri, ha inviato un segnale che conferma che si trova in ottime condizioni. 

Un solo “bip” che ha suggellato il successo di una delle missioni più ambiziose della storia delle esplorazioni. New Horizon ora è impegnata a catturare immagini e dati di Plutone e delle sue cinque lune, Caronte, Idra e Notte, Cerbero e Stige.

 

La scoperta. La sonda “New Horizons”:ha raggiunto Plutone per la prima volta, segnando un momento storico per l’esplorazione del nostro sistema solare. Le immagini raccolte rivelano lentamente il pianeta nano e inviano dati retrospettivi agli scienziati nel corso dei prossimi 16 mesi. A scoprire Plutone fu Clyde William Tombaugh, che individuò questo piccolo e lontanissimo planetoide nel lontano 18 febbraio 1930.Plutone è diverso e colorato.

Il video qui sotto fa capire Plutone negli anni in un solo minuto

Le prime immagini di Plutone provenienti dallo spazio mostrano un pianeta nano e la sua grande luna Caronte molto diversi rispetto alle aspettative. Non si tratta di un banale pezzo di ghiaccio ai confini del sistema solare, ma qualcosa di molto più interessante.
Prima di avvicinarci a Plutone, sapevamo a grandi linee che poteva essere di un colore rosso ruggine, ma le immagini ci hanno mostrato un Plutone che a tratti è piu chiaro, di un rosa pesca, dove alcuni settori invece sono bluastri, e con una banda a media latitudine rossa e celeste.
Caronte, anche lui ritratto in immagini dagli sgargianti colori, sembra avere una massa di idrocarburi rosso scura sulla calotta polare a nord, che poi diventano molto più screziate e con varie caratteristiche a latitudini più basse.
“Queste immagini mostrano che Plutone e Caronte sono mondi veramente complessi. Qui, c‘è molto su cui lavorare – ha detto “Will Grundy”. –  Il nostro team, che osserva la composizione della superficie, sta lavorando per identificare il prima possibile le sostanze presenti su Plutone e scoprire come mai si trovino là”. Gli scienziati studieranno le foto da Plutone per scoprire da fuori quello che si nasconde all’interno del pianeta nano e per capire quali siano gli effetti delle radiazioni solari sulla sua superficie.