PENSIONE, ECCO CHI HA DIRITTO ALLA 14ESIMA

Redazione

Per molti pensionati, oltre all'assegno pagato a luglio, arriverà la quattordicesima. Come evidenzia laleggepertutti.it, "si tratta di un importo aggiuntivo che non spetta a tutti coloro che percepiscono la pensione, ma soltanto a chi possiede determinati requisiti. Il beneficio è stato introdotto da un noto decreto legge del 2007 ed ha un ammontare massimo di 504 euro". Hanno diritto alla quattordicesima, che varia a seconda degli anni di contributi posseduti e del reddito, i pensionati che possiedono "almeno 64 anni di età compiuti nell’anno": in tal caso "il beneficio spetta in misura proporzionale a seconda del mese in cui è stato raggiunto il requisito di età; ad esempio, se si compiono 64 anni nel mese di luglio, spetteranno 6/12 della quattordicesima, ossia la metà del trattamento".

La quattordicesima spetta a chi ha "un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo, cioè non superiore a 9.786,86 euro, per la percezione della quattordicesima in misura integrale". Infine, a chi ha "un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo più l’importo della quattordicesima stessa, per la percezione parziale del beneficio: nel dettaglio, il reddito non deve superare 10.122,86 euro, per chi ha meno di 15 anni di contributi (18 se lavoratore autonomo); 10.206,86 per chi ne possiede meno di 25 (28 se autonomo) e 10.290,86 euro per chi ne possiede oltre 25 (28 se autonomo)". La quattordicesima non è riconosciuta sulle pensioni di invalidità civile, sulla pensione o assegno sociale, sulle pensioni di guerra e le rendite Inail.




PENSIONE? CI DIRANNO QUANTO

di Alberto De Marchis

Dopo il fisco "amico" arriva la previdenza "amica". e' ormai pronta al debutto la “busta arancione”, in grado di stimare per ognuno la futura pensione, che non sarà più un mistero. Una batosta annunciata per alcuni e un'ottima trovata per altri che potranno pianificare il futuro e magari fare in modo di passare una bella vecchiaia. ma non è tutto oro quello che luccica perché la realtà è che prima che la sperimentazione si stabilizzi potrebbero verificarsi non pochi disservizi e confusione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato che si partirà con una fase di «sperimentazione», da avviare «entro la fine di quest’anno» per portare il lavoro «a compimento» nel 2015. Il passaggio è delicato e gli eventuali aggiustamenti potranno essere apportati nel corso della sperimentazione, che probabilmente sarà condotta su una platea circoscritta rispetto ai quasi 16 milioni di pensionati. Le difficoltà non sono però solo negli algoritmi, il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, ha sottolineato come l’iniziativa della busta arancione, che si era fatta strada già sotto il governo Letta, annoveri oltre a «una componente tecnica» anche «una politica, esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l’architettura previdenziale». Inoltre per Conti «non basta avere un calcolatore che sputa fuori un numero, ma quella cifra deve essere letta dal singolo a seconda dei suoi bisogni futuri».