Pisa, folla in piazza dei Miracoli: la torre pendente incanta il mondo

PISA – Venticinque Aprile e primo maggio tutto esaurito per la torre di Pisa o torre pendente tra i più bei monumenti d’Italia e per un soffio una delle sette meraviglie del mondo moderno, ma la competizione per quanto riguarda l’Italia, è stata vinta dal Colosseo.

Anche a Pasqua è stato così con migliaia
e migliaia di turisti che hanno affollato piazza dei Miracoli. Gettonatissimi
anche il Duomo e il Battistero.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa il 25/4/2019

Inferiori ma molto alte, cifre che si
aggirano intorno ai 600 mila visitatori per il camposanto monumentale e per il museo
delle Sinopie.

Tutto raccolto nella suggestiva piazza
dei Miracoli che solo a guardarla è impressiona per i colori e le grandezze dei
monumenti che sorgono su un folto manto verde d’erba ben curata.

Una parte che non può essere calpestata
mentre l’altra metà è accessibile ai visitatori per distendersi all’aperto e
prendersi un momento di sosta tra una visita e l’altra.

La Cattedrale di Pisa è il duomo di Santa
Maria Assunta ed è davvero imponente perché si trova al centro della piazza, un
vero elogio al romanico pisano. Risale al 1063 e fu progettata dall’architetto
Buscheto. Vi si fondono elementi stilistici diversi: classici,
lombardo-emiliani, bizantini ed in particolare islamici, a riprova della
presenza internazionale dei mercanti pisani a quei tempi.

La cosiddetta torre pendente di Pisa è il
campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, in Piazza del Duomo di cui
oggi è il monumento più famoso per via della caratteristica pendenza.

Si tratta di un campanile a sé stante
alto circa 56 metri fuori terra, costruito nell’arco di due secoli, tra il
dodicesimo e il quattordicesimo secolo. Pesante 14.453 tonnellate, vi predomina
la linea curva, con giri di arcate cieche e sei piani di loggette. La sua
pendenza è dovuta a un cedimento del terreno verificatosi già nelle prime fasi
della costruzione.

L’inclinazione dell’edificio attualmente
misura 3,97° rispetto all’asse verticale. La torre di Pisa rimane in equilibrio
perché la verticale che passa per il suo baricentro cade all’interno della base
di appoggio. Dopo anni di studi e lavori per ridurne l’inclinazione e metterla
in sicurezza, la torre è stata riaperta al pubblico nell’estate del 2001.
All’interno una scala di 294 gradini porta alla sommità dalla quale si apre uno
spettacolo unico sulla piazza e su tutta la città di Pisa.

Il Battistero di Pisa fa parte del
complesso dei musei e monumenti dell’Opera Primaziale Pisana. Oltre alle
strutture architettoniche il visitatore può vedere le importanti opere d’arte
conservate all’interno. Può salire ai matronei del primo piano da dove si può godere
di un bel panorama sulla piazza dei Miracoli.

Nella storia della edificazione
dell’intero complesso monumentale della piazza del Duomo di Pisa, il Battistero
rappresenta la prima essenziale tappa di formazione del Cristiano, in un
percorso che lo accompagna dalla nascita alla morte, dal Battesimo, alla
consapevolezza fino al riposo post mortem, il tutto concentrato nello spazio
della piazza dei miracoli e scandito dai capolavori architettonici che la
compongono.

Il camposanto monumentale di Pisa,
costruito a partire dal 1278 da Giovanni Di Simone, conservava uno
straordinario ciclo di affreschi del XIV e XV secolo (Taddeo Gaddi, Andrea
Bonaiuti, il Maestro del Trionfo della morte, Benozzo Gozzoli), che hanno
subito gravi danni durante l’ultima guerra mondiale. Conclusi i delicati
interventi di restauro che hanno restituito i preziosi brani di pittura
medioevale e primo rinascimentale, gli affreschi, già seriamente compromessi da
una lunga e travagliata storia, si avviano oggi verso la loro naturale e
definitiva ricollocazione, tornando a decorare le monumentali pareti del
Camposanto, loro sede originaria e pertanto l’unica in grado di restituire la
maestosità di un ciclo che per l’epoca non aveva eguali. Nel Museo delle
sinopie che si trova difronte al camposanto monumentale sono conservate le
sinopie, appunto, degli affreschi del camposanto. Gli affreschi, opera di diversi
artisti, tra i quali Buffalmacco, Andrea Bonaiuti, Antonio Veneziano, Spinello
Aretino, Taddeo Gaddi, Piero di Puccio, Benozzo Gozzoli e altri, un tempo
coprivano le pareti del camposanto e furono distrutti o comunque molto
danneggiati dall’incendio del 1944 dovuto a un bombardamento alleato. In
quell’occasione si staccarono gli affreschi per gli urgentissimi restauri e si
trovarono questi disegni preparatori straordinariamente conservati




Pisa, Chiara allergica al latte e uova: va a cena in un agriturismo e muore. Aveva 24 anni

PISA –  Sarà eseguita oggi l’autopsia su Chiara Ribechini, la 24enne di Navacchio (Pisa), morta domenica sera per una reazione allergica dopo avere cenato in un ristorante del Pisano. Il conferimento dell’incarico al medico legale Marco Di Paolo è stato fatto contestualmente all’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la quale risulta indagata Rita Astinenti, amministratrice dell’azienda agricola dove la vittima aveva cenato. La cucina del ristorante intanto è stata sequestrata.

