ANITA EKBERG: IL RICORDO DELLO STORICO PAPARAZZO RINO BARILLARI

di Chiara Rai

Roma – L’icona della Dolce vita felliniana vivrà nella memoria di tutti nei posteri. Lo storico paparazzo Rino Barillari la ricorda con immenso piacere: “ Dopo la morte di Virna Lisi – dice Rino Barillari – arriva un’altra notizia tragica dell’emblema della Dolce Vita che ci lascia. Una donna conosciuta in tutto il mondo, amata e sognata da tutti gli italiani. Noi del mestiere l’abbiamo inseguita tante volte, estasiati da questa donna bellissima, una bellezza straniera in Italia. Posso dire di aver avuto la fortuna di averla incontrata spesso: era estremamente gentile e la sua gentilezza mi metteva in imbarazzo. Indimenticabili le sue passerelle in via Frattina, quando usciva a fare shopping o la notte in qualche ristorante o ancora all’Harry’s bar a prendere l’aperitivo. Se mi avvicinavo troppo – continua Barillari – mi diceva: “per favore non disturbarmi” ma io mi tenevo a debita distanza e le ho scattato, in diverse occasioni, delle foto che hanno fatto storia. Ho una sola remora, quella di non essere riuscito a portarla nella fontana di Trevi, ma mi accontento di averla fotografata, conosciuta. Se mi ricordo l’effetto che faceva la Ekberg quando ci passava accanto? All’improvviso sembrava giorno tanti erano i flash!”

Anche Piero Lepore, proprietario e gestore dello storico Harry’s bar di Roma ha voluto ricordare la grande Diva scomparsa: “Se n’è andato un altro pilastro del cinema – ha detto Piero Lepore – che ha fatto grande Roma e che ha contribuito alla nascita della città eterna come polo cinematografico internazionale. Anita Ekberg ha reso via Veneto un set cinematografico ed oggi questa strada è tra le più famose al mondo grazie ad icone come la Ekberg”.




VINI LAZIALI, SELEZIONE INTERNAZIONALE VINI DA PESCE: UNA MEDAGLIA D’ORO E 5 DIPLOMI DI MERITO PER LE ETICHETTE LAZIALI

Redazione

Terminate le fasi di degustazione, svoltesi nella suggestiva ambientazione della Riviera del Cònero, la giuria della seconda edizione della Selezione Internazionale dei Vini da Pesce ha emesso un verdetto che registra un ottimo risultato per l’enologia laziale. A primeggiare sull’agguerrita concorrenza internazionale nella categoria dei vini bianchi secchi tranquilli a indicazione geografica è il Lazio IGP Chardonnay 2012 della Gotto D’Oro di Frattochie di Marino, in provincia di Roma.

E non finisce qui! All’eclatante successo conseguito dall’azienda dei castelli romani, fanno da cornice ben 5 diplomi di merito, riconoscimenti assegnati ai vini che hanno conseguito il punteggio complessivo di almeno 80 centesimi, corrispondenti all’aggettivazione “ottimo” in base al metodo di valutazione dell’Union Internationale des Oenologues. Un risultato collettivo molto positivo, che conferma il trend di crescita del settore vitivinicolo di questa regione. Nel corso di tre giorni, i componenti della giuria internazionale hanno valutato 543 dei 565 campioni presentati, provenienti da 259 aziende in rappresentanza di 19 regioni italiane ed 8 nazioni estere: Albania, Austria, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Slovenia ed Ucraina. Nelle 10 categorie in gara sono stati premiati, con 37 medaglie e 384 diplomi, ben 421 vini, pari al 77% di tutti quelli presentati. Un dato che esprime la crescita qualitativa del com-parto, se paragonato al 67% della precedente edizione.

