SILVIO BERLUSCONI PUNTA AL PORTAFOGLI DEGLI ITALIANI: "VI RESTITUISCO L'IMU E POI L'ABOLISCO"

Chiara Rai

Roma – Di promesse e proposte se ne stanno sentendo diverse, il “la” lo hanno dato sia il Pd che il Pdl e di riflesso Monti, ha sempre ripetuto gli stessi intenti dando una botta a destra e un’altra a sinistra come un autentico professore con i suo scolaretti.

Questa volta il Cavaliere l’ha sparata grossa e ha lanciato una sfida prima a se stesso che ai suoi elettori: “Restituire quanto pagato per l'Imu sulla prima casa nel 2012 e abolire la tassa”.
 
I soldi dell'Imu sulla prima casa saranno restituiti con un rimborso sul conto corrente oppure, specie per i pensionati, in contanti, attraverso gli sportelli delle poste. "Se una famiglia ha pagato 1.200,00 euro di Imu riceverà un rimborso di 1.200,00 euro; se un pensionato ha pagato 900 euro riceverà un rimborso di 900 euro, e così via. Puntiamo ad una riorganizzazione della macchina dello Stato che può arrivare al 10 per cento della spesa pubblica e al ricavato dell'aumento delle accise su giochi, scommesse, lotto e tabacchi”.

Guerra ai vizi e via libera a far tirare un respiro di sollievo alle famiglie. Berlusconi lo ha detto e adesso ci si può credere oppure no. Ha tirato fuori quest’asso che dopo la sparata di Monte Paschi di Siena ci sta, direbbero a Roma, come il cacio sui maccheroni. D’altronde il Silvio è un imprenditore e di strategie ne conosce a bizzeffe. Bisognerà vedere adesso, quanto le denigrazioni dei suoi avversari che si sono affrettati a paragonarlo a Wanna Marchi e a racconta storie riusciranno ad affondare questo picco di ciclone che rischia di investire e fagocitare Monti e il suo mini Fli da una parte con Casini che ogni settimana si restringe sempre di più dall’altra. Vorrà dire che gli si regaleranno un paio di brache nuove.  

Per coprire l'operazione, spiega Berlusconi, si chiuderà  l'accordo con la Svizzera per la tassazione delle attività finanziarie detenute in quel Paese dai cittadini italiani: il gettito è una tantum di 25-30 mld e poi all'anno un flusso di 5 mld". Ecco che la sua operazione è tale e quale alle gesta di Robin Hood: "Le famiglie italiane saranno rimborsate come risarcimento ad un' imposizione sbagliata". Altro che proposta choc, se si trattasse di un tiro al bersaglio capiremmo subito che il quasi ottantenne Silvio ha centrato l’obiettivo mentre tutti cinguettano e fanno spettacolini: al primo CdM sarà abolita l'Imu sulla prima casa e saranno restituiti i soldi versati nel 2012.

Mettiamoci una pezza sopra e critichiamolo quanto desideriamo, ancora sul piatto, dai suoi avversari politici solo detti e canzonature. L’unica maniera di far tornare ai cittadini la fiducia nello Stato è restituirgli ciò che gli è stato imprudentemente tolto. "Sarà un atto di ricucitura, un atto simbolico ma concretissimo”, ha asserito Berlusconi, conscio che dopo che gli italiani si saranno intascati l’Imu perduta avranno bisogno di un reale programma di rimessa in piedi.  Oltre alla soppressione dell'Imu sulla prima casa, il governo del Cavaliere attuerà anche altri interventi. "In cinque anni – ha detto – elimineremo l'Irap, imposta che pesa sulle imprese, un'imposta odiosa che deve essere pagata dalle aziende anche se non chiudono i bilanci in utile. Poi non ci sarà alcun aumento dell'Iva e ovviamente nessuna patrimoniale”.