L’esame autoptico deve accertare le cause che hanno determinato lo choc anafilattico che in pochi minuti ha ucciso la giovane, soggetto allergico da molti anni e cliente abituale del ristorante dove aveva trascorso la serata in compagnia del fidanzato e altri amici. I carabinieri hanno già sequestrato il kit di farmaci salvavita e anche campioni del vomito provocato dalla reazione.

L’iniezione di adrenalina per tentare di bloccare la reazione allergica sarebbe stata fatta sulla gamba della ragazza ma non è chiaro se l’ago si sia piegato o meno causando un’assunzione non sufficiente del farmaco. Dubbi sui quali dovranno dare risposte definitive le indagini della procura.

Chiara aveva mangiato una vellutata di piselli in crosta di pane, bruschette e penne al ragù di cinghiale. Ed è proprio sul contenuto della bruschetta – che sarebbe stata prodotta fuori dall’azienda agricola che ospita il ristorante – che si stanno concentrando gli accertamenti, perché il resto del menù sarebbe stato cucinato con materie prime già mangiate altre volte dalla ragazza che sceglieva con cura solo pochi posti dove sapeva che la sua condizione di salute non sarebbe stata messa in pericolo. La giovane era allergica fin dai primi anni di vita al latte, a tutti i suoi derivati e all’uovo e frequentava solo locali nei quali riponeva la sua piena fiducia, come appunto quello in cui ha mangiato domenica sera.

Domenica però qualcosa è andato storto e durante il viaggio di ritorno in auto insieme al fidanzato Chiara ha cominciato a sentirsi male e ad accusare una gravissima crisi respiratoria. Nei pressi di Pontedera (Pisa) l’auto si è fermata per attendere l’arrivo del 118 ma la giovane è morta in strada mentre i soccorritori le stavano prestando le prime cure. La giovane combatteva da anni con le allergie, ma mai aveva dovuto fronteggiare situazioni particolarmente critiche anche se portava sempre con sé tutti i medicinali necessari in casi come questi.

“In questo momento vogliamo solo che la morte di Chiara non sia stata vana e per questo rivolgiamo un appello a tutti affinché di queste forme allergiche si parli senza reticenze o paure di discriminazioni”, hanno detto all’ANSA, tramite il loro legale Francesca Zuccoli, Michela Bargagna e Massimo Ribechini, i genitori di Chiara.

Chiara i primi sintomi non li ha accusato a tavola ma verso mezzanotte, mentre si trovava in auto per il ritorno, ha avuto una violenta crisi respiratoria, aveva anche provato a fare il suo kit d’emergenza ma nulla è valso a salvarla, portandola al decesso davanti al suo fidanzato e ai suoi amici. Immaginate lo shock di quei ragazzi, che inermi hanno visto morire sotto i loro occhi la propria compagna e fidanzata. Secondo i primi accertamenti Chiara è morta a causa di uno shock anafilattico, confermando di aver ingerito alcune sostanze che per lei erano proibite e dunque derivati del latte e uova. In particolare si sospetta che a provocare il malore siano state le bruschette, secondo alcune indiscrezioni il pane non sarebbe stato impiegato con prodotti dell’agriturismo ma comprato da un panificio e il prodotto avrebbe potuto avere delle contaminazioni da latte e uova. Ora la procura ha scritto nel registro degli indagati due persone: il gestore e la titolare dell’agriturismo e messo sotto sequestro la cucina nel locale. Non si può morire così. Chiara avrà per sempre 24 anni




Pisa: maxi-rissa tra extracomunitari

PISA – Tensione a Pisa la notte scorsa in centro dov’è scoppiata una violenta rissa che ha coinvolto decine di extracomunitari, in particolare africani. Un far west che ha spaventato turisti e giovani presenti in strada per la modiva. Ferito il titolare di un locale intervenuto per separare i contendenti. Ora è ricoverato in ospedale in condizioni non gravi. La violenza è esplosa, improvvisa, intorno a mezzanotte in piazza delle Vettovaglie, uno dei luoghi simbolo della movida pisana, dove stazionano anche decine di spacciatori nordafricani e consumatori di droga. In un attimo sono volate bottigliate e sarebbe spuntato un coltello. Secondo prime ricostruzioni a fronteggiarsi sarebbero state bande di maghrebini e senegalesi ma sull’episodio ci sono indagini di polizia e carabinieri. Di colpo sono partite decine di telefonate dai cittadini per richieste di intervento alle forze dell’ordine. La rissa è proseguita subito dopo nella vicina piazza Garibaldi e sul lungarno, in prossimità del Ponte di Mezzo.