Complessivamente sono 10 le regioni italiane che hanno guadagnato almeno una medaglia: Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino, Veneto e, naturalmente, Lazio. Per quanto riguarda l’estero, doppia medaglia d’oro per i vini tedeschi, mentre le altre nazioni in gara debbono accontentarsi dei diplomi di merito. In una fase nella quale l’export vinicolo italiano fa segnare un lusinghiero +7%, mitigando la frenata del mercato interno, l’eccellente performance dei vini italiani alla Selezione Internazionale dei Vini da Pesce è un dato che lascia ben sperare per il futuro del comparto e per la bilancia commerciale del nostro Paese. Il Comitato Organizzatore – composto da Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona, dalla sua azienda speciale per l’internazionalizzazione Marchet e da I.M.T.-Istituto Mar-chigiano Tutela Vini – è già al lavoro per orchestrare al meglio la premiazione, in programma il 22 giugno alla Marina Dorica di Ancona, nell’ambito del Campionato Mondiale di Vela d’Altura. Ad oggi la Selezione è l’unico unico concorso internazionale riservato a vini bianchi, rosati e spumanti di qualità, tra quelli che godono dell’approvazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Un’indubbia occasione di confronto e visibilità per i produttori italiani che intendono competere sui mercati internazionali.




ROMA, VIA VENETO: ARRIVEDERCI RINO

Chiara Rai

ROMA – Non può essere un addio la partenza di Rino perché lui, tutti i giorni sarà vivo per la smisurata energia che ci ha lasciato. Rino era oltre perché guardava sempre oltre l’oltre. Onesto, sincero, schietto, polemico, ribelle, innamorato della vita, della sua famiglia dei suoi affetti e amico unico e irripetibile. Rino era un vulcano, era ‘pane al pane vino al vino’, semplice ma elegantissimo anche quando non indossava la cravatta. Bastava sedergli accanto un attimo al tavolino all’aperto del suo Harry’s Bar per accorgersi che il suo sguardo puntava oltre le colonne d’Ercole, ad isole lontane dove già poteva scorgere le sue idee realizzate, concretizzatesi in un momento, per lui bastava volerlo. Solo un simile genio riusciva a penetrare l’inesplorabile e nel momento che pensava “l’impossibile”, questo aveva già bussato alla sua porta. Infatti Rino può essere preso d’esempio, come ha detto anche lo zio nella predica, perché è riuscito a superare se stesso. Nato in piccolo paese, Galluccio, in provincia di Caserta e approdato a Colleferro in provincia di Roma è diventato barbiere e da barbiere è uscito fuori dal suo paese per trasferirsi a Roma e dopo poco tempo, proprio perché si è saputo sempre sperimentare e mettere alla prova è diventato l’imperatore di via Veneto, proprietario dell’Harry’s bar, emblema della Dolce Vita e fondatore dell’associazione dei commercianti dell’intera famosa strada, Commendatore della Repubblica Italiana e tanto altro. Ha amato quel posto, “casa sua”, si arrabbiava Rino, sbraitava, quando le istituzioni e la politica allentavano l’attenzione sulla strada più famosa di Roma. Si è interessato con gusto indiscusso e sovrano di tutto per anni: Dalle aiuole alle magnifiche luminarie sotto Natale. “Da presidente – mi disse un paio di anni fa – addobbammo un grande albero di Natale che nulla aveva da invidiare a quello di Central Park, di fatti facemmo un gemellaggio Via Veneto – Fifth Avenue”. Ecco Rino: sapeva portare l’America in Italia, l’Harry’s bar in tutto il mondo e il suo paese nell’universo. Paese inteso come attaccamento alle radici, dove ha toccato con mano la fatica, la perseveranza condita di umiltà seguita dalla grande scia di volontà che ha fatto un grande uomo. Tutte queste qualità le ritroviamo in suo fratello Piero, al timone dell’Harry’s Bar perché chi se non Piero ha davvero respirato e vissuto un’arte di difficile trasmissione: aldilà del lavoro, aldilà di master e pratica, oltre l’oltre. Piero incarna tutte le qualità di suo fratello, non è stato passato un testimone ma è stato operato un percorso condiviso al timone del transatlantico della dolce vita. Con viva e sincera commozione, ricordo insieme alla mia famiglia, quanto Severino Lepore fosse una persona onesta e perbene. Così ha voluto essere ricordato anche dallo zio, perché così lui era: una stella cometa che ha fatto ardere via Veneto, illuminando una grande e immensa famiglia. Per questo motivo tanti amici erano oggi presenti per salutarlo. Buon viaggio imperatore.