L’Imu è di fatto tra le principali cause della crisi economica: "Con questa tassa – ha detto il candidato ministro dell’Economia – c'é stato il crollo dei mutui, la riduzione della compravendita delle abitazioni, il crollo delle aziende per costruzioni residenziali e tutto ciò ha determinato la creazione di 360 mila disoccupati in un anno. Siamo sicuri che vinceremo". E poi, ancora una stoccata alla sinistra:"Ho sentito ieri un rappresentante della sinistra affermare che noi non siamo credibili. Se c'é qualcuno che ha credibilità siamo proprio noi. Siamo credibili – ha aggiunto – anche perché sentiamo dentro di noi che la prima moralità è mantenere gli impegni dichiarati in campagna elettorale. Non ho nulla da chiedere per me, farò un' ultima grande battaglia elettorale e politica per allargare lo spazio di libertà, e far uscire l'Italia dalla prospettiva cupa in cui l'hanno costretta i tassatori tecnici e i tassatori della sinistra".

Adesso il gioco si fa duro e chi è in ballo deve usare quel criterio di autocritica che serve a non scadere nella pura critica sterile. Un appello alla sinistra: Non vi soffermate a sminuire Berlusconi perché il vostro potrebbe essere soltanto un boomerang potentissimo. In quella che può chiamarsi una sana competizione in campagna elettorale, mettersi a parlare di Wanna Marchi è deleterio, anche il professore dall’alto (perché è salito) del suo bavero blu del loden che non solo si è tolto ma lo ha anche calpestato. Un programma economico serio è quello che ci vuole.
Si faccia un elenco completo con dei punti secchi e comprensibili alla gente che ha fame.
 
Ho sentito che ci sono persone che voteranno Cicciolina o Beppe Grillo, oppure non andranno neppure a votare. Neppure commento. Questa competizione elettorale è di Bersani e Berlusconi, che ci piaccia o no. Questi i competitors, si può chiacchierare quanto si vuole. E’ giusta una rivoluzione della politica, è giusto mandare a casa i veterani che per anni non hanno fatto nulla, ma allora non doveva essere questo lo scenario: Berlusconi sarebbe dovuto restare in una delle sue tante ville al calduccio e Bersani lasciare posto a Matteo Renzi.

Ma il conto alla rovescia è già iniziato, la sinistra ha persino cambiato le regole per Matteo (che non ha tradito) e Berlusconi si è dato una tiratina generale e si è ripresentato (perlomeno facendo fuori Cosentino & Co). Guardiamo ai programmi seri, è questo l'appello. E chi è entrato da professore tornasse al suo vecchio mestiere così come i magistrati e i comici. Bersani non giocava col pallottoliere alla Bocconi e Berlusconi il passo lo ha fatto nel fior fiore dei suoi anni nonostante gli ammonimenti di Montanelli. Lo avesse ascoltato, ma ora è in ballo e oggi ha dato una grossa scossa. Se manterrà la parola? A quasi ottantanni di età non gli rimane altro da fare. Pd e Pdl hanno comunque un obiettivo: mandare a casa i tecnici.


 




POST MONTI, FINI E LA GRANDE LISTA CIVICA CON IL BENESTARE DI CASINI E… L'OCCHIOLINO DI MONTEZEMOLO?

E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”.

 