Tragedia a Pisa: sequestra la sua ex, la uccide e si suicida

PISA – Prima ha sparato alla sua ex poi si è ucciso. I corpi sono stata trovati, poco dopo le 9.00, in un parcheggio a San Miniato (Pisa) dove l’uomo, 25 anni, abitava. Secondo quanto appreso tutto sarebbe iniziato la notte scorsa, intorno alle 3.00: l’uomo ha atteso la donna davanti alla sua abitazione a Prato e, dopo un litigio l’ha costretta a salire sull’auto di lei e si è diretto verso San Miniato.

Non è chiaro se la donna sia stata uccisa già a Prato o una volta arrivati a San Miniaro.

Le ricerche dei carabinieri sono partite subito ma solo stamani è stata ritrovata l’auto con i corpi. Secondo le prime informazioni l’allarme sarebbe arrivato da alcuni cittadini di Prato che, intorno alle 3, avrebbero sentito i due litigare in mezzo alla strada.

Qualcuno avrebbe detto di aver sentito anche colpi d’arma da fuoco, prima di vedere un’auto fuggire a forte velocità. I carabinieri, arrivati, non hanno trovato nessuno: le ricerche si sono concluse a San Miniato con il ritrovamento dei corpi.




Giornata dell’Unità nazionale, evento ANCRI a Pisa: momenti di grande emozione con il tenore Francesco Grollo

PISA – L’evento è stato organizzato al CNR di Pisa dall’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica (ANCRI) insieme con il Comune di Pisa nell’ambito del progetto “Viaggio tra i Valori e i Simboli della Repubblica” La cerimonia è stata aperta con l’inno nazionale, da grandi emozioni, cantato dal tenore trevigiano Francesco Grollo e intonato nell’Auditorium del CNR di Pisa, con la massima partecipazione da circa 300 persone presenti tra rappresentanti di istituzioni e insigniti della onorificenza al Merito della Repubblica provenienti da 13 Regioni.

Presenti anche al Prefetto Angela Pagliuca, il Questore Paolo Rossi, i comandanti provinciali dei Carabinieri Col. Nicola Bellafante, della Guardia di Finanza Col. Giancarlo Franzese e dei Vigili del Fuoco ing. Ugo D’Anna nonché l’ex prefetto di Pisa Francesco Tagliente nella veste di organizzatore e moderatore dell’evento. A seguire hanno preso la parola per un indirizzo di saluto il padrone di casa Ottavio Zirilli, Responsabile dell’area Ricerche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il presidente dell’Associazione ANCRI Tommaso Bove e il Prefetto di Pisa Angela Pagliuca.

Sono stati saluti-interventi istituzionali ricchi di significato molto apprezzati dalle centinaia di persone presenti in sala che si sono strette intorno ai valori e ai simboli richiamati nella nostra Carta Costituzionale. Sul palco dell’Auditorium Area della Ricerca del CNR di Pisa è entrato in scena lo storico del Risorgimento Michele D’Andrea, con una “chiacchierata briosa” sull’inno nazionale, attraverso le vicende, la musica, i fatti, i personaggi, le curiosità e gli aneddoti che si nascondono dietro la cortina della storia ufficiale.

Non sono mancati i richiami ad altri canti dell’indipendenza italiana e i confronti con gli inni degli altri Paesi, ricchi di retroscena gustosi e sorprendenti. A seguire è intervenuto Paolo Carrozza, professore ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna, che ha trattato dei valori fondamentali che emergono dal complesso della Costituzione e che dovrebbero essere quelli cui si ispira tutta la vita politica, economica, sociale del Paese. Nel concludere i lavori il prefetto Tagliente si è soffermato sulla importanza del ruolo che svolge per la città di Pisa il presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana Antonio Cerrai che peraltro ha patrocinato l’evento istituzionale. Un particolare ringraziamento lo ha rivolto a Francesco Grollo, tenore di fama internazionale che tra l’altro è la voce ufficiale delle Frecce Tricolori ed insignito della onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.




Pisa, consegna del gonfalone: i vertici ANCRI riuniti al Tower Inn PisaValdera

PISA – Al temine della serata titolare del gruppo Tower Inn Hotel ha devoluto l’incasso della serata alla Fondazione ARPA Da febbraio scorso Pisa ha la sua sezione territoriale dell’Associazione nazionale cavalieri al merito della Repubblica Italiana (ANCRI) Alla guida del sodalizio è stato preposto il cavalier Dino Martelli, noto imprenditore di Lari. Per la cerimonia di consegna del gonfalone all’ANCRI alla sezione, si sono riuniti al Tower Inn PisaValdera, 80 delegati territoriali dell’ANCRI giunti a Pisa per partecipare alle celebrazioni della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.

