Centro studi Confindustria: nel secondo trimestre 2023 Pil italiano quasi fermo

La dinamica del Pil italiano nel secondo trimestre “è stimata molto debole, quasi ferma” e le attese per il terzo trimestre “sono poco più positive”: flettono l’industria e le costruzioni mentre prosegue la crescita moderata dei servizi, trainati dal turismo.

La crescita è “frenata dai tassi alti” e anche “il traino estero all’export di beni si è arrestato”.

Del resto la Germania “è in recessione” anche se secondo gli esperti durerà poco.
E’ questo il quadro di sintesi tracciato dal Centro studi di Confindustria (Csc) nel report Congiuntura flash, che arriva alla vigilia dei nuovi dati dell’Istat sul Pil italiano attesi lunedì.




Economia, Moody’s scommette sull’Italia: rialzo Pil 2022 al 3,7%

Moody’s vede per l’Italia quest’anno una “performance economica migliore del previsto, sempre vincolata comunque all’approvvigionamento energetico”.

Lo si legge in un una ‘credit opinion’ sul credito sovrano italiano della società statunitense, che non presuppone un’azione sul rating, nella quale Moody’s spiega di aver rivisto al rialzo la
previsione sul Pil della penisola per il 2022 al 3,7% dal precedente 2,7%.

Giovedì l’agenzia di rating aveva invece abbassato le stime sul prodotto interno lordo dell’eurozona per l’anno prossimo, portando le previsioni per l’Italia a un calo dell’1,4%.

Secondo Mood’y però “il nuovo governo mancherà i suoi obiettivi fiscali a causa di un contesto economico che nel 2023 rimarrà difficile per tutto l’anno, poiché l’inverno 2023-24 accuserà notevoli venti contrari alla crescita economica”. 

A proposito della Nadef, Moody’s conferma che l’obiettivo di disavanzo 2023 sia “sostanzialmente superiore a quanto previsto dal governo Draghi a settembre (4,5% del Pil contro il 3,4%), ma le misure più costose proposte in campagna elettorale, che comporterebbero disavanzi di bilancio più elevati, non sono all’ordine del giorno nel 2023”.




Fmi taglia pil Italia e Padoan si stupisce: "Nessun motivo"

 

Il Fmi lima le stime di crescita per l'Italia per il 2017 e il 2018. Il pil crescerà quest'anno dello 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre. Nel 2018 la crescita sarà dello 0,8%, 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti stime. Lo afferma il Fmi aggiornando il World Economic Outlook. Nel 2016 l'economia italiana è cresciuta dello 0,9%.

L'ex premier Matteo Renzi ha fatto molte riforme strutturali ''molto importanti'' e positive per l'Italia, ma molto resta da fare. Lo afferma il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, sottolineando che le riforme approvate vanno attuate.

Il Fmi conferma le stime di crescita mondiali per il 2016 e il 2017. Il pil globale crescera' quest'anno del 3,4%, per accelerare nel 2018 a +3,6%. Il Fmi rivede al rialzo le stime per le economie avanzate, che cresceranno quest'anno dell'1,9%, 0,1 punti percentuali in piu' rispetto alle stime precedenti, e nel 2018 del 2,0%, +0,2 punti percentuali.

Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita degli Stati Uniti e dell'Area euro nel 2017. L'economia americana si espandera' quest'anno del 2,3%, 0,1 punit percentuali in piu' rispetto alle stime di ottobre. Per il 2018 la crescita e' stimata a +2,5%, 0,4 punti percentuali in piu' rispetto alle previsioni precedenti. L'Area euro crescera' quest'anno dell'1,6%, +0,1 punti in piu' rispetto alle stime di ottobre. Invariata a +1,6% la crescita per il 2018.

L'economia inglese resiste alla Brexit. Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita della Gran Bretagna per il 2017, rivedendo al ribasso quelle per il 2018. La crescita inglese si attesterà quest'anno al +1,5%, 0,4 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre, ma in rallentamento rispetto al +2,0% del 2016. Per il 2017 il pil inglese è previsto attestarsi al +1,4%, 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Il Fmi avverte: sulle politiche dell'amministrazione Donald Trump c'e' ancora incertezza e questo potrebbe pesare sulle stime di crescita. Nel caso gli stimoli all'economia, che il presidente eletto ha assicurato, si mostrassero piu' sostenuti delle attese, la crescita globale potrebbe accelerare. Rischi negativi sulla crescita potrebbero invece arrivare dal protezionismo.

Padoan, stupito da revisione stime, no argomenti – "Sono un po' stupito" dalla revisione al ribasso delle stime del Pil per l'Italia da parte del Fondo monetario "perché le ragioni addotte per una crescita più bassa sono più incertezza politica, difficile da argomentare dopo il referendum e con un governo in continuità con il precedente, e problemi con le banche". Ma, ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Tg3 "anche qui sono state prese misure per fronteggiare" alcune situazioni bancarie "che non sono preoccupanti".




Cernobbio, Renzi: "L'Italia va meglio, prosegue la sua lunga marcia"

 
di Paolino Canzoneri

CERNOBBIO – La tre giorni del Workshop Ambrosetti nella meravigliosa cornice del Lago di Como ha dato il via alle prime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi prima del volo con il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per il G20 in Cina.
 
Sul tema dell'economia l'Italia, a detta del premier, prosegue la sua marcia e i dati del Pil sono incoraggianti e la politica deve proporsi quale luogo di speranza. Ogni anno sin dal 2012 abbiamo assistito a chiusure positive: "Il 2016 si chiuderà meglio del 2015 che si è chiuso meglio del 2014, del 2013 e del 2012, questo è un dato di fatto inoppugnabile , siamo andati meglio anche dagli ultimi dati che confermano una crescita del primo semestre dello 0,6 ma non ho bisogno di un sondaggio per dire che questo meglio non basta. Non siamo nel gruppo di testa. Abbiamo recuperato il gruppo ma c'è ancora molto da fare". Che il nostro premier sia stato da sempre un ottimo comunicatore e stratega è un dato di fatto e non ha perso l'occasione per dire ancora la sua sul referendum costituzionale: "Se vince il NO non assisteremo all'invasione della cavallette, non ci sarà la fine del mondo, resterà tutto cosi ma se vince il SI l'Italia sarà un paese più facile". Sulla consultazione ha concluso dicendo: "C'è stato un eccesso di toni per responsabilità diverse e anche mie." Toni più rilassati e analisi in scia con il premier anche dal nostro Ministro dell'Economia Padoan che si è limitato a confermare che il Pil è in crescita ma la soluzione del problema della crescita globale sembra piuttosto lontana per cause complesse. La legge di stabilità comunque avrà spazi e risorse a beneficio della crescita stessa ma per essere efficaci ed efficenti dovranno essere ben definite. Il Ministro afferma: "La legge di bilancio di cui abbiamo cambiato la struttura ed il nome in legge di stabilità, sarà presentata ad ottobre e conferma gli obiettivi di politica economica del governo fin qui adottati".