Pordenone, pedofilia: vittima accoltella il presunto orco e si costituisce

PORDENONE – La vittima di alcuni episodi di pedofilia, subiti quando era ancora minorenne, ha accoltellato, la notte scorsa, il presunto “orco”: l’episodio è avvenuto poco dopo mezzanotte a San Vito al Tagliamento (Pordenone).

 

Il ferito – 48 anni, medico ed ex allenatore di calcio giovanile – è ricoverato in ospedale a San Vito al Tagliamento in prognosi riservata. L’aggressore, 23 anni, è stato fermato dai Carabinieri di Pordenone, ai quali si è costituito un’ora dopo l’accoltellamento. L’aggressione è avvenuta nella casa del medico che, prima di perdere conoscenza, è riuscito a indicare ai Carabinieri l’identità del suo aggressore.     Il professionista alcuni anni fa aveva ospitato il ragazzo, fino a quando la madre del giovane lo aveva accusato di episodi di molestie sessuali verso il figlio. Il processo contro il medico, che ha sempre respinto le accuse, anche nel periodo in cui, la scorsa primavera, era finito agli arresti domiciliari, è tuttora in corso.




Bolzano: scoperta rete di pedofili

BOLZANO – Scoperta dalla polizia postale di Bolzano una rete di pedofili su una piattaforma di voip criptato. La Polizia di Stato di Trento ha arrestato 10 persone, eseguito 47 perquisizioni e sequestrato ingente materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori. Le indagini hanno preso il via dall’arresto di un 38enne altoatesino, avvenuto il 1 febbraio 2016, trovato in possesso di ingente materiale digitale (foto/video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni, materiale che l’arrestato diceva di aver scaricato da internet, e quindi ceduto da soggetti dei quali non era in grado di indicare elenti utili all’identificazione. Le sue dichiarazioni hanno però insospettito gli investigatori della Polizia delle Comunicazioni i quali hanno individuato, tra le prove digitali del computer sequestrato, un intenso utilizzo dell’applicazione Voip ed una rubrica composta da un centinaio di contatti dislocati su tutto il territorio nazionale. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30, presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazione di Trento.

Gli investigatori sono riusciti, attraverso l’utilizzo di particolari software, a ricostruire moltissime conversazioni dalle quali emergeva la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni. L’uomo é risultato essere il fulcro di una rete con oltre un centinaio di contatti con i quali lo stesso, a volte presentandosi come madre di una bambina minorenne, affermava essere attratto sessualmente da bambini e offrendo ai suoi interlocutori, materiale pedopornografico. Gli investigatori riescono a tirare le fila su ben 48 persone coinvolte le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito prendono il via in Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.