Nel corso della riunione il presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove, ha voluto ricordare che per statuto l’adesione all’Associazione è riservata ai soli insigniti di una delle onorificenze dell’Ordine al merito della Repubblica, nelle classi di Cavaliere, Ufficiale, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. All’incontro erano presenti anche i vice presidenti Domenico Garofalo e Franco Graziano e il delegato ai rapporti istituzionali dell’ANCRI Francesco Tagliente già Prefetto di Pisa. Presenti anche il Presidente provinciale della Croce Rossa di Pisa, Antonio Cerrai e professore Franco Mosca della Fondazione Arpa. Al temine della serata titolare del gruppo Tower Inn Hotel alla presenza dei delegati ANCRI ha devoluto l’incasso della serata alla Fondazione ARPA




Pisa, Unità d’Italia: successo per l’incontro ANCRI sui valori e simboli della Costituzione

PISA – Si sono conclusi i lavori dell’incontro spettacolo “Viaggio tra i Valori e i Simboli della Repubblica” organizzato al CNR di Pisa dall’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica (ANCRI) insieme con il Comune di Pisa per celebrare la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”
La cerimonia è stata aperta con l’inno nazionale, da grandi emozioni, cantato dal tenore trevigiano Francesco Grollo e intonato da tutti i presenti nell’Auditorium con la massima partecipazione.
A seguire hanno preso la parola per un indirizzo di saluto il padrone di casa Ottavio Zirilli, Responsabile dell’area Ricerche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il presidente dell’Associazione ANCRI Tommaso Bove e il Prefetto di Pisa Angela Pagliuca.
Sono stati saluti-interventi istituzionali ricchi di significato molto apprezzati dalle centinaia di persone presenti in sala che si sono strette intorno ai valori e ai simboli richiamati nella nostra Carta Costituzionale.
Una standing ovation per lo spettacolo originale e istituzionale dello storico del risorgimento Michele D’Andrea che ha incantato tutti.
Sul palco dell’Auditorium Area della Ricerca del CNR di Pisa è andata in scena una “lezione” di storia distante anni luce dal taglio didattico o accademico: si è trattato di una “chiacchierata briosa” sull’inno nazionale attraverso le vicende, la musica, i fatti, i personaggi, le curiosità e gli aneddoti che si nascondono dietro la cortina della storia ufficiale.
Non sono mancati i richiami ad altri canti dell’indipendenza italiana e i confronti con gli inni degli altri Paesi, ricchi di retroscena gustosi e sorprendenti.
Storico di formazione, Michele D’Andrea ha un passato nella dirigenza del Quirinale e si occupa di onorificenze, di musica del Risorgimento e di araldica militare. Suoi sono, fra gli altri, lo stendardo presidenziale e gli attuali stemmi dell’Esercito, della Marina e dei Carabinieri.
A seguire è intervenuto Paolo Carrozza, professore ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna, autore di opere monografiche e di numerosi saggi in tema di diritto costituzionale, che ha trattato dei valori fondamentali che emergono dal complesso della Costituzione e che dovrebbero essere quelli cui si ispira tutta la vita politica, economica, sociale del Paese.
Nel chiudere i lavori Francesco Tagliente, già prefetto di Pisa, ha presentato alle personalità pisane presenti in sala la figura del presidente dell’Associazione ANCRI, una persona caratterizzata da una forte vocazione sociale ed istituzionale, che ha saputo imprimere all’ANCRI un ruolo centrale nella promozione di iniziative per tenere alti i valori e i simboli della Repubblica. Tagliente ha poi fatto un cenno al progetto “Decoro delle Bandiere” voluto dall’ ANCRI, finalizzato a contribuire a garantire il decoro del Tricolore, primo simbolo ufficiale identificativo della Repubblica.
Concludendo il suo intervento e i lavori della giornata Tagliente ha sottolineato che “l’iniziativa dell’ANCRI vuole rappresentare un contributo per a far conoscere l’importanza dei valori e in particolare del cittadino come persona e come individuo portatore di diritti e di doveri.
Parlo del valore della legalità, della libertà, della dignità della persona, della dignità sociale, della democrazia, della solidarietà, dell’eguaglianza. Parlo della esigenza di rivolgere attenzione ai diritti delle persone che versano in una condizione di fragilità, come gli anziani, i disabili, i bambini, le donne che si vengono a trovare in un momento di debolezza per aver subito una violenza o un trauma”.
All’iniziativa hanno partecipato oltre 300 ospiti d’eccezione, delle istituzioni e della società civile. Presenti oltre al Prefetto Angela Pagliuca, il Questore Paolo Rossi, i comandanti provinciali dei Carabinieri Col. Nicola Bellafante, della Guardia di Finanza Col. Giancarlo Franzese e dei Vigili del Fuoco ing. Ugo D’Anna.
Presente anche Antonio Cerrai, presidente provinciale della Croce Rossa di Pisa che ha patrocinato l’evento, definito da Tagliente suo punto di riferimento negli anni in cui ha svolto il ruolo di rappresentante di Governo nella Città della Torre



Pisa, viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica: attesa la Lectio magistralis del prof. Sabino Cassese

PISA – Sono queste le prime parole del neo-presidente della Consulta, Giorgio Lattanzi. Un messaggio importante anche in vista della imminente “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” che si celebra il prossimo 17 marzo. Un messaggio importante alla vigilia di un evento promosso a Pisa dall’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica (ANCRI) Nell’ambito del progetto “Viaggio tra i Valori e i Simboli della Repubblica” richiamati nella nostra Carta Costituzionale, l’ANCRI, il Comune di Pisa e il C.N.R. di Pisa, in occasione della ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” hanno organizzato un momento celebrativo con Sabino Cassese, uno dei massimi giuristi italiani, giudice emerito della Corte costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e con lo storico Michele D’Andrea già dirigente dell’Ufficio Cerimoniale del Quirinale. Negli ultimi tempi sentiamo parlare sempre più spesso di valori anche da parte di persone che non ne conoscono in fondo il significato.

