Pescara, incendio devasta la zona sud della città: fuggi fuggi dalle spiagge

Un disastro di proporzioni inimmaginabili

PESCARA – Scene drammatiche a Pescara per un incendio che sta devastando la zona sud della città. Le fiamme hanno raggiunto le abitazioni. 

Fuggi fuggi dalle spiagge: le scintille spinte dal vento hanno fatto incendiare le palme degli stabilimenti balneari. 

Sta bruciando anche la Riserva Dannunziana di Pescara e nella zona sud della città ci sono decine e decine di uomini di tutte le forze dell’ordine. “Abbiamo dovuto evacuare diverse abitazioni e anche stabilimenti balneari a causa del fumo e dei lapilli. Stiamo lavorando con tutti gli uomini disponibili. Il principale avversario è il vento caldo. Con l’elicottero dei vigili del fuoco si sta cercando di limitare i danni”. Queste le parole del sindaco di Pescara Carlo Masci che sta coordinando le operazioni di spegnimento del vasto rogo. 

Cinque, al momento, le persone trasportate in ospedale

Tra queste una bambina e due suore che risiedono in una struttura che si trova nell’area interessata dal rogo. Avrebbero tutte riportato un’intossicazione dopo aver inalato fumo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. È intanto in corso il trasferimento di una quarantina di persone evacuate nel palafiere del porto turistico. Oltre a diverse abitazioni è stata evacuata la casa di riposo di via Paolo De Cecco. Per curare gli intossicati lievi è stato aperto al porto turistico un posto di soccorso gestito dal 118. Sono una quarantina al momento le persone che sono state portate o invitate a recarsi nel posto di primo soccorso al Marina di Pescara. Dalle notizie arrivate in questi minuti risulta che sono almeno una quindicina le ambulanze in servizio.




Chieti, Pescara e Teramo, scoperto grosso traffico di droga: sgominata banda di Albanesi

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione antidroga denominata “Rubino” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile che stamane, con l’impiego di un imponente dispositivo di 200 uomini provenienti dalle limitrofe Questure di Pescara, Teramo e diverse altre del Centro Italia, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e di unità Cinofile, ha dato esecuzione a 44 provvedimenti di cui 17 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 27 Perquisizioni a carico di altrettanti indagati nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila, Varese, Milano e Roma.

L’attività in questione è frutto di un’indagine durata circa due anni che ha consentito di disarticolare un radicato sodalizio criminale capeggiato da soggetti di origine albanese dedito al traffico di ingenti partite di stupefacenti operante sull’intera fascia costiera abruzzese, con proiezioni anche fuori regione.

La base logistica dell’organizzazione criminale veniva individuata nella provincia teatina. Il sodalizio si avvaleva di ulteriori gruppi, nuclei e “cellule” dislocate soprattutto nelle province di Chieti, Pescara e Teramo: una vera e propria capillare rete di distribuzione dello stupefacente sostenuta da un’articolata collaborazione di aderenti con il compito di smistare rilevanti quantità di droga e ricavarne ingenti somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 25 soggetti in flagranza di reato per detenzione a fine di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente ed indagati ulteriori 57 soggetti.

Considerevoli sono stati i sequestri operati anche fuori regione: 300 kg. di marijuana del tipo “orange” (una delle migliori qualità), 90 kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, stupefacente che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 5/6 milioni di euro, nonché 20.000,00 euro in contanti provento dell’attività di spaccio, armi e munizionamento.

Nel corso delle indagini non sono mancati episodi in cui si è palesata tutta la valenza criminale e la pericolosità di alcuni degli indagati: è il caso di un sodale albanese che si “procura” clandestinamente una pistola ed un fucile a canne mozze con il chiaro intento di utilizzarli per risolvere una controversia, proposito sventato grazie al tempestivo intervento degli operatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti che riuscivano ad intercettare e disarmare preventivamente il soggetto.

E ancora, la necessità di recuperare denaro per saldare le partite di stupefacente portavano anche alla progettazione di reati “predatori” e, in una circostanza, veniva sventata una rapina progettata in danno di una farmacia del teramano, sequestrando una pistola ad aria compressa modificata ed un passamontagna. 