Chiara Rai

Ormai sappiamo tutti che a ogni campagna elettorale alcuni politici, più propensi sono i centristi, resettano tutto il passato e tentano di rinnovarsi con termini e propositi a loro prima sconosciuti. O meglio dire opportunamente ignorati. Ma c’è un limite alla spudoratezza. Incredibile sentire parlare Gianfranco Fini di “una grande lista civica”, proprio lui, ex segretario del Fronte della Gioventù (pupillo di Almirante) e del Movimento Sociale Italiano, poi leader di Alleanza Nazionale (dal '95 al 2008) e poi ancora cofondatore assieme al Cavaliere Berlusconi del Pdl e per finire dal 13 febbraio 2011 presidente (autosospeso) di Fli. Adesso Fini, “toccato emotivamente” dal caso dell’immobile di Montecarlo tornato alle cronache perché avrebbe fatto guadagnare al faccendiere italiano Valter Lavitola anche un rimborso spese di 500 mila euro. Un piccolo gettone offerto per un viaggio a Santa Lucia che avrebbe dovuto dimostrare la proprietà del cognato di Fini dell’appartamento monegasco appartenuto in passato ad Alleanza Nazionale. Si aprano le danze. E’ partito l'inno di Mameli che ha risuonato ad Arezzo in occasione della convention di Fini 'Mille per l'Italia' alla quale ha partecipato il “prezzemolo”, leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Insieme vorrebbero pescare le migliaia di persone stanche della politica e volenterose di “servire la polis”.  "Serve una grande lista civica nazionale, una grande lista per l’Iitalia che chiami a raccolta le energie sane del paese senza personalismi –  ha detto il leader di Fli   – tocca a voi fare sentire la vostra voce ed evitare così che il governo Monti sia una parentesi”. E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”. Ma no Gianfranco, con l’innocenza di un neonato, auspica di raccogliere tutte le “energie sane” del paese. E noi gli crediamo. Dulcis in fundo, era perlopiù prevedibile che il pendolo uddicciano si sbilanciasse in maniera moderata verso il ‘nuovo Fini’ per poi ricondurre l’oscillazione non si sa verso quale altro lido:  Se si creerà un contenitore collocato tra Pdl e Pd ed "alternativo al grillismo", il Pier Ferdinando sarà pronto ad aderire a questa grande lista civica. Lo ha detto lui. E noi ci crediamo. E incalzante, accomodante e spudorato arriva anche il doppio slurp di Gianfranco a Mario che in ossequio al suo cognome ci sballotta tutti giorni sulle montagne russe. Lui sì, che da professore può farlo, e se ce ne dovesse essere bisogno è pronto a ridarci qualche buona lezione. Ma ad Arezzo i buoni propositi non si sono fermati alla volontà di cavalcare il dopo Monti, c’è stata anche la slurpata a Montezemolo che di recente ha sentito il bisogno di dire che “serve un momento di incontro”. E ti credo, se non ora, quando? Fare il sostenitore di un Mario che non si candida non è da pochi. E bravo Montezemolo.

 




REGIONE LAZIO, PRIMAVERA LAZIALE: ONTA E MACERIE

Per Bersani sono necessarie trasparenza e riduzione dei costi della politica. A forza di ripetere questo binomio, trasparenza e riduzione dei costi della politica, li hanno logorati da renderli completamente senza alcun significato.

Casini va dalla Polverini e chiede dignita' e responsabilità. La responsabilità è come il coraggio ed Il coraggio, chi non ce l'ha non se lo può dare (Manzoni) Lo sapeva questo Casini?

Alfano ha convocato i vertici Pdl del Consiglio Regionale e ha avvertito che  non deve accadere “mai più” quanto successo “nel Lazio“. Bravo Angelino. Siete contenti? Così sistema le cose Alfano.

Per Napolitano bisogna risanare la politica.  Bella scoperta!

 

Emanuel Galea

L’implosione della Regione Lazio non l’ha certamente causata la raccolta firme del Pd. E non è stata causata da qualche spontanea iniziativa della ex presidente. Con tutto il merito che gli è dovuto non è stato neanche l’effetto della manovra dei consiglieri regionali Radicali. Il “palazzo“ è collassato su se stesso. E’ stata la corruzione, il marciume. Il comportamento deplorevole e vergognoso dei gruppi consiliari  che ha eroso le fondamenta della “morale e dell’ etica”, ha svilito le istituzioni e dato il colpo di grazia  alla figura patetica dell’uomo politico. Dalle rovine di quel palazzo echeggiano ancora le reciproche accuse e giungono segnali di resistenza, volontà da parte della casta di perseverare e di rimanere attaccata alle poltrone come telline agli scogli. Ormai la gente lo sa,  i partiti sono restauratori del “vecchio”. Sale la protesta per ribadire ancora che le Regioni sono un corpo  estraneo nell’amministrazione italiana e vanno abolite. Si sa che non è un’operazione da farsi fra l’oggi ed il domani. Ripetiamo quanto già abbiamo scritto, [PROVINCIA O REGIONE: UNA DELLE DUE E' DI TROPPO] in attesa di una soluzione definitiva, sarebbe auspicabile il ridimensionamento dei costi delle Regioni attraverso un forte intervento legislativo non lineare. La soluzione ottimale sarebbe il ridimensionamento dei consigli regionali e la trasformazione ad organi composti da rappresentanti locali (comuni) e cittadini a rotazione con un simbolico rimborso spese.