Con l’intervento del prof Cassese l’ANCRI vuole contribuite a far conoscere l’importanza di tenere in cima alla scala dei valori il cittadino come persona e come individuo portatore di diritti e di doveri. Per alimentare una maggiore attenzione verso i simboli della Repubblica interverrà D’Andrea, il quale narrerà in maniera briosa agli ospiti il Canto degli Italiani, le curiosità del nostro Inno e gli aneddoti che ne hanno accompagnato la nascita, il successo, il significato e l’attuale percezione.

All’evento, oltre ai rappresentanti di vertice delle istituzioni e amministrazioni Enti ed associazioni della provincia di Pisa, sono stati invitati a partecipare gli insigniti della Onorificenza al Merito della Repubblica anche se non associati all’ANCRI.

L’Associazione degli insigniti OMRI sarà presente con i delegati delle 20 sedi regionali e 65 sezioni territoriali provenienti da 13 Regioni in rappresentanza delle 71 sezioni territoriali di cui 11 estere. L’evento, moderato dal delegato nazionale per i rapporti istituzionali dell’ANCRI, Francesco Tagliente già prefetto di Pisa, sarà aperto alle ore 10.30 con i saluti del padrone di casa Ottavio Zirilli responsabile dell’Area Ricerche del CNR di Pisa.

Seguiranno gli interventi del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi e del presidente dell’ANCRI Tommaso Bove. I saluti istituzionali si concluderanno con l’intervento del prefetto di Pisa Angela Pagliuca. Dopo l’intervento di Michele D’Andrea, seguirà una lectio magistralis sul tema “I diritti e i doveri” del professor Sabino Cassese. Le conclusioni della giornata saranno fatte dal prefetto Francesco Tagliente




Pisa, terrore su due ruote: motociclista spara ai passanti

PISA – Tre persone sono rimaste ferite, sembra in modo non grave, dai colpi di pistola sparati da un motociclista nel quartiere del Cep, a Pisa. Secondo quanto appreso il motociclista stava effettuando alcune scorribande per le strade del quartiere e sarebbe stato rimproverato dai passanti. Per reazione avrebbe esploso alcuni colpi con una pistola di piccolo calibro prima di allontanarsi. Poco dopo è tornato con un’altra arma e ha fatto nuovamente fuoco e poi è fuggito. Lo cercano polizia e carabinieri.




Pisa: quel modello di sinergia tra pubblico e privato che merita di essere riproposto

Il giornalista scrittore Giuseppe Meucci intervista il Prefetto Francesco Tagliente il quale presenta oggi l’ultimo libro degli Amici dei Musei sul Palazzo Medici sede della Prefettura di Pisa. L’iniziativa riporta alla luce il suo impegno, quale Prefetto di Pisa, nell’approccio ai problemi che ha lasciato il segno nei rapporti con la città e le istituzioni “…di antichissima fondazione.

“Il Palazzo del Governo di Pisa” è il titolo dell’ ultimo volume sul Palazzo Medici della Città della Torre, sede della Prefettura, curato dalla storica dell’arte Maria Giulia Burresi, che verrà presentato al pubblico oggi pomeriggio nella prestigiosa cornice del Salone degli Arazzi di Palazzo Reale di Lungarno Pacinotti.

Il libro, della Collana “I libri de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani”, edito da Pacini, conclude il percorso di divulgazione e conoscenza di palazzo Medici, iniziato tre anni fa grazie alla condivisione di un progetto voluto dal prefetto Francesco Tagliente, che in quel periodo guidava la locale Prefettura e da Mauro Del Corso, indimenticato presidente dell’associazione “Amici dei musei e dei monumenti pisani”.

A presentare l’interessante volume, che raccoglie gli interventi di numerosi studiosi oltre a una cospicua quantità di pregevoli illustrazioni, dopo i saluti del sindaco Marco Filippeschi, saranno Piera Orvietani Santerini, presidente degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani, la curatrice dell’opera Maria Giulia Burresi e lo stesso Prefetto Tagliente. “Dal Palazzo Mediceo è stata scrollata di dosso la polvere, sono state spalancate porte e finestre, riscoperti antichi dipinti e arredi ed ora entra a far parte a pieno titolo del ricco e fruibile patrimonio della città. E per molti sarà davvero una sorpresa. A cominciare dal giardino, quello spazio esterno poco conosciuto che richiama alla memoria una delle ospiti illustri del palazzo, la duchessa Eleonora di Toledo. Fu lei che quel parco verde allungato sul lato est della Prefettura, invisibile dai Lungarni, volle, coltivò e frequentò a partire dal 1551 nei lunghi periodi trascorsi a Pisa, dove si spense nel 1562.