Emanuel Galea

Come tutti gli uomini di successo, Rino Lepore non è nato “già imprenditore”.  Lo è diventato grazie al suo carattere tenace, forte, grazie a quella voglia di fare che gli era propria, di cercare sempre il meglio, di guardare avanti, sempre scrutando traguardi migliori ed inesplorati, senza accontentarsi. Era un uomo di un’intelligenza irrequieta, superattiva, in cerca costante di mete più alte. L’ho conosciuto negli anni settanta. Si era presentato per coprire un incarico di responsabilità nel posto dove io prestavo servizio. Il mio primo impatto con Rino è stato positivo. In quel colloquio Rino mi aveva dimostrato che davanti a me c’era l’uomo giusto per quell’incarico. Da quel giorno siamo rimasti amici. Questa esperienza, sono certo, ha fatto nascere in Rino la passione per la Ristorazione. Pochi mesi dopo ci siamo salutati e qualche anno dopo ci siamo rivisti a Via Veneto. Passando per recarmi in ufficio, ogni mattina incontravo l’amico Rino, fuori del locale Ciao Bella, la sua nuova impresa, il suo nuovo acquisto nel campo della ristorazione. Rino Lepore, ormai un imprenditore della ristorazione con meriti e riconoscimenti indiscussi, non perse l’occasione, quando l’Harry’s Bar, che a tanti richiama le felici serate della Dolce Vita, gli offrì l’occasione a cui ambiva da sempre. Dal locale Ciao Bella salì Via Veneto e conquistò l’Harry’s Bar, tempio e meta di uomini di affari, politici e personaggi dello spettacolo. Oggi Rino ci ha lasciato verso un’altra meta. L’augurio che gli facciamo è che dove sta ora possa trovare quello che ha sempre cercato, il meglio, il bello, il più sereno. Ciao amico, che tu possa trovare la pace. Ciao Rino, oggi a Via Veneto, senza di te, c’è una luce in meno. 

 

Luigi Caporicci (Presidente del Gotto d’Oro)

Noi lo abbiamo visto solo due volte, più che sufficienti per avere l’impressione di una persona per bene. Chi l’ha conosciuto più a lungo, ne ha potuto apprezzare meglio e più le doti umane che promanava. Mi dispiace tanto per Piero, che ritengo riconosceva in Rino una salda guida e riponeva nel fratello una totale fiducia. Un rapporto di reciproca affidabilità.

Giovanna Bizzarri (pianista cantante dell’Harry’s Bar)
Una personalità molto forte, a volte aspra, ma profondamente innamorato  del suo gioiellino” l’Harry’s Bar. Ricordo che, quando stava ancora bene, quasi sempre si fermava con noi a fine serata a parlare di nuove idee, progetti e modifiche per l’Harry’s. In effetti, quando vi entri, tutto parla di Rino; anche se forse quello che sto dicendo non gli piacerebbe, perché era sempre proiettato verso nuove idee.




LA DOLCE VITA SI VESTE DI BIANCO

C.R.

La neve che ricopre il locale della Dolce vita romana, quale eccezionale visione. Eccolo lì, ricoperto da un magnifico manto bianco l’Harry’s Bar, aperto nonostante il maltempo, che domina la via Veneto della Capitale. Una strada simbolo, che questo 2012 ha voluto imbiancare nuovamente. La prima neve registrata a via Veneto risale al 27 dicembre del1788: E’ nevicato tanto per tre giorni consecutivi. E negli anni la cartolina è sempre magnifica e immutata è la sua bellezza. I fratelli Piero e Rino Lepore si godono questo magnifico spettacolo, rendendo alla loro esclusiva clientela l’accoglienza di una calda e piacevole “casa”, sia il giorno che la sera quando il buon cibo si sposa dell’ottima musica che scandisce le serate romane.