Pensavo e riflettevo sulle ambigue dichiarazioni rilasciate dai diversi politici all’indomani della miserevole faccenda della Pisana. Quanta miseria nei palazzi del potere! Quanta vergogna in quel palazzo! Festini in costume, ostriche, champagne, “magnate” a Rocca di Papa, mentre fuori aumenti, disoccupazione, suicidi, chiusura negozi, famiglie senza reddito.  Mi sono ritornati in mente i versi di uno stornello della Roma antica, che recitava : “Se pensi ar male che jè stato fatto non c’hai più voja manco de cantà” E’ così!  Se pensiamo al male che hanno fatto a Roma, all’Italia, ad ognuno di noi, viene il mal di stomaco. La cosa più  triste è che gli apparati politici stanno aggiungendo la beffa alle ferite già inflitte con la loro assurda ambiguità. Dopo la Primavera Araba ci tocca assorbire la  Primavera Laziale con tutto quello che c’è intorno. Sono state alienate delle ingenti risorse. Chi le ha utilizzate per mangiate d’ostriche e bevute di champagne, chi per metri cubi di  manifesti, tanti manifesti da tappezzare gran parte di Roma, chi dice di averle adoperate per attività politiche, per congressi, addirittura c’è chi dice di volerle donare in beneficenza. Un carosello, un ventaglio di usi e consumi di nostri contributi. Una corsa a chi arriva prima a raccontare la più grossa fandonia al primo che passa.  Molto ambigua è questa “primavera laziale”. Secondo taluni quelli che hanno intascato i soldi e li hanno adoperati per ostriche e champagne sono più colpevoli, moralmente parlando, di quelli che li hanno adoperati per chilometri di  manifesti, e via dicendo. Non è in discussione in questo contesto come sono stati spesi quei soldi. Questo aspetto, se riterrà, lo potrà verificare la magistratura. Di sua iniziativa senza dotti suggeritori. Senza trascurare il fatto che quei soldi sono proventi di una indebita forma di finanziamento pubblico. Sono perciò risorse dei contribuenti . E’ denaro espropriato dalla sua giusta destinazione, sono soldi sottratti ai servizi pubblici. Ambiguo è "quello che può venire inteso in vari modi o prestarsi a diverse interpretazioni, dando luogo di conseguenza a dubbi, incertezze o confusione".

In questi giorni siamo assistendo ad un tentativo meschino di rendere la gente incapace di distinguere tra ciò che si dice e ciò che realmente è avvenuto. Si vuole appunto creare confusione, dubbi ed incertezze. Si vuole convincere la gente che un gruppo di consiglieri sia stato più corretto istituzionalmente da un altro. Non è così. Parlando della Pisana tutti i gruppi sono stati scorretti istituzionalmente. Hanno tutti accettato, partecipato alla grande spartizione. Poi, c’è stato qualcuno che non era presente al voto, Sel e Radicali.  Questo è vero. La coppia Radicale Rossodivita e Berardo “hanno fatto scoppiare il “quarantotto”. Giusto pure questo. Però, intorno al tavolo per la divisione del malloppo ci sono stati tutti e gli elettori del Lazio, per le prossime elezioni è giusto che questo lo sappiano. Sarebbe bene che imparino a conoscere i nomi di ognuno di questi signori.  La preoccupazione della gente è una: “passata la festa, gabbato lo santo”. Ed il santo, strano a dirlo, è il Popolo Italiano. La politica si auto-assolve, è bravissima nell’arte parolaia,  cerca di confondere e creare confusione. Renata Polverini ha escluso una sua ricandidatura alla Regione Lazio. E vorrei proprio vedere! Con quale coraggio oserebbe ripresentarsi? Per Bersani sono necessarie trasparenza e riduzione dei costi della politica. A forza di ripetere questo binomio, trasparenza e riduzione dei costi della politica, li hanno logorati da renderli completamente senza alcun significato. Casini va dalla Polverini e chiede dignita' e responsabilità. La responsabilità è come il coraggio ed Il coraggio, chi non ce l'ha non se lo può dare (Manzoni) Lo sapeva questo Casini? Alfano ha convocato i vertici Pdl del Consiglio Regionale e ha avvertito che  non deve accadere “mai più” quanto successo “nel Lazio“. Bravo Angelino. Siete contenti? Così sistema le cose Alfano. Per Napolitano bisogna risanare la politica.  Bella scoperta! Ha aggiunto poi il presidente che quelli di questi giorni sono stati scandali vergognosi . Siamo in piena sintonia con il presidente e ci permettiamo aggiungere che gli scandali di ieri, dell’altro ieri e quelli di pochi giorni fa erano vergognosi anche loro. C’era una volta un Presidente, ex magistrato che toccata la sua dignità  ha reagito vigorosamente affermando “ Io non ci sto” Oggi la gente ripete con lui che anche loro non ci stanno, no, non ci stanno, a questa onta, a questa vergogna non ci stanno.

tabella PRECEDENTI:

   30/09/2012 REGIONE LAZIO, ALLE URNE ENTRO IL 2012?

  29/09/2012 ROMA, STEFANIA PRESTIGIACOMO DISGUSTATA DAL PDL SALUTA E SE NE VA

  28/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, PARRONCINI (PD): “COME FA L’EX ASSESSORE BIRINDELLI A USARE ANCORA UOMINI E MEZZI DELLA REGIONE?”
27/09/2012 LAZIO REGIONE, SU NOMINE DIRETTORI E' SUBITO POLEMICA. VERDI: "IL GRANDE BLUFF DELLA POLVERINI"
  26/09/2012 LAZIOGATE, MARCO PANNELLA CHIEDE LE SCUSE PUBBLICHE A SILVIO BERLUSCONI
  25/09/2012 PISANOPOLI, MARIO PERILLI (PD): DOPO 3 ANNI DI PARALISI OCCORRE RILANCIARE IL LAZIO.
  25/09/2012 PROVINCIA O REGIONE: UNA DELLE DUE E' DI TROPPO
  25/09/2012 RIETI, LA BUFERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO. LA NOTA DI GIORDANI (SABINA RADICALE)
  25/09/2012 REGIONE LAZIO, MARUCCIO (IDV): AL PIU' PRESTO AL VOTO
  24/09/2012 REGIONE LAZIO, PISANOPOLI: ANCHE LA CHIESA DECISIVA PER LE DIMISSIONI DELLA POLVERINI
  24/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, RENATA LASCIA LO SCRANNO
  24/09/2012 REGIONE LAZIO, "PISANOPOLI": L'UDC NON FA NE IL BELLO NE IL BRUTTO TEMPO
  24/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, MANCIURIA (UDC): “CHI SI DIMETTE NON SI RICANDIDI”
  24/09/2012 LAZIO PISANOPOLI: PARRONCINI (PD) INVITA L'UDC A FARE UN PASSO INDIETRO
  23/09/2012 LAZIO SCANDALO PISANOPOLI: POLVERINI "GO HOME"
23/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, LODOVISI (PD): SOLO NUOVE ELEZIONI POSSONO SALVARE IL LAZIO DAL TRACOLLO
  22/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, AL VIA LA CORRIDA
21/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, LA POLVERINI NON SI E' DIMESSA.
20/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, CHE MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI
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