A far prendere corpo a questa nuova stagione del Palazzo Mediceo, a pensare e coordinare il restauro e l’apertura al pubblico del giardino e del loggiato è stato il prefetto Francesco Tagliente, che fin dal suo arrivo a Pisa si è posto il problema, anche al di là dei suoi specifici doveri d’ufficio, di come favorire la valorizzazione di un bene monumentale della città” lo scrive il giornalista e scrittore Giuseppe Meucci per introdurre l’intervista fatta al Prefetto Francesco Tagliente per cercare di capire meglio con quali risorse e quali apporti determinanti delle forze vive della città è stato possibile realizzare l’ambizioso progetto di valorizzare il Palazzo Medici di Pisa sede della Prefettura, anche con il recupero restauro conservativo del contesto monumentale, e far conoscere le opere pittoriche, “La raccolta segreta”, custodite nel Palazzo del Governo. …

 

Ecco uno stralcio dell’intervista realizzata dal giornalista e scrittore Giuseppe Meucci:

 

Prefetto Tagliente, che cosa l’ha spinta ad impegnarsi in questa iniziativa che ha a che fare con la difesa del patrimonio monumentale ed artistico ma che certamente non fa parte dei suoi doveri istituzionali?

Sono sempre stato convinto che l’identità di un territorio sia un’autentica e insostituibile ricchezza e che le istituzioni debbano far di tutto per valorizzarla. E per quel che mi riguarda anche al di là di quelli che sono i compiti che mi spettano e che assolvo. Di questo sono fermamente convinto. Del resto a Firenze e poi a Roma, dove ho svolto le funzioni di questore prima di essere assegnato a Pisa come prefetto, ho affiancato ai miei doveri specifici proprio impegni di questo genere.

 

Da questo punto di vista non è difficile ammettere che togliere polvere e ragnatele da un Palazzo come quello Mediceo è un compito non privo di fascino…

Beh, non posso negarlo. Ma c’è dell’altro. Innanzitutto la soddisfazione di lasciare in condizioni migliori di come l’ho trovato un patrimonio che mi è stato affidato. Anche se nessuno mi ha chiesto di farlo, come non è stato chiesto ai miei predecessori. Ma comunque penso che per un uomo dello Stato, come io sono, poco importa che certi compiti siano o non siano scritti nei regolamenti. Mantenere vivi e valorizzare i simboli di una comunità è un impegno primario e sento il dovere di assolverlo al meglio delle mie possibilità. A Pisa come altrove.

 

Indubbiamente una visione ampia e forse inedita del ruolo di un prefetto. Non crede?

Guardi, io credo che non ci si possa sottrarre alle spinte riformatrici provenienti dal Paese, che si stanno facendo largo anche nelle istituzioni. E ciò riguarda tutte le cariche dello Stato, dunque anche i prefetti. Per questo mi auguro che quello che ho fatto a Pisa per il Palazzo Mediceo, analogamente a Firenze e a Roma, possa servire come spunto di riflessione da offrire ai miei futuri colleghi. D. Ma veniamo al palazzo e, più in dettaglio a quello che si appresta ad essere per la città. Non le nascondo che arrivando a Pisa, nel palazzo sede della Prefettura ho provato una forte emozione. Non si può non essere coinvolti emotivamente vivendo in stanze ricche di storia e di memorie umane illustri. È impossibile non cogliere il messaggio che ci lanciano attraverso mille impalpabili segnali e suggestioni. Per questo ho inteso questo lavoro di riqualificazione come un tentativo – spero riuscito – di offrire ai cittadini e ai futuri ospiti della Prefettura uno spaccato che consenta loro di leggere il territorio e la sua storia mettendo nelle giuste caselle anche questo patrimonio, che d’ora in avanti recupererà gran parte della sua antica bellezza. Un modo anche per far condividere a più persone possibili quell’emozione che ho vissuto io varcando per la prima volta il portone del Palazzo Mediceo.

 

Ed ora parliamo di cose più prosaiche. Quant’è costata l’intera operazione?

Nemmeno un euro. Non ce lo saremmo potuto permettere. Purtroppo oggi lo Stato non gode di condizioni di salute tali da poter provvedere in modo autonomo alla cura del proprio patrimonio artistico e monumentale, che è immenso. Per questo bisogna ricorrere a quei soggetti che mi piace definire come gli eredi della cultura del mecenatismo. Esistono, sono numerosi e pieni di buona volontà. Basta saperli trovare e coinvolgere e i risultati, come si vede, non mancano.

 

In questo caso a quali porte ha bussato?