Pescara, rapine in appartamento: Entrano in casa e percuotono violentemente un uomo. In manette un bosniaco e un italiano domiciliati a Roma

PESCARA – La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un cittadino bosniaco ed uno italiano sopresi poco dopo aver effettuato una rapina in casa. I due arrestati si erano introdotti con l’aiuto di altri due complici in un’abitazione all’interno delle quale si trovavano un’anziana signora ed il figlio. I 4 malviventi armati di cacciaviti hanno percosso con violenza l’uomo, costringendolo a consegnare loro alcuni preziosi e soldi in contanti che erano custoditi in una cassaforte, per un ammontare ancora da quantificare con esattezza. Subito dopo il fatto è stato tempestivo l’intervento delle Volanti e dei poliziotti della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica, allertati dalla chiamata della vittima al 113. Nell’immediatezza della rapina però il Vice Dirigente della Squadra Mobile Dott. Dante Cosentino, libero dal servizio, trovandosi a transitare nei paraggi dell’abitazione, ha individuato, bloccandolo, uno dei due rapinatori che si era nascosto in un casolare abbandonato ubicato nelle vicinanze.

A distanza di pochi minuti, un altro rapinatore è stato individuato ed arrestato

Gli arrestati sono stati identificati in M.R. nato in Bosnia Erzegovina il 19.03.1995, incensurato ed irregolare sul Territorio Nazionale, e H.S. nato a Roma il 4.10.1995, entrambi domiciliati a Roma.
buona parte della refurtiva è stata recuperata addosso ad uno dei rapinatori. Uno dei mezzi usati per raggiungere Pescara è stato individuato e sequestrato. La vittima è stata trasportata in ospedale per le cure del caso e successivamente dimessa con prognosi di 10 giorni.




PESCARA E MALATTIE NEUROMUSCOLARI E DEGENERATIVE: PAZIENTI PEDIATRICI MAI PIU’ ABBANDONATI

Al Santo Spirito di Pescara il seminario per la creazione di un team specialistico per un’unita’ servizio di assistenza e terapia sub-intensiva per i pazienti di età pediatrica

di Cinzia Marchegiani

Pescara – Un seminario e un progetto innovativo che dovrebbe diventare una guida per tutte le altre regioni d’Italia, un cambiamento atteso in sanità per tutti quei malati che ad ora non hanno particolare assistenza e spesso le famiglie che assistono questi malati sono emarginate in una vita solitaria. A Pescara questa mattina, nell’aula verde dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, a partire dalle 9.30 è iniziato il seminario “Unità e servizio assistenza e terapia su-intensiva per i pazienti di età pediatrica, con particolare riferimento a quelli che presentano malattie neuromuscolari a carattere degenerativo”. La giornata è il primo incontro organizzativo per creare un team specialistico nella regione Abbruzzo.

Al convegno prenderà parte lo stato maggiore della sanità abruzzese, a partire dal presidente della Regione Abruzzo e commissario per la sanità, Luciano D’Alfonso, l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, oltre a dirigenti e medici.
A dare impulso al seminario è stata l’associazione “Progetto Noemi” Onlus (www.progettonoemi.com) fondata da Andrea Sciarretta e Tahereh Pisciotta, genitori di Noemi, 3 anni, la bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1, l’atrofia muscolare spinale, che è parte attiva dei lavori.
Andrea Sciarretta, papà della piccola Noemi spiega come questo primo incontro organizzativo è il frutto di un percorso avviato con la Regione Abruzzo nel 2014. Lo scopo è quello di creare un team specialistico multidisciplinare che sia in grado di sopperire ai bisogni assistenziali di bambini affetti da malattie muscolari neurodegenerative e malattie gravemente invalidanti. Nel dettaglio Andrea Sciarretta, papà della piccola Noemi che tutti ricordano aver fatto una battaglia per la libertà di cura con le staminali, speiga nel dettaglio: “Questo team entrerà a far parte dell’Unità di servizio assistenza e terapia sub-intensiva. Crediamo molto in questo progetto e tutti insieme stiamo lavorando intensamente. Ci auguriamo che presto ci sia l’inaugurazione del reparto mantenendo in prima linea la formazione altamente specializzata del team di medici – prosegue – la Regione Abruzzo, Noemi e i tanti bambini hanno bisogno di un Centro di riferimento, collegato all’assistenza domiciliare carente”.

In questo seminario è intervenuto il neurologo Marcello Villanova, massimo esperto nel recupero e riabilitazione funzionale delle malattie neurodegenerative e Consulente e membro dell’Associazione "Progetto Noemi" Onlus, il direttore della Uoc Pediatria Dott. Giuliano Lombardi, il Dottor Nino Ajello anch’egli componente dell’Associazione. Presenti, lo staff medico del Santo Spirito formato da anestesisti, logopedisti, fisioterapisti, neurologi, pediatri, pneumologi, nutrizionisti, neuropsichiatri le maggiori professionalità che formano l’unità di sub-intensiva.
Alla Tavola Rotonda, discussione con “L’esperto risponde” importanti i contributi del Dott. Alfonso Mascitelli, Commissario Straordinario dell'Agenzia Sanitaria Regionale – ASR Abruzzo; Dott. Angelo Muraglia, Direttore Dipartimento per la Salute e il Welfare, Regione Abruzzo; Prof. Pierluigi Lelli Chiesa, Direttore Dipartimento Materno Infantile Asl Pescara il Dott. Tullio Spina, Direttore Dipartimento Anestesia e Rianimazione Asl Pescara Dott.ssa Giovanna Cacciafiori, Responsabile Anestesia e Terapia Intensiva Pediatrica Asl Pescara Dott. Marcello Bozzi, Dirigente Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche Asl Pescara.




PESCARA, PASTICCIERE UCCISO A COLTELLATE: IL GIP CONVALIDA IL FERMO

Angelo Barraco

Pescara –  E’ stato convalidato il fermo per Giovanni Grieco, presunto assassino del pasticciere Giandomenico Orlando ucciso davanti al suo locale mercoledì mattina. A deciderlo è stato il gip del Tribunale di Teramo, Domenico Canosa. Il difensore di Grieco è l’avvocato Paolo Marino. La decisione del gip è stata chiara, Grieco resta in carcere. Ricordiamo  che sono emersi i rapporti che intercorrevano tra la famiglia Orlando e la famiglia di Giovanni Grieco, il presunto assassino. La prima lite, quella che ha fatto incrinare i rapporti in modo irreversibile, risale al 2010, quando vi fu una discussione all’interno della pasticceria per problemi condominiali provocati dai Grieco, intervenne la Polizia. In quell’occasione intervenne anche la madre del Grieco che fu condannata. Dopo questo avvenimento Grieco aveva iniziato a nutrire rancore verso gli Orlando, nonostante li conoscesse da sempre.
 
Aveva preso di mira il figlio di Giandomenico Orlando, Alessio, e lo aveva aggredito di spalle. Furono avviati nei suoi riguardi due procedimenti, il primo nel 2013 in cui la Divisione anticrimine della questura di Pescara ha presentato alla Procura della Repubblica ben tre note in cui veniva espressa la necessità di misure cautelari nei confronti di Grieco, l’altro nel 2014 con due informative in cui si ribadiva la misura cautelare. Ma le misure cautelari non sono mai arrivate per Grieco, per lui è arrivato soltanto un ammonimento del questore. Per Grieco, i reati ipotizzati per fatti risalenti a prima dell’omicidio sono: stalking, lesioni, maltrattamenti in famiglia. Aveva anche detto alla polizia: “Rimango nella mia posizione, Se succede qualcosa di grave sapete dove venirmi a prendere”. Invece, riferendosi alla famiglia della vittima: “Ci hanno rovinato, a me e a mia madre. Non li sopporto più”.
 
Ma la famiglia Orlando non sarebbe stata l’unica presa di mira da Grieco, infatti se la sarebbe presa con un’altra famiglia e avrebbe rotto il naso ad un condomino per dimostrare di esser forte. Le indagini per l’omicidio del pasticciere intanto proseguono, gli inquirenti stanno ascoltando dei testimoni e stanno passando al setaccio la sua auto e il coltello che ha buttato in un cassonetto –coltello sporco di sangue, gli inquirenti effettueranno la comparazione del dna-gli inquirenti hanno poi individuato tracce di sangue sulle scarpe di Grieco, che sono state poste sotto sequestro. Ricordiamo che il pasticciere è stato ucciso a coltellate, davanti al suo locale alle 8 del mattino. Un primo esame ha rivelato che le coltellate inferte al pasticciere sono state due all’arteria succlavia, l’uomo è stato condotto al pronto soccorso dove sono state tentate delle manovre per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Il killer è stato individuato sin da subito ed è partita immediatamente la caccia all’uomo.  Raffaele Grieco avrebbe ucciso il pasticciere dopo una lite per questioni condominiali e dopo il delitto sarebbe fuggito in auto, a bordo di una Mini scura. I due uomini avevano vecchi rancori condominiali, vi erano state denunce e procedimenti. La ricostruzione degli inquirenti è la seguente: Grienco avrebbe ucciso il pasticciere per questioni relative al locale.



PESCARA: MISURE CAUTELARI DISATTESE PER IL PRESUNTO KILLER DEL PASTICCIERE

di Angelo Barraco

Pescara – Proseguono senza sosta le indagini in merito all’omicidio di Giandomenico Orlando, pasticciere di 67 anni, ben noto a Pescara, ucciso a coltellate, davanti al suo locale alle 8 del mattino. Un primo esame ha rivelato che le coltellate inferte al pasticciere sono state due all’arteria succlavia. Emergono intanto i rapporti che intercorrevano tra la famiglia Orlando e la famiglia di Giovanni Grieco, il presunto assassino. La prima lite, quella che ha fatto incrinare i rapporti in modo irreversibile, risale al 2010, quando vi fu una discussione all’interno della pasticceria per problemi condominiali provocati dai Grieco, intervenne la Polizia. In quell’occasione intervenne anche la madre del Grieco che fu condannata. Dopo questo avvenimento il Grieco aveva iniziato a nutrire rancore verso gli Orlando, nonostante li conoscesse da sempre. Aveva preso di mira il figlio di Giandomenico Orlando, Alessio, e lo aveva aggredito di spalle. Furono avviati nei suoi riguardi due procedimenti, il primo nel 2013 in cui la Divisione anticrimine della questura di Pescara ha presentato alla Procura della Repubblica ben tre note in cui veniva espressa la necessità di misure cautelari nei confronti di Grieco, l’altro nel 2014 con due informative in cui si ribadiva la misura cautelare. Ma le misure cautelari non sono mai arrivate per Grieco, per lui è arrivato soltanto un ammonimento del questore. Per Grieco, i reati ipotizzati per fatti risalenti a prima dell’omicidio sono: stalking, lesioni, maltrattamenti in famiglia. Aveva anche detto alla polizia: “Rimango nella mia posizione, Se succede qualcosa di grave sapete dove venirmi a prendere”. Invece, riferendosi alla famiglia della vittima: “Ci hanno rovinato, a me e a mia madre. Non li sopporto più”. Ma la famiglia Orlando non sarebbe stata l’unica presa di mira da Grieco, infatti se la sarebbe presa con un’altra famiglia e avrebbe rotto il naso ad un condomino per dimostrare di esser forte. Le indagini per l’omicidio del pasticciere intanto proseguono, gli inquirenti stanno ascoltando dei testimoni e stanno passando al setaccio la sua auto e il coltello che ha buttato in un cassonetto –coltello sporco di sangue, gli inquirenti effettueranno la comparazione del dna-gli inquirenti hanno poi individuato tracce di sangue sulle scarpe di Grieco, che sono state poste sotto sequestro. 



PESCARA: PASTICCIERE UCCISO A COLTELLATE. FERMATO IL PRESUNTO KILLER

Angelo Barraco

Pescara –  Arrestato Giovanni Raffaele Grieco, ritenuto responsabile del delitto del Pasticciere di Pescara. Non è chiaro al momento se sia stato catturato o se si sia costituito. Secondo quanto trapelato, Grieco era su una panchina sotto la pineta di Pineto. Sul posto sta arrivando il pm Di Stefano. Grieco è stato individuato dai Carabinieri che stavano pattugliando la zona, lo hanno visto, riconosciuto e bloccato. Attualmente è in camera di sicurezza e, da ciò che emerge, sembra che si sia rifiutato di parlare. Ma ripercorriamo i fatti; La città di Pescara stamane si è svegliata con la notizia di un tragico delitto, quello di Giandomenico Orlando, di 67, un pasticcere ben noto in città. Il pasticciere è stato ucciso a coltellate, davanti al suo locale alle 8 del mattino. Un primo esame ha rivelato che le coltellate inferte al pasticciere sono state due all’arteria succlavia, l’uomo è stato condotto al pronto soccorso dove sono state tentate delle manovre per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare.  La Polizia sin da subito era sulle tracce del killer, l’uomo è Raffaele Grieco di 40 anni. L’uomo avrebbe ucciso il pasticciere dopo una lite per questioni condominiali e dopo il delitto sarebbe fuggito in auto, a bordo di una Mini scura. I due uomini avevano vecchi rancori condominiali, vi erano state denunce e procedimenti. La ricostruzione degli inquirenti è la seguente: Grienco avrebbe ucciso il pasticciere per questioni relative al locale. E’ stata aperta una vera e propria caccia all’uomo su in tutta Pescara, poiché gli agenti ritengono che Grienco non sia molto lontano. Man mano che procedono le ricerche su Grienco, su cercano informazioni sulla sua vita e salta fuori che il soggetto sarebbe un amante delle armi e avrebbe accumulato diverse denunce per lesioni.



PESCARA: PASTICCIERE UCCISO A COLTELLATE; E' CACCIA AL KILLER

A.B.

Pescara –  La città di Pescara stamane si è svegliata con la notizia di un tragico delitto, quello di Giandomenico Orlando, di 67, un pasticcere ben noto in città. Il pasticciere è stato ucciso a coltellate, davanti al suo locale alle 8 del mattino. Un primo esame ha rivelato che le coltellate inferte al pasticciere sono state due all’arteria succlavia, l’uomo è stato condotto al pronto soccorso dove sono state tentate delle manovre per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare.  La Polizia è già sulle tracce di un uomo che sarebbe l’autore di questo efferato delitto, l’uomo è Raffaele Grieco di 40 anni. L’uomo avrebbe ucciso il pasticciere dopo una lite per questioni condominiali e dopo il delitto sarebbe fuggito in auto, a bordo di una Mini scura. I due uomini avevano vecchi rancori condominiali, vi erano state denunce e procedimenti. La ricostruzione degli inquirenti è la seguente: Grienco avrebbe ucciso il pasticciere per questioni relative al locale. E’ stata aperta una vera e propria caccia all’uomo su in tutta Pescara, poiché gli agenti ritengono che Grienco non sia molto lontano. Man mano che procedono le ricerche su Grienco, su cercano informazioni sulla sua vita e salta fuori che il soggetto sarebbe un amante delle armi e avrebbe accumulato diverse denunce per lesioni.



TERREMOTO L'AQUILA: PERQUISIZIONI TRA PERUGIA E PESCARA

Quaranta tra sottufficiali e agenti forestali dei Comandi provinciali di Pescara e Perugia sono impegnati in dieci perquisizioni domiciliari ed aziendali in diverse località nelle province di Pescara e di Perugia. Le perquisizioni scaturiscono dalle indagini della Procura di Pescara per ipotesi di violazione alle norme che regolano la ricostruzione post terremoto dell'Aquila nell' ambito dei venti comuni rientranti nell'Utr (Ufficio Tecnico Ricostruzione) n. 5 di Bussi sul Tirino che dipende dell'Ufficio Speciale per la ricostruzione di Fossa (L'Aquila).

Le indagini. L'attività investigativa avrebbe fatto emergere un rete di conoscenze e connivenze tra vertici dell'Utr di Bussi sul Tirino, alcuni imprenditori impegnati nella ricostruzione, presidenti dei consorzi di proprietari ed altri soggetti interessati a beneficiare dei fondi per la ricostruzione privata degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009. Grazie ad ipotesi di connivenze con ditte "amiche", stando sempre a quanto emerso dalle indagini, venivano pagati stati di avanzamento dei lavori, per centinaia di migliaia di euro, senza che quest'ultime fossero in regola con il Durc, altri documenti di tipo amministrativo, oppure alcune tempistiche previste dalla normativa della ricostruzione. Gli investigatori avrebbero riscontrato, ad esempio, che i Durc a volte non venivano presentati oppure erano scaduti o irregolari, ovvero relativi a lavori diversi o falsificati. Tra i particolari degli atti dell'inchiesta emergerebbe l'assunzione della figlia del responsabile Utr in una delle aziende agevolate nei pagamenti. Le perquisizioni domiciliari in corso tra Bussi, Pescara, Assisi e Perugia, sono finalizzate a reperire ulteriori riscontri accertare le modalità di divisione dei lavori e ulteriori responsabilità dirette delle persone attenzionate.




PESCARA: SGOMINATO LABORATORIO CLANDESTINO DI ALIMENTI AVARIATI

di Angelo Barraco

Pescara – I Nas di Pescara hanno eseguito un’operazione in collaborazione con i Carabinieri di Avezzano e hanno sgominato un laboratorio clandestino di conserve vegetali dove vi erano anche 15 tonnellate di alimenti in pessimo stato di conservazione, che avevano un valore commerciale di circa 2 milioni di euro. La merce è stata sequestrata. L’operazione è stata effettuata a seguito di controlli nel settore della sicurezza alimentare. Il materiale sequestrato apparteneva ad un uomo di 50 anni di Cerignola che, oltre a conservare in pessimo stato i prodotti, li confezionava in modo irregolare. I Carabinieri hanno scoperto anche un laboratorio che era privo di requisiti igienico sanitari e veniva utilizzato per confezionare olive e conserve vegetali. Tutti i prodotti venivano confezionati con un marchio, il marchio apparteneva ad una ditta che però risultava inesistente. Il luogo in cui si svolgeva l’attività illecita era un luogo abbastanza grande, ovvero due stabilimenti dove vi era sia la zona laboratorio e sia la zona deposito. Prodotti come olive, che erano ricoperte di muffa, venivano ripulite secondo un processo di addolcimento. I Carabinieri hanno inoltre sequestrato tutto il materiale dell’azienda in cui si evince che la ditta forniva il materiale a ristoranti della zona. Il proprietario e due soci sono stati denunciati per frode in commercio e per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, sono stati contestati inoltre degli illeciti amministrativi per diversi migliaia di euro. 



PESCARA: SI SDRAIA SUI BINARI E SI FA TRAVOLGERE DAL TRENO

Redazione

Pescara – Un uomo di 48 anni di Montesilvano (Pescara) e' morto nel tardo pomeriggio di oggi a Montesilvano dopo essere stato travolto dal Frecciabianca FB9815 Milano-Lecce. L'uomo si e' disteso sui binari della ferrovia, a poca distanza dalla stazione, e il macchinista, pur avendolo visto e avendo frenato, non e' riuscito a bloccare il convoglio e ad evitare l'investimento. E' accaduto alle 18,50 e la circolazione ferroviaria e' rimasta ferma fino alle 19,30, quando e' stata ripristinata su un unico binario in direzione Ancona, in senso unico alternato. Sul treno c'erano circa 200 persone. Inutile l'intervento del personale del 118, arrivato sul posto. Del caso si sta occupando la Polfer, diretta da Davide Zaccone. L'uomo risiedeva nei pressi della stazione. Un episodio simile si era verificato mercoledi' pomeriggio, sempre a Montesilvano, e aveva visto protagonista un anziano di Pescara malato di Alzheimer che era stato solo sfiorato da un treno regionale e non aveva riportato lesioni.