PESCARA, TRUFFA MILIONARIA: NEL MIRINO IOR E A BANCHE SVIZZERE

di Alberto De Marchis

Si dilettavano a commercializzare falsi titoli di stato. Una vera e propria banda che è riuscita a truffare sia lo Ior che alcune banche svizzere. Di mezzo ci sarebbe anche un Monsignore che al momento non ha i fari puntati addosso. La polizia ha sventato una serie di truffe al riguardo. Sono state denunciate sette persone appartenenti a una presunta organizzazione criminale internazionale, con base a Pescara, che, secondo le indagini, commerciava falsi titoli di Stato esteri per un valore totale sulla carta di 900 milioni di dollari. Nel mirino della banda, a cui capo c'era un pescarese, S.A.E., 43enne nato in Argentina e residente nel capoluogo adriatico, è finito anche Mons. Francesco Cuccarese (non indagato), già Arcivescovo di Pescara e Penne, quale legale rappresentante della Fondazione benefica I.V.E.C. (In Veritate et Charitate), al quale sono stati donati il primo aprile 2010 venti titoli messicani della Deuda Bancaria Publica de la Tesoreria de la Federacion Mexicana, emessi nel 1930. Attraverso una serie di documenti falsi, i titoli donati alla Fondazione sono stati spacciati per milionari: ciascuno aveva, ma solo sulla carta, un valore di oltre 45 milioni di dollari americani, per un totale di oltre 900 milioni di dollari. I titoli, secondo le indagini condotte sotto la direzione del pm Gennaro Varine, sarebbero stati utilizzati dalla Fondazione come garanzia per ottenere un finanziamento dallo I.O.R. per dar vita a opere umanitarie, tra cui un ospedale pediatrico in Palestina. E questo viene dimostrato con una lettera del 23 marzo 2010, in cui mons. Cuccarese informava il Presidente ed il Direttore dello I.O.R. (anche loro del tutto estranei all'indagine) che alcuni amici benefattori avevano donato alla Fondazione dei titoli del tesoro messicani, del valore di alcune decine di milioni di dollari.