A diverse e devo dire che non sono andato deluso. Mi hanno risposto tante persone, animate da un forte spirito di volontariato sociale e culturale ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Dal giardino al nuovo auditorium. Un particolare ringraziamento però lo debbo soprattutto all’associazione de Gli Amici dei Musei e al suo presidente con il quale ho condiviso l’esigenza di effettuare una precisa ricognizione di tutte le opere d’arte conservate nel palazzo, finalizzata ad una pubblicazione specifica. Inoltre, Mauro Del Corso ha coordinato i diversi interventi posti in essere sino ad oggi nell’auditorium, dove è stato realizzato uno skyline con un figura stilizzata di Kinzica e con le rappresentazioni dei monumenti pisani celebri nel mondo. E non dimentichiamoci il restauro del giardino, oggi che ne consente la piena fruibilità.

 

Ma, in concreto, come potranno i Pisani partecipare a quella emozione di cui ha parlato e vivere il palazzo e le sue bellezze?

Grazie a pubblicazioni con un’ampia documentazione fotografica che ha un duplice obbiettivo: da una parte documentare lo sforzo dei diversi soggetti che si sono impegnati in un progetto così ambizioso e ringraziarli; dall’altra raccontare ai cittadini che cosa c’è dietro quella ‘quinta’ spalancata sul Lungarno Mediceo, a fianco di uno dei musei più belli del mondo. Chissà quante persone sono convinte che ci siano soltanto uffici grigi e anonimi e qualche salone di rappresentanza.

 

Lei è arrivato a Pisa quale ultima tappa di un percorso che lo ha portato a contatto con realtà e collaboratori diversi. Non è difficile e un po’ frustrante dover ogni volta ricominciare daccapo?

Forse con una precisazione riesco a rispondere alla domanda. Io credo che il segreto per realizzare qualunque progetto che richiede necessariamente l’apporto di altre persone sia quello di far sì che gli obiettivi fissati siano condivisi anche da queste. Occorre cioè che chi lavora a un progetto ci creda, a prescindere dalla fonte iniziale dell’idea. Credo che questa sia la fortuna più grande che possa capitare a chi si accinge a realizzare un progetto, qualunque esso sia. D. Dunque sta dicendo che oggi come qualche anno fa può contare sostegno dello stesso team? Sì, è così. Continuo a rimanere in contatto con tantissimi “compagni di viaggio” che mi hanno consentito di realizzare i progetti e non mi fanno mancare il loro contributo, a volte con la semplice condivisione di una idea.

E allora diciamo chi sono.

Per certi aspetti sono persone molto diverse tra loro, soprattutto dal punto di vista umano, ma tutte accomunate da una ben precisa determinazione. Aggiungo che riescono ad esprimere individualità capaci di fondersi nello spirito del lavoro di gruppo. Sono tantissimi e per il momento mi limito a citare quelli che mi hanno dato una mano per realizzare gli skyline. Penso dunque a Oreste Ruggero, un artista che ha saputo raccogliere l’embrione dell’idea di legare le istituzioni ai simboli del territorio, partorendo i tre skyline realizzati nelle sedi della Questura di Firenze e di Roma e della Prefettura di Pisa. Penso a chi ha voluto condividere con il mio stesso entusiasmo la voglia di comunicare e far conoscere alla città gli obiettivi prefissati. Penso ad un “giovane collega”, come mi piaceva chiamarlo all’inizio del percorso comune, che ha saputo crescere, condividendo importanti scelte anche con uno spirito critico costruttivo, e che custodisce un po’ la memoria di quelli che sono stati i miei progetti e delle energie investite per la loro realizzazione. Per concludere, penso al capo di gabinetto e al responsabile della organizzazione e della logistica che, negli anni in cui ho ricoperto l’incarico di Questore, mi hanno seguito nella realizzazione di progetti ambiziosi, finalizzati al recupero delle condizioni di decoro degli ambienti delle Questure di Firenze e di Roma. Insomma, penso con gratitudine a queste persone con le quali, nonostante il percorso lavorativo si sia interrotto, prosegue quel viaggio umano che, ne sono convinto, rappresenti la ricchezza reale.

 

Prefetto Tagliente, nel momento in cui si sta avviando a conclusione il recupero e dunque la riscoperta del Palazzo Mediceo non crede sia il caso di dare un nome anche a tutti gli altri componenti di quella squadra pisana che ha contributo al buon esito dell’iniziativa?

Certamente sì. Non c’è dubbio che non soltanto io ma la città intera dobbiamo qualcosa alle persone che, con il più genuino spirito di servizio, mi hanno concretamente affiancato in questa impresa. Lo hanno fatto senza particolari sollecitazioni, ma in virtù del rapporto personale di stima che sono riuscito a stabilire con loro e condividendo con me un progetto che si inserisce a pieno titolo nel più ampio capitolo della necessaria tutela dei beni comuni. Ed è proprio per questo particolare rapporto che si è creato con tutti loro che voglio qui citarli – e ringraziarli – senza nominare l’ente, l’istituzione o l’impresa di riferimento. Soltanto i nomi e i cognomi, perché è solo grazie alla cultura e sensibilità di ciascuno di loro, indipendentemente dalla funzione svolta, che la Prefettura di Pisa non è più soltanto una sede di uffici ma è tornata ad essere un grande palazzo, parte integrante della storia e della cultura della città. Ecco i loro nomi Oreste Ruggero, Gianni Overi, Claudio Pugelli, Antonio Salini Guicciardini, Alessandro Bandini, Vito Vitarelli, Roberto Posarelli, Roberto Domiziani, Giuseppe Sardu, Gina Giani, Giuseppe Meduri Stefano Bruni e Matteo Guarino, Fulvio Bernardini. … In un momento di crisi generale del Paese, in cui le stesse Istituzioni vengono messe in discussione da quanti non ne colgono, in modo pieno, il loro ruolo di argini della democrazia e in cui soprattutto la burocrazia viene additata come principale responsabile di gran parte delle difficoltà vissute dai cittadini e dalle imprese, suscita soddisfazione leggere che due anni trascorsi a Pisa dal prefetto Francesco Tagliente hanno lasciato il segno nei rapporti con la città, le istituzioni e, non ultima, con la stampa.




Pisa: in un libro la storia della Prefettura

PISA – La storia di Palazzo Medici sede della Prefettura di Pisa in un libro. “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa” è il titolo di questo ultimo volume sul Palazzo Medici della Città della Torre, sede della Prefettura, curato dalla storica dell’arte Maria Giulia Burresi, che verrà presentato al pubblico dalle ore 16 del prossimo venerdì 13 ottobre nella prestigiosa cornice del Salone degli Arazzi di Palazzo Reale di Lungarno Pacinotti. Il libro, della Collana “I libri de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani”, edito da Pacini, conclude il percorso di divulgazione e conoscenza di palazzo Medici, iniziato tre anni fa grazie alla condivisione di un progetto voluto dal prefetto Francesco Tagliente, che in quel periodo guidava la locale Prefettura e da Mauro Del Corso, indimenticato presidente dell’associazione “Amici dei musei e dei monumenti pisani”. A presentare l’interessante volume, che raccoglie gli interventi di numerosi studiosi oltre a una cospicua quantità di pregevoli illustrazioni, saranno Piera Orvietani Santerini, presidente degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani, la stessa curatrice dell’opera Maria Giulia Burresi e il Prefetto Francesco Tagliente. All’iniziativa oltre al sindaco Marco Filippeschi e altre Autorità cittadine parteciperanno, il consiglio direttivo e gli associati de gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani, tutte le persone che hanno reso possibile gli interventi di recupero Palazzo Medici sede della Prefettura di Pisa e tante persone accumunate dall’interesse per il patrimonio storico, artistico, monumentale e ambientale. Con la pubblicazione di questo secondo volume, si conclude il Progetto per la conoscenza del Palazzo del Governo di Pisa, avviato con la pubblicazione del primo volume “La raccolta segreta. Arte nel Palazzo del Governo di Pisa”, curato da Mariagiulia Burresi “Con Mauro del Corso – scrive Tagliente nella prefazione al libro – avevamo condiviso la necessità di valorizzare le opere custodite nel palazzo Medici, rendendo pubblici studi parziali e non esaustivi, per darne conoscenza e stimolare successivi approfondimenti e interessi. Nella prima pubblicazione si trovano opere quasi tutte inedite. Ci sono i dipinti depositati nel 1955 dalle Gallerie Fiorentine, incrementati negli anni dalla Soprintendenza di Pisa con fondi del Museo di San Matteo e dell’ex Casa Reale. Vi sono pubblicati anche i dipinti depositati dall’Opera della Primaziale Pisana. Ora – prosegue Tagliente – finalmente, a distanza di tre anni, grazie alla forte personalità e determinazione di Piera Orvietani, subentrata alla Presidenza degli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani e all’impegno di Mariagiulia Burresi che ha curato anche questo secondo volume, vedo con particolare soddisfazione portare a compimento quel progetto. Un’opera importante, arricchita dai contributi di vari studiosi: La stessa Mariagiulia Burresi, che insieme ad Antonino Caleca ha trattato la Una raccolta dispersa. La Collezione Schiff di Pisa; Daniela Stiaffini che ha curato la trattazione del capitolo L’età medicea: la residenza e i giardini; Stefano Bruni che ha curato il capitolo sul sito in età classica (Appunti per la più antica storia dell’area intorno al complesso di San Matteo in Soarta); Gabriella Garzella, che ha trattato il tema Prima del palazzo “In cappella sacncti Mathei: società e insediamento nello spazio urbano medievale; Mauro Ciampa che ha analizzato e illustrato il formarsi de Il complesso architettonico del palazzo del Governo; Cristine Pennison che in appendice ha riportato le preziose indicazioni sull’utilizzo delle fonti catastali per la storia dei beni immobili della città di Pisa e Alessandro Panajia, studioso della storia della nobiltà italiana che, trattando de I proprietari del palazzo dal XVII al XX secolo, descrive il palazzo e le sue famiglie, a partire dall’età medicea per giungere all’attuale destinazione quale Palazzo del Governo attraverso i passaggi di proprietà che interessarono l’edificio dal 1639, anno della cessione da parte della famiglia Medici, sino al 1929, quando fu acquistato dalla Provincia di Pisa per destinarlo a sede della Prefettura