Napoli, si accendono i riflettori su via Caracciolo per il pizza village

NAPOLI – Conto alla rovescia per l’ottava edizione del ‘NAPOLI PIZZA VILLAGE’ dal 1° al 10 giugno sul suggestivo lungomare di Via Caracciolo del capoluogo partenopeo, dove saranno protagonisti, su 30.000 mq,  cinquanta rinomate “firme” di pizzaioli e centinaia di addetti ai lavori del mondo della pizza. La manifestazione è organizzata dalla società Oramata Grandi Eventi in collaborazione con la radio RTL 102.5 che anche quest’anno è nuovamente la Radio della grande kermesse, ed inoltre tanti artisti importanti di fama nazionale che accompagneranno le serate con le loro canzoni, per dieci serate il Festival di Sanremo si trasferisce a Napoli, infatti tra gli ospiti il vincitore dell’ultima kermesse Sanremese Fabrizio Moro con “Non mi avete fatto niente”, Ultimo, Noemi, Dear Jack, Mario Biondi e Nesli, Le Vibrazioni, Annalisa e Lo Stato Sociale ed in più un tributo a Pino Daniele ed il giorno 9 giugno ci sarà l’ospite a sorpresa.

La pizza e i suoi protagonisti sono in “scena” a Via Caracciolo

negli anni sono diventati una realtà oramai consolidata, infatti la grande kermesse è uno degli happening più attesi e grandi d’Italia. Nel 2017 l’arte dei pizzaioli – antichissimo mestiere – ha avuto il riconoscimento dall’Unesco come Patrimonio immateriale dell’umanità ed è a questo proposito un anno speciale della pizza e i pizzaioli. Per dieci giorni il lungomare di Via Caracciolo ospita il “Villaggio” dedicato alla pizza, si tiene da precisare che non è una competizione, ma una festa della pizza e dei pizzaioli ed insieme si festeggia la bontà, la tradizione e le proprie radici come tengono a precisare gli organizzatori durante la presentazione a Palazzo S. Giacomo nella Sala Giunta – Comune di Napoli il 29 maggio.

Hanno partecipato alla presentazione del Comune di Napoli

l’Assessore al Bilancio, al lavoro ed Attività economiche Enrico Panini, Assessore alla Cultura e Turismo Gaetano Daniele, Ceo Oramata Grandi Eventi Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci, Antimo Caputo AD Mulino Caputo, Alessandra Bucci Responsabile Marketing & Sales Trenitalia, Fulvio Giuliani di RTL 102,5 Caporedattore.

La kermesse ha una grande progettualità

ed è sempre in crescita come tengono a precisare gli organizzatori, infatti si è consapevoli di vivere in un mondo globalizzato e competitivo dove niente è scontato e quindi che “strizza” l’occhio sii alla tradizione, ma guardando l’orizzonte e sempre alla ricerca di innovazioni. Questa kermesse sta dando al capoluogo partenopeo una nuova pagina per la storia di Napoli e anche d’Italia perché la pizza e i suoi addetti mette d’accordo tutti oltre i confini del “bel paese”, con il tempo l’appuntamento con i pizzaioli sul lungomare è diventato uno dei più grandi attrattori turistici proclamandolo tra gli eventi più grandi a livello internazionale.

Tutta l’intera exibithion è una sinergia di grandi “firme”

partendo dai 50 pizzaioli insieme agli sponsor tra cui ‘Il Mulino di Napoli Caputo’ che organizza la 17° edizione del Campionato Mondiale del Pizzaiolo – Caputo Cup all’interno della manifestazione in tre giornate di gara con oltre 600 pizzaioli giunti da 40 paesi e da ogni continente del globo. A confermare la partenership è ancora l’Acqua Ferrarelle, di ritorno la Coca Cola, Trenitalia che con la sua promozioni “Speciale Eventi” consente di avere uno sconto per i turisti e tanti altri sponsor importantissimi.
Chiedere di mangiare una pizza insieme è un chiaro segno di amicizia sincera, di un incontro informale, di voler essere noi stessi, ed è un modo di rompere il ghiaccio e di emozionarsi insieme a distanza di secoli da quando è stata creata.

La pizza nella storia

La pizza nei secoli è diventata il simbolo per eccellenza dell’Italia nel mondo e negli anni ha avuto tante innovazioni, ma la versione che è riconoscibile in ogni parte del globo è la Pizza Margherita in onore alla Regina Margherita in visita a Napoli nell’estate del 1889 insieme al Re Umberto I, infatti la sovrana apprezzò tantissimo la pizza pomodoro e mozzarella tanto che elogiò per iscritto il pizzaiolo Raffaele Esposito che realizzò la pizza nel forno di campagna ancora attivo al Casamento Torre Bosco di Capodimonte. Già nel 1773 ebbe un grande estimatore, infatti grazie a Vincenzo Corrado cuoco, filosofo e letterato partenopeo nel suo libro “Il cuoco galante” fu il primo a valorizzare la grande cucina regionale italiana e a far conoscere la “Cucina Mediterranea”, egli scrisse un pregevole trattato sulle abitudini della città di Napoli e anche della pizza. La pizza nasce intorno al 1600, ma ben diversa dalla pizza margherita che intendiamo noi, infatti si trattava di pasta per pane cotta in forno a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, ma c’era anche la versione più opulenta, con caciocavallo e basilico.

Giuseppina